Eluana Englaro non parla da anni, eppure di lei parlano in molti. Da anni non si muove, eppure mezza Italia vuole avere voce in capitolo quando si tratta di decidere dove debba stare. Eluana è in coma. Vegetativo. Irreversibile. Dal 1992.
Il padre, Beppino, da tempo chiede che a sua figlia venga sospesa l'alimentazione forzata. Un papà che implora affinchè la propria bambina venga lasciata andare. Via. Dove non ci sono più cannule e medici e infermieri e macchinari e giornalisti e avvocati e appelli e ricorsi. Via. Nella pace.
Io sono credente, lo sapete. Credo in Dio, credo che sia Lui il nostro Papà, che sia Lui a donarci la vita.
E mi trovo qui a scrivere queste parole perchè voglio che, se dovesse capitarmi ciò che è accaduto ad Eluana, non vi siano dubbi su come agire.
Non voglio divenire una cavia per sperimentazioni mediche; non voglio che il mio corpo, dal quale ormai la vita è scivolata via, venga alimentato artificialmente per vedere quanti anni ancora si può tirare avanti; non voglio che qualche medico renda famoso il suo nome perchè è riuscito a farmi "vivere" dieci minuti o dieci giorni o dieci anni in più di chi mi ha preceduta; non voglio che chi amo e mi ama sia lì a vivere con il pensiero rivolto a un "qualcosa" che un tempo era una persona, capace di pensiero e azione e sentimento, capace di vivere il proprio tempo.Se, per ipotesi, Eluana si risvegliasse ora, perfettamente sana sia fisicamente che mentalmente, cosa troverebbe? Un mondo profondamente mutato, un padre invecchiato, le vecchie compagnie dissolte... Se io fossi Eluana e mi risvegliassi dopo quansi un ventennio di sonno, credo che impazzirei.
Il padre, Beppino, da tempo chiede che a sua figlia venga sospesa l'alimentazione forzata. Un papà che implora affinchè la propria bambina venga lasciata andare. Via. Dove non ci sono più cannule e medici e infermieri e macchinari e giornalisti e avvocati e appelli e ricorsi. Via. Nella pace.
Io sono credente, lo sapete. Credo in Dio, credo che sia Lui il nostro Papà, che sia Lui a donarci la vita.
E mi trovo qui a scrivere queste parole perchè voglio che, se dovesse capitarmi ciò che è accaduto ad Eluana, non vi siano dubbi su come agire.
Non voglio divenire una cavia per sperimentazioni mediche; non voglio che il mio corpo, dal quale ormai la vita è scivolata via, venga alimentato artificialmente per vedere quanti anni ancora si può tirare avanti; non voglio che qualche medico renda famoso il suo nome perchè è riuscito a farmi "vivere" dieci minuti o dieci giorni o dieci anni in più di chi mi ha preceduta; non voglio che chi amo e mi ama sia lì a vivere con il pensiero rivolto a un "qualcosa" che un tempo era una persona, capace di pensiero e azione e sentimento, capace di vivere il proprio tempo.Se, per ipotesi, Eluana si risvegliasse ora, perfettamente sana sia fisicamente che mentalmente, cosa troverebbe? Un mondo profondamente mutato, un padre invecchiato, le vecchie compagnie dissolte... Se io fossi Eluana e mi risvegliassi dopo quansi un ventennio di sonno, credo che impazzirei.
Dio dà la vita e Dio la toglie, Dio dà la dignità all'essere umano e questa dignità dev'essere tutelata e rispettata. Io prego che non mi avvenga mai di dover passare ciò che Eluana sta passando, prego di non trovare mai sulla mia strada un medico che gioca a fare Dio e che si incaponisce a farmi "vivere", sorta di esperimento di vita oltre la vita, creatura di Frankenstein del nuovo millennio. Prego di non trovare mai chi fa di ciò che resta di me un vessillo per combattere e sventolare i propri ideali davanti alla stampa ed al mondo. Vorrei, questo sì, se possibile, consentire a qualcun altro di tornare alla vita il più piena possibile; vorrei che il tempo e le cure dedicate a ciò che resta di me venissero invece profuse a favore di altri malati con maggior probabilità di salvezza; vorrei, se possibile, che mi venissero trapiantati gli organi. Tutti quelli che possano tornare utili a un altro essere umano. Tutti quelli che possano davvero farmi vivere, anche se me ne sarò già andata altrove.
