lunedì 31 agosto 2015

Vacanze 2015. Mancanza... presente

L'avete seguito il mio consiglio per le vacanze? Spero per voi che questo tempo sia stato ricco di gioie.
Per quanto mi riguarda, il periodo di lontananza dalla città e dalla "solita vita" è stato davvero poco, ma ho fatto del mio meglio perchè fosse di gran qualità: tempo trascorso con chi è davvero importante per me e concentrandomi su di me
Non in senso egoistico, ma cercando di mettere a fuoco quel vero io che nel quotidiano viene sommerso da ritmi incalzanti, incombenze, vita varia ed eventuale. E' stata, insomma, una mancanza molto... presente. 
In questo mi ha indubbiamente aiutata la meta: un piccolo, delizioso paese della Val di Non in Trentino Alto Adige. Un luogo in cui i ritmi possono ancora essere rilassati, dove le auto non sono incolonnate in file interminabili nè contengono individui rabbiosi, dove è possibile svegliarsi al sorgere del sole e coricarsi al calare del buio. Un luogo dove i meleti si alternano a boschi nei quali è possibile camminare per ore ascoltando soltanto il proprio respiro che si fonde con il canto degli uccelli e la melodia gorgogliante dei ruscelli. 
Ho sempre pensato che una passeggiata nei boschi fosse una preghiera silenziosa. Un'ode che il tuo cuore di essere umano eleva al divino - con qualunque nome lo si voglia chiamare - unendosi al resto del creato. Nel corso di queste vacanze ho rafforzato la mia convinzione. 




venerdì 28 agosto 2015

Alla ricerca dell'umanità

La sensazione è che si sia smarrita la bussola. Siamo in un luogo che non riconosciamo più, in un tempo che non sembra appartenerci e vaghiamo, brancolando nel buio. O, almeno, è così che mi sento io ascoltando certe notizie al telegiornale, leggendo certi articoli sui giornali.
Perchè il genere umano non lo riconosco più e mi pare che ci sia poco o nulla che possa essere definito umano in chi trasporta e tortura disperati da un continente all'altro, in chi investe pedoni senza nemmeno fermarsi a prestare soccorso, in chi ammazza un suo simile per una manciata di spiccioli*. 
E mi si perdoni se me ne strasbatto delle statistiche che affermano che oggi viviamo in un mondo più civile e sicuro rispetto all'epoca romana o al Medioevo, ma il fatto è che per me non funziona il motto stalinista secondo cui "Un morto è una tragedia, un milione di morti è statistica": per me un morto è una tragedia e un milione di morti è una tragedia immane. Ed è anche il sintomo che in centinaia di migliaia di anni la nostra specie non è progredita poi tanto rispetto a quegli scimmioni che, scesi dagli alberi e avventuratisi nella savana africana, hanno iniziato a brandire clave e forgiare punte di lancia con la selce. 

Perchè, scusatemi tanto, ma ero e resto convinta del fatto che l'umanità non è progredita se illumina ogni strada a giorno durante la notte, se piega la natura al proprio volere, se infila geni di pesce nei pomodori o viceversa, se "è connessa" persino quando va al cesso e nemmeno se garantisce anche ai profughi di avere uno smartphone in tasca. No, signore e signori, mi dispiace ma ero e resto convinta del fatto che il progresso dell'umanità si manifesti dando prova di essere umani, di provare empatia, di non disgiungere il proprio bene da quello dei propri simili e, già che ci siamo, di rispettare questo mondo che calpestiamo ogni giorno. Chiamatemi idealista, se volete. Illusa, probabilmente lo sono. Ma almeno non potrete accusarmi di essere una sorta di scimpanzè capace di usare un pc, perchè dentro di me una voce urla di dolore e di rabbia sentendo queste notizie ed è quella voce che mi piace chiamare umana.

* Soltanto negli ultimi giorni:

giovedì 27 agosto 2015

Legittima difesa o giustizia fai da te?

