mercoledì 25 febbraio 2009

The warriors armed


Cologno Monzese ospiterà, domenica 1 marzo, "The warriors armed", gara di combattimenti armati in quattro categorie:
- bastone lungo
- bastone corto
- nunchaku
- coltello
La competizione prenderà il via alle ore 10.00 e sarà intervallata da esibizioni marziali.
Per informazioni è possibile contattare i due promotori dell'incontro: Jama e Tigrenera.

martedì 24 febbraio 2009

Carnevale!

Semel in anno licet insanire. Una volta all'anno è lecito impazzire. Va bene, lo dicevano i latini e se lo si dice ancora oggi dopo millenni un motivo dovrà pur esserci... Ma che la mia insania vada a discapito di altri proprio non mi sta bene.
Da che mi ricordo, mi è sempre stato calorosamente sul piloro il Carnevale. Scavando nella memoria mi rivedo bimbetta vestita da Cappuccetto Rosso... senza cappuccio: quel cappuccio malefico, infatti, aveva attaccate all'interno due treccione di finti capelli giallo oro che non solo facevano comprensibilmente a pugni con la mia frangetta castana, ma davano anche un prurito atroce. Quindi sono andata a vedere la sfilata dei carri col cappuccetto e relative trecce posticce lasciati ricadere sulle spalle.
E poi il caos, le grida, il baccano... Insopportabili!

E crescendo non è che le cose siano granché migliorate: da brava secchiona ero comprensibilmente terrorizzata al pensiero di imbattermi in qualche mio compagno armato di bomboletta spray e clava.

Poi, adulta, ho avuto la ventura di imbattermi in visioni di siffatto genere (cliccando su ciascuna foto accedete al sito da cui è stata tratta). Io credo che "amare" significhi innanzi tutto "rispettare" e trovo che conciare in questo modo degli animali - cani o gatti che siano - cercando di "umanizzarli" coincida innanzi tutto ad una mancanza di rispetto di ciò che realmente essi sono. Non sono bambini, non sono esseri umani: sono cani e gatti ed è per questo, per la loro natura, per la loro "caninità" o la loro "felinità" che noi dovremmo amarli. 






A terminare l'opera, poi, ecco la lettura di notizie edificanti come questa e questa che ha fatto sì che il mio disgusto toccasse l'apice! Fortuna che il Carnevale, anche per quest'anno, sta per terminare...

lunedì 23 febbraio 2009

The Millionaire


Apprendo stamani che "The Millionaire" ha fatto incetta di Oscar.
Questo film, di cui già si era parlato molto ben prima della notte dei fatidici premi al Kodak Theater di Los Angeles, l'ho visto con Davide e coi Cinghiali nella serata di sabato scorso: narra la vicenda di Jamal, concorrente del quiz televisivo "The Millionaire" (il nostro "Chi vuol esser milionario?"). Cresciuto tra le baracche fatiscenti di Mumbai, di professione ragazzo del thè in un call center, il giovane riesce inspiegabilmente a rispondere in modo corretto a domande sulle quali sono capitolati medici, avvocati, ingegneri... e per questo viene accusato di imbrogliare, arrestato e torturato.

Jamal ripercorre così la sua intera esistenza, spiegando ai polizitti perchè sa chi sia raffigurato su una banconota da 100 dollari ma non chi vi sia su quella da 20 rupie, come mai conosce l'autore di un testo sacro e cosa stringe nella mano destra una divinità indù e via di seguito.

Bel film, bella vicenda e bella storia d'amore. Bella, per me sopra tutto, la lezione che tutto può servire nella vita, che anche dai più grandi dolori si può trarre un insegnamento e che la felicità può essere a portata di mano, se si è disposti a giocarsi il tutto per tutto per agguantarla. Bello, nulla da dire. Anche se, secondo me, otto Oscar sono un pochino troppi. Anche perchè, diciamocelo, il copione l'avevano già scritto per Cenerentola un bel po' di decenni fa.

martedì 17 febbraio 2009

La pasta al calcio e il sushi marziale


Credo che se una persona affamata viene abituata a mangiare soltanto pasta al sugo, quasi certamente amerà la pasta al sugo. Perché è l’unica alternativa che ha alla fame. Ma se a quella persona si offrisse la possibilità di assaggiare il riso alla cantonese, lo strudel, il sushi, i bignè allo zabaione ed un’infinità di altri piatti, forse scoprirebbe che la pasta al sugo è sì buona, ma il suo cibo preferito sono, che so?, i ravioli di gamberi al vapore.

