mercoledì 12 marzo 2008

Di che spesa sei?


Ci sono diversi modi di fare la spesa. C’è chi privilegia la rapidità: arriva, arraffa ciò che gli serve (pasta, tonno, dentifricio, uova, detersivo…) e si precipita alla cassa; c’è chi sta attento ai costi: sceglie il formato di pasta più conveniente, opta per il tonno in confezione risparmio, prende il dentifricio in offerta ed il detersivo in formato gigante…
C’è poi chi, oltre a valutare il prezzo, se ne sta lì davanti allo scaffale, girando e rigirando il flacone o il pacchetto tra le mani, alla ricerca dei disegnini. Quali disegnini? Quelli che certificano che quel
dentifricio o quella crema mani non è testato su animali, quelli che mi assicurano che quel tonno non è pescato uccidendo delfini, quelli del mercato equo e solidale… E le uova? Loro non hanno disegnini, ma un numero identificativo che permette ad esempio di capire se provengono da galline allevate in batteria o allegramente razzolanti nell’aia. E, di certo, queste persone preferiscono andare nei centri che permettono di effettuare questa scelta (Esselunga, Gs, Coop, Pam, tanto per citarne alcuni).

Com’è la mia spesa? Beh, non tutte le volte che la faccio ho la possibilità di comportarmi come nell’ultimo caso: o sono troppo distante da uno dei “miei” supermercati di fiducia, o mi serve proprio “quel” prodotto specifico, o sono troppo di corsa, o la differenza di prezzo tra il prodotto “etico” e quello “non etico” è davvero troppo elevata… Però, lo confesso, anch'io mi do alla caccia di delfini, barchette e coniglietti disegnati e cerco di essere una consumatrice critica e consapevole, sempre tenendo bene a mente che non sempre un disegno basta come garanzia, come appare evidente qui. E voi, di che spesa siete?

12 commenti:

  1. io sono la classica persona che fa la lista della spesa e se la dimentica sempre a casa... poi.. il mio comportamente dipende, ad quanto tempo ho a disposizione... da quanta fame ho... e da quanto conveniente mi sembrino i prezzi... in quei casi spendo uno sproposito! ah ah ah
    un bacio grandeeeeee

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  2. Ciao tesoraaaaaaaa!!!!!!!!!!!
    Ma come sono contenta di ritrovartiiiiiiii!!!!!!!!
    ...Si era capito, forse, da tutte queste finali allungate e dal centinaio di punti esclamativi...
    Io ho una memoria tremenda: la lista della spesa la segno sull'agenda del cellulare, così sono sicura di non lasciarla a casa... sarà l'età che avanza?
    Bentornata bentornata bentornataaaaaaaa!!! Mi sei mancata TANTISSIMISSIMOOOOO!!!
    Un bacione grosso così!

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  3. Il mio contributo alla spesa consiste nello spingere il carrello e nel perdere mezz'ora a sbavare davanti allo scaffale del cioccolato. :)

    Grazie della visita. Mi ispira il tuo blog, penso proprio che tornerò presto da queste parti... ciao ciao.

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  4. Ciao Ross! Benvenuta e grazie del commento!
    Vedo che abbiamo qualcosa in comune, oltre alla scelta cromatica del blog ed alla passione per i gatti: la passione per il cioccolatooooo!!!
    Io do di matto per quello fondente e, tanto per non allontanarmi troppo dalla mia "spesa quasi etica", recentemente ho comprato due uova di Pasqua fondenti, una de "Il Sole" (per l'adozione a distanza e cooperazione internazionale) ed una della LAV (Lega Anti Vivisezione)... Come dire: golosona sì, ma con coerenza! He! He! He!
    A presto!

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  5. Io ogni tanto ci provo a fare una spesa "etica", come la chiami tu. Ma vorrei sapere come mai in Svizzera esiste UN simbolo che certifica il tonno ed i prodotti Dolphin Safe mentre in Italia ne esistono tre o quattro... Quale è vero? Perchè in Italia siamo così bravi a incasinare tutto?

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  6. Ciao Viviana, sto organizzando un incontro in chat!!!

    Passa!

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  7. * Beh, Patrizia... se non fosse incasinata non sarebbe l'Italia! La Svizzera è celebre per la sua precisione, l'Italia è celebre per... altro!

    * Ciao Gino! Bella l'idea, ma sarà per un'altra volta... Io la sera sono in palestra...

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  8. "Com’è la mia spesa? Beh, non tutte le volte che la faccio ho la possibilità di comportarmi come nell’ultimo caso: o sono troppo distante da uno dei “miei” supermercati di fiducia, o mi serve proprio “quel” prodotto specifico, o sono troppo di corsa, o la differenza di prezzo tra il prodotto “etico” e quello “non etico” è davvero troppo elevata…"

    Dovrebbe, Signora. Dovrebbe esserlo, invece ed il costo in più è un ottimo investimento. Dovrebbe comperare uova di galline allevate all'aperto anzichè a terra.
    Dovrebbe leggere molto bene le etichette ed individuare se, ad es. sta comperando un prodotto con grassi idrogenati oppure no ed in che percentuale compaiono. E molto altro, naturalmente.
    E sopratutto non fidarsi di nessuno, gli interessi sono enormi. Anche di quel "...come appare evidente qui..."
    Un saluto.