Perchè per me vivere è un dono di Dio e, in quanto tale, cerco di vivere pienamente e non mi importa di vivere a lungo, se la durata si tramuta in assenza di vita. Se Dio lo volesse, Eluana vivrebbe anche senza sondino. In fondo, nelle Scritture sono numerosi i risvegli operati da Gesù (Lazzaro [Giovanni 11, 11-45], proprio oggi il Vangelo propone la vicenda della figlia di Giairo [Marco 5, 21-43; Luca 8, 41-56] e via dicendo).
P.S. - Pare che ora la travagliata vicenda di Eluana stia avviandosi a conclusione, qui un articolo recente. Un approfondimento per ripercorrerne le tappe.
P.S. - II Ringrazio Rosaspina per aver raccolto il mio invito, tramutando una risposta in un vero e proprio post che potete leggere qui.
P.S. III - Solidarietà al papà Beppino, alla mamma gravemente malata, a tutta la famiglia così duramente provata. Qui un ultimo articolo.
Non posso che sottoscrivere parola per parola la tua accorata e lunga perorazione.
RispondiEliminaSai cosa mi ha sconvolta più di tutto questo penoso baillame? che nessuno - apparentemente - si sia fermato mai a chiedersi quanta amorevolezza, quanta generosità, quanta sofferenza abbiano dimostrato questi genitori che chiedono di far finire questa agonia in nome della dignità della figlia. Come se fosse stata, per loro, una decisione facile far chiudere la sua esistenza. Come se si volessero sbarazzare di un peso ingombrante, mentre è solo l'amore a guidarli. E nessuno di noi potrà mai immaginare la loro disperazione per aver voluto lasciar andare una figlia.
Spero davvero che stavolta si possa mettere la parola "fine".
Anche io non posso che essere d'accordo con ogni virgola del tuo discorso.
RispondiEliminaNon aggiungo altro.
Basta parole, chè sul corpo di questa ragazza e sulla sua famiglia se ne sono dette fin troppe.
Anche io condivido in pieno il tuo pensiero, non comprendo come sia possibile giudicare queste scelte e dire cosa fare o non fare a chi vive situazioni così drammatiche e dolorose.
RispondiEliminaViviana, il tuo pensiero mi trova perfettamente d'accordo, non credo in Dio ma sorpatutto non credo nel clero che sarebbe già molto se possedesse un decimo della grande compassione umana che invece hai tu!
RispondiEliminaCiao cara
sottoscrivo tutto. anche io vorrei essere lasciata andare. basta.
RispondiEliminaZion
Anche qui si sta alzando il sole...
RispondiEliminaOttima giornata carissima Viv!
(infatti avevo letto e invidiato il tuo post sul sorriso. Come ti scrissi nei commenti, quelli di ComiComiX sono persone splendide... Io di loro ho grande stima e mi fido delle loro proposte.)
Viviana, scusa l'off topic, ma questa povera marmotta stanata per "misurare il clima"???
RispondiEliminanon ho potuto fare a meno di pensare a te!
Ero passata... infatti!
RispondiEliminaDevo dire che adesso ho il terrore di dire quello che penso.
L'ho sempre fatto e ho scoperto (non è mai troppo tardi, diceva il maestro Manzi) che non paga.
Sul caso specifico devo dire che ho perso tempo a parlare, leggere e informarmi.
In Parrocchia abbiamo avuto una serata con un giudice e un dottore che non ci hanno, ovviamente, risolto tutti i dubbi e tutto lo strazio. Ma certo ci hanno fatto riflettere su troppi silenzi sulla verità.
Nessuno ha raccontato che Eluana riesce ancora a deglutire. Nessuno ha parlato chiaro del ritmo sonno/veglia e della possibilità di monitorare le sue "reazioni", pur diverse dal nostro linguaggio umano. Nessuno ha chiarito che l'emorragia che ha avuto qualche tempo fa era solo la ricomparsa del ciclo mestruale...
