martedì 1 giugno 2010

Chi non è razzista è scemo?


Sono nata e cresciuta con la convinzione che tutti gli uomini fossero uguali, i miei genitori mi hanno insegnato che bianco, nero, giallo o a pois non fa nulla, ciò che conta sono cuore e cervello, sentimenti e comportamenti. E io in questo ci credo. Davvero.

Ma quando sono sul treno, di ritorno dal lavoro e da una giornata discretamente schifosa, mi urta non poco sentirti gridare che gli italiani sono merda. Mi verrebbe da alzarmi in piedi e gridarti in faccia che la merda, caso mai, sei tu, che ti senti autorizzato a viaggiare senza biglietto e che se il controllore fa storie lo accusi di esser razzista; tu, che generalizzi gridando nel bel mezzo del vagone che gli italiani sono merda. No, amico mio, gli italiani non sono merda, proprio come non lo sono i tunisini, i polacchi, i marocchini, gli americani, gli algerini, i cinesi, gli egiziani, gli inuit; tu, caso mai, sei merda. Tu e soltanto tu, indipendentemente dal colore della tua pelle e dal tuo Paese di provenienza. Tu, cafone zotico ignorante maleducato ed insolente. Tu.

Forse è questa la differenza tra chi è razzista e chi non lo è: io ti avrei scaraventato giù dal treno a calci nel sedere anche se tu fossi stato italiano o svedese, invece di farfugliare "non sono razzista" e lasciar correre come ha fatto il controllore (razzista al contrario, visto che gli italiani senza biglietto li fa scendere eccome!)... La prossima volta provo a non fare il biglietto e se il controllore osa lamentarsi gli do della merda accusandolo di esser sessista, vediamo se funziona...

Ed eccoci dunque alla domanda fatidica: chi non è razzista è scemo? Perchè, se per dimostrare di non essere razzista, devo pagare puntualmente il biglietto mentre tu viaggi gratis il dubbio sorge. Perchè, se per dimostrare di non essere razzista, devo stringer la cinghia e pagare la retta della mensa per mio figlio mentre il tuo mangia a sbafo, il quesito me lo pongo. Perchè, se per dimostrare di non essere razzista, devo star zitta e buona mentre tu imprechi ed insulti, la domanda me la faccio.

Io davvero credo che colore della pelle e provenienza non contino. Quindi, cortesemente, paga il biglietto del treno o non salirci; paga la mensa scolastica per tuo figlio o non aspettarti che gli diano da mangiare; sii rispettoso di chi ti sta di fronte o non aspettarti da lui rispetto.

Cordialmente
La pendolare stanca

13 commenti:

  1. Un post eccellente che condivido a pieno...buon riposo

    RispondiElimina
  2. Semplicemente non è essere razzisti, è essere civili e rispettare delle regole. Concordo perfettamente con te, io li avrei sbattuti fuori dal treno fregandomene amabilmente della loro provenienza, inclinazione o status sociale

    RispondiElimina
  3. ciao condivido fino in fondo il tuo pensiero. come al solito si esagera o si passa il limite delle cose... come al solito c'è chi ne approfitta... e come al solito viene a mancare l'ugualianza tra le persone a livello di trattamento. concordo con te che le persono sono tutte uguali e come tali vanno trattate!!! e mi chiedo... ma negli altri paesi funziona anche così? ciao a presto

    RispondiElimina
  4. Per aprire il commento con la mia risposta ad Elena: anche se non posso dirlo con certezza, secondo me negli altri paesi non funziona così. Infatti, da questo punto di vista siamo, non dico merda, ma un po' avariati si. Parlavamo di cancrena, ricordi Viviana? Penso che questo comportamento - sia dello straniero che del controllore - ne sia la testimonianza. Nel mio piccolo, ed avendo a che fare con un sacco di persone, cerco di essere imparziale; ma quanto è difficile! Ognuno vuole il suo angolo di privilegio, ed appena se lo vede negare, e non importa di che nazionalità sia, eccome se sbotta! Ma credeo sia un comportamento legittimato solo qui da noi: ho testimonianza di persone che sono state all'estero, e dicono che sono tutti molto più pacati e socievoli, fatte le dovute eccezioni di inciviltà; infatti qui mi ritrovo nel commento di Baol, che dice sia una questione di civiltà.
    Tempo fa ho scritto questo:«Sembra che si sia quasi totalmente perso, ma è il rispetto tra le persone e delle persone verso ciò che le circonda, il valore fondamentale che una civiltà, degna di questo nome, dovrebbe avere.»
    Lo sostengo ancora.

    RispondiElimina
  5. Il tuo discorso non fa una piega, purtroppo invece hanno troppe pieghe molti cervelli, e di conseguenza i ragionamenti.

    RispondiElimina
  6. il problema vero è che i razzisti esistono ed esistono anche persone senza scrupolo che hanno capito come funziona in italia. se urlano, vincono. Non so se glielo abbiamo insegnato noi col nostro comportamento, o se è un problema culturale. So solo che purtroppo il controllore ha sbagliato, l'uomo un incivile e tutti noi che paghiamo i biglietti consapevoli di pagare un servizio comunitario siamo cornuti e mazziati.

    RispondiElimina
  7. @ roby bulgaro: la mia domanda più che una vero quesito voleva essere provocatoria. lo so che negli altri paesi non è così; da noi vige la legge del più furbo, di quello che riesce ad aggirare le leggi e ad avere (come hai detto tu) privilegi che non gli spettano!

    RispondiElimina
  8. * Anna, un po' di riposo certo non guasterebbe...

    * Cinciamogia, ciao.

    * Baol, concordo circa il fatto che si dovrebbe trattare di vivere civile. Mi rammarico del fatto che non sia così. Ciao.

    * Elena, per quella che è la mia minuscola esperienza no, non in tutti i Paesi funziona così. Ma, temo, la sottile differenza sta nel fatto che in altri Paesi chi sbaglia paga. Senza distinzione di "razza", sesso, colore della pelle, provenienza geografica. Qui da noi la certezza della pena - si tratti di esser cacciati da un treno se non paghi il biglietto o di andare in carcere per omicidio - è mera utopia. Ciao.

    * Roby, la civiltà mi sa che ce la siamo persa da qualche parte, nelle pieghe dei secoli... Speriamo di ritrovarla, prima o poi!

    * Alberto, fatico a star dietro al mio di cervello, a star dietro a quello di altri non ci provo nemmeno! Ciao! :-)

    * Zion, se possibile il "razzismo inverso" mi fa arrabbiare persino di più del razzismo vero e proprio. Trovo assurdo che, per scampare ad un'accusa di essere razzista, una persona divenga uno zerbino di chi gli sta di fronte, concedendogli qualunque sopruso!
    Io, proprio perchè non sono razzista, il biglietto te lo faccio pagare. Come lo pagano gli italiani. Se no scendi dal treno, come faccio scendere gli italiani che viaggiano a scrocco. Ma è tanto complicato da mettere in pratica, 'sto ragionamento?

    RispondiElimina
  9. Oibò.... vorrei poter dire altro, ma hai così ragione che posso solo stare zitta.
    ... ...

    RispondiElimina
  10. * Micia, zitte zitte strusciamoci i nasini allora! :-)

    RispondiElimina
  11. sei riuscita a farmi sorridere anche se purtroppo l'argomento e' serio e conferma il mio desiderio di continuare a vivere all'estero... :-(

    RispondiElimina
  12. * Gao, mi spiace dunque constatare che all'estero effettivamente certe cose non avvengono, che questo "razzismo al contrario" sia un malcostume italico... uno dei tanti! :-(

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...