martedì 29 luglio 2014

Donne combattenti, le brigantesse

Michelina De Cesare in una foto d'epoca
La loro storia, ramo frondoso ed oscuro dell'albero della storia italiana, è ancora oggi controversa: indomite combattenti per la libertà secondo alcuni, spietate criminali pronte a tutto per altri, le brigantesse infuocano e dividono gli animi.

Quando Garibaldi, tra il 1859 e il 1861, condusse campagne militari nel sud della Penisola con l'obiettivo di unificare l'Italia venne osannato come eroe dai liberali, ma quella che per loro era una "nobile impresa" era, al contempo, per i conservatori e gran parte della Chiesa, "un atto di pirateria" commesso e reiterato da "un'orda di briganti". Al di là delle interpretazioni intellettuali appare verosimile che non tutti gli uomini al seguito di Garibaldi fossero degli stinchi di santo, è probabile che alcuni abbiano vessato la popolazione al loro passaggio ed è il desiderio di riprendersi la propria vita e la propria dignità, più che non una motivazione politico-filosofica, ad aver spinto molti uomini del sud verso la ribellione ed il brigantaggio. E con loro, per amore o per vendetta, si nascosero nei boschi e si votarono alla battaglia anche numerose donne.

La bella Michelina De Cesare è forse una delle più famose brigantesse: nata nel 1841 nell'odierna provincia di Caserta, allora provincia di Terra di Lavoro, Michelina ebbe un'infanzia tutt'altro che spensierata, dedicandosi ben presto insieme al fratello a piccoli furti; sposatasi nel 1861, rimase vedova l'anno successivo e sempre nel 1862 conobbe Francesco Guerra, ex soldato del Regno Borbonico che rifiutò di unirsi alle armate del nuovo Stato e si diede alla macchia. Michelina e Francesco divennero amanti - secondo alcune carte processuali del 1865 si sposarono in segreto - e la giovane fu in tutto e per tutto compagna del suo uomo, affiancandolo nelle missioni di guerriglia e conquistando sul campo un ruolo di spicco all'interno dei briganti; di questo si ha testimonianza negli atti d'interrogatorio del brigante Domenico Compagnone, che, catturato, dichiarò: "La banda è composta in tutto da 21 individui, comprese le due donne che stanno assieme a Fuoco e Guerra, delle quali quella di Guerra è anch'essa armata di fucile a due colpi e di pistola. Della banda, solo i capi sono armati di fucili a due colpi e di pistole, ad eccezione dei due capi suddetti che tengono i revolvers". Le armi portate da Michelina testimoniano dunque il ruolo di spicco da lei conquistato nella banda, banda che venne tradita e cadde in un agguato, venendo catturata nel 1868 dal generale Emilio Pallavicini di Priola.
La brigantessa Maria Lucia Dinella
Violentata e malmenata, Michelina vene uccisa come tutti gli altri briganti catturati e, denudata, venne esposta con gli altri cadaveri nella piazza di Mignano Monte Lungo (Caserta), a monito della popolazione locale. Chi non assistette alla macabra manifestazione potè comunque "essere ammonito" dall'immagine, scattata da un fotografo al servizio della propaganda sabauda, che la ritrae morta, con viso e corpo tumefatti.

E' una storia d'amore e di vendetta, invece, quella di Elisabetta Blasucci, una storia che si fonde nella leggenda sin dalla sua nascita che, da alcuni, viene collocata a Ruvo di Puglia e da altri a San Severo. Elisabetta era una giovane donna contadina, sposa innamorata del suo uomo con il quale condivideva le fatiche dei campi e le piccole gioie del quotidiano, e quando il soldato piemontese Alfredo Cosso le ammazzò il marito per futili motivi di gioco lei non ebbe dubbi: quell'uomo doveva morire. Lo uccise, quell'invasore che le aveva rubato l'amore, e si trovò a cercare di ricostruirsi una vita nei boschi, dove si unì alla banda dei briganti, diventando ben presto fidata consigliera del capo. Per alcuni il tempo lenì le ferite, per altri la comune lotta divampò in passione, ma tutti concordano nell'affermare che la vendicativa Elisabetta e l'indomito Giovanni Libertone divennero amanti, uniti nella vita e votati alla morte in battaglia.

Vicenda di ben altro genere è quella di Filomena Pennacchio, altra brigantessa pugliese: sposata giovanissima ad un uomo geloso e violento di Foggia, la ragazza un giorno si ribellò alle percosse ed uccise il marito, conficcandogli uno spillone d'argento in gola. Fuggita per evitare l'arresto, Filomena si unì alla banda di Francesco Schiavone, diventandone ben presto l'amante ed affiancandolo nella lotta armata contro l'esercito ed i simpatizzanti del Regno d'Italia. Donna forte e all'occorrenza spietata, seppe conquistarsi l'ammirazione degli altri briganti distinguendosi in battaglia e partecipando attivamente anche alle azioni più cruente, come quella del 4 luglio 1863 in località Sferracavallo quando assalirono ed uccisero dieci soldati italiani. L'anno successivo Schiavone venne tradito, catturato e condannato a morte per fucilazione; Filomena, incinta e distrutta dal dolore, si arrese e venne condannata a 20 anni di carcere e lavori forzati (poi ridotti a 7).
Non "drude", come venivano definite dai piemontesi in tono spregiativo, donnacce di facili costumi a disposizione dell'intera banda di briganti, ma consigliere dei capi il cui intuito ed acume strategico veniva tenuto in grande considerazione, almeno quanto il loro coraggio nella battaglia.

Per approfondire:

lunedì 28 luglio 2014

Buone notizie... marziali

In India, dove si registra una violenza sessuale ogni 20 minuti, il Governo e diverse associazioni no profit hanno deciso di contrastare in modo attivo la violenza sulle donne; sono così partiti in tutto il Paese dei workshop di arti marziali che insegnano a mettere rapidamente ko i malintenzionati (qui l'articolo).

In Sicilia, intanto, un commerciante cinese ha contrastato a colpi di Kung Fu un rapinatore che era entrato nel suo negozio di Paternò armato delle peggiori intenzioni e di un fucile da caccia. Il commerciante non si è lasciato intimidire e, con una fulminea reazione, ha disarmato e messo in fuga il malvivente (qui l'articolo).

Al capo opposto dell'Italia, in provincia di Milano, due ladri si sono introdotti in una villetta di Casorezzo per "ripulirla", ma hanno scelto male luogo e tempi: in casa, infatti, si sono imbattuti nel proprietario, ex campione di body building e di arti marziali, che senza pensarci troppo ha afferrato il primo ladro e lo ha scaraventato fuori dalla stessa finestra attraverso la quale si erano introdotti in casa, mentre il complice si dava alla fuga (qui l'articolo).

L'associazione no profit che si prende cura dei bambini malati Kids Kick Cancer è attiva, da luglio 2014, anche in Puglia e cerca nuovi collaboratori: istruttori e maestri di arti marziali che siano disposti a frequentare un corso preparatorio ed a mettere le proprie competenze a servizio volontario dei bambini più bisognosi (qui l'articolo).