Perchè le due cose, è bene ricordarlo, sono molto diverse. 
In termini puramente legali, tanto per cominciare, il testo di legge approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati il 24 gennaio 2006 ha modificato il "vecchio" concetto di legittima difesa secondo cui non risultava punibile colui che avesse commesso il fatto "per esservi stato costretto dalla necessità di respingere da sè o da altri una violenza attuale e ingiusta"; in particolare, l'articolo 52 della legge prevede ora che "non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionale all'offesa". 
Nulla, invece, viene detto in termini legali circa la giustizia fai da te che, come suggerisce il nome stesso, essendo "fai da te" non riconosce la giustizia civile, amministrativa o sociale ma soltanto il concetto di giustizia che ciascuno di noi ha, dettato dal proprio senso della morale. 

Cosa significa questo? Banalizzando al limite del vergognoso, giusto per fare un esempio, significa che secondo il mio personale senso della morale potrei rompere il braccio, lussare la spalla e spaccare la faccia alla borseggiatrice che cercava di "alleggerirmi" del portafogli mentre viaggiavamo in metropolitana ma che, in termini di legge, se lo facessi davvero lei potrebbe denunciarmi in quanto il danno da me arrecatole sarebbe superiore a quello che io avrei subìto. 
La soluzione è dunque quella del rimanere imperturbabili mentre si viene derubati? Ovviamente no, tuttavia dovremmo - per non incorrere in eventuali guai giudiziari - arrecare un danno non superiore a quello da noi stessi subìto. Questo in termini legali. Poi ciascuno si regoli come gli pare. 

Difendersi (e con questa parola intendo proprio difendere se, non un proprio bene come un portafogli o un tablet) è però faccenda differente. 
L'istinto di sopravvivenza è ciò che di più vero, antico ed animale risiede ancora in noi e ci spinge non soltanto a mangiare, bere, scaldarci, riprodurci, ma anche a fare tutto ciò che è necessario per mantenerci in vita in caso di attacco. Se vedo la mia incolumità venir minacciata, difendermi non è un mio diritto, ma è parte di me. 
Ed è una parte che reagisce subito, nell'eventualità dell'aggressione.

Il "vivere civile" ci ha in larga misura addomesticati, mettendo a tacere il nostro ancestrale istinto di sopravvivenza, cullandolo tra ninnoli rassicuranti di beni effimeri e spesso inutili; la nostra bestialità non emerge più per rispondere ai bisogni primari (mangiamo ogni giorno - spesso anche troppo; beviamo acqua pulita; dormiamo in case riscaldate; facciamo sesso e talvolta c'è chi fa persino l'amore, anche se ci riproduciamo sempre meno, ma questo è un altro discorso), ma ci dimentichiamo del nostro "essere civili" per ottenere il superfluo (ed è così che siamo pronti a calpestare il nostro collega per garantirci un irrisorio aumento da sperperare nell'acquisto dell'ultimo modello di smartphone o in un weekend sugli sci). L'istintualità viene dunque messa a tacere, soffocata.
Questo stesso "vivere civile" ci ha insegnato che è allo Stato che dobbiamo rivolgerci per avere giustizia, perchè è un nostro diritto. Ed è vero. Ma lo Stato non può difendere ciascuno di noi ogni singolo minuto di ogni singolo giorno. Se un malvivente ci minaccia con un coltello, è in quel momento che ci serve essere difesi dallo Stato, dalle forze dell'ordine: non dopo minuti, o ore, quando l'aggressione è ormai avvenuta e possiamo soltanto (nel migliore dei casi) denunciare l'accaduto. Se qualcuno ci aggredisce per stuprarci, è allora, quando sentiamo il suo fiato addosso e il suo corpo premere contro di noi, è in quel momento che ci serve essere difese. Non dopo anni, quando forse un tribunale stabilirà che quel delinquente ci ha effettivamente aggredite e, magari, gli infliggerà una condanna.

