mercoledì 25 giugno 2008

Mi sono rotta!

E, purtroppo, non in senso figurato. Ieri, mentre andavo al lavoro, sono caduta riportando una frattura al radio sinistro (il post sulla mostra l'avevo impostato per la pubblicazione in precedenza...).
Tralascio il racconto dell'interminabile giornata trascorsa in due diversi pronto soccorso sia per non tediarvi sia perchè scrivere - lo confesso - è parecchio difficoltoso per me al momento.
Vi abbraccio e... spero di ritrovarvi qui quando mi verrà tolto il gesso, a luglio inoltrato!

martedì 24 giugno 2008

L'abbraccio di Vienna


Nella mia città, e più precisamente nel bel contesto neoclassico di Villa Olmo, sino a luglio sarà possibile ammirare le opere della mostra “L’abbraccio di Vienna – Klimt, Schiele e i capolavori del Belvedere".

Io questa esposizione sono andata a visitarla alcuni mesi fa, ma non riuscivo a decidermi a scriverne. Perché ha suscitato in me emozioni contrastanti. Diciamo che, mentre non ho nulla da obiettare circa la prima metà del titolo, non esiterei a definire “pubblicità ingannevole” la seconda metà: Klimt e Schiele sono poco e mal rappresentati, a parer mio; le loro opere si perdono nella moltitudine un po’ caotica delle altre.

La delusione provocatami dall’assenza del celeberrimo “Il bacio” di Klimt (del quale però è possibile acquistare riproduzioni su carta, stoffa, calendari, calamite ed un’infinità di paccottiglia varia) è stata tuttavia mitigata dalla scoperta di altri artisti – e relativi dipinti – in precedenza a me poco noti e che mi hanno colpita, come Alt e Moll.
In conclusione: se vi trovate a passare per Como e volete coniugare turismo ed arte, val ben la pena di dare un’occhiata a questa esposizione, ma non vi aspettate di trovare l’opera omnia di Klimt e Schiele! ;-)

giovedì 19 giugno 2008

La bicicletta


Ecco un’invenzione che indubbiamente mi semplifica la vita e che merita a buon diritto di entrare nel mio personalissimo elenco delle “Grandi invenzioni”. Il perché è presto spiegato: perché, da solo, questo mezzo riesce a rispondere a mie molteplici esigenze.

La bici è ecologica ed economica; la parcheggi ovunque (senza bisogno di cercare "gratta e sosta" nè di pagare parcheggi); a differenza dell'autobus non ti costringe a fare tutto il viaggio in apnea per evitare di sentire l'olezzo del tuo vicino; non consuma carburante, non inquina, non necessita di assicurazione nè bollo di circolazione, non devi pagare biglietti nè abbonamenti mensili; puoi fermarti in ufficio più a lungo o indugiare a guardar vetrine senza timore che scada il disco orario o che passi l'autobus, quando hai finito di fare ciò che devi salti in sella e via! ...E ti garantisce pure un sedentario bello sodo e tonico, pronto per la prova bikini!... ;-)

Ora che le belle giornate sembrano finalmente essere arrivate, sto assistendo ad un vero e proprio proliferare di "biciclettari" (i ciclisti ed i cicloamatori sono ben altro) e, se la cosa da un lato mi fa piacere, dall'altro mi vedo costretta a lanciare un appello a tutti questi ciclisti improvvisati:

A tutti voi che la bici la usate solo quando splende il sole annuncio che con l'estate le norme del Codice della Strada rimangono comunque valide! In Italia si guida tenendo la destra; non essendo il ciclista un animale da cortile dovrebbe procedere con un movimento il più possibile rettilineo e non razzolando a casaccio qua e là lungo la via; le svolte andrebbero segnalate, sporgendo all'esterno il relativo braccio (svolto a destra? Allungo il braccio destro. Svolto a sinistra? Allungo il sinistro. Facile, no?!); il campanello - e la voce - si utilizzano in caso di estrema necessità o di pericolo, non per urlare "abbonaaaaa" a chi incrociate lungo la via...