I Campionati Europei Cadetti di Judo si sono conclusi con la salita sul gradino più alto del podio dell'atleta torinese Michela Fiorini. Soltanto 16 anni e grinta da vendere, la giovanissima judoka ha fatto sventolare il tricolore italiano sulla vetta del podio internazionale di Atene (qui l'articolo).

Bene anche l'Italia del Taekwondo Cadetti, con i giovani atleti azzurri che riportano a casa dall'Azerbaigian un oro e due bronzi mondiali (qui l'articolo).

giovedì 24 luglio 2014

Non lavoro, un libro sulla disoccupazione come opportunità

La disoccupazione, termine divenuto sempre più tristemente noto negli ultimi anni e quotidianamente riecheggiante nelle dichiarazioni dei politici alla tv, non è sempre esistita: secondo il filosofo e giornalista Andrè Gorz "La nozione di disoccupazione è stata inventata espressamente per lottare contro la pratica del lavoro discontinuo ed eliminare quei lavoratori intermittenti che, sovente, preferivano perdere in salario per guadagnare in indipendenza nei confronti del padrone e più in generale della condizione di salariati.
Lo scopo della rete nazionale di uffici di collocamento pubblici, di cui William Beveridge propone la creazione nel 1910, era semplicemente la distruzione di una categoria popolare, quella dei lavoratori intermittenti: bisognava trasformarli o in salariati regolari a tempo pieno o in disoccupati completi. [...] L'abolizione del diritto al lavoro intermittente era espressamente tesa a sopprimere la libertà operaia: quella dell'autogestione del tempo, dell'autodeterminazione di ciascuno del proprio ritmo di vita". Questo passo, interamente riportato nel volume di Francesco Campione "Non lavoro - trasformare la disoccupazione in opportunità", intende sfatare alcuni dei luoghi comuni più diffusi sulla disoccupazione come il fatto che questa sia sempre esistita, o che sia solo conseguenza di crisi economica, dimostrando al contempo che non è vero che si vive per lavorare ma che è anche possibile lavorare per vivere.

Il libro distingue anche varie forme di disoccupazione, evidenziando per ciascuna uno o più sentimenti caratterizzanti:
- quelli che cercano lavoro e non lo trovano si sentono abbandonati;
- quelli che sono stati licenziati si sentono umiliati;
- quelli che non lo cercano, è perchè si sentono scoraggiati;
- quelli che l'hanno lasciato e non lo trovano più si sentono in colpa e si vergognano;
- quelli che non hanno bisogno di cercarlo e possono "oziare" vivendo di rendita (i familiari e gli eredi dei capitalisti che non diventano capitalisti ma rentiers), si sentono assediati dalla maggioranza schiacciante di coloro che li invidiano e vorrebbero essere al loro posto;
- quelli che sono contenti e grati di essere stati licenziati perchè sono stati così liberati da un lavoro che li opprimeva e alienava, possono cercarsene un altro più conforme ai loro desideri. 
Tutti, comunque, sono alla ricerca di una soluzione e non è un caso che l'autore abbia iniziato la stesura di questo testo quando, dopo cinque anni dalla fondazione del Progetto Rivivere - un servizio di aiuto psicosociale offerto alle persone in lutto - una signora li contatta perché, in piena crisi economica, aveva perso il lavoro ed asserisce che "Il lutto per la perdita del lavoro è più grave di tutti gli altri lutti, e voi che aiutate le persone a superare i lutti mi dovete aiutare": il libro, che si muove tra filosofia e psicologia, portando ad esempio anche casi concreti, si ripropone di illustrare tutte le strategie possibili per uscire dal baratro e scoprire che la disoccupazione e l'inoccupazione possono essere un'opportunità per ritrovare il senso del proprio lavoro e di se stessi. 

Autore: Francesco Campione
Editore: Edizioni San Paolo
Anno di edizione: 2014

martedì 22 luglio 2014

Buone notizie

Ecco una manciata di buone notizie, perchè la cronaca è fatta anche di queste. Come sempre, non volendo dare una priorità, le dispongo in ordine alfabetico di categoria. Buona lettura e... buon tutto!
Animali: eccezionale nidificazione di una rara tartaruga marina Caretta caretta sulla costa sud-est della Sardegna. Il nido, avvistato da un volontario, verrà vigilato sino alla schiusa delle uova e all'ingresso in mare dei piccoli (qui l'articolo).

Animali (2): Oviedo, l'avvoltoio monaco, è tornato per la quarta estate a volare nei cieli delle Alpi italiane. Considerata specie estinta come nidificante in Italia ed inserita nella lista rossa dell'IUCN, l'avvoltoio monaco è presente con poco più di 2.000 coppie in Europa e quindi il suo ritorno nei cieli alpini è monitorato con grande attenzione dal WWF (qui l'articolo).

Ambiente ed Economia: ha 19 anni, è un giovane inventore e ripulirà gli oceani dalla plastica grazie al crowfounding. Per la sua invenzione ha già raccolto oltre un milione di dollari in 40 giorni e vuole riuscire a testare la sua invenzione, uno "spazzino dei mari", su larga scala per dimostrare che non danneggia l'ecosistema e costa un terzo rispetto ai normali sistemi di pulizia (qui l'articolo).

Ambiente e Motori: la Harley Davidson si modernizza e punta sul motore elettrico. Il prototipo, già utilizzato nella realizzazione del film "The Avengers - Age of Ultron", verrà testato su strada negli USA, ovviamente partendo dalla leggendaria Route 66 (qui l'articolo).

Ambiente e Motori (2): citycar e veicoli da lavoro, l'Italia punta sull'alimentazione green. L'AirPod, la sarda biposto ad aria compressa - di cui avevo già scritto anch'io qui - e i veicoli elettrici made in Padova dell'Alkè, che hanno vinto premi internazionali e conquistano l'Europa (l'articolo qui).

Lavoro: nasce l'Alveare, il co-working per mamme (ma anche papà) che vogliono rientrare nel mondo del lavoro dopo la nascita del figlio (qui l'articolo).

Lavoro (2): vai al bar per bere un caffè e cercare lavoro. Sono i WorkCoffee - il più recente è stato inaugurato a Milano, ne esistono già a Bergamo, Piacenza e Tolmezzo - bar in cui è possibile far colazione o fermarsi per un pranzo veloce, come in un qualsiasi bar, ma che in più offrono la possibilità di lasciare il proprio curriculum, spulciare offerte di lavoro, consultarsi con personale qualificato e partecipare ad incontri di formazione. Il tutto gratis. O al costo del caffè (qui l'articolo).

Sport: con il caldo aumentano il numero dei crimini e cresce la violenza, ma uno studio ha dimostrato come lo sport sia un'efficace valvola di sfogo, capace anche di trasmettere valori positivi e di educare alla legalità (qui l'articolo). E così il nostro pluriennale impegno con "Lo Sbullo" e il Kung Fu a scuola trova anche motivazione scientifica...