Quante volte ci è capitato di leggere notizie terribili di persone uccise o violentate da individui che, pur "già noti alle forze dell'ordine", non sono stati fermati prima che accadesse l'irreparabile? Personalmente - e chi mi segue da più tempo lo sa, perchè ne scrivo - preferisco di gran lunga leggere notizie come quella dell'anziano ex pugile britannico che ha pestato a sangue il suo aggressore o come quella della pensionata comasca che si è difesa da uno scippo prendendo ad ombrellate la malvivente.
"Si vis pacem, para bellum", dicevano gli antichi: "Se vuoi la pace, preparati alla guerra". Ed io concordo con gli antichi Romani.  

Per approfondire:

martedì 25 agosto 2015

L'estate sta finendo...

♪ ♫ L'estate sta finendo e un anno se ne va ♪ ♫  cantavano I Righeira nell'ormai lontano 1985. Altro secolo, letteralmente. Ma è vero che l'estate sta finendo ed è vero che quando settembre si profila all'orizzonte si comincia a respirare aria di cambiamento: si pensa a tornare ai banchi di scuola o al lavoro, minigonne e costumi da bagno cedono il passo a jeans e maglioncini, si guarda già con nostalgia la foto di ♪ ♫  quella storia d'amore passeggera nata sopra il bagnasciuga e già finita la sera ♪ ♫   (questa è di Lorenzo Jovanotti, "Estate 1992", ndr)...
Per certi versi, l'inizio di settembre segna davvero un nuovo inizio. "Comincio la dieta" e "mi iscrivo in palestra" sono due delle frasi più ricorrenti in questo periodo dell'anno, proprio come all'indomani dei bagordi per festeggiare il primo gennaio, ad esempio.

Ed un nuovo anno inizia davvero per me, che già dal 1 settembre tornerò ad allenare i bambini del corso di T'Ienshu all'Area KSD: confermati gli orari delle lezioni come lo scorso anno, il martedì e giovedì sera dalle 18.30 alle 19.30, per bambini dai 4 ai 12 anni. Con la ripresa delle scuole, poi, ricomincerà anche il corso per gli adulti presso la palestra dell'ITIS Riva di Saronno. Istruttrice da una parte, allieva dall'altra, insomma, perchè non si finisce mai d'imparare.

mercoledì 19 agosto 2015

La ricetta dei fagioli alla Bud Spencer e Terence Hill

Buoni sono buoni, non soltanto per il loro gusto ma anche per le loro proprietà: ricchi di carboidrati e con un buon apporto proteico, i fagioli sono anche poveri di grassi e la loro buccia è costituita da fibra. Sono, insomma, un ottimo cibo dall'alto valore nutritivo e dal bassissimo costo economico, equiparabili per valori proteici a carne e uova, ma meno costosi e privi di colesterolo; non stupisce che, originari dell'America Centrale, i fagioli abbiano letteralmente conquistato il mondo.
Ma tutti questi benefici non sarebbero certo bastati a renderli delle star se non fossero stati mangiati con gran gusto da Trinità e Bambino, alias Terence Hill e Bud Spencer, nei film cult "Trinità" e "...Continuavano a chiamarlo Trinità".

Accompagnati da qualche fetta di pane per l'irrinunciabile scarpetta e da un bel bicchiere di vino o da una bottiglia di birra i "fagioli alla Bud Spencer e Terence Hill" sono uno dei piatti più facili da realizzare e più gustosi da assaporare, tanto che nel corso dei decenni si è assistito ad un autentico fiorire di ricette più o meno ufficiali per preparare questa pietanza, come ad esempio quella di Kung-Food.
Quella che trovate qui di seguito è la ricetta messa a punto da mio marito (ebbene sì, ha anche questo pregio il consorte!); assaggiate e poi mi saprete dire se non è una squisitezza.

