martedì 3 aprile 2012

Le città si fanno più verdi, col guerrilla gardening e i green graffiti


L'idea di fondo è semplice: trasformare il grigiore della città in angoli verdi, più belli a vedersi e più piacevoli da vivere. Guerrilla Gardening è un gruppo di appassionati del verde che ha deciso di opporsi al degrado urbano agendo in prima persona contro l'incuria e l'abbandono delle aree verdi e, uniti dallo slogan "Libera il giardiniere che è in te!", abbelliscono con piante e fiori le aiuole e le aree dismesse e abbandonate delle città.

Il termine "Guerrilla Gardening", che suona più o meno come "guerriglia del giardinaggio", è stato usato per la prima volta nell'ormai lontano 1973 a New York e negli anni ha visto moltiplicare il numero dei propri "adepti": nel 1996 un migliaio di persone, in Danimarca, trasformarono un'aiuola piuttosto anonima del centro di Copenaghen in un meraviglioso giardino pieno di profumi, sdoganando di fatto il Guerrilla Gardening in Europa.

Nato non a caso a Milano - dove di verde ce n'è poco e bruttino in proprorzione all'enormità di cemento e asfalto - il Guerrilla Gardening italiano è attivissimo ormai da diversi anni e dispensa consigli a gruppi indipendenti che hanno iniziato a formarsi in diversi punti d'Italia: esploso come un benefico virus verde, sta contagiando l'intera Penisola.


Le operazioni si svolgono come veri e propri attacchi di guerriglia: spesso di notte o mentre le strade sono deserte, così da non aver problemi con le forze dell'ordine, i guerrigileri del giardinaggio raggiungono aiuole incolte e spazi abbandonati e, armati di vanghe, terriccio e piantine, ridisegnano lo spazio urbano, scomparendo poi nel nulla, non senza aver scattato qualche foto a testimonianza dell'attacco, da condividere sul sito di Guerrilla Gardening.

Ma perchè accontentarsi di aiuole e angoli di terreno abbandonati quando tanto grigio squallore infesta i muri delle città? Fabbriche abbandonate, edifici cadenti, muri lunghissimi e anonimi... Ecco che i guerriglieri del giardinaggio hanno pensato di ampliare il proprio raggio d'azione, iniziando a lavorare anche in verticale, con autentici graffiti verdi: gli stessi di cui avevo già parlato in passato.


Il materiale necessario? Un muro abbandonato, brutto e triste, preferibilmente ombroso; del muschio, facilmente reperibile in zone umide e ombrose o persino "realizzabile" col fai-da-te in casa propria; yogurt, birra, zucchero, un frullatore, un barattolo di plastica con coperchio, un pennello, stencil.

Dopo aver recuperato due manciate di muschio lo si lava ben bene in abbondante acqua fresca (non sotto il getto forte!), ripulendo le radici da tutta la terra; poi si mette il muschio nel frullatore, insieme a due tazze di yogurt naturale, circa due lattine di birra (da versare poco alla volta, per essere certi che il composto non risulti troppo liquido), mezzo cucchiaino di zucchero e si frulla tutto, fino ad ottenere un composto molto fluido, simile ad una vernice.

Si versa questa particolarissima vernice in un barattolo di plastica con coperchio, lo si chiude bene e ci si reca al triste muro scelto come tela, che deve essere facilmente raggiungibile perchè, soprattutto nei primi giorni, dovrà essere annaffiato regolarmente con un nebulizzatore, almeno due o tre volte a settimana. In seguito, diventerà autosufficiente e si svilupperà in modo autonomo, cambiando forma alla vostra iniziale opera d'arte.

A questo punto si può dare libero sfogo alla propria fantasia, dipingendo sulla parete ciò che l'immaginazione ci suggerisce, oppure ci si può aiutare con degli stencil, che possono essere realizzati in casa o acquistati nei negozi specializzati di fai da te. E, a questo proposito, ecco come realizzarsi in casa il muschio necessario: basta mettere un po' di terra in un vaso basso e largo (un sottovaso va benissimo) e annaffiarla con diverse nebulizzazioni nell'arco della giornata, mantenendo il tutto al riparo dalla luce del sole. Nei primi due o tre giorni si svilupperà uno strato di muffa e, continuando ad annaffiare ogni giorno con almeno 5 o 6 nebulizzazioni, in un paio di settimane quella terra umida e ammuffita si trasformerà nella vostra riserva personale di muschio autoprodotto.

La ricetta per realizzare il "muschio fai da te" e quella per ottenere la speciale "vernice" per il Moss Graffiti non sono farina del mio sacco ma sono prese dal sito di Guerrilla Gardening.

9 commenti:

  1. A Milano è stata fatta un'azione simile alla Guerrilla Gardening proprio l'altro giorno, nel contesto di una festa di "occupazione di quartiere" (vedi foto). Ne sono sempre più convinta: il ritorno alla terra ci salverà.

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  2. Magari nel mondo fossero queste le operazioni di guerriglia!

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  3. pazzesco non avevo mai sentito niente del genere!!! è geniale!!!

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  4. del guerrilla gardening ne avevo già sentito parlare...ma questa cosa dei murales è altrettanto fantastica!

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  5. il Guerrilla Gardening lo conoscevo, ma non conoscevo l'esistenza di un sito dove pubblicano i loro raid, per quanto fosse scontato che esistesse, e non conoscevo questa tecnica per fare dei murales verdi.
    Fantastico!!!

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  6. @ Ross, bello! E la tua convinzione, lo sai, la condivido in pieno (peccato solo che io abbia il pollice… nero! Accoppo le piantine anche solo guardandole. Forse la mia unica speranza potrebbe essere il muschio...)

    @ Chiara, davvero! Una guerriglia così, pacifica e benefica, ci vorrebbe in ogni città!

    @ Zion, sono d'accordo!

    @ Serena, questi murales verdi li trovo assolutamente bellissimi! E poi sono davvero naturali al 100%

    @ Vale, hanno decisamente conquistato anche me!

    @ Cinciamogia, aggettivo azzeccatissimo!

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  7. I guerrilla gardening fanno un lavoro eccezzionale e non mi dispiacerebbe aiutarli...
    Il sistema dei graffiti verde è davvero una genialata e che effetto stupendo che si può ottenere!
    Ho un muro esposto a nord che ferma un terrapieno, potrei provarci anch'io ma mi devo far aiutare per il disegno..
    Ciao bella, bellissimo post!

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  8. @ Ilaria, grazie del complimento! In effetti il guerrilla gardenning trovo porti un po' di bellezza in angoli altrimenti tristissimi ed è proprio per questo che ho scelto di parlarne. Mi raccomando, aspetto di vedere le foto del tuo murales verde eh! ;-)

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