Storia: è stato nuovamente aperto al pubblico, dopo 10 anni, il Castello di Santa Severa, in provincia di Roma. Una perla del patrimonio storico ed architettonico italiano, dimenticato per troppi anni ed ora tornato all'antico splendore, si appresta ad accogliere i turisti e a diventare polo culturale (qui l'articolo).

domenica 20 luglio 2014

Inseguendo la vittoria nell'afa di luglio

Uno dei grandi misteri dell'umanità, uno di quelli sul quale dibatteranno antropologi e archeologi tra una manciata di migliaia di anni, è perchè caspita si ostinino a trasmettere film di pattinaggio su ghiaccio nel bel mezzo della calura estiva, periodo durante il quale vengono proposte in tv anche puntate di sitcom ambientate a Natale o al Giorno del Ringraziamento. Che diamine, nel 2014 anche chi organizza i palinsesti dovrebbe essere in grado di leggere un calendario! 
Comunque: domenica 20 luglio 2014 Italia Uno ha trasmesso "Inseguendo la vittoria", film made in USA il cui titolo originale è "The cutting edge 3: chasing the dream"; lo sottolineo quale avvertimento, perchè quel "3" è estremamente indicativo: se un sequel, di solito, non è all'altezza del primo film,  immaginate cosa può saltar fuori dal sequel di un sequel...
Io, pare ovvio, sono capitata a film già iniziato ed è bastata l'inquadratura di un tizio con pattini da artistico che duellava con qualcuno in tenuta da hockey per farmi interrompere lo zapping. Ma la visione del film è stata parecchio deludente. 
Alejandra "Alex" Delgado (interpretata da Francia Raisa Almendarez)  è una giocatrice di hockey dilettante, con un passato di pattinaggio artistico alle proprie spalle, ed incontra il playboy pattinatore professionista bello e dannato Zack Conroy (alias Matt Lanter), fresco di rottura con la sua partner. Rottura nel senso che questa si è infortunata una caviglia ed è costretta a ritirarsi momentaneamente dalle competizioni. E che hanno anche smesso di andare a letto insieme. Chiaramente, le centinaia di migliaia di pattinatrici dilettanti presenti negli Stati Uniti non vengono neppure prese in considerazione dalla sceneggiatura: la stella emergente del pattinaggio di figura statunitense deve far coppia con una giocatrice di hockey. Il che, per chiunque abbia anche solo una vaga idea di cosa significhi pattinare in coppia rispetto a giocare a hockey, è peggio che inverosimile. Comunque: i due pattinano, si innamorano, vincono. I buoni trionfano, i cattivi vengono sconfitti. Happy end e pronti alla realizzazione di "The cutting edge 4" o giù di lì. 
E se la sceneggiatura è da encefalogramma piatto, tanto meglio non va per la fotografia ed il montaggio, con le immagini delle competizioni palesemente effettuate da veri pattinatori (che, unici ad aver lavorato degnamente, non si sono meritati neppure una citazione su Wikipedia) e stacchi su primi piani dei protagonisti.
Unico lato positivo: si da visibilità al pattinaggio di figura. In qualunque stagione, ben venga. E, come si dice, "nel bene o nel male, purchè se ne parli"...

venerdì 18 luglio 2014

Bella e potente, la superbike elettrica italiana

Energica Ego, la superbike elettrica made in Italy
Chi pensa che superbike ed energia pulita siano un binomio inconciliabile dovrà ricredersi: a luglio, infatti, è partito il tour negli USA di Energica EGO, con tappe a San Francisco (16 e 18 luglio), Los Angeles (20 luglio) e Bear Mountain, nello Stato di New York (30 luglio).

Dopo il successo riscosso nelle prove a ridosso delle colline modenesi, questo grintoso gioiello della tecnologia ha fatto parlare di se anche in Germania - meritandosi un articolo su Der Spiegel Online - e parte alla conquista degli USA forte dell'indiscusso fascino suscitato dal "made in Italy" ma anche, se non soprattutto, delle proprie caratteristiche assolutamente all'avanguardia.

Linee di una bellezza quasi imbarazzante, aggressive ed armoniose al tempo stesso, l'Energica Ego offre però il meglio di sè quando le si da modo di sfogare il gioiello che cela sotto la carena: un motore a magneti permanenti capace di lanciarla a 240 Km/h, sviluppando una potenza di 100 kw. La meccanica è comune a quella sviluppata per la Formula 1 - la vicinanza alla sede Ferrari non è soltanto geografica, dunque, ma anche tecnica - mentre l'estetica si arricchisce di particolari grazie alla stampa 3D ed ai particolari materiali compositi Windform, tutti campi d'eccellenza del gruppo CRP.

Il motore, dell'ingombrante peso di ben 130 Kg, si fa notare a bassa velocità ma ci si dimentica di lui man mano che la lancetta del tachimetro sale e gli innovativi materiali utilizzati hanno consentito di mantenere relativamente basso il peso complessivo della moto che, dotata di 4 diverse mappature e della retro, consentono di manovrare in tutta agilità questa belva elettrica di 258 Kg.
Nel corso delle prove su strada, i difetti evidenziati sono stati essenzialmente la scarsa autonomia ed il tempo necessario per la ricarica - almeno mezz'ora - ma c'è da star certi che la CRP lavorerà per migliorare ulteriormente un prodotto che ha già tutte le carte in regola per conquistare il mercato. E, come già per l'auto AirPod, la produzione italiana potrebbe essere opportunità di nuovo slancio all'occupazione. 

Per approfondire:

mercoledì 16 luglio 2014

Bullismo? No, grazie! Torna Lo Sbullo

Il Comune di Saronno ha rinnovato la sua approvazione al progetto "Lo Sbullo", concedendo nuovamente il patrocinio a questa iniziativa dell'Accademia Marziale Saronno che si propone di prevenire e contrastare il bullismo a scuola attraverso la conoscenza e la pratica delle arti marziali. 
Come già in passato, la formula de "Lo Sbullo" rimane invariata anche per l'anno scolastico 2014/2015: confermata la completa gratuità dell'iniziativa, che viene proposta gratis a tutte le scuole elementari, medie e superiori di Saronno che ne facciano richiesta (inviando una mail all'indi-rizzo accademiamarzialesaronno@gmail.com ed indicando nell'oggetto "Lo Sbullo"); confermata anche la suddivisione in due "moduli" dell'iniziativa. Nella prima parte, tramite la proiezione di slide realizzate ad hoc, verrà illustrato il fenomeno del bullismo; nella seconda parte, sotto la guida e supervisione del Maestro Davide Carpanese, gli studenti potranno sperimentare semplici tecniche di prevenzione ed autodifesa. 
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web dell'Accademia Marziale Saronno o contattarla via mail all'indirizzo sopra riportato.