Ingredienti per due persone (dal robusto appetito, tipo due che hanno attraversato il deserto):
  • 800 gr. fagioli rossi messicani (vanno benissimo anche quelli già cotti, in lattina)
  • 1/2 cipolla
  • 200 gr. pancetta affumicata
  • olio e.v.o. quanto basta
  • burro quanto basta
  • un pizzico di sale
  • un tocco di peperoncino (se gradito)
Si affetta la cipolla e si prepara il soffritto con olio e una noce di burro, nel quale fare rosolare brevemente la pancetta affumicata tagliata a dadini. In una padella a parte, stufare i fagioli per qualche minuto ed aggiungere poi il mix di cipolla e pancetta ed un pizzico di sale, mescolando, fino a quando il sughetto si sarà rappreso.
Un minuto prima di servire, mio marito termina la preparazione con "l'ingrediente segreto": in diciotto anni che lo conosco non sono ancora riuscita ad estorcerglielo e a volte ho avuto il dubbio che fosse come quello della zuppa del Signor Ping, il papà di Po Kung Fu Panda, cioè che l'ingrediente segreto non esistesse. Davide, però, mi ha assicurato che c'è e che è un ingrediente facilmente reperibile anche nel vecchio West (niente paprika ungherese, vodka o tocchi esotici, per dire). Che sia un goccio di cerveza o di vino? Non lo so! Voi sperimentate, io intanto continuerò ad indagare... 

P.S. La terrina della foto è già svuotata a metà... scusate, ma non ho resistito alla tentazione e prima ho mangiato e poi, soltanto poi, ripulito il bordo e fotografato.

lunedì 17 agosto 2015

Piloxing, fitness all inclusive

Viveca Jensen in action
Non sapevamo nemmeno che esistesse, ma ora che ne siamo a conoscenza già smaniamo dal desiderio di entrare a far parte del nutrito numero di praticanti di Piloxing, c'è da scommetterci! Di che cosa si tratta? Dell'ennesima trovata, ovviamente "made in USA", che promette a chiunque di mantenersi sani, tonici, in forma smagliante, di contrastare l'invecchiamento e pure una mezza dozzina di acciacchi.
I praticanti, già oggi oltre un milione e mezzo sparsi in 30 Stati disseminati nel mondo, seguono i dettami della guru svedese Viveca Jensen la quale probabilmente nel Paese natìo veniva guardata con qualche sospetto e che nell'assolata Los Angeles ha trovato il modo di far quattrini a palate mescolando insieme... tenetevi forte... meglio: mettetevi seduti onde evitare svenimenti... pilates, danza e boxe
Ta-daaan! 
Ebbene sì, signore e signori, la "nobile arte" adesso viene miscelata con il pilates e la danza. E voi, poveri illusi, che credevate che il fondo lo si fosse toccato con la fit boxe
La bionda svedesona, ovviamente giovane, bella e dal fisico scultoreo, nei suoi video e nelle foto promozionali è affiancata da altrettanto avvenenti fanciulle così da diffondere il verbo subliminale: "Fate come noi, sarete come noi". Forte di un master in danza conseguito presso l'Accademia di Stoccolma e di solidi studi di Pilates, la Jensen ha avuto modo di sperimentare i benefici fisici che derivano dalla pratica del pugilato ed ha così pensato di intervallare pliè e spine stretch con jab e cross.

"I benefici del Piloxing sono innumerevoli - si legge su Dica33 - Piloxing fa lavorare ogni muscolo del corpo, grazie a squat, affondi, esercizi di leg lifts, colpi di boxe e molto altro. Rinforza i muscoli del core (volgarmente detti addominali, ma chiamandoli con il termine caro ai praticanti di pilates si rende maggiormente l'idea della multidisciplinarità, ndr) durante tutta la sessione di allenamento, con il risultato di un miglioramento dell'equilibrio e della postura e addominali scolpiti. 
La "solo pugile" Simona Galassi, più volte campionessa
europea EBU e campionessa mondiale IBF e WBC.
In gran forma, anche senza Piloxing.
photo by Michele Vecchiotti
Per mantenere l'equilibrio e tirare pugni nella maniera corretta tutti i muscoli devono lavorare all'unisono. Piloxing tonifica le braccia, rassoda i glutei e snellisce le gambe (perchè, avete mai visto una "semplice" ballerina con i glutei flaccidi o una "normale" pugile senza addominali scolpiti?, ndr). Oltre alle tecniche di pilates e boxe, questo programma di allenamento comporta l'utilizzo di guanti con pesi da 200 grammi, che tonificano ulteriormente le braccia e massimizzano la salute cardiovascolare".

