giovedì 3 marzo 2016

La ricerca scientifica sull'inutilità delle arti marziali

La scienza è la nuova magia. 
Se nel Medioevo il volgo si lasciava incantare dai giochi di prestigio di sedicenti maghi, oggi basta leggere o sentire le parole "ricerca scientifica" per cadere in uno stato di totale fascinazione.

"Sai, ho sentito che secondo una ricerca scientifica...": quante conversazioni - e persino quante discussioni - hanno origine da queste parole? 
Una recente "ricerca scientifica", condotta dalla RMCAT (Rocky Mountain Combat Application Training) avrebbe dimostrato che le arti marziali sono inutili in caso di aggressione da strada e l'avrebbe fatto prendendo in analisi Istruttori e Maestri di differenti discipline, mica praticanti di primo pelo.

Io ho frugato un po' in internet, ma purtroppo non ho trovato traccia di questa fantomatica "ricerca scientifica", perciò devo basarmi a mia volta soltanto sul "sentito dire" che, già di per sé, di scientifico non ha nulla. 
Prendendo per buono quanto mi è stato raccontato, un numero (non precisato) di Istruttori e Maestri di arti marziali (non meglio specificate) avrebbe accettato di mettersi a disposizione della RMCAT per questo studio. I volontari, all'interno di una stanza resa disponibile dalla RMCAT, venivano aggrediti uno alla volta, prima verbalmente e poi fisicamente, da un "picchiatore da strada". L'aggressore indossava una maschera, per non essere riconoscibile, e protezioni su tutto il corpo, così che i marzialisti non si sentissero inibiti nelle loro reazioni.
Gli "esperti di arti marziali" avrebbero dovuto rimanere impassibili ad insulti e minacce verbali, reagendo solo quando il "picchiatore da strada" avesse attaccato fisicamente. 

Sempre stando al "sentito dire", l'esito dello "studio scientifico" sarebbe stato nefasto: Istruttori e Maestri delle più differenti arti marziali non avrebbero saputo gestire la pressione psicologica e sarebbero stati sopraffatti dal picchiatore. 

Ora: ammesso e non concesso che le cose siano andate realmente così, ci sarebbero alcuni punti che mi farebbero dubitare della validità scientifica di questo test.
1) Tanto per cominciare, è evidente che si tratta di un test dalla forte componente psicologica. E la psicologia non è una scienza esatta: sono troppe le variabili in gioco, a cominciare dall'unicità che caratterizza ciascun essere umano, sia esso praticante di arti marziali o meno. Non si può ricondurre il comportamento di un individuo ad un monolitico 2 + 2 = 4 perché, semplicemente, le variabili che possono condurre a questo "4" sono, in ambito psicologico, tendenti all'infinito.
2) Se devo confrontarmi con un picchiatore da strada... gradirei trovarmi per strada. Non in una stanza o in palestra. Questo sempre per quanto attiene all'aspetto psicologico: chi pratica arti marziali, soprattutto se lo fa da anni (e si presume sia questo il caso di Istruttori e Maestri), sa che in palestra ci sono regole da rispettare, come ad esempio quelle di non colpire realmente agli occhi o ai genitali. All'interno di una palestra non ci sono aggressori, ci sono compagni di allenamento. Si tratta di un condizionamento psicologico che, ripetuto negli anni, porta davvero a far sì che l'ambiente condizioni la reazione.
3) Ho visionato diversi video su Youtube, anche presi da videocamere di sorveglianza, e mai il picchiatore da strada, indossava una maschera (tutt'al più il casco da motociclista, che, però, non a caso ha un impatto psicologico diverso). Anche in questo caso, infatti, entra in gioco la psicologia: la comunicazione non verbale - e l'espressione del viso comunica moltissimo! - mi predispone a reagire in un determinato modo perché, prima ancora che vengano pronunciate delle parole, posso intuire le intenzioni di chi mi sta davanti. Il fatto che il picchiatore da strada non fosse per strada e non comunicasse, se non verbalmente, le proprie intenzioni sono a parer mio elementi che possono falsare molto l'esito dell'esperimento.
Allo stesso modo, le protezioni ben in vista riportano subito il praticante di arti marziali alla sfera dell'"ok ci si allena, ha le protezioni, siamo in palestra, dai che giochiamo", per quanto inconsciamente possa avvenire questa associazione d'idee. 
4) Avete mai sentito di un aggressore che desse il preavviso? "Ehi, scusa, se non ti dispiace io prima di direi un paio di parolacce e poi passerei a spintonarti e, se non reagisci, magari ti tiro un pugno"...
In questo test, infatti, tutti sapevano tutto, con buona pace dell'effetto sorpresa. Gli "aggrediti" sapevano per filo e per segno cosa sarebbe avvenuto all'interno di quella stanza, non era un mistero ciò che avrebbero trovato né cosa sarebbe accaduto. Sul serio: se anche avessero reagito riempiendo di botte il finto aggressore, quanto sarebbe stato veritiero il risultato ottenuto?

In ultima analisi: in questa "ricerca scientifica" sull'efficacia delle arti marziali nell'autodifesa, così come mi è stata riportata, trovo molto poco di scientifico. Incluso il fatto che non vi siano risultati pubblicati, visionabili ed eventualmente confutabili. Insomma: dalla scienza alla magia dell'aria fritta.

P.S. Naturalmente invito chiunque trovasse la pubblicazione di questa ricerca a segnalarmela: sono pronta a rivedere le mie posizioni in merito. 

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