martedì 15 luglio 2014

Como città turistica? Non senza lago. Breve storia di Como e del MOSE lariano

(Cliccate sull'immagine per ingrandirla)
Como è una città affacciata sulle sponde del Lario, su "quel ramo di lago di Como" che volge pur sempre a Mezzogiorno sebbene non fu teatro del contrastato amore di Renzo e Lucia manzoniano, ma ciò non toglie che sia ricca di storia e fascino.
Lo storico Plinio il Vecchio, celebre cittadino comasco, fa risalire - in accordo con Catone il Censore - la fondazione della città agli Orobi (sebbene in posizione diversa rispetto all'attuale centro cittadino, in un'area più spostata verso l'odierno quartiere di Prestino, più lontano dalle acque e, di conseguenza, dalle zanzare che all'epoca potevano veicolare malattie mortali); incerta è anche l'ubicazione del Comum oppidum, il centro comasco conquistato dai Romani nel 196 a.C., mentre sicuro è che Giulio Cesare, in vista di una probabile espansione in terra transalpina, rifondò la città chiamandola Novum Comum e facendovi insediare 5.000 coloni, 500 dei quali di origine greca. Poi il Medioevo, con le invasioni dei Goti prima e dei Longobardi poi, e la guerra decennale in epoca Comunale che vide contrapposta la città alle forze armate di Milano, ed è impossibile ignorare l'alleanza che Como strinse con Federico Barbarossa, imperatore che ricostruì la città distrutta dalla furia milanese e riedificò le mura difensive con l'imponente Porta Torre che ancora oggi accoglie i visitatori.
Linee essenziali, materiali innovativi e marmi simmetrici:
 la Piscina Sinigaglia, un esempio di Razionalismo Lariano 
Villa Olmo, neoclassica, oggi è sede di mostre e convegni
Dal punto di vista architettonico, Como conserva tracce del suo passato, dagli antichi edifici cittadini di epoca comunale fino alle espressioni del Razionalismo Lariano, passando per gli esempi del Neoclassicismo come la celebre Villa Olmo e le chiese Romaniche come quella di San Fedele, a due passi dalla sede del Comune, il centro cittadino è un fiorire di stili architettonici che si susseguono in modo armonioso e piacevole.
Sommando a tutto questo il buon cibo della cucina italiana ed un clima mite, oltre ad incredibili scorci paesaggistici, Como avrebbe tutte le carte in regola per essere una città turistica e, infatti, tale è nelle sue ambizioni, eppure c'è chi ha pensato bene di privarla di una delle sue caratteristiche più peculiari ed apprezzate: il lungolago.

Per la sua particolare collocazione, Como è da sempre soggetta ad esondazioni del lago; in caso di prolungato maltempo, quando le piogge rigonfiano i fiumi che si riversano nel Lario, le acque esondano ed arrivano ad invadere Lungo Lario Trento e Piazza Cavour. Si tratta di un fenomeno spiacevole, che causa disagi alla circolazione stradale ed ai commercianti i cui bar e negozi si affacciano su Piazza Cavour, ma, proprio come l'acqua alta a Venezia, è anche un fenomeno del tutto naturale.
E, proprio come per l'acqua alta a Venezia, anche per Como è stato escogitato un sistema che avrebbe dovuto proteggere la città dalle esondazioni: là il MOSE, qui le paratie. I lavori, iniziati nel 2008 sotto la Giunta comunale capitanata dall'allora Sindaco Stefano Bruni, avrebbero dovuto terminare nel 2011 e costare 15 milioni di euro ma, come illustra l'immagine in apertura, la conclusione dell'opera è ancora ben lontana, nessuno dei tre lotti dei lavori è stato ancora completato e, nel frattempo, i costi sono lievitati in modo esorbitante, raggiungendo la ragguardevole cifra di 27 milioni di euro nell'ottobre del 2013. Intanto i turisti che quotidianamente raggiungono la città con i treni delle Ferrovie Nord, il cui capolinea è situato all'interno della stazione realizzata sul finire del 1800 a pochi metri dal lago, e si avviano verso Piazza Cavour per poi, da lì, andare ad ammirare il Duomo ed il palazzo del Broletto, percorrono Lungo Lario Trento avendo alla loro sinistra il lungolago in versione "Bruni's style".
Un'esondazione del lago di Como, nel 2010
E le cose avrebbero anche potuto andare peggio se un pensionato - il quale, secondo la miglior tradizione, osservava il procedere dei lavori nel cantiere - non avesse notato e denunciato nel 2009 che si stava costruendo un muro alto 2 metri e mezzo e lungo 120 per risparmiare una piazza dalle esondazioni, un muro che avrebbe tolto per sempre la vista del lago dal cuore della città. Il Comune si vide costretto a fare marcia indietro, smantellando quel figliolo acquatico del muro di Berlino, ovviamente sobbarcandosi le spese per la demolizione (spese che, trattandosi di opera pubblica, vennero di fatto ripartite sulle spalle dei contribuenti).
Da allora l'ex calciatore comasco Gianluca Zambrotta prima e l'Associazione Amici di Como poi si sono prodigati affinchè almeno la parte di cantiere più prossima ai Giardini del Lungolago Mafalda di Savoia tornasse ad essere fruibile dai comaschi e piacevole per i turisti: così è nata la versione "Amici di Como's style", sempre nell'immagine di apertura.
Nel mentre Sacaim, la società che si è aggiudicata l'appalto per le paratie e che non a caso ha eseguito anche i lavori per il MOSE, ha inviato al Comune - che nel frattempo ha "cambiato gestione", passando ad una Giunta di centro sinistra guidata dal Sindaco Mario Lucini - la richiesta di pagamento di ulteriori 11 milioni di euro e la Corte dei Conti indaga su quello che potrebbe rivelarsi soltanto un colossale sperpero di denaro pubblico.

Per approfondire:
- La Provincia di Como: "Como, muro e paratie. Corte dei Conti alla stretta finale" (23 giugno 2014)
- La Provincia di Como: "Paratie, come è spuntato il muro dei soldi" ( 23 giugno 2014)
- La Provincia di Como: "Paratie, pozzo senza fondo" (20 giugno 2014)
- Ciao Como (Video): "Paratie: un'altra estate senza lago a Como" (20 giugno 2014)
- Il Giorno: "Il nuovo lungolago riparte con tre cantieri" (17 maggio 2013)
- Il Giorno: "Corte dei Conti contro le paratie: buttati nel lago 21 milioni" (7 maggio 2012)
- Il Corriere della Sera: "Il Lungolago di Como riapre grazie all'erba sintetica di Zambrotta" (23 giugno 2011)
- Qui Como: "Appalto rifiuti e paratie, la direzione antimafia chiede i documenti al Comune di Como" (29 settembre 2010)
- La Provincia di Como: "Paratie, il progettista tradito: Cambiato tutto senza dircelo" (24 settembre 2009)
- Amici di Como

lunedì 14 luglio 2014

Buone notizie d'inizio settimana

Difficile ricominciare dopo il weekend? Ecco qualche buona notizia che, si spera, possa aiutare a migliorare la giornata. Non volendo dare una priorità alle notizie, le inserisco in ordine alfabetico di argomento.