Se non altro non viene detto da nessuna parte che questa... non so nemmeno come chiamarla... disciplina?... può rivelarsi utile per l'autodifesa, come invece la nuda e cruda boxe.
Personalmente, trovo che il Piloxing sia perfettibile: se praticato in piscina, si potrebbe sfruttare l'attrito offerto dall'acqua per aumentare il carico di lavoro muscolare ed ottenere una maggior tonicità. Lo scrivo perchè, se tra qualche mese, verrà lanciato il Water Piloxing, avanzerò pretese sul suo sfruttamento commerciale.

martedì 11 agosto 2015

Buone vacanze!

Almeno nella settimana di Ferragosto lo vogliamo fare un attimo di pausa? E allora niente notizie di arti marziali nè di allenamenti, niente suggerimenti per mantenersi (o ritornare) in forma, niente di tutto questo. Solo un augurio di buone vacanze, e che siano davvero vacanze secondo il significato latino del termine: mancanza! Allontanatevi da tutto ciò che vi da noia, che vi infastidisce, che vi causa stress. Godetevi il vostro tempo, facendo ciò che più vi piace. E se ciò che più vi piace è  stare in panciolle, gozzovigliando tra fritti, dolci ed insaccati beh... per una settimana fatelo!

Godetevi la vita appieno, almeno per una settimana, ricaricando le batterie per tutto quello che arriverà dopo. Fate in modo che questa vacanza sia una mancanza molto ricca, da ricordare!

mercoledì 5 agosto 2015

Il successo di Ronda Rousey? E' questione di fisica

Uno dei grafici che spiegano il "super potere" di Ronda Rousey,
realizzato da Rhett Allain. 
La fighter dell'UFC "Rowdy" Ronda Rousey è ben nota per le sue rapide vittorie, avendo spesso ragione delle avversarie in meno di un minuto. Come ho scritto, il 1 agosto ha battuto la brasiliana Bethe Correia in soli 34 secondi, ma questo non è stato il suo record di rapidità: l'incontro che l'ha vista contrapposta a Cat Zingano, infatti, si è concluso dopo soltanto 14 secondi, con la vittoria della Rousey grazie alla sua celebre tecnica di armbar.
Ma qual è il suo segreto? Secondo Rhett Allain, il cui articolo è stato pubblicato su Wired e ripreso dallo Smithsonian Museum, il merito è tutto della fisica. Non del fisico (che pure conta non poco, in fatto di atlete di questo livello), ma proprio della fisica.

Allain ha comparato i dati della durata degli incontri (solo quelli vinti), sia amatoriali che professionistici, della Rousey con quelli di Jessica Andrade e della recente avversaria Correia ed il risultato appare chiaro: Ronda ha un tempo medio di combattimento di soli 69 secondi, rispetto ai 277 della Correia ed ai 212 dell'Andrade.
Rousey vs. Correia.
Photo by Buda Mendes/Zuffa LLC/Getty Images
La rapidità delle vittorie è, secondo lui, da attribuire al numero di colpi che la Rousey riesce a mettere a segno in così poco tempo: la rapidità di esecuzione delle tecniche sarebbe essenziale e, secondo i calcoli di Allain, "Rowdy" ha una media 0,306 colpi al secondo, uno ogni 3,27 secondi.
Il che significa che, se mantenesse inalterata la media nel tempo, in un incontro di cinque minuti la Rousey colpirebbe il bersaglio 91,8 volte.
E lo farebbe, secondo i calcoli riportati nell'articolo, sviluppando con ogni pugno un'energia cinetica di 25 Joules. Che può non sembrare molto, ma Allain prova a rendere più comprensibile il dato anche a quanti non praticano MMA nè altre discipline da combattimento e lo fa con un esempio: "Sarebbe come prendere due libri di testo in faccia ogni 3 secondi. Non stupisce che le avversarie della Rousey vadano al tappeto tanto presto".