Nel nostro Paese il calcio viene propinato come la pasta al sugo ad un affamato. Ogni santo giorno, la tua bella razione di “pasta al calcio”. Fin dalle elementari ti propongono di entrare in una squadra di calcio, ogni paese - anche il più minuscolo – ha almeno un campetto da calcio (magari non regolamentare, magari oratoriale, ma c’è), alle medie ed alle superiori si organizzano tornei interscolastici di calcio, alla tv ogni sera o quasi c’è una partita di calcio, ci sono le moviole ed i processi e gli anticipi e i posticipi e, tanto per andare sul sicuro, anche sulla “Gazzetta dello sport” si parla al 90% di calcio e al 10% di “altri sport”. Digitando in Google la parola "calcio" si ottengono circa 36.900.000 risultati... e non è che il calcio elemento chimico spopoli... Quotidianamente rimpinzati di “pasta al calcio”.

Magari, un giorno, a scuola il tuo amichetto un giorno ti dice che lui va in piscina… o, più grandicello, ti imbatti in un professore di educazione fisica “strampalato” che vi porta a fare una lezione su un campo di atletica… oppure un giorno ti imbatti in un collega che ti dice di aver visto in tv, in tarda serata, un incontro di pugilato… E ti si apre un mondo! Scopri che non esiste soltanto la “pasta al calcio”, ma ci sono pure la “zuppa di pesce nuoto”, il “panino al salame trekking”, il “riso alla cantonese Tai Chi”, il “filetto al pepe verde ginnastica artistica”, le “verdure miste grigliate 100 metri piani”, lo “strudel pattinaggio artistico”, il “sushi Aikido”… Forse alla fine il tuo piatto preferito resterà comunque la “pasta al calcio”, ma almeno avrai avuto la possibilità di assaggiare altro.

In Italia, è cosa nota, il calcio è lo sport nazionale. Ma la sensazione è che lo sia per mancanza di alternative più che per vero convincimento. Chi di voi vive in un Comune con almeno un campo da calcio? E, nello stesso Comune, quante piste di pattinaggio o squadre di pallavolo o piscine o scuole di arti marziali ci sono?

Per la cronaca: digitando in Google "Tai Chi" si ottengono circa 305.000 risultati in italiano, 195.000 sono quelli per "Aikido" (sempre restringendo la ricerca ai soli siti in italiano), mentre per "pattinaggio su ghiaccio" ce ne sono circa 320.000 e "spopolano" i "100 metri piani" con i loro 2.770.000 (comunque con un rapporto di 13/1 rispetto al calcio).

Italia e lavoro, qualcosa non mi torna


Domani scadrò. Come una mozzarella od uno yogurt. Come è già accaduto numerose volte in passato e, probabilmente, accadrà in futuro.
Quindi qualche giorno fa mi sono presentata al Centro per l’Impiego della città per valutare se vi fossero offerte di lavoro.

Dopo esser stata in fila per qualche minuto, raggiungo la signorina allo sportello (S):
(S) “Lei è già iscritta?”
(Io) “Sì”
(S) “Allora deve rivolgersi al collega”
… E via, cambio sportello e nuova fila. Va beh. Qui trovo un signore (S).
(Io) “Buongiorno, vorrei sapere se ci sono offerte di impiego”
(S) “Vediamo come è messa in graduatoria… lei è sposata?”
(Io) “No”
(S) “Ha figli?”
(Io) “… beh… no…” (lo so che non è indispensabile essere sposati, conosco la storia delle api e dei fiori, però ‘sta domanda mi ha un pochino spiazzata)
(S) “Peccato, perché avrebbe avuto più punti in graduatoria”.
Mi mordo la lingua per non lasciarmi sfuggire un “Aspetti che esco e mi faccio ingravidare dal primo che passa…” mentre lui digita qualcosa sulla tastiera, alza lo sguardo al soffitto, pensieroso, e
(S) “E’ mai stata in carcere?”
(Io) “Cielo, no!”
(S) “No, perché sa, ci sono agenzie e cooperative che si fanno carico di trovare impiego per i detenuti e persone scarcerate di recente… è stato anche approvato un
progetto di sgravi fiscali per chi assume così, pochi giorni fa a Milano”.