Come dite, sono stata un tantino polemica? Può essere. Ma fintanto che certi individui incapaci di intendere e di volere (ma, ahinoi, capaci di pedalare) si aggireranno per le pubbliche vie non c'è da stupirsi se gli automobilisti ritengono coloro che viaggiano in bicicletta degli animali da abbattere anche fuori dalla stagione di caccia...

lunedì 16 giugno 2008

Contro l'abbandono, in mille modi diversi


Qualcuno (fortunato lui!) ha già preparato i bagagli per partire in vacanza. Bermuda, infradito e crema solare alcuni; scarponcini, calzettoni e zaino da trekking altri.

Ma chi ha accolto nella sua vita e nella sua casa un cane od un gatto, in periodo di vacanza oltre ai bagagli deve pensare anche a qualcosa in più: come comportarsi con l'amico a quattro zampe.
Molti scelgono di lasciarlo a casa (soprattutto gli amici dei gatti, sapendo che i loro compagni pelosi non vanno pazzi per i cambiamenti), chiedendo a qualche parente o vicino di occuparsi di lui; altri optano per la soluzione offerta dai canili - e gattili - che prendono in custodia i nostri amici garantendo loro cure ed attenzioni (qui trovate una cartina con le pensioni disponibili per regione); altri ancora scelgono di portare con sè in vacanza anche l'amico a quattro zampe (sono ormai numerosi gli alberghi che accettano cani, gatti e persino furetti ed altri animali da compagnia; qui trovate un elenco).

Poi ci sono gli idioti insensibili ed inumani che, semplicemente, si "sbarazzano del peso", abbandonando la creatura che fino a pochi giorni prima avevano accudito e carezzato. Mentre auguro a costoro di trascorrere delle vacanze terribili, angoscianti e, se possibile, funestate anche dalla presenza costante di un qualche virus intestinale persistente, dedico qualche riga a chi si occupa dei purtroppo sempre troppi randagi.

Queste persone, in larghissima misura volontarie, mettono il loro tempo e spesso anche i loro risparmi a disposizione delle creaturine che vengono abbandonate. Ho già avuto modo di dare spazio ad alcuni di loro nella colonna a destra del blog, tra le notizie "In primo piano" e "Diamogli una zampa", ma desidero ora dedicare loro un post spiegando anche cosa ciascuno di noi può fare per contribuire. Tralasciando l'adozione diretta di una di queste creaturine (che sarebbe la soluzione migliore, ma purtroppo non sempre è attuabile), ci sono un'infinità di azioni più o meno grandi che ciascuno di noi può fare per aiutare cani, gatti e volontari.
Voi potete iniziare cliccando su ciascuna foto qui sotto... :-)

AmiciMici, gruppo operativo a Busto Arsizio (VA) e zone limitrofe. Come si può aiutarlo?
- Donando parte del proprio tempo come volontario
- Sostenendolo con una donazione economica (= soldini tintinnanti) o con donazione di cibo per gatti (= scatolette prelibate o gustosi croccantini)
- Acquistando i manufatti che i volontari producono e vendono in mostre feline, fiere e manifestazioni
- Realizzando (se il bricolage non vi spaventa) dei ripari per il cibo delle colonie
...


L'Arca dei Gatti, gruppo operativo a Santa Teresa di Gallura (OT). Come si può aiutarlo?
- Donando parte del proprio tempo come volontario
- Sostenendolo con una donazione economica (= soldini tintinnanti sul C/C Postale 14716070 intestato a: "L'Arca dei Gatti" Via Italia, 1 - 07028 S. Teresa Gallura - OT) o con donazione di cibo per gatti (= scatolette prelibate o gustosi croccantini)
- Acquistando uno dei simpatici
gadgets proposti a sostegno dei mici bisognosi
- Acquistando un tiragraffi o una casetta, per garantire cibo e cure ai gatti di Gallura
- Adottando un gatto a distanza
...

L'Associazione Volontari Amici dei Randagi, operativa a Brescia (BS). Come si può aiutarla?
- Partecipando alle attività di
volontariato attivo, donando parte del proprio tempo
- Diventando "
Amico dell'Oasi", con una donazione in denaro su conto corrente postale o bancario
- Donando cibo o materiale per la pulizia e l'igiene del gattile o, ancora, plaid, salviettoni, coperte, cuscini... o materiale sanitario e veterinario (guanti in lattice, cotone, siringhe, garze, antibiotici... cliccando
qui trovate tutta la lista di ciò che occorre!)
- Diventando
sponsor del gattile
- Adottando un micio a distanza
- Adottando un micio "
speciale"