Non va dimenticato, poi, che nonostante questi dati strabilianti la Rousey non è celebre per i suoi pugni, bensì per la sua chiave articolare armbar, con la quale ha chiuso la larga maggioranza degli incontri da lei disputati. Ed anche le chiavi articolari si basano sui princìpi fisici legati a leve e fulcri. Chissà che Allain non ci regali presto un interessante aggiornamento in merito. 

martedì 4 agosto 2015

La salute passa dal percorso vita

Quando d'estate le palestre sono chiuse o, almeno, non ci sono molti corsi attivi, le persone si dividono in due categorie ben distinte e separate: da un lato, quelle che intendono passare un paio di mesi in completo relax, godendosi anche il lato più godereccio delle ferie e dedicandosi anima e corpo alle gioie della tavola e della pennichella; dall'altro, quelle che proprio non ce la fanno a stare fermi e si "inventano" allenamenti, partendo dalla semplice corsetta mattutina fino ad arrivare veri e propri tour de force del fitness. Gli appartenenti alla seconda categoria conoscono forse già le meraviglie del percorso vita.

Si tratta di un fantastico sistema d'allenamento all'aria aperta, che permette di coniugare il desiderio di fare attività fisica al piacere di godersi la natura durante la bella stagione: i percorsi vita sono circuiti situati all'interno di parchi pubblici, normalmente lungo sentieri di pochi chilometri, che prevedono tappe distanziate tra loro circa un centinaio di metri.
Nati nel cuore dell'Europa e diffusissimi in Svizzera e Germania, i percorsi vita hanno preso piede anche in Italia e sono diversi i Comuni che ne sono ormai dotati; il "segreto" del loro successo è di essere adatti a tutti, dai bambini agli anziani, dagli atleti ai più sedentari: i pannelli, infatti, illustrano ad ogni stazione gli esercizi da eseguire, a corpo libero o utilizzando gli attrezzi disposti lungo il percorso, ma il numero di ripetizioni può essere aumentato o diminuito a seconda della propria condizione fisica e del risultato che si desidera ottenere. Non c'è poi nessun obbligo di eseguire tutti gli esercizi del percorso, quindi l'allenamento può essere eseguito in totale libertà, privilegiando ad esempio un gruppo muscolare piuttosto di un altro o preferendo una tipologia di esercizi ad altri.

Le tappe normalmente si raggiungono ad un leggero passo di corsa, per sfruttare appieno la componente aerobica del percorso, ma nulla vieta a principianti, anziani e persone in pesante sovrappeso di camminare. Un altro indiscutibile pregio di questi percorsi è la totale libertà di scelta di giorni, orari e frequenza, che lo rende ideale anche per chi ha poco tempo libero a disposizione. La combinazione di attività aerobica con esercizi di tonificazione rende i percorsi vita estremamente adatti anche a chi vuole perdere peso, perchè si tratta di un tipo di allenamento che fa salire e scendere continuamente le pulsazioni, pur mantenendole sempre nella fase aerobica, ovvero sia quella che consente di smaltire le riserve di grasso.
Quella effettuata lungo il percorso vita, così come qualsiasi attività sportiva, consente di ottenere dei risultati se praticata con costanza; l'ideale sarebbe una frequenza di due/tre volte a settimana, con un intervallo di due o tre giorni tra un allenamento e l'altro.
Insomma, tanti pregi, zero difetti: Dio benedica il percorso vita!

lunedì 3 agosto 2015

Ronda Rousey sconfigge Bethe Correia

Bethe Correia urla a Ronda Rousey prima dell'incontro 190 UFC
Va bene, forse sarà stato per fare spettacolo. Ok, magari l'avrà detto per rispettare il copione della "dura combattente". Fatto sta che vedere Bethe Correia fronteggiare Ronda Rousey prima del loro incontro in Brasile lasciava presagire un duello senza esclusione di colpi, tanto più che la lottatrice brasiliana aveva detto che sperava che la Rousey "non si suicidasse dopo la sconfitta"; Ronda, il cui padre si tolse la vita quando lei era soltanto una bambina, non ha gradito la cosa: "Tutto quello che era stato detto fino a quel momento poteva far parte del marketing, ma con la frase sul suicidio ha davvero passato il segno. E' diventata una questione personale".

