venerdì 1 ottobre 2010

Buone notizie... anzi, una sola, ma ottima!



La notizia non viene strillata da grandi titoli sui giornali: il caso è reale e documentato, ma, comprensibilmente, non si vogliono ingenerare false speranze. Non si può ancora parlare di cura, ma un ragazzo finito su una sedia a rotelle in seguito ad un terribile incidente stradale ha ripreso a camminare e la speranza è molto alta, come testimoniano le continue richieste di candidatura al test che arrivano sia via web che per via telefonica.

Otto anni fa Pablo, un ragazzo spagnolo, rimane vittima di un grave incidente stradale; il giovane lotta per due mesi tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione di Santiago di Compostela, poi arriva il responso dei medici che non lascia margine di speranza: lesione del midollo spinale. Paralisi. Nella migliore delle ipotesi. Ma Pablo non si arrende e, come lui, non si arrende suo padre, il professor Jesùs Devasa Mùgica, endocrinologo della Galizia che ha trascorso quasi la metà dei suoi 64 anni a studiare gli effetti degli ormoni sulle cavie. E proprio da un ormone arriva la risposta.

Cattedratico di Fisiologia Umana, il professor Mùgica mette a frutto il bagaglio di conoscenze acquisite nello studio del GH (Growth Hormone, l'ormone della crescita, conosciuto anche come somatotropina) e, ad un certo punto, si decide di passare dalla sperimentazione sulle cavie alla sperimentazione sull'essere umano, su suo figlio. Oggi Pablo è un trentenne riabilitato al 95% dopo un anno di trattamento: cammina normalmente ed è in procinto di intraprendere la propria carriera di biologo nel gruppo di ricerca del padre.

Nessuno, al momento, è in grado di certificare scientificamente se la strabiliante ripresa di Pablo sia imputabile all'utilizzo dell'ormone della crescita, in quanto il suo è un caso unico, ma l'efficacia della cura sarà verificata: la Spagna ha infatti deciso di testare l'efficacia del GH nella cura dei paraplegici (con una paralisi motoria che interessa la parte inferiore del corpo) e dei tetraplegici (coloro che soffrono di una paralisi completa di tutti gli arti e del tronco) ed in questa sperimentazione un ruolo fondamentale sarà giocato da un italiano, il dottor Antonio Oliviero. Neurologo, da sette anni vive e lavora in Spagna, dove è alla guida del reparto di Neurologia all'ospedale per paraplegici di Toledo: a lui ed alla sua equipe è stato affidato il compito di verificare l'efficacia della somatotropina nella cura delle paralisi, attraverso un esperimento autorizzato dal Ministero della Sanità spagnolo che ha concesso un finanziamento di mezzo milione di euro.

La sperimentazione punterà anche ad escludere i casi di recupero spontaneo, un'eventualità sempre possibile in caso di lesione spinale traumatica entro un anno e mezzo dall'incidente; per questo motivo soltanto la metà delle fiale che saranno utilizzate conterrà davvero l'ormone della crescita, mentre metà dei disabili riceverà un placebo invece della dose quotidiana di GH.

L'ormone della crescita è prodotto dall'ipofisi, una ghiandola che si trova nella base del nostro cervello, e stimola lo sviluppo dell'organismo umano. La somatotropina viene prodotta soprattutto durante l'infanzia, mentre la sua quantità dopo i vent'anni diminuisce progressivamente. Usato, in modo illegale e pericoloso, da alcuni culturisti che desiderano aumentare la massa muscolare, il GH viene utilmente impiegato in casi di nanismo e rachitismo.
Ora l'attenzione torna ad essere puntata su Pablo e su quanti seguiranno la via da lui intrapresa: fra due anni di sperimentazione si potranno avere le prime, importanti risposte.

6 commenti:

  1. che notizia meravigliosa. dona speranza a tentissime persone, ne sono sicura.
    Speriamo che la sperimentazione scientifica porti altri concreti risultati!

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  2. Di fronte a notizie come questa non si può che essere felici, ma nel contempo bisogna essere cauti per non ingenerare in altri soggetti speranze che possono andare deluse.

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  3. Ottima notizia, sperando abbia un seguito...

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  4. Incrociamo le dita e speriamo bene...di notizia così ce ne vorrebbero molte di più!

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  5. * Tutti: in effetti si è estremamente cauti, l'ultima cosa che si vuole è di ingenerare false speranze. Però questo fatto è accertato ed ha aperto la strada alla sperimentazione. Un primo passo. Non un miracolo, ma un primo, importante passo.

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