Ringrazio, saluto e me ne vado. Se non mi rinnovano il contratto, molto probabilmente organizzerò una rapina a Milano: se mi va bene non avrò più bisogno di lavorare, se mi va male avrò il lavoro garantito già in galera o appena mi scarcerano!

sabato 14 febbraio 2009

La prima cenetta per Lui



Dalla Vivi-tesoraaaaa leggo di questa bellissima idea che unisce cucina ed amore. E quale giorno più appropriato di San Valentino per aderire a mia volta?


Davide ed io siamo fidanzati ufficialmente (cioè con anello diamantoso e data di nozze fissata) dal giorno di Natale del 2007, ma la nostra storia d'amore inizia mooooooolto tempo prima, la bellezza di undici anni e spiccioli fa.


A quel tempo io ero poco più che ventenne e completamente dipendente, per il mio sostentamento, da mamma. Quando lei e papà andavano in vacanza, o cucinava mia sorella o mi riducevo a panini e tramezzini per un paio di settimane...
Non che non sapessi cucinare, semplicemente non volevo farlo. Troppo faticoso star lì a controllare gli ingredienti, pesare tutto, seguire ricette, cercare padelle (e poi, quando ci voleva una padella e quando un tegame? Che differenza c'è tra pentola e teglia?... Uff, troooopo complicata la faccenda!) e terrine e sbattitori e mestoli e mescolare e amalgamare e incorporare... Un panino, tre foglie di lattuga, un cucchiaio di maionese e due fette di prosciutto cotto e il pranzo era servito!


Poi è arrivato Davide e... mi sono accorta di essere davvero innamorata quando ho deciso di preparare una torta per lui. Cioè non per me, notoriamente golosa senza ritegno alcuno, ma per lui.
La torta era una crostata con la confettura di albicocche.

Il fatto che fossi alle primissime armi in cucina mi ha portato a seguire alla lettere una vecchia ricetta, rubata per l'occasione dal quaderno di mamma, e così è nata

La crostata facile facile:
300 gr. di farina 00
100 gr. di zucchero
150 gr. di burro
3 uova (2 tuorli ed uno intero)
1/2 bustina di lievito
confettura di albicocche

Mettere la farina, lo zucchero, il burro a temperatura ambiente, il lievito e le uova in una ciotola e lavorare il tutto con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo (nelle ricette si scrive sempre così! He! He! He!).
Dovete sapere che io ho sempre odiato impiastricciarmi le mani. Immaginate che razza di prova d'amore è stata per me questa di impastare...
Ma non divaghiamo: Dividere l'impasto in due parti, circa 2/3 ed 1/3.
Imburrare e infarinare la tortiera.
Mettere i 2/3 dell'impasto nella tortiera, stendendolo ben bene fino allo spessore di qualche millimetro e risalendo lungo i bordi della tortiera; bucherellarlo con una forchetta e poi ricoprirlo con la confettura d'albicocche. Se la confettura è troppo "solida" è possibile stemperarla con un po' d'acqua (per i bimbi) o con acqua e liquore d'arancia in parti uguali (per adulti), così da renderla più facilmente spalmabile. Ma mi raccomando: non rendetela troppo liquida, se no penetra nei buchini e, cuocendo, si attacca sul fondo e non riuscirete più a staccare la torta! Era un'annotazione segnata sul quaderno e per fortuna ne ho fatto tesoro...


A questo punto, stendere sulla spianatoia il restante 1/3 d'impasto e ritagliarne fuori le tipiche listarelle-da-crostata, con le quali decorare la torta prima di infornarla, per almeno mezz'ora, a 180°.

Mi rendo conto che questa non è una "cenetta", ma il fatto è che Davide ed io... non abbiamo ancora mai avuto una "cenetta" vera e propria, tutta nostra. Anche quando cucino io, o ceniamo a casa con i miei genitori, oppure con qualche amico, o si tratta di piatti-da-corsa che divoriamo dopo il rientro dagli allenamenti.
Questa torta è la prima cosa che ho cucinato per lui. E sarà il mio regalo per il giorno di San Valentino. Che tra poco inizia la Quaresima e... niente più dolci per un pezzo!