Poi ho parlato con una mamma del mio paese il cui figlio Michele è in coma (non so nemmeno come si definisce lo stare a occhi aperti, in posizione seduta, ma senza interagire con il mondo) dall'agosto del 1997... a casa! Con tutti i sacrifici che comporta ma anche con la possibilità di stimolazione costante. A proposito, sulla possibilità che i volontari che adesso si prestano a vederla morire la assistessero in tempi precedenti???
Poi ho parlato con i colleghi e le persone che incontro per lavoro. Credenti e non. Ma questa differenza era meno evidente di un'altra: chi aveva una sofferenza in casa era per la vita; gli altri anche no.
Poi mi sono chiesta cosa farei io e anche cosa vorrei per me.
A conclusione del mio lungo sproloquio: io sono per la VITA!
Certo non per l'accanimento terapeutico, che è un'altra cosa dall'assistenza minima a cui riconduco (secondo una mia convinzione) l'alimentazione e l'idratazione)...
Ecco... dopo tante cautele che cerco di impormi, non resisto al vizio di dire wìesattamente quello che penso...
Un abbraccio stretto e sorridente.
P.S.: perciò Snoopy gioca con le lettera della parola VITA...
RispondiEliminaCara Viviana, rispondo volentieri al tuo invito così come posso. Il mio cuore è ferito e stanco della marea di parole, di insulti, di giudizi, di cattiveria, di ignoranza nei confronti del Padre di Eluana. Come hai detto tu, non Peppino Englaro, ma Dio Padre. Sono un prete e solo per questo la gente mi insulta, giudica, ed è gratuitamente crudele, anche qui nel tuo blog tutto questo è venuto fuori. Le persone mi chiedono di aiutarli a conoscere Gesù, questo mi fa tremare i polsi perché mi chiedo se io lo conosco Gesù, se io gli voglio bene, se io ne sono anche solo un pallidissimo portavoce. Il mio confessore avrebbe molto da dire, molto da scuotere la testa... Tuttavia, pur consapevole di quel poco che valgo, una cosa la so: Dio è soltanto e non posso smettere di dirlo, ed ha parlato, è vissuto tra noi, ha sofferto, è risorto. La vita di Eluana, come tanti prima di lei, e temo tanti dopo di lei, è stato il pretesto, non ho paura delle parole, il pretesto per fare piccoli passi verso la cultura della morte, verso la cultura del "quel che penso io" è sacro, vero, intangibile. Piccoli passi verso un mondo senza Dio, dove l'uomo è dio di se stesso. Così si bruciano i barboni e la vendetta diventa l'unico rimedio ad un dolore - pensa ai parenti delle vittime di qualunque sciagura, il cui dolore è sempre ormai strumentalizzato per fare audience, e l'odio e la rabbia fanno audience, non la mitezza ed il perdono... Eluana andrà in Cielo, tra le braccia di Suo Padre. Sono sereno pensando a lei, non lo sono affatto pensando a chi la farà morire di fame e di sete. Sono sereno per i bimbi che non nasceranno mai a motivo dell'aborto, non lo sono affatto per le loro mamme ed i loro papà, ne incontro tanti sai, devastati nel profondo del loro cuore... Non sono sereno perché mi sento impotente di fronte al loro dolore, la cui unica cura è l'amore di Dio, che troppo spesso rifiutano, o non conoscono. Per colpa di noi preti, ma lasciamo dire anche tanto per colpa del mondo che li circonda. Ecco questo è quello che ti posso dire di Eluana.... e ti ringrazio dello spazio e della pazienza che hai avuto nel leggermi.
RispondiEliminaDon... mi permetta di ringraziarla per quello che ha scritto.
RispondiEliminaIn molti passaggi ha ricalcato il mio pensiero, ma il suo accenno al Padre lo ha reso dolce e consolatorio.
Grazie, da parte mia.
Capisco quando dice che le chiedono parole e poi le attaccano.
Temo che il caso sia stato davvero sulo un ennesimo pretesto per attaccare la Chiesa. E che dietro si sia fatta una battaglia ideologica che ci vedrà tutti perdenti.
Scusi se mi sono intromessa.
Passavo per vedere se Viviana avesse letto quanto ho scritto io. Soprattutto se mi riservasse ancora un sorriso...
* Mamit, ho proprio paura che Eluana sia diventata la "scusa" per fare audience: si puntano i riflettori su una famiglia distrutta, si analizza un amore genitoriale, si seziona quella che è stata la vita di una giovane ragazza... Un altro schifo nel circo mediatico!
