sabato 12 luglio 2014

Facezie del sabato

Ieri, come ogni venerdì dei mesi di giugno e luglio, siamo stati impegnati nella piacevole ginnastica al parco; un'attività tranquilla e rilassante, pensata per "dare il buongiorno" ai partecipanti. Tutto filava liscio fino a quando non siamo stati superati da un signore che correva a tutta birra, sbuffando e lasciando dietro di sé una terribile puzza. Ora, è normale sudare quando si fa attività fisica, nessuno si aspetta che qualcuno, facendo jogging al parco, esali profumo di lillà, ma non è questo il punto: noi abbiamo visto i fiori di trifoglio afflosciarsi al suo passaggio!

E questa non è che una delle povere vittime dello spot del deodorante "Più sudi, più sai di fresco" o di quello "Fresca fino a sera", entrambe pubblicità la cui visione andrebbe proibita per legge a tutti coloro che anche soltanto pensano di salire un autobus o un treno o di avere una benché minima vita sociale.
Più sudi, più puzzi: è una legge di natura. Non c'è nulla, eccetto un buon bagno od una doccia minuziosa, che possa riportarti indietro dal mondo di Pepe Le Pew e reintrodurti in quello degli esseri umani.
Pubblicizzare certi prodotti non deve essere facile, me ne rendo conto, ma non sarebbe male se gli incaricati di escogitare spot la smettessero di trattarci come un branco di idioti e si impegnassero un pochino.

Il premio Oscar per lo spot più sciocco attualmente in circolazione credo se lo contendano due candidati, entrambi reclamizzanti del cibo. Una nomination va alla pubblicità che ha per protagonista Kevin Kostner. A noi italiani hanno inculcato in testa da almeno un paio di generazioni che c'è un solo tonno "così tenero che si taglia con un grissino" (anche grazie alla memorabile scena del film con Renato Pozzetto "Il ragazzo di campagna"); era proprio necessario prendere uno scenario incantevole come quello della costiera amalfitana, sfregiarlo virtualmente con un inutile faro che in realtà non esiste ed insultare i suoi abitanti rendendoli nullafacenti che, per passare il tempo, non hanno niente di meglio da fare che spettegolare circa il fatto che lui, la star hollywoodiana, acquisti tonno o salmone in scatola? E poi, vogliamo parlare del suo elogio alla cucina italiana? Ma santo cielo, hai aperto una scatoletta di tonno!

Seconda nomination per la mamma moderna che si mangia tagliolini prima e riso con gamberetti poi - il concetto di primo e secondo piatto, evidentemente, è ormai obsoleto - rimanendo esterrefatta non tanto dall'outing del figlio gay quanto dal fatto che Gianni sia "un ottimo cuoco", capace di adombrare in un sol colpo Carlo Cracco e Gordon Ramsey poichè ha piazzato ben due piatti precotti, impacchettati in piramidi di plastica, all'interno di un forno a microonde!
A voi l'arduo compito di decretare il vincitore.

Nella categoria "odiosi" rientrano gli spot di una nota azienda di telefonia: il progenitore, un filmato con protagonista un grosso orso, poteva anche essere simpatico, ma dopo foche plastificate dallo sguardo spiritato e pinguini rapper ad un certo punto ho provato l'insensato desiderio di possedere una carabina ed andare al Polo Sud a farmi giustizia da sola.
Superficiale, sessista e volgarotto lo spot - fortunatamente scomparso da molti schermi - che reclamizza degli snack utilizzando come testimonial un attore porno e giocando sull'ambiguità del termine "patatina". Guardate invece lo spot realizzato dai nostri "vicini di casa" svizzeri - i quali non è che siano noti a livello mondiale per inventiva - per reclamizzare le loro patatine fritte.


Il messaggio, diretto e chiaro, dice semplicemente: "Solo chi si è sentito come una patata svizzera può fare le nostre patatine. Facciamo di tutto per le migliori patatine".

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