Bethe Correia era stata da più parti definita come l'unica lottatrice in grado di tener testa alla fighter californiana: partendo da una base marziale di Kung Fu e di Brasilian Ju Jitsu, era entrata nel circuito UFC nel 2012 e vi aveva disputato nove incontri risultando sempre vincitrice, l'ultimo dei quali contro la statunitense Shayna Baszler terminato per KO tecnico.

Ronda Rousey però non solo non si è lasciata intimidire, ma era evidentemente intenzionata a chiudere presto e bene la "questione personale" aperta dall'avversaria con le sue sprezzanti dichiarazioni: le sono bastati 34 secondi di combattimento per spedire al tappeto la padrona di casa, dopo una poderosa scarica di pugni che ha decretato la fine dell'incontro per KO, terminando così il suo quindicesimo combattimento UFC ancora da imbattuta regina della gabbia ottagonale. 

domenica 2 agosto 2015

Il regalo perfetto per chi ama le arti marziali

Cosa si regala ad un appassionato di arti marziali per il compleanno? Mi rendo conto solo adesso di non aver mai affrontato l'argomento, e ciò è abbastanza vergognoso se consideriamo il filone portante di questo blog, perciò cerco subito di porre rimedio a questa incresciosa dimenticanza. 
Il primo consiglio è: indagate bene e scoprite quale arte marziale di preciso pratica o appassiona la persona che riceverà il regalo.

Le discipline marziali sono moltissime: in pratica, ogni popolazione che abbia combattuto in un passato più o meno remoto, in qualunque parte del mondo, ha sviluppato un sistema di combattimento, a mani nude o a mano armata; "marziale" deriva da Marte, il dio della guerra, perchè è proprio per la guerra che venivano studiate le varie tecniche, affinchè fossero efficaci e letali sul campo di battaglia. Solo l'avvento delle armi da fuoco ha messo fine ai combattimenti corpo a corpo e le arti marziali sono diventate così più "artistiche" e maggiormente incentrate sul mantenimento della forma fisica, oppure si sono indirizzate verso il combattimento agonistico, comunque nel rispetto di regole prestabilite. Potenzialmente, non c'è angolo del pianeta che non abbia sviluppato una propria disciplina marziale.

Coltello da allenamento di Kali,
uno dei regali di mio marito per il mio compleanno.
Esistono lo Judo giapponese, il Wushu cinese, il Taekwondo coreano, il Kali filippino, il Dambe africano, la Lotta mongola, il Vovinam Viet Vo Dao vietnamita, la Capoeira brasiliana, la Muay Thai thailandese, il Kalaripayattu indiano, la Lua hawaina, il Naban della Birmania, il Silat della Malesia e chi più ne ha, più ne metta; non va dimenticato, poi, che Paesi come Cina e Giappone hanno sviluppato un'infinità di arti marziali diverse, spesso a loro volta suddivise in differenti stili: Kendo, Aikido, Karate, Iado, Ninjutsu, Kobudo, Sumo, Taijiquan, Hung Gar, Wing Chun, Sanda, Chin Na...

Regalare ad un praticante di Wing Chun dei bastoni da Kali sarebbe perfettamente inutile, un praticante di Capoeira potrebbe usare uno judogi soltanto come pigiama ed un hakama sembrerebbe una gonna molto poco virile ad un praticante di Sanda.

Paratibie con parapiede a calza.
Una volta scoperta l'esatta disciplina praticata, potete davvero dare sfogo alla vostra fantasia: dall'abbigliamento alle protezioni, passando per armi ed accessori, gli articoli che possono interessare un praticante di arti marziali sono pressochè infiniti, inclusi anche libri e dvd.
Esistono negozi specializzati in articoli di arti marziali e discipline da combattimento, molti dei quali sono ormai pienamente operativi anche online, quindi non avrete particolare difficoltà a trovare - e ricevere comodamente a casa - il regalo più adatto al marzialista del vostro cuore. 
Un'ultima accortezza: se decidete per un articolo da utilizzare in gara, assicuratevi che quello che vi piace esteticamente - e che vorreste regalare - sia adatto alla disciplina praticata ed approvato dalla federazione che organizza gli incontri. Le "paratibie con parapiede", ad esempio, possono essere a calza o con chiusura a velcro e quelle accettate per certe discipline e determinati combattimenti non necessariamente vanno bene per altre (quelle che vedete nella foto qui accanto, altro regalo del maritino*, io le utilizzo per Sanda e MMA); un discorso similare vale per i guanti: guantoni e guantini non sono affatto la stessa cosa (i guantoni sono quelli da boxe occidentale e possono variare di peso, i guantini lasciano le dita libere e si utilizzano nelle discipline in cui sono ammesse le prese e le proiezioni). 

*Nel corso degli anni, io e mio marito ci siamo scambiati un sacco di "regali romantici": un numero imprecisato di coltelli, guantoni da 10 once, guantini da MMA, bastoni in rattan da Kali Escrima, paratibie...

sabato 1 agosto 2015

Cifra tonda

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi... E anche se non sono Roy Batty, sebbene non abbia mai visto navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e nonostante questa sia vita vera e non "Blade Runner", è pur vero che ho visto cose che molti di voi lettori non hanno mai visto nè men che meno utilizzato.

Cose come le lettere e le cartoline, scritte a mano e spedite tramite il sistema postale, ad esempio, o anche come i floppy disk, i dischi in vinile, le musicassette ed i cd (i primi compact disk ci sembravano cose da fantascienza, altro che iPod!), per non parlare poi delle videocassette... Eh già cari miei, perchè "ai miei tempi" i film si guardavano in tv e quando uscirono sul mercato i videoregistratori e le VHS ci sembrò incredibile poter vedere e rivedere quello che più ci piaceva senza dover aspettare i capricci dei palinsesti televisivi e senza doverci sorbire la pubblicità, per non parlare poi dell'infinita gioia che ci procurava il poter registrare i nostri programmi preferiti!

Lo so, lo so, cari i miei nativi digitali, tutto questo vi sembra preistoria. Vi capisco, voi siete nati nell'era delle e-mail, dei computer e degli smartphone. Il mio social network era il cortile di casa e, più cresciuta, i giardini pubblici di quartiere: era lì che si stringevano le amicizie, che all'epoca erano reali e non virtuali. 
Perchè sto scrivendo tutto questo? Perchè, accipicchia, sono arrivata alla cifra tonda: 40 anni. 
E la cosa "grave" è che non mi sento poi così diversa da quando ne avevo 25 o 30.

A farmi sentire la differenza è proprio tutta questa tecnologia - che comunque uso con gran sollazzo, anche perchè è molto più semplice oggi che non vent'anni fa, quando dovevi conoscere almeno le basi di programmazione e di html per poter usare un minimo i pc - e, naturalmente, siete voi, miei lettori, compagni d'allenamento o allievi, che in mezzo a tutta questa tecnologia ci siete nati e cresciuti e che, magari, non avete mai scritto una lettera di vostro pugno nè imprecato perchè l'autoradio si "mangiava" il nastro della cassetta con la vostra musica preferita. Ma, d'altro canto, siete sempre voi a far sì che non mi senta poi tanto diversa da quando avevo 25 anni: perchè è cercando di stare al passo con voi, di capire il vostro mondo che poi è anche il mio, che mi mantengo giovane... dentro.