domenica 20 luglio 2014

Inseguendo la vittoria nell'afa di luglio

Uno dei grandi misteri dell'umanità, uno di quelli sul quale dibatteranno antropologi e archeologi tra una manciata di migliaia di anni, è perchè caspita si ostinino a trasmettere film di pattinaggio su ghiaccio nel bel mezzo della calura estiva, periodo durante il quale vengono proposte in tv anche puntate di sitcom ambientate a Natale o al Giorno del Ringraziamento. Che diamine, nel 2014 anche chi organizza i palinsesti dovrebbe essere in grado di leggere un calendario! 
Comunque: domenica 20 luglio 2014 Italia Uno ha trasmesso "Inseguendo la vittoria", film made in USA il cui titolo originale è "The cutting edge 3: chasing the dream"; lo sottolineo quale avvertimento, perchè quel "3" è estremamente indicativo: se un sequel, di solito, non è all'altezza del primo film,  immaginate cosa può saltar fuori dal sequel di un sequel...
Io, pare ovvio, sono capitata a film già iniziato ed è bastata l'inquadratura di un tizio con pattini da artistico che duellava con qualcuno in tenuta da hockey per farmi interrompere lo zapping. Ma la visione del film è stata parecchio deludente. 
Alejandra "Alex" Delgado (interpretata da Francia Raisa Almendarez)  è una giocatrice di hockey dilettante, con un passato di pattinaggio artistico alle proprie spalle, ed incontra il playboy pattinatore professionista bello e dannato Zack Conroy (alias Matt Lanter), fresco di rottura con la sua partner. Rottura nel senso che questa si è infortunata una caviglia ed è costretta a ritirarsi momentaneamente dalle competizioni. E che hanno anche smesso di andare a letto insieme. Chiaramente, le centinaia di migliaia di pattinatrici dilettanti presenti negli Stati Uniti non vengono neppure prese in considerazione dalla sceneggiatura: la stella emergente del pattinaggio di figura statunitense deve far coppia con una giocatrice di hockey. Il che, per chiunque abbia anche solo una vaga idea di cosa significhi pattinare in coppia rispetto a giocare a hockey, è peggio che inverosimile. Comunque: i due pattinano, si innamorano, vincono. I buoni trionfano, i cattivi vengono sconfitti. Happy end e pronti alla realizzazione di "The cutting edge 4" o giù di lì. 
E se la sceneggiatura è da encefalogramma piatto, tanto meglio non va per la fotografia ed il montaggio, con le immagini delle competizioni palesemente effettuate da veri pattinatori (che, unici ad aver lavorato degnamente, non si sono meritati neppure una citazione su Wikipedia) e stacchi su primi piani dei protagonisti.
Unico lato positivo: si da visibilità al pattinaggio di figura. In qualunque stagione, ben venga. E, come si dice, "nel bene o nel male, purchè se ne parli"...

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