Un adolescente su 5 è vittima di bullismo: chiamato con un soprannome antipatico e sgradevole, al centro degli scherzi dei compagni di classe, umiliato a parole o persino malmenato. Sono questi i dati emersi da una ricerca svolta in Italia da Telefono Azzurro, nell'ambito del Progetto europeo E-Abc Antibullying Campaign, che ha coinvolto oltre 5000 studenti delle scuole superiori; dati che hanno anche evidenziato come in oltre la metà dei casi gli abusi avvengano proprio tra le mura scolastiche, dove un intervistato su due afferma di aver assistito a episodi di bullismo senza essere intervenuto in soccorso della vittima. Perchè la metà degli intervistati non saprebbe come impedire questi soprusi o teme di finire a sua volta nel mirino dei bulli. Basta poco, a quanto pare, per trasformarsi da studenti "normali" in "sfigati": secondo un'indagine condotta dalla Duke University di Durham, in North Carolina (USA), infatti, praticamente chiunque non si attagli al canone del "più forte" può diventare vittima di bullismo. Basta portare gli occhiali, ad esempio, o essere particolarmente timido, un po' troppo grasso o basso o straniero, o anche portare l'apparecchio ai denti e persino non indossare gli abiti "giusti"... Stando a questo studio, svolto su 1420 giovanissimi di età compresa tra i 9 e i 13 anni, ogni scusa potrebbe giustificare il bullismo.
Ma l'aspetto più importante di questa ricerca è il tempo: i bambini sono stati infatti seguiti per vent'anni, consentendo così ai ricercatori di ottenere quelli che, ad oggi, sono considerati i risultati più completi e definitivi in fatto di conseguenze a lungo termine del bullismo. Conseguenze che sono riassumibili in "maggior rischio di soffrire di disturbi psichiatrici". Si va dalla depressione agli attacchi di panico, dall'agorafobia all'ansia... E, forse sorprendentemente, non va meglio per i bulli: crescendo, spesso sviluppano comportamenti antisociali o diventano a loro volta depressi.
Il fenomeno è tutt'altro che in diminuzione e, anzi, le nuove tecnologie hanno consentito un'evoluzione del bullismo che oggi, spesso, diviene cyber bullismo e rovina l'esistenza dei ragazzi non soltanto nel reale ma anche nel virtuale. Per sensibilizzare verso il problema Telefono Azzurro sarà in 2300 piazze italiane il 20 e 21 aprile con l'iniziativa "Aprile azzurro - ci vuole un fiore", per raccogliere fondi a sostegno delle proprie linee telefoniche, del numero di emergenza 114 e del proprio sito web rinnovato, oltre che per parlare dell'importanza della prevenzione.
Proprio in questa direzione si stanno muovendo diverse realtà marziali: già nel 2007, ad esempio, a Pietrasanta (Lucca) una psicologa ed un'insegnante di Aikido hanno dato vita al progetto, finanziato dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione locale, "Conoscere la forza e allontanarsi dalla violenza" rivolto ai ragazzi della scuola media Santini, mentre all'Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci di Pisa gli studenti si sono avvicinati alla pratica del Jujitsu e a Montelupo (Empoli) il locale Centro Giovani ha avviato il progetto "Ti sbullo", attraverso il quale ragazzi dagli 11 ai 18 anni frequentano lezioni di Karate.
Ciò a cui si mira con in ragazzi che frequentano i corsi di Kung Fu T'Ienshu a Saronno è esattamente la prevenzione: lo scopo non è quello di praticare le arti marziali per poter acquistare forza fisica e "ripagare i bulli con la stessa moneta" ma, anzi, acquisire la giusta fiducia in se stessi ed il necessario equilibrio interiore per potersi sottrarre alle sopraffazioni; al contempo i potenziali bulli trovano, nella scuola marziale, quelle regole che canalizzano l'aggressività e hanno modo di interiorizzare il rispetto di se stessi e del prossimo, la modestia, l'umiltà, il valore della cooperazione con i compagni e della crescita condivisa.
Un aggiornamento lo trovate qui.
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