Ah, questa qui è la mia torta, in ricordo di quella "prima volta ai fornelli per Lui", ma in versione San Valentino 2009.

venerdì 13 febbraio 2009

Con Caterpillar e i libri contro lo spreco energetico


Questa sera, a partire dalle 18, ricordatevi di spegnere la luce e tutti gli elettrodomestici non indispensabili (certo, magari non staccate il freezer, ad esempio...)!

Torna "M'illumino di meno", iniziativa giunta alla quinta edizione contro lo spreco energetico e per la sensibilizzazione sui consumi consapevoli.

Io non mi limiterò a spegnere le lampadine, ma accenderò anche una candela e mi dedicherò ad una piacevole lettura, come suggerisce questo progetto della Provincia di Como al quale sono lieta di aderire.



Illuminiamoci di meno e diamo spazio alla lettura ed al piacere di stare insieme!

giovedì 12 febbraio 2009

Matilde

Oggi il sole splende e pare specchiarsi sulle foglie della grande magnolia nel parco che attraverso per andare al lavoro.

Non c'è più traccia del forte vento che ieri aveva scompigliato la città. Tutto è calmo e sereno. Un cielo terso, con qualche nuvoletta timida e sfilacciata, si specchia vanitoso nel lago.

E' una giornata magnifica, quasi di primavera. E in questa giornata tu ti affacci alla vita.

Una famiglia di germani reali si sveglia starnazzando. Già fantastico di quando ti prenderò per mano e faremo la passeggiata lungo il lago e il tuo viso si aprirà con un sorriso quando vedrai le papere...

Una coppia di cigni nuota verso il sole che fa capolino dietro le colline, delusa dal fatto che abbia scattato loro una foto invece che gettato del pane.
Ma avermo tempo per dar loro da mangiare insieme, piccola dolce Matilde.
(E per fare belle foto, con te sorridente ed una macchina fotografica, altro che queste scattate col cellulare!)

Ancora non ti ho vista, ma già ti amo alla follia! Benvenuta piccola!
Zia Vivi

mercoledì 11 febbraio 2009

Cenare in due con dieci euro

Vi ricordate la mia avventura di sopravvivenza?

Ora mi sono spinta persino oltre, verso il risparmio più sfrenato: lo scorso martedì sera ho organizzato una cena per due persone con dieci euro!

Si è trattato di una cena messimbarda, nel senso che è cominciata come cena messicana ed è finita con un dolce tipico della tradizione lombarda.
Dovete sapere che tutte le mie cene risparmiose iniziano con una salutare perlustrazione di ciò che già giace in frigo ed in freezer. Il mio antro delle meraviglie conteneva diverse prelibatezze, tra le quali una bottiglia di latte fresco ed un petto di pollo. Altre squisitezze, come pinoli, uva passa, cacao in polvere, giacevano nella dispensa.
Partendo da ciò, ho preso il coraggio a quattro mani e, munita di una banconota da 10 euro, sono andata al vicino ipermercato dove ho acquistato:
- 3 pomodori
- 2 zucchine
- 1 peperone giallo
- 1 confezione da 6 quesadillas

Tornata a casa, ho lavato, disossato e tagliato a tocchetti il petto di pollo; sono poi passata al lavaggio, pulitura e taglio delle verdure, che ho fatto a cubetti grossolani.

In una bella ciotola capiente ho messo quattro panini vecchi e duri tagliati a cubetti, ho aggiunto circa mezzo litro di latte e, in una tazza, ho messo l'uvetta ad ammorbidirsi con un po' d'acqua tiepida.

In una padella ho messo un po' di olio d'oliva e, una volta ben caldo, ho aggiunto il petto di pollo; quando questo ha cominciato a prender colore, ho aggiunto le verdure ed abbassato la fiamma, tenendo mescolato.

Dopo circa cinque minuti ho aperto la confezione delle quesadillas, che contine anche una bustina con le spezie di condimento, e le ho aggiunte in padella, continuando a mescolare, insieme ad un mezzo bicchiere d'acqua (non troppa, che tanto le verdure già "annacquano" di loro...); nel frattempo ho fatto scaldare il forno.