RispondiEliminaNon posso far altro che ribadire tutta la mia vicinanza ed il mio appoggio alla famiglia Englaro, al di là di ogni giudizio.
* Ross, hai ragione: basta parole. Ti abbraccio e ti auguro una buona giornata.
* Vale, credo che purtroppo oggi si viva in piena "Sindrome da Grande Fratello": i reality, che di reale hanno solo il nome, sono riusciti a convincere le persone che tutto ciò che passa in tv sia vero... o sia falso... Insomma, una gran confusione! Nella quale, però, chiunque si sente autorizzato a dire la propria, come se staccare o meno un sondino d'alimentazione ad un essere umano fosse anche solo lontanamente paragonabile ad un televoto... :(
* Kai, leggo ora i tuoi commenti e naturalmente ti riservo ancora un sorriso! :)
A parte il fatto che concordo con te (nel senso che anch'io sono per la vita, non riuscirei mai a togliere l'alimentazione a qualcuno - mi pongo quesiti morali circa il fatto se sia lecito o meno uccidere una zanzara prima che mi punga, figuriamoci un essere umano! -, tant'è che nel post parlavo di ciò che vorrei avvenisse di me qualora mi trovassi nelle stesse condizioni di Eluana e non di cosa fosse giusto o sbagliato per lei), ma il sorriso lo riservo comunque a chiunque esponga le proprie idee e convinzioni senza offendere, senza attaccare, senza turpiloquio, anche se queste idee fossero contrastanti con le mie. Tu, dolce e sensibile come sei, non credo proprio potresti scadere nell'offesa e nel turpiloquio. Quindi di sorrisi miei ne avrai sempre a bizzeffe! :)
* Don Luca Peyron, la ringrazio innanzi tutto per aver accolto il mio invito. So che non si tratta di un argomento facile e che il rischio sempre dietro l'angolo è che gli animi si surriscaldino, che si scada nell'offesa gratuita e negli attacchi personali.
La ringrazio ancora, dunque, per aver accettato il confronto. Concordo in ogni virgola con quanto da lei scritto "La vita di Eluana, come tanti prima di lei, e temo tanti dopo di lei, è stato il pretesto, non ho paura delle parole, il pretesto per fare piccoli passi verso la cultura della morte, verso la cultura del "quel che penso io" è sacro, vero, intangibile. Piccoli passi verso un mondo senza Dio, dove l'uomo è dio di se stesso".
Anche gli esempi che cita mi vedono concorde e, purtroppo, sono d'accordo con lei anche quando dice che spesso ci si sente impotenti davanti al dolore la cui unica cura è l'amore di Dio, che troppo spesso molti rifiutano, o non conoscono.
La colpa dei preti, della quale lei parla, la sottoscrivo ma solo parzialmente. Secondo me la colpa, quando non ci si trova concordi, non è mai da una parte sola. Certo, i sacerdoti dovrebbero essere aperti al dialogo, disponibili ad ascoltare, cercare di comprendere le altrui posizioni e, magari, non sempre è così; noi laici, dal canto nostro, dovremmo sempre tener presente che anche voi sacerdoti siete esseri umani, con dubbi e profonde convinzioni, con giornate "sì" e giornate "no", con problemi e gioie proprio come tutti noi. Spesso ho invece l'impressione che molti vi ritengano una sorta di "superuomini", dai quali attingere tutte le risposte... e rimangano poi delusi quando queste risposte, che soltanto Dio può far crescere dentro il nostro animo, non siete voi a fornirle belle e pronte.
La ringrazio ancora per la disponibilità e mi permetto, poichè credo che tornerò spesso a farvi visita, di mettere il vostro indirizzo tra i blog che visito con piacere.
Gaz, Zion, vi avevo perse per strada! Scusate!
RispondiElimina* Gaz, sono felice di trovarti d'accordo con me circa ciò che vorrei avvenisse di me. Sulla fede e sul clero non la pensiamo allo stesso modo, ma il bello dei blog è anche questo: consentono il dialogo ed il confronto. Ciao! :)
* Zion, vedo che sono numerose le persone che, come me e come te, vorrebbero essere lasciate andare. Il problema che si pone è: chi si prende la briga di lasciarle andare? Ieri sera, parlando con Davide di quanto da me scritto qui, mi ha detto che lui non darebbe mai il consenso affinchè mi venisse staccato alcun sondino...