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  9. Gentile Fort, sono certa che il costo in più sia un ottimo investimento (almeno, quando il costo in più è davvero motivato. E non sempre è così), tuttavia quando si hanno 32 anni, un lavoro ANCORA precario e mille euro scarsi al mese diventa un po' difficile vedere una scatola di uova o di tonno come un "investimento". E' più verosimile vederlo come un "lusso" che ci si concede quando si può.
    Io, lo ribadisco, cerco di essere una consumatrice attenta. Non mi basta che un'etichetta dica "naturale" per acquistare quel prodotto, cerco qualche informazione in più; evito - per quanto possibile - gli alimenti con grassi idrogenati, con aspartame, con glutammato monosodico; cerco di capire di dove siano le olive dell'olio "100% olio d'oliva" e mille altre piccole cose.
    Cerco di essere attenta, ma sono consapevole che molte cose mi sfuggono. E mi sfuggono (come sfuggono a molti altri consumatori) anche grazie a quegli interessi enormi di cui parla Lei che fanno sì, ad esempio, che in alcuni Stati vi sia una sola certificazione Dolphin Safe mentre da noi compaiono una mezza dozzina d'etichette (più o meno reali, più o meno furbesche e truffaldine) che promettono una pesca rispettosa dei mari e dell'ambiente.
    Buona giornata e grazie dell'intervento! Spero di rileggerla presto.

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  10. Vede, Viviana.
    Il fatto è che, stare attenti a quello che si compera, non si fa un favore agli altri ma a se stessi.
    Una cosa ancora, mi permetta:
    "Grandi marche" non significa assolutamente "grande qualità".Quello che conta è l'etichetta che, ripeto, conviene leggere molto bene.
    Qualche anno fa i NAS hanno sequestrato 50 ql. di tonno in olio di oliva di "primarie marche" il quale non solo non era in olio d'oliva ma non era neanche tonno.
    Un saluto ancora.

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  11. ciao cara,
    si effettivamente fare una spesa veramente sana....è praticamente impossibile...a volte vedo che negli ingredienti dei prodotti non di marca ci sono meno conservanti e coloranti o aromi strani che in quelli di marca....ma a chi credere ?
    quando si comprano le uova al supermercato sono tutte grandi uguali e dello stesso colore...come mai ? quelle che mi da mia suocera delle galline che ha lei e che razzolano nei campi....non sono così....
    be' mangiare bene è sano oggi è veramente un'impresa !!!!
    baci baci eri

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  12. * Fort, lieta di riaverla qui!
    Sono perfettamente d'accordo con lei e anch'io snobbo le "grandi marche" preferendo magari le meno note, le sicuramente meno pubblicizzate (la pubblicità, è bene ricordarlo, la si paga. Prodotto più caro non necessariamente significa prodotto migliore; può significare anche solo, banalmente, prodotto più pubblicizzato!), facendo più attenzione all'etichetta, alla composizione, alla provenienza dei prodotti...
    Diciamo che, a parità di prezzo, prediligo senza dubbio il prodotto più sano, più etico, più ecologico.
    E' verissimo ciò che lei afferma circa i NAS; ricordo anche di sequestri di pasta preparata con uova scadute, alcune anche con feti di pulcino... e persino la passata di pomodoro ammuffita...
    Fa benissimo lei a tener desta l'attenzione, mia e di chi si affaccia in questo spazio. Le sono grata e le auguro un buon fine settimana.

    * Ciao Erica mia carissimaaaaa!! Che gioia riaverti qui!
    E' vero, spesso davanti alla spesa si resta disorientati: le etichette non sono sempre semplici da capire. Per quanto riguarda i prodotti non di marca, come dicevo qui sopra concordando con Fort, non è assolutamente detto che "meno noto" e "meno costoso" significhi automaticamente "meno sano" o "meno buono". Una buona fetta del costo del prodotto (qualunque prodotto!) è costituita dal costo della pubblicità. Quindi un prodotto di cui non parlano tv, giornali e radio può benissimo essere persino PIU' SANO rispetto ad uno molto pubblicizzato...
    Per quanto riguarda le uova, ci sono delle leggi che ne regolamentano il mercato; per poter essere messe in vendita, le uova devono avere un certo diametro, ad esempio, certe dimensioni, rispondere a determinati parametri. Ecco perchè quelle che trovi in commercio ti sembrano tutte uguali! Però una diversità fondamentale c'è ed è DA CHI SONO PRODOTTE quelle uova. Da galline certo, ma da galline che possono essere costrette in gabbie più piccole di un foglio A4 oppure vivere in un capannone, oppure avere accesso all'esterno, oppure ancora razzolare all'aperto. Questo, insieme al cibo di cui si nutrono, fa una grossa differenza sulle uova che poi producono. Ecco perchè è utile guardare il timbro che viene apposto sui gusci e sulle confezioni delle uova (trovi tutto spiegato per bene qui sopra, nel post, cliccando su "numero identificativo").
    Certo, poi se tu hai la fortuna di avere una suocera con le galline... uova più biologiche e naturali di così mi pare difficile trovarle! He! He! He!
    Un abbraccio grosso grosso e buon fine settimana!

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