giovedì 17 maggio 2012

La tua vita fa schifo? Cambiala! Comincia dall'Ufficio di Scollocamento

Ritmi frenetici, lavoro precario, intasato nel traffico già di primo mattino e poi chissà se ci arrivo alla pensione... quasi quasi mollo tutto e cambio vita! Alzi la mano chi non ha mai fatto un pensiero come questo, chi non ha mai sentito il desiderio di dare una vera svolta alla propria esistenza. La maggior parte delle persone pensa che per riuscirci davvero sia indispensabile, prima, incappare in un colossale colpo di fortuna, come una vincita stratosferica alla lotteria o al Superenalotto, ma non è affatto così.

Cambiare vita si può e, per quanto strano possa sembrare, ci vuole davvero poco. L'unica condizione veramente indispensabile è quella di volerlo fare sul serio, mettendosi in gioco e decidendo di non guardare indietro a ciò che si è lasciato alle proprie spalle. 

Se davvero si è decisi, allora si può cominciare la nostra nuova vita dando un'occhiata all'Ufficio di Scollocamento. No, nessun errore, avete letto bene: Scollocamento, con la "S". Uno sportello nato per aiutare le persone a scollocarsi da ritmi di lavoro folli, stress, ansia, stile di vita sbagliato, consumismo esasperato e accompagnarle verso una nuova, felice collocazione: sulla bacheca del cerco e offro c'è, ad esempio, chi cerca soci per aprire un agriturismo, chi vuole trasferirsi in campagna e cede la sua casa nel cuore della metropoli, chi cerca soci per andare ad aprire un'azienda agricola in Brasile, chi offre il proprio lavoro in cambio di cibi bio (sì, niente stipendio: vuole semplicemente mangiare bene!) e chi vuole condividere il progetto di macinare in mulini a pietra con l'energia idraulica.

Il primo Ufficio di Scollocamento è nato all'inizio del 2012 da un'idea: un lavoratore scontento e frustrato è un lavoratore poco produttivo; aiutarlo a scollocarsi è un bene per la collettività, oltre che per lui stesso. E così, da questa idea e dall'incontro di Paolo Ermani e Simone Perotti, è nato il libro "Ufficio di Scollocamento", poi divenuto anche sito web e, appunto, sportello per chi vuole cambiare vita; d'altro canto sono gli stessi autori i primi ad aver cambiato rotta: Paolo Ernani da oltre vent'anni lavora su temi energetici, ambientali e sugli stili di vita con l'Associazione Paea (progetti alternativi per l'energia e l'ambiente), da lui presieduta; Simone Perotti dopo vent'anni di lavoro nel settore della comunicazione ha mollato tutto e si dedica a scrivere e navigare. 


Tra le pagine di questo libro non mancano critiche feroci - ma sempre argomentate e mai gratuite - non soltanto ai politici ed al Governo di tecnici, ma anche ai sindacati: "Quando la sinistra e il sindacato lottano perchè tutti abbiano un posto in questo sistema morente, è evidente che stanno combattendo una vecchia battaglia che oggi non ha più alcun senso, dunque stanno dalla parte del capitale, non contro. Se il loro obiettivo è che lavoriamo tutti, per tutta la vita, per una pensione incerta, e che nel frattempo consumiamo il più possibile per far crescere il PIL, è chiaro che i tempi in cui remavano a favore della gente contro lo strapotere del denaro, se mai ci sono stati, sono oggi lontani", si legge ad esempio, e anche: "E' giusto difendere il posto (di lavoro, ndr) di coloro che, se potessero, non andrebbero mai in quel luogo ogni mattina a lavorare?".
E non manca neppure l'affondo al berciante popolo del web, sempre pronto ad urlare ed inveire purchè protetto dal nickname, con "il paradosso evidente che, per quanto urli e si agiti, Grillo è assai meglio di molti suoi sostenitori"; "Chi ne ha davvero abbastanza non è solo arrabbiato - si legge - è anche arrabbiato, perchè sono proprie dell'agire determinato la calma e la concentrazione, l'assiduità e la focalizzazione, e l'onestà verso se stessi. Tutte qualità che lasciano poco spazio all'urlo".

Ma che cosa è, in pratica, un Ufficio di Scollocamento? E' presto detto: si tratta di "un canale laico, senza alcuna coloritura politica, senza centri di comando, con l'obiettivo di offrire a chiunque un'alternativa: interrompere il ritmo, cambiare le finalità e le forme della nostra attuale organizzazione, modificare i percorsi e gli strumenti per poi cominciare a vivere in un modo meno dannoso e inutile per se stessi e la collettività, più consono alle aspirazioni di benessere, e perfino con l'ambizione di coadiuvare il miglioramento e la crescita degli altri". In poche parole, ogni Ufficio vuole interrompere il ciclo lavoro-guadagno-consumo-spreco ma non solo: gli autori sperano che in ogni città, persino in ogni paese nasca un un Ufficio di Scollocamento "senza bisogno di alcun permesso o alcuna autorizzazione da parte degli ideatori (gli autori di questo libro), che al contrario ne auspicano la personalizzazione, diffusione e realizzazione da parte del maggior numero di persone".
Cambiare si può, basta volerlo. E, nell'Italia contemporanea, forse potrebbe essere la nostra ancora di salvezza. Cambiare, dicevo, si può; iniziando, magari, con l'Ufficio di Scollocamento.

Titolo: Ufficio di Scollocamento
Autore: Paolo Ermani, Simone Perotti
Editore: Chiare Lettere
Anno di edizione: 2012


5 commenti:

  1. Interessante! Però temo che possa funzionare solo per pochi, sopratutto se con talento.
    Ciao
    Chiara
    PS. ma lo sai che certe volte penso che tu sia una giornalista per come scrivi chiaro e documentato? (non che molti giornalisti facciano così....!, il mio vuole essere un complimento!)

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  2. woah! che cosa meravigliosa!
    mi sembra un'idea tanto geniale come quella della banca del tempo!

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  3. @ Chiara, in realtà non credo ci vogliano doti eccezionali, fermo restando che secondo me ciascuno di noi ha un talento.
    Per quanto riguarda il mio modo di scrivere, ti ringrazio per il complimento e ti confermo che ho lavorato come giornalista, in passato. …Oddio, mi sembrano passati secoli!… :-)

    @ Serena, davvero un'idea geniale e meravigliosa! Altamente consigliata

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  4. L'idea è bella. Il punto sostanziale è il non adeguarsi e rassegnarsi, ma cercare sempre l'alternativa. Poi ogni aiuto è ben accetto, e l'ufficio di scollocamento può essere un buon punto di partenza :-)
    Non credo servano doti e talenti particolari. Servono, a mio parere, soprattutto capacità umane come perseveranza, costanza, coraggio e pazienza. Poi, anche un po' di fortuna. Ma questo, come si dice, ça va sans dire...
    Vivi, ti mando un abbraccio, è sempre un piacere leggerti.
    Wal

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  5. @ Wal, ancora una volta sono pienamente d'accordo con te! Il talento farà la sua parte, certo, ma al di là di tutto credo che sulla lunga distanza siano proprio perseveranza, costanza, coraggio e pazienza (che tu citi) a fare la differenza.
    Grazie per i complimenti e l'abbraccio: contraccambio entrambi di vero cuore!

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