Premetto che sono un VdS della Croce Rossa, ci hanno insegnato che la vita viene prima di tutto: quando si soccorre qualcuno, si pensa innanzitutto a salvarlo, anche se questo vuole dire costringerlo su una sedia a rotelle o peggio.
RispondiEliminaIl problema e' che nel momento del pericolo, nessuno puo' sapere le reali condizioni del paziente, figuriamoci se puo' sapere se potra' continuare a camminare... in questi casi, quindi, reputo che la scelta corretta sia sempre e comunque di tentare di salvare la persona.
In situazioni completamente diverse, controllate, che perdurano da anni, e' difficile decidere. Personalmente eviterei questi stati di coma che durano anni, a che pro?
Per far si che i parenti vivano una vita d'inferno nella speranza? No grazie...
Io sono a favore di quello che credo venga chiamato testamento biologico. Solo la persona stessa ha il potere di decidere se vuole fare la vita di un vegetale oppure no.
Ci sarebbero tante cose da dire, pero' per ora credo possa bastare
Cara Viviana, visto che mi hai interpellata dirò anch'io la mia su un argomento che è diventato davvero una specie di reality come qualcuno dice sopra, un grande fratello, purtroppo sulla pelle di persone che soffrono.
RispondiEliminaMa tu sei troppo veloce con i post! Non mi lasci il tempo di scrivere qualcosa di pensato... :-)) Arrivo qui e c'è già un altro post, mi sembra di aver perso il treno! Ho l'animo pieno, ho troppo da dire, quasi quasi ne farei un post da me, vedremo... ad ogni modo, appuntamento tra mezz'oretta, ripasserò e lascerò qualcosa. Ciao. Di' a Kaishe che se pensa che uno si arrabbi per aver esposto le sue idee, beh... non ha un gran concetto della democrazia e forse neanche dell'amicizia... senza offesa, ma bisogna dirlo, santo cielo!!!...
Il mio commento è lungo, tu hai postato altro... ne faccio un post da me. Vieni appena puoi, e invita gli altri se vogliono. Ciao!
RispondiElimina* Nutella, mille grazie per il tuo intervento. Sono lieta di quanto si è venuto a creare, con interventi di persone anche molto diverse tra loro. Credo che questo possa davvero portare al confronto ed alla crescita. Grazie ancora.
RispondiElimina* Rosaspina, hai ragione, son fin troppo prolifica di post... è che sono grafomane convinta! :)
A Kai non dico nulla, puoi parlarle tu di persona, visto che c'è il suo link... e poi detesto fare da intermediaria: le cose dette a quattr'occhi sono sempre le migliori e più chiare!
Ti ringrazio per la risposta ed il post che ne è scaturito, che mi permetto di linkare al mio, come approfondimento. Un abbraccio!
Vorrei solo puntualizzare dicendo che, ovviamente, io sono partito dal presupposto che ci fosse assenza di attivita' celebrale. Non ho seguito bene la vicenda, ma da quello che ho sentito, cosi' non era, nel caso siamo piu' vicini ad un omicidio che ad un accanimento.
RispondiEliminaIndubbiamente e' stata fatta troppa pubblicita' e strumentalizzazione, forse per scopi che ancora non abbiamo capito.
* Nutella, confesso che anch'io ultimamente ( e con ultimamente intendo da una dozzina d'anni a questa parte) non ho più seguito la vicenda.
RispondiEliminaQuesto non voleva essere un post su Eluana, questo voleva essere un post su di me e su ciò vorrei avvenisse di me se disgraziatamente dovessi un giorno trovarmi nelle stesse condizioni. Non a caso l'ho intitolato "Non sono Eluana"...
Tu parli dicendo "da quello che ho sentito", io ho il timore che, a seconda di quale campana si ascolti, la vicenda assuma tratti opposti. Chi parla di liberazione, chi di omicidio.
Quindi io mi tappo le orecchie e non ascolto campane, prego per questa ragazza e per chi vive con il dolore per una perdita tanto grave.
Ciao!