Buona lettura e buon inizio settimana!
Arte: a Matera c'è la "Cappella Sistina rupestre", meta di studiosi, ora è anche eccellenza di Tripadvisor (qui l'articolo).

Energia: il CNR di Pozzuoli ha messo a punto e brevettato un innovativo sistema che permette, grazie ad un batterio, di eliminare anidride carbonica originando acido lattico ed idrogeno (quindi energia green) da materiale di scarto dell'industria agro-alimentare (qui l'articolo).

Natura: dopo tre anni d'assenza una tartaruga marina Caretta caretta è tornata a nidificare sulle spiagge di Menfi, in provincia di Agrigento. I volontari del WWF presidieranno la piccola area recintata fino alla schiusa delle uova e la nascita delle tartarughine, prevista per fine agosto (qui l'articolo).

Salute: alcuni ricercatori del College University di Cork, in Irlanda, hanno condotto uno studio sui bambini malati di autismo e l'impatto che la presenza in famiglia di un cane addestrato può avere. Sono state analizzate le risposte fornite da 164 famiglie ed è stato dimostrato ciò che da tempo si ipotizzava: la presenza di un cane aumentava il senso di sicurezza dei bambini, così come la loro accettazione e consapevolezza. Inoltre è emerso che l'aver adottato un cane aveva migliorato notevolmente la qualità della vita di tutti i membri della famiglia e non soltanto quella dei bambini malati. L'esito della ricerca è stato pubblicato sul British Medical Journal (qui l'articolo).

Salute (2): andare in bicicletta fa bene al fisico e all'umore. Ecco qui i sei benefici effetti della due ruote, che allunga la vita e ci fa sentire più energici.

SOS: giocatore di basket e provvidenziale bagnino, Riccardo Bernardi, giocatore a Cremona nella Vanoli, ha salvato la vita a un bambino di 4 anni che rischiava di affogare in piscina in Sardegna ed era già in arresto cardiaco. L'atleta gli ha praticato un massaggio cardiaco e mentre sul posto arrivavano gli uomini del 118 il piccolo ha dato i primi segni di ripresa (qui l'articolo).

Vacanze: mai più turisti spennati, ora un'app li protegge. Si chiama Ecc-Net Travel App e raccoglie informazioni giuridiche chiare e frasi chiave in tutte le 23 lingue dell'Unione Europea, oltre che in norvegese ed islandese, per settori come acquisti, trasporti coi mezzi pubblici, autonoleggi, prestazioni sanitarie, alloggi ed hotel. E' un'app gratuita, scaricabile da vari online store, e può essere usata anche offline, così da evitare i costi di roaming (qui l'articolo).

sabato 12 luglio 2014

Facezie del sabato

Ieri, come ogni venerdì dei mesi di giugno e luglio, siamo stati impegnati nella piacevole ginnastica al parco; un'attività tranquilla e rilassante, pensata per "dare il buongiorno" ai partecipanti. Tutto filava liscio fino a quando non siamo stati superati da un signore che correva a tutta birra, sbuffando e lasciando dietro di sé una terribile puzza. Ora, è normale sudare quando si fa attività fisica, nessuno si aspetta che qualcuno, facendo jogging al parco, esali profumo di lillà, ma non è questo il punto: noi abbiamo visto i fiori di trifoglio afflosciarsi al suo passaggio!

E questa non è che una delle povere vittime dello spot del deodorante "Più sudi, più sai di fresco" o di quello "Fresca fino a sera", entrambe pubblicità la cui visione andrebbe proibita per legge a tutti coloro che anche soltanto pensano di salire un autobus o un treno o di avere una benché minima vita sociale.
Più sudi, più puzzi: è una legge di natura. Non c'è nulla, eccetto un buon bagno od una doccia minuziosa, che possa riportarti indietro dal mondo di Pepe Le Pew e reintrodurti in quello degli esseri umani.
Pubblicizzare certi prodotti non deve essere facile, me ne rendo conto, ma non sarebbe male se gli incaricati di escogitare spot la smettessero di trattarci come un branco di idioti e si impegnassero un pochino.

Il premio Oscar per lo spot più sciocco attualmente in circolazione credo se lo contendano due candidati, entrambi reclamizzanti del cibo. Una nomination va alla pubblicità che ha per protagonista Kevin Kostner. A noi italiani hanno inculcato in testa da almeno un paio di generazioni che c'è un solo tonno "così tenero che si taglia con un grissino" (anche grazie alla memorabile scena del film con Renato Pozzetto "Il ragazzo di campagna"); era proprio necessario prendere uno scenario incantevole come quello della costiera amalfitana, sfregiarlo virtualmente con un inutile faro che in realtà non esiste ed insultare i suoi abitanti rendendoli nullafacenti che, per passare il tempo, non hanno niente di meglio da fare che spettegolare circa il fatto che lui, la star hollywoodiana, acquisti tonno o salmone in scatola? E poi, vogliamo parlare del suo elogio alla cucina italiana? Ma santo cielo, hai aperto una scatoletta di tonno!

Seconda nomination per la mamma moderna che si mangia tagliolini prima e riso con gamberetti poi - il concetto di primo e secondo piatto, evidentemente, è ormai obsoleto - rimanendo esterrefatta non tanto dall'outing del figlio gay quanto dal fatto che Gianni sia "un ottimo cuoco", capace di adombrare in un sol colpo Carlo Cracco e Gordon Ramsey poichè ha piazzato ben due piatti precotti, impacchettati in piramidi di plastica, all'interno di un forno a microonde!
A voi l'arduo compito di decretare il vincitore.

Nella categoria "odiosi" rientrano gli spot di una nota azienda di telefonia: il progenitore, un filmato con protagonista un grosso orso, poteva anche essere simpatico, ma dopo foche plastificate dallo sguardo spiritato e pinguini rapper ad un certo punto ho provato l'insensato desiderio di possedere una carabina ed andare al Polo Sud a farmi giustizia da sola.
Superficiale, sessista e volgarotto lo spot - fortunatamente scomparso da molti schermi - che reclamizza degli snack utilizzando come testimonial un attore porno e giocando sull'ambiguità del termine "patatina". Guardate invece lo spot realizzato dai nostri "vicini di casa" svizzeri - i quali non è che siano noti a livello mondiale per inventiva - per reclamizzare le loro patatine fritte.


Il messaggio, diretto e chiaro, dice semplicemente: "Solo chi si è sentito come una patata svizzera può fare le nostre patatine. Facciamo di tutto per le migliori patatine".

giovedì 10 luglio 2014

Buone notizie, per tutti i gusti

Un po' di buone notizie non guastano mai; ecco allora una raccolta che spazia dallo sport alla ricerca, dalla cronaca all'economia, per richiamare l'attenzione su ciò che di buono accade nel mondo e che troppo spesso gode di scarsa visibilità. 
Non volendo dare un'ordine di priorità alle notizie, le trovate in ordine alfabetico per argomento.

