domenica 20 gennaio 2013

Incontro con Marina Morpurgo alla Libreria Pagina 18

Sabato 19 gennaio risultava occupato, nella mia agenda, già da tempo. Marina Morpurgo sarebbe venuta in città, alla libreria dei miei spacciatori di libri di fiducia, per presentare il suo ultimo genito - non un figlio che andasse ad accodarsi al Tristo e alla Piccola, ma il suo terzo parto letterario - e francamente non avevo intenzione di perdermi quest'occasione per incontrarla.

Dietro consiglio della fantastica Carla - la "spacciatrice" di cui sopra - avevo già provveduto ad acquistare, leggere, apprezzare e spacciare a mia volta a piene mani "Risorse disumane" (se ve la siete persa e vi dovesse interessare, la mia recensione la trovate qui), quindi mi recavo all'appuntamento preparata dal punto di vista letterario, ma... come ci si veste per incontrare una famosa autrice? 

Il "magnifico trio" 
Lustrini e paillettes non fanno per me, il tailleur "buono" non lo indosso più dai tempi della mia ultima conferenza stampa (mio Dio, ma ci starò ancora lì dentro? Forse è il caso che un giorno o l'altro provi a infilarmi di nuovo nei pantaloni) e poi nevischia pure. Dai, jeans e maglione: in fondo, se Marina somiglia anche solo vagamente alle protagoniste dei suoi romanzi, non credo che si presenterà glitterata e svettante su un tacco 12! Alla Libreria Pagina 18 di Carla e Giulio, poi, mi sento come a casa: se mi vedono arrivare tirata a lucido, capace che Giulio mi sfotte per il prossimo ventennio. E jeans e maglione siano. Porto con me anche la macchina fotografica (ti pare che esco senza, in un'occasione simile?) e naturalmente il mio trio: "Sono pazza di te (ma fino a un certo punto)", "La scrittrice criminale" e "Risorse disumane", vedrò di sfoderare un po' di sana faccia tosta e chiedere all'autrice di autografarmeli.

Arrivo in libreria con un anticipo fantozziano. Al sopraggiungere di Marina tiro un sospiro di sollievo: niente aria di superiorità da scrittrice affermata (eppure ne avrebbe anche diritto, forte del suo curriculum di giornalista, traduttrice e autrice), si presenta accompagnata da Blasco, adorabile cagnone pelliccione bianconero che, nonostante la mole, si rende subito invisibile acquattandosi buono buono. E indossa maglione e jeans, ovviamente senza tacco 12. Proprio come avrei immaginato una Scrittrice Criminale o una rapitrice e rieducatrice di malefici Dottor R.

Emozionata accanto a Marina, che cerca di far avvicinare
il ritroso Blasco
L'incontro delle lettrici con lei è disteso e piacevolissimo, quasi una chiacchierata tra vecchie conoscenti più che non una presentazione letteraria sebbene, ovviamente, si parli innanzi tutto di "Risorse disumane" per ampliare poi l'orizzonte andando ad abbracciare le altre sue opere e ci si spinga - poteva essere altrimenti? - col chiedere anticipazioni succulente circa la serie di Agatha Raisin, che Marina traduce sin dal primo, fortunato volume "Agatha Raisin e la quiche letale". La ultra cinquantenne e bruttina Agatha riuscirà o no a sposarsi con James? E qualcuno prenderà finalmente a padellate in testa quell'insopportabile ometto? Cosa bolle in pentola dopo l'ultimo romanzo pubblicato in Italia? E poi ecco che si torna a Marina come autrice: quanto c'è di autobiografico nella "Scrittrice Criminale"? Sua mamma le telefona veramente dicendole di scrivere un bestseller che sia come Harry Potter ma scritto dalla Fallaci? Quanto i suoi figli somigliano al Tristo e alla Piccola? E lo spregevole Dottor R. esiste davvero? Che fine ha fatto? Il suo corpo senza vita sfama quei quattro cavedani temerari che osano resistere tra le acque dei navigli di Milano? Oppure, come ogni bastardo che si rispetti, gode di ottima salute e prospera sulle disgrazie altrui?

Giulio ci dice "guardate l'uccellino", Marina ed io ubbidiamo
E lei, Marina, sta già lavorando a una nuova opera? Ebbene sì: un dramma sta prendendo forma. Un dramma?!? Grazie al cielo ho il sedere ben piazzato sulla sedia, altrimenti rischierei di finire stesa a terra! Ma come, lei che "in genere crede che ridere sia meglio che piangere" lavora alla stesura di un dramma? Che prende il via da una tormentata storia d'amore, per di più! Segretamente prego che questa sua opera si risolva in una sorta di ironico plagio di "Romeo e Giulietta", ma prima di criticare aspetto di leggere: in fondo, credo sia naturale che uno scrittore non voglia rimanere ancorato ad un genere letterario, proprio come capisco che un attore non voglia trascorrere tutta la propria vita professionale interpretando "il cattivo" o "quello che muore per dimostrare che la situazione è grave".
Buona buona mi riprometto di aspettare la pubblicazione di questa nuova opera, gioiosamente ottengo gli autografi ed estorco a Marina persino alcune fotografie, la ringrazio (è la terza o la trentesima volta che pronuncio la parola "grazie"?), saluto lei, Giulio e Carla, ovviamente anche il cagnone (ma da lontano, che non gradisce le effusioni dalle sconosciute) e mi avvio verso casa. Continua a nevicare debolmente, ma i miei passi non lasciano impronte: colpa della neve troppo annacquata o sto fluttuando in aria dalla contentezza?

6 commenti:

  1. Conoscere lo scrittore dei libri che si legge è un evento raro ma bello... a me è capitato solo 3 volte!

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  2. Noooo, un drammone nooo!!!! Non può farci questo!

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  3. Belle voi! Jeans e felpa/maglione, sembrate sorelle!!

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  4. Te la sei inventata vero la cosa del dramma? Davvero per come scrive è impossibile pensare che voglia cambiare e lasciarci orfane della sua ironia!
    E poi parli di conferenza stampa, ma allora sei giornalista o le organizzavi?

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  5. @ Davide, è davvero una bella esperienza!

    @ Elena, boh, staremo a vedere...

    @ Chiara, decisamente una coppia "sportiva"!

    @ Martina, no, non me la sono inventata la storia del dramma: Marina ha proprio detto di aver intenzione di lavorare a qualcosa di diverso e, ti assicuro, la parola "dramma" è stata proprio lei a pronunciarla!
    Per quanto riguarda la domanda, sono giornalista freelance.

    @ Erica, passo a trovarti!

    @ Alessandra, vengo a sbirciare anche da te!

    RispondiElimina
  6. @ Davide, è davvero una bella esperienza!

    @ Elena, boh, staremo a vedere...

    @ Chiara, decisamente una coppia "sportiva"!

    @ Martina, no, non me la sono inventata la storia del dramma: Marina ha proprio detto di aver intenzione di lavorare a qualcosa di diverso e, ti assicuro, la parola "dramma" è stata proprio lei a pronunciarla!
    Per quanto riguarda la domanda, sono giornalista freelance.

    @ Erica, passo a trovarti!

    @ Alessandra, vengo a sbirciare anche da te!

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