venerdì 18 luglio 2014

Bella e potente, la superbike elettrica italiana

Energica Ego, la superbike elettrica made in Italy
Chi pensa che superbike ed energia pulita siano un binomio inconciliabile dovrà ricredersi: a luglio, infatti, è partito il tour negli USA di Energica EGO, con tappe a San Francisco (16 e 18 luglio), Los Angeles (20 luglio) e Bear Mountain, nello Stato di New York (30 luglio).

Dopo il successo riscosso nelle prove a ridosso delle colline modenesi, questo grintoso gioiello della tecnologia ha fatto parlare di se anche in Germania - meritandosi un articolo su Der Spiegel Online - e parte alla conquista degli USA forte dell'indiscusso fascino suscitato dal "made in Italy" ma anche, se non soprattutto, delle proprie caratteristiche assolutamente all'avanguardia.

Linee di una bellezza quasi imbarazzante, aggressive ed armoniose al tempo stesso, l'Energica Ego offre però il meglio di sè quando le si da modo di sfogare il gioiello che cela sotto la carena: un motore a magneti permanenti capace di lanciarla a 240 Km/h, sviluppando una potenza di 100 kw. La meccanica è comune a quella sviluppata per la Formula 1 - la vicinanza alla sede Ferrari non è soltanto geografica, dunque, ma anche tecnica - mentre l'estetica si arricchisce di particolari grazie alla stampa 3D ed ai particolari materiali compositi Windform, tutti campi d'eccellenza del gruppo CRP.

Il motore, dell'ingombrante peso di ben 130 Kg, si fa notare a bassa velocità ma ci si dimentica di lui man mano che la lancetta del tachimetro sale e gli innovativi materiali utilizzati hanno consentito di mantenere relativamente basso il peso complessivo della moto che, dotata di 4 diverse mappature e della retro, consentono di manovrare in tutta agilità questa belva elettrica di 258 Kg.
Nel corso delle prove su strada, i difetti evidenziati sono stati essenzialmente la scarsa autonomia ed il tempo necessario per la ricarica - almeno mezz'ora - ma c'è da star certi che la CRP lavorerà per migliorare ulteriormente un prodotto che ha già tutte le carte in regola per conquistare il mercato. E, come già per l'auto AirPod, la produzione italiana potrebbe essere opportunità di nuovo slancio all'occupazione. 

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