Anziani: avventura a lieto fine per un turista tedesco che, il 30 giugno, si era allontanato da una località turistica di Teramo per fare un giro in bicicletta sul lungomare, scomparendo nel nulla. Il pensionato, affaticato ma ancora in sella alla sua bicicletta, è stato ritrovato a Bellaria, a ben 400 chilometri di distanza: ha detto di essersi smarrito, seguendo il lungomare, ed è tornato con la sua famiglia a Pineto, nel teramano, per concludere le vacanze (qui l'articolo).

Edilizia: il progetto degli studenti dell'Università Roma 3 si è aggiudicata il primo premio per il social housing ed il secondo nella classifica assoluta al Solar Decathlond Europe 2014, competizione internazionale che vede sfidarsi le più importati università del mondo in tema di bio-edilizia. Rhome, l'eco-casa vincitrice, verrà ora utilizzata per riqualificare il quartiere di Tor Fiscale, zona periferica della capitale (qui l'articolo).

Lavoro: vuoi laurearti gratis? Vai a lavorare da Starbuks. Il colosso che ha fatto innamorare gli americani di caffè e cappuccino ha annunciato, a metà giugno, di aver siglato un accordo con l'Università dell'Ariziona che consentirà a chiunque lo desideri, tra i suoi 135 mila dipendenti negli States, di iscriversi e frequentare gratuitamente i corsi online: le spese se le accolla interamente l'azienda, che conta così di avere dipendenti più soddisfatti e disponibili (qui l'articolo).

Natura: è terminato il "reality show" che ha visto protagonista, per il secondo anno, una famigliola di gheppi a Quartu. Una coppia di rapaci aveva fatto il nido in una fioriera della città sarda ed era stata monitorata dalle telecamere sin dalla deposizione delle uova. A inizio luglio i cinque piccoli nati hanno definitivamente abbandonato il nido e spiccato il volo verso la loro vita di giovani adulti, interrompendo così il reality (qui l'articolo, qui un video).

Salute: una buona notizia per gli sportivi golosi. O anche solo per i golosi. Il cioccolato fondente rende più veloci e fa bene alla circolazione, oltre che all'umore. E' questa la gustosa notizia frutto di una ricerca italiana e pubblicata sul Journal of the American Heart Association, che sostanzialmente conferma gli effetti benefici sulla salute derivanti dall'assunzione di moderate quantità di cioccolato fondente, ricco di polifenoli (qui l'articolo).

Sport: l'Italia conquista Wimbledon grazie alle Cichi. Il duo composto da Sara Errani e Roberta Vinci è entrato nella storia del tennis aggiudicandosi, sabato 5 luglio, la finale contro la coppia franco-magiara Mladenovic-Babos con un perentorio 6-1 6-3. E' la prima volta nella storia che degli atleti italiani riescono vincere il titolo sull'erba londinese (qui l'articolo).

Tecnologia: a Boston le panchine non servono più soltanto per riposarsi o dar da mangiare ai piccioni, ma anche per ricaricare tablet e smartphone. Tutto grazie al progetto Soofa, realizzato da una società nata nel MIT e sposato dall'amministrazione locale, che ha disseminato per la città panchine fornite di pannelli solari e di collegamento usb. Le panchine assorbono l'energia del sole e la erogano ai passanti che ne hanno bisogno per ricaricare i propri dispositivi portatili (qui l'articolo).

mercoledì 9 luglio 2014

Estate, la medicina tradizionale cinese in tavola

La medicina tradizionale cinese segue la regola della natura che prescrive "nascita in primavera, crescita d'estate, raccolto in autunno e riposo in inverno" e raccomanda che ogni essere umano, per vivere in salute e a lungo, segua questi ritmi così da trascorrere la propria esistenza in armonia con la natura; ogni organo del nostro corpo, però, secondo la tradizione orientale è collegato ad uno dei cinque Elementi, fattore da tenere in grande considerazione per assicurarsi il benessere.

In estate, secondo i cinque Elementi, il fuoco divampa, la terra lavora, il legno riposa, l'acqua scarseggia ed il metallo muore; questo significa che la mente - collegata al fuoco - è estremamente attiva ed agitata, stomaco e milza - corrispondenti alla terra - lavorano a pieno ritmo mentre il fegato - collegato al legno - riposa e le reni - relative all'acqua - possono indebolirsi, mentre i polmoni - corrispondenti al metallo - vanno in affanno e soffrono.
Per placare i malesseri che possono insorgere in estate, la medicina tradizionale cinese raccomanda l'assunzione di alcuni alimenti, come, ad esempio, le giuggiole ed i semi di loto per calmare la mente ed assicurare il benessere degli altri organi, ma anche mais, legumi, sedano, cipolle, mele e pesce. Particolarmente raccomandati sono l'anguria o cocomero, che secondo la tradizione combatte i malesseri collegati all'eccessivo calore come la ritenzione di liquidi, il mal di gola e le ulcere orali; ottimo anche il cetriolo, considerato un eccellente dissetante e ritenuto ideale per espellere tossine ed equilibrare le funzioni intestinali. Dissetante e gustosa, la pesca andrebbe consumata in grandi quantità: secondo la medicina tradizionale cinese questo frutto agevola la digestione, lubrifica l'intestino e rinvigorisce il sangue, tanto che si raccomanda di mangiare due pesche sia dopo pranzo che dopo cena.

Infine, le zucchine amare (conosciute anche come melone amaro, kugua o kerala), ritenute ottime per contrastare il calore, aiutare ad espellere tossine, alleviare la stanchezza e persino indicate per migliorare la vista.
E' anche importante assicurare al corpo il necessario riposo quotidiano, evitando di andare a dormire troppo tardi; la medicina tradizionale cinese raccomanda poi di alzarsi alle 6.30 del mattino e di fare attività fisica. A tavola, meglio evitare gamberetti, carni grasse e cibi troppo salati, ma anche il tuorlo d'uovo.