Altri dieci minuti scarsi di cottura per il ripieno, giusto il tempo di far ammorbidire bene bene le verdure, una veloce passata in forno caldo per le quesadillas e... la cena è servita!

Nel frattempo, mentre il ripieno delle quesadillas cuoceva a fuoco moderato, il pane si era ben bene ammollato, quindi l'ho lavorato con le mani sino a ridurlo una poltiglia, ho aggiunto circa 200 grammi di zucchero, i pinoli, l'uvetta ed il cacao in polvere; ho amalgamato ben bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo, l'ho versato in una tortiera imburrata ed ho infornato, nel forno ancora caldo, per circa tre quarti d'ora.

Mentre mangiavamo le quasi-quesadillas di pollo ("quasi" perchè le quesadillas dovrebbero contenere queso, cioè formaggio, mentre le mie erano senza... ma col kit per quesadillas ho risparmiato, avrei speso di più se avessi comprato le tortillas... o il formaggio!) la torta di pane è cotta, così abbiamo potuto gustarci la nostra cena messimbarda in tutta tranquillità, con tanto di dessert finale.

La spesa? Ecco qui lo scontrino: € 6,77

lunedì 9 febbraio 2009

Elogio della follia

Da qualche tempo frequento un nuovo blog, "Il tesoro nel campo".
Da loro ho trovato un magnifico post, che ho subito desiderato condividere con voi.
Eccolo:

"E' fuori di sè" (Mc 3, 20-21)

L'amore rompe gli equilibri. Non soggiace alle regole del buonsenso. Non si accontenta del "si dice" o del "si fa". Per questo non è sempre capito.
Ti auguro l'ebbrezza dell'amore. Mi auguro che il mondo ti giudichi un folle.
Questo è anche l'augurio che mi faccio, e che faccio a ciascuno di voi. La follia dell'amore!

sabato 7 febbraio 2009

Firenze, stiamo arrivando!



Divisa: pronta. Scarpette: pronte. Borsone: eccolo. Grinta e voglia di fare: quelle non mancano mai!
Bene, direi che tutto è pronto per la partenza verso Firenze.
Si sale in auto e si parte, destinazione: il level master e codifica tao di T'Ien Shu di Lastra a Signa.
Non siamo potuti partire stamattina perchè impegnati, nel pomeriggio, nella palestra di Caronno Pertusella, con il neonato corso, ma ora eccoci pronti, belli carichi ed ansiosi di incontrare nuovamente il Maestro.
Ci si rilegge al ritornooooo!!!

giovedì 5 febbraio 2009

T'Ien Shu a Caronno Pertusella. Torna il ruggito!



Sabato scorso, 31 gennaio, il Maestro Davide Carpanese ha tenuto una lezione di T'Ien Shu presso la palestra "Fighting Soul" di Caronno Pertusella. E, naturalmente, io ero presente.
Di più: mi sono allenata senza il minimo sintomo d'asma, senza alcun problema! Insomma, è stato assolutamente perfetto!

La palestra è accogliente ed adattissima per sport da combattimento ed arti marziali: sono presenti numerosi sacchi a terra e due pareti sono interamente ricoperte da specchi (una manna per poter controllare i movimenti!).

Io ed i "veterani" del T'Ienshu eravamo presenti più che altro a scopo illustrativo: l'obiettivo è infatti quello di dimostrare in che cosa consiste questa disciplina e dare una mano al Maestro con i nuovi allievi. Abbiamo cominciato con un po' di riscaldamento, seguito poi da alcune tecniche di base (posizione di guardia, Sain, Shenzin, Yukun, applicazione sulla rosa dei venti...) per concludere poi con alcune leve articolari.

Si è trattato di una lezione esplicativa ed introduttiva, che avremo modo di approfondire.

La vera, buona notizia, infatti, è questa: anche a Caronno prende il via un corso di T'Ien Shu, il martedì sera ed il sabato pomeriggio!
Quindi, nel mio caso, sabato si replica: mi trovate nuovamente in azione, sotto la guida del Maestro Carpanese, alla "Fighting Soul" di via IV Novembre a partire dalle 15. Non vedo l'ora! RRRRROARRRRRRRR!!! Torna il ruggito della tigre!

mercoledì 4 febbraio 2009

Via libera ai graffiti! Purchè verdi

Come la pensi circa i murales ed i graffiti credo emerga chiaramente da certe mie prese di posizione, come questa.
Potrebbe stupire, dunque, questo mio post, ma vi prego di non trascurare la seconda parte del titolo... che non si riferisce soltanto alla tonalità utilizzata per decorare i muri, ma anche al fatto che si tratti di scritte ecologiche.

L'artista, Anna Garforth, è l'ideatrice di "Mossenger" (proprio con la "o"), progetto sperimentale di arte urbana che fonde muschio (moss, appunto) e messaggero (messenger).
Partendo dai versi della poetessa Elly Stevens, a lei unita in questa collaborazione col nome di El&Abe, la Garforth scrive sui muri degradati della capitale britannica utilizzando muschio "incollato" alla parete da una mistura naturale di yogurt e zucchero.
Niente bombolette nè scritte imbrattanti, dunque, ma un'arte viva che aderisce alle pareti degli edifici decadenti di Londra e, sviluppandosi, ne ricopre la superficie con un manto di muschio, piacevole a vedersi e 100% ecologico.




(immagini per gentile concessione di http://www.crosshatchling.co.uk/MossengerII.html)

martedì 3 febbraio 2009

Non sono Eluana



Eluana Englaro non parla da anni, eppure di lei parlano in molti. Da anni non si muove, eppure mezza Italia vuole avere voce in capitolo quando si tratta di decidere dove debba stare. Eluana è in coma. Vegetativo. Irreversibile. Dal 1992.
Il padre, Beppino, da tempo chiede che a sua figlia venga sospesa l'alimentazione forzata. Un papà che implora affinchè la propria bambina venga lasciata andare. Via. Dove non ci sono più cannule e medici e infermieri e macchinari e giornalisti e avvocati e appelli e ricorsi. Via. Nella pace.

Io sono credente, lo sapete. Credo in Dio, credo che sia Lui il nostro Papà, che sia Lui a donarci la vita.
E mi trovo qui a scrivere queste parole perchè voglio che, se dovesse capitarmi ciò che è accaduto ad Eluana, non vi siano dubbi su come agire.

Non voglio divenire una cavia per sperimentazioni mediche; non voglio che il mio corpo, dal quale ormai la vita è scivolata via, venga alimentato artificialmente per vedere quanti anni ancora si può tirare avanti; non voglio che qualche medico renda famoso il suo nome perchè è riuscito a farmi "vivere" dieci minuti o dieci giorni o dieci anni in più di chi mi ha preceduta; non voglio che chi amo e mi ama sia lì a vivere con il pensiero rivolto a un "qualcosa" che un tempo era una persona, capace di pensiero e azione e sentimento, capace di vivere il proprio tempo.
Se, per ipotesi, Eluana si risvegliasse ora, perfettamente sana sia fisicamente che mentalmente, cosa troverebbe? Un mondo profondamente mutato, un padre invecchiato, le vecchie compagnie dissolte... Se io fossi Eluana e mi risvegliassi dopo quansi un ventennio di sonno, credo che impazzirei.

Dio dà la vita e Dio la toglie, Dio dà la dignità all'essere umano e questa dignità dev'essere tutelata e rispettata. Io prego che non mi avvenga mai di dover passare ciò che Eluana sta passando, prego di non trovare mai sulla mia strada un medico che gioca a fare Dio e che si incaponisce a farmi "vivere", sorta di esperimento di vita oltre la vita, creatura di Frankenstein del nuovo millennio. Prego di non trovare mai chi fa di ciò che resta di me un vessillo per combattere e sventolare i propri ideali davanti alla stampa ed al mondo. Vorrei, questo sì, se possibile, consentire a qualcun altro di tornare alla vita il più piena possibile; vorrei che il tempo e le cure dedicate a ciò che resta di me venissero invece profuse a favore di altri malati con maggior probabilità di salvezza; vorrei, se possibile, che mi venissero trapiantati gli organi. Tutti quelli che possano tornare utili a un altro essere umano. Tutti quelli che possano davvero farmi vivere, anche se me ne sarò già andata altrove.

Perchè per me vivere è un dono di Dio e, in quanto tale, cerco di vivere pienamente e non mi importa di vivere a lungo, se la durata si tramuta in assenza di vita. Se Dio lo volesse, Eluana vivrebbe anche senza sondino. In fondo, nelle Scritture sono numerosi i risvegli operati da Gesù (Lazzaro [Giovanni 11, 11-45], proprio oggi il Vangelo propone la vicenda della figlia di Giairo [Marco 5, 21-43; Luca 8, 41-56] e via dicendo).


P.S. - Pare che ora la travagliata vicenda di Eluana stia avviandosi a conclusione, qui un articolo recente. Un approfondimento per ripercorrerne le tappe.

P.S. - II Ringrazio Rosaspina per aver raccolto il mio invito, tramutando una risposta in un vero e proprio post che potete leggere qui.

P.S. III - Solidarietà al papà Beppino, alla mamma gravemente malata, a tutta la famiglia così duramente provata. Qui un ultimo articolo.

lunedì 2 febbraio 2009

Propositi... propositi... nel nuovo anno della Marmotta



Sono stata insignita di un premio/MeMe da Riccio e Papero e, dopo tanti tentennamenti, eccomi qui richiamata al dovere.

Il primo passaggio consiste nell'elencare 8 propositi (ho il sospetto che questo MeMe sia nato con l'approssimarsi del nuovo anno...), il secondo nel designare altri 8 blog che dovranno a loro volta "ben propositare".
Oggi, 2 febbraio, inizia per me una sorta di nuovo anno: è oggi, infatti, che negli U.S.A. si festeggia il "Groundhog Day", il "Giorno della Marmotta". In Pennsylvania, e più precisamente nella cittadina di Punxsutawney, il marmottone Phil esce dalla tana e sussurra all'orecchio del locale sindaco se l'inverno durerà ancora a lungo o se si approssima alla fine. Se il cielo è sereno, Phil vede la sua ombra e questo lascia presagire basse temperature ed altre 6 settimane d'inverno; se il cielo è nuvoloso non vi è alcuna ombra proiettata al suolo e Phil predice temperature più clementi e primavera alle porte. E' stato persino realizzato un divertente film, il cui titolo originale è per l'appunto "Groundhog Day", con lo spassoso Bill Murray e la dolcissima Andy Mac Dowell... ne avevo parlato qui!
Quale giorno più propizio, dunque, per me per rispondere ad un MeMe colmo di propositi?

1) Vorrei cercare di essere più leggera. Non fisicamente, che se dimagrisco ancora un po' il primo refolo mi solleva e porta via chissà dove, ma emotivamente. Vorrei, in una parola, imparare a fregarmene un po' di più del mondo e del prossimo.

2) Vorrei sorridere di più. Questo buon proposito è strettamente legato al primo, lo so, ma davvero vorrei riuscire a sorridere di più, soprattutto con chi amo.

3) Vorrei essere più presente. Soprattutto a me stessa.

4) Vorrei essere una buona figlia.

5) Vorrei essere una buona moglie.

6) Vorrei essere un buon essere umano.

7) Vorrei mantenere la promessa fatta al Maestro.

8) Vorrei diventare più brava a fare i MeMe.

Per la seconda parte, mi spiace ma proprio non ce la faccio a designare altre otto persone; chi passa di qui e vuol partecipare segnalando i propri propositi si senta autorizzato a farlo!

P.S. Phil quest'anno ha pronosticato un inverno ancora lungo (qui trovate un articolo) e, senza andare sino negli Stati Uniti, oggi per noi è la Candelòra. Recita il proverbio: "Ul dì de la Candelòra de l'invernu sem fòra, ma se l'pioof o tira vent de l'invernu sem dent" (perdonate, non so scrivere in dialetto... la traduzione comunque è: il giorno della Candelòra dall'inverno siamo fuori, ma se piove o tira vento nell'inverno siam dentro). Stamani ha nevicato moltissimo, paralizzando praticamente tutto il Comasco, e dal pomeriggio non fa altro che piovere... in perfetto accordo con quanto bisbigliato da Phil!