martedì 8 luglio 2014

Amazon, c'è poco da sorridere

Amazon ha sempre meno motivi per sorridere. Dopo i vari scandali che hanno visto il colosso dell'editoria sotto accusa (ne avevo scritto qui e qui), ora anche gli scrittori hanno dichiarato guerra all'azienda di Jeff Bezos e, come se non bastasse, si tratta di autori di best seller, amati dal pubblico ed osannati dalla critica. Tutto ha avuto origine da una petizione, lanciata dall'autore di techno thriller Douglas Preston, per sensibilizzare i colleghi prima e l'intero popolo dei lettori poi circa le nefandezze che Amazon starebbe compiendo ai danni della casa editrice Hachette; in particolare, Preston accusa Amazon di boicottare gli autori pubblicati da Hachette, rifiutando di accettare i pre-ordini di questi libri e dichiarando che non sono disponibili, nonchè di scoraggiarne la vendita sia rifiutando di applicare sconti sui titoli Hachette che ritardandone oltremodo le consegne. E questa condotta, secondo Preston, priverebbe anche i lettori della possibilità di scegliere liberamente quali libri acquistare su Amazon che, di fatto, ha un ruolo di totale predominio nel panorama librario e commerciale mondiale. 
La petizione, che potete leggere qui, è già stata sottoscritta da oltre 300 scrittori, tra i quali spiccano i nomi di John Grisham e Stephen King, passando da Kelley Armstrong e Philip Caputo a Jonahtan Littell e Sir Arthur Evans, ottenendo un'approvazione forse insperata persino dal promotore. 
E se negli Stati Uniti Amazon sorride molto meno, tanto meglio non va in Europa. Stando a quanto riportato dal Financial Times e da altri quotidiani d'economia (qui un articolo), i riflettori dell'Unione Europea si sarebbero accesi per far finalmente chiarezza sulla tassazione "di favore" che il Lussemburgo riserva al colosso di Seattle e ad altre imprese multinazionali come Apple, Starbuks e Fiat. La Commissione europea avrebbe già avviato inchieste in Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo allo scopo di accertare se le norme fiscali siano state aggirate e siano stati violati i princìpi relativi alla concessione degli aiuti di Stato; potrebbe essere un primo passo verso un'indagine che interessi l'intera Unione, sulla spinta del senso d'ingiustizia denunciato da moltissimi medio-piccoli imprenditori, in Italia come all'estero, costretti a fare i conti con la crisi economica ed un sistema fiscale estremamente pesante, mentre alle grandi multinazionali vengono concesse tasse particolarmente basse. 
Tutto questo mentre, a fine giugno, la Francia aveva votato ed approvato la cosiddetta "Legge anti Amazon": proposta dall'opposizione di centrodestra ma ampiamente sostenuto anche dalla maggioranza di governo, il testo di legge mira ad evitare che i giganti dell'e-commerce danneggino, grazie alla possibilità di applicare sconti ed agevolazioni molto vantaggiosi, i piccoli librai (qui l'articolo).

Un aggiornamento su Amazon lo trovate qui.

lunedì 7 luglio 2014

La rivoluzione dell'auto parte dalla Sardegna

L'AirPod fa il pieno.
2 minuti e 4 euro di spesa per oltre 100 Km.
Questa volta pare proprio che ci siamo: in autunno sulle strade d'Italia e dell'intera Comunità Europea potremo vedere circolare AirPod, l'auto che funziona ad aria compressa. Ideata dall'ingegnere francese Guy Nègre per la MDI (Motor Development International) e prodotta da Airmobility, un'azienda di Cagliari, AirPod è, nella sua versione standard, un'automobile pensata soprattutto per la città: lunga soltanto 2,13 metri, questa biposto può percorrere fino a 120 Km con un pieno. Pieno che consiste in una ricarica presso un'Air Station di 2 minuti o, in alternativa, collegata ad una normale presa di corrente per circa 3 ore e mezza, in entrambi i casi con un costo di circa 4 euro. La velocità massima, che conferma la vocazione di questa vettura per il contesto urbano, è di 80 Km/h.

AirPod on the road. 
Nonostante le piccole dimensioni, la AirPod ha interni curatissimi e, partendo dall'adagio "Un posto per tutto e tutto al proprio posto", è dotata di comparti separati per riporre mappe o riviste e persino di uno spazio refrigerato da 30 litri per conservare le bevande alla giusta temperatura anche sotto il solleone cagliaritano.
Il modello 2.0 che vedremo circolare su strada a partire dal tardo autunno 2014 è prodotto in due versioni: motore 7 Kw (per i possessori di patente B) da 80 Km/h con un'autonomia di circa 120 Km su circuito urbano; motore 4 Kw (guida con patente A, motocicli) da 45 Km/h e stessa autonomia.
Gli interni dell'AirPod. Efficientissima e curata, la rendono
paragonabile ad un'auto di fascia medio-alta.
Le ridotte dimensioni e l'estetica innovativa, così come il fatto che si guida con un joystick (con opzione di richiedere il volante), non devono far pensare ad un "giocattolino": la vettura, realizzata in materiale composito di fibra di vetro e resina poliestere, garantisce, in caso di incidente, una capacità di resistenza all'urto da 2 a 4 volte superiore ad una carrozzeria tradizionale.
Quindi sicurezza garantita, un costo d'acquisto più che ragionevole (7.500 euro) cui si somma il risparmio in termini di "pieni" e, ovviamente, un'elevatissima eco-compatibilità grazie alle zero immissioni ed a materiali a basso impatto ambientale, ma non solo: nel settembre 2013, in occasione della settimana della mobilità sostenibile, Airmobility ha annunciato l'apertura dell'impianto di produzione di questa city-car a Bolotana, una delle zone a più alta incidenza di disoccupazione della Sardegna.
E, dal momento che la AirPod 2.0 è soltanto il modello standard, c'è da auspicare che la produzione e diffusione di altri modelli, come la Air City - vettura ibrida con motore dual energy per un'autonomia di 360 Km ed una velocità massima di 130 Km/h - o l'AirPod Minicargo - zero emissioni per un mezzo ideale per corrieri espresso e servizi di consegne, ma anche per artigiani ed uffici postali - possano dare nuove prospettive di produzione e di impiego lavorativo.

Ma le incredibili novità per l'auto non sono finite qui; sempre nell'isola dei nuraghi, infatti, ha i natali un'invenzione a dir poco rivoluzionaria: il motore alimentato a pipì.
Franco Lisci, imprenditore di Gonnosfanadiga la cui azienda fa oggi parte dell'innovativo polo produttivo Casa Verde CO2.0 ed un passato da progettista d'impianti in Fiat, nel novembre 2013 ha presentato, nel contesto di un convegno di Legambiente ad Alghero, due differenti tipi di motori funzionanti ad urina: uno per i mezzi di trasporto (automobili, dunque, ma anche moto, autobus, camion e persino barche) ed uno per usi domestici o industriali. Se state già fantasticando di azzerare le soste in Autogrill, facendo direttamente pipì all'interno del serbatoio, però, siete fuori strada: lo Stato italiano non consente di utilizzare soltanto urina pura al posto della benzina o di altri carburanti.
"Dal momento che in Italia è autorizzato l'uso di additivi, però - ha spiegato Lisci - abbiamo realizzato dei trasformatori che consentono di mettere l'urina nel motore delle automobili anche parzialmente; su un'auto a benzina c'è un risparmio del 35% circa, su un'auto a gasolio del 60% e su un'auto a gas dell'80%. L'urina è un'energia pulita, ricavata senza impiego di petrolchimici, biomasse, senza bisogno di produrre o trasformare gas e, considerate le esigue dimensioni dell'impianto, consente anche di non consumare suolo".
E se la nostra pipì quotidiana non dovesse bastare per assicurarci il pieno? Nessun problema: è infatti possibile ricorrere all'utilizzo di urina animale, come quella di ovini e bovini (non a caso in Sardegna questo tipo di motore viene già utilizzato, in termini industriali, da un'azienda agricola del comparto Casa Verde CO2.0 che alleva ovini) e le buone notizie non sono finite qui: l'urina utilizzata per attivare il processo di elettrolisi darebbe, come risultato, energia da un lato ed acqua di pozzo come "scarto", un rifiuto perfettamente eco-compatibile, dunque, e che potrebbe venir riversato tranquillamente in terra senza paura di inquinare ma, anzi, fornendo preziose sostanze nutritive al terreno. 

Per approfondire:

venerdì 4 luglio 2014

T'Ienshu, tra esami e festeggiamenti

Lunedì 30 giugno si sono tenuti gli esami di Kung Fu T'Ienshu della Scuola Wo Chen di Saronno. 
La sessione d'esame, riservata alle sole Fasce Bianche e Fasce Arancioni, ha coinciso con la chiusura ufficiale dell'attività per l'anno scolastico 2013/2014 ed il termine dell'esame, con la consegna delle nuove fasce e degli attestati, ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli esaminati ed ha aperto la via verso la cena serale. 
Cena meritatissima per i ragazzi e le ragazze sotto esame, che hanno dovuto affrontare prove fisiche ed interrogazioni di teoria oltre che un clima rovente, ma della quale hanno ben volentieri beneficiato anche gli esaminatori.
Un'occasione per stare insieme in allegria, parlando di arti marziali come di mille altre cose, condividendo passioni e chiacchierate, salutandoci in modo allegro e molto informale in attesa della ripresa degli allenamenti, a settembre, per la stagione 2014/2015.
Che altro dire? Buone vacanze a tutti! 

giovedì 3 luglio 2014

OGM, opportunità o disastro?

OGM, Organismi Geneticamente Modificati: prodotti di origine naturale manipolati dall'uomo, modificati fin nella loro parte più infinitesimale, il genoma
L'essere umano ha da sempre manipolato ciò che la natura metteva a sua disposizione; la nascita stessa dell'allevamento e dell'agricoltura è strettamente collegata alla capacità umana di selezionare le specie con le caratteristiche che si ritenevano più utili e vantaggiose, migliorandole per mezzo di incroci: dall'alto rendimento del frumento all'attaccamento al branco del lupo, dalla capacità di produrre latte degli ovini alla produttività della vite, la storia umana è costellata di incroci e manipolazioni. Si stima che 10.000 anni fa gli uomini non sapessero ancora plasmare l'argilla nè usare il tornio, eppure dalle evidenze archeologiche emerge che avevano già trasformato il frumento selvatico nel Triticum monococcum, l'ingrediente base del pane. E già 6.500 anni prima di Cristo i campi dell'Età del Rame si riempirono di colture selezionate dall'uomo.
Da qualche tempo, però, la scienza ha messo a disposizione dell'uomo la possibilità di "mischiare tra loro" parti di DNA di organismi diversi che non potrebbero in alcun modo scambiarsi materiale genetico in natura: è il caso dei maiali Popeye, creati in Giappone inserendo nel genoma dei suini parte di materiale genetico derivante dagli spinaci, con lo scopo di rendere meno grassa e più salutare la carne di maiale, o del pomodoro modificato con veleno di scorpione affinchè maturi più lentamente.  
I GloFish, i primi animali domestici OGM 
Ad oggi è possibile anche acquistare degli animali domestici modificati geneticamente: si tratta dei GloFish, pesci d'acquario venduti nei normali negozi d'animali degli Stati Uniti - con eccezione della California - dai colori brillanti come quelli degli evidenziatori, fluorescenti; tuttavia ciò che maggiormente preoccupa sono gli animali e gli alimenti OGM coi quali entriamo in contatto inconsapevolmente. 
Soprattutto perchè le informazioni relative alle ricadute che questi organismi potrebbero avere sulla salute umana sono frammentarie e molto contrastanti.
All'apparenza il problema è di facile soluzione: se non voglio mangiare OGM, non li acquisto e non li consumo. Già, ma come faccio a sapere se un prodotto finito contiene o meno alimenti geneticamente modificati? Ad esempio, se non voglio mangiare del mais geneticamente modificato non acquisterò delle pannocchie OGM da fare alla brace, ma come posso essere certa che la mucca di cui mangio la bistecca o bevo il latte, o la gallina di cui mangio le uova, non siano state nutrite con quel mais? Il gene modificato del mais potrebbe venir "assorbito" attraverso la nutrizione dall'animale e, da questo, passare a me, consumatore finale?
Secondo Greenpeace dovremmo fare particolare attenzione alle etichette dei prodotti che acquistiamo, diffidando soprattutto di quelli che annoverano tra gli ingredienti amido modificato di mais, sciroppo di mais, mono e digliceridi degli acidi grassi, destrosio, lecitina di soia [E322] (che si trova nella margarina, nella cioccolata, nelle merendine, nei gelati...), olii vegetali, olio di mais...  
La copertina del DVD "La Roulette Genetica" ed il
pamphlet allegato "OGM - La storia"
Il problema è ancor più sentito negli Stati Uniti, dove la normativa sugli OGM è persino meno restrittiva che in Europa e non prevede l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza OGM degli ingredienti; proprio nella terra a stelle e strisce è stato realizzato "La Roulette Genetica", docufilm che traspone in immagini il bestseller dello stesso autore, Jeffrey M. Smith, "Genetic roulette", e che rappresenta un duro atto di denuncia nei confronti non soltanto dei produttori e venditori di OGM - Monsanto in testa a tutti - ma anche verso gli enti governativi statunitensi, accusati di non tutelare il consumatore tramite un'adeguata legislazione. Nel video vengono riportate le interviste a medici, pediatri e ricercatori che hanno rilevato una correlazione tra l'utilizzo di OGM e l'aumento di disturbi gastrointestinali e di allergie tra la popolazione, fino ad ipotizzare un legame tra l'alimentazione in gravidanza con OGM e l'aumento di probabilità che il bambino sia affetto da autismo. Agricoltori ed allevatori portano la loro testimonianza diretta, in seguito all'utilizzo di mais BT e MON810 della Monsanto, smontando il mito di raccolti ricchissimi e lamentando, anzi, l'insorgenza di malattie e problemi gastrointestinali nel bestiame. Interviste a contadini ed allevatori in India ed Africa, poi, mostrano come "la questione OGM" sia ormai da tempo di proporzioni mondiali, mentre l'attivista indiana Vandana Shiva non esita ad attribuire al cotone BT targato Monsanto almeno 200.000 suicidi tra i produttori più poveri, indebitatisi per acquistare i semi ed affossati da miseri raccolti, insufficienti per rientrare delle spese sostenute.
Questo, in estrema sintesi, quanto racchiuso nel filmato (della durata di 85 minuti), ma ciascuno può scegliere in piena libertà se schierarsi tra i sostenitori o i detrattori degli OGM, anche sulla scorta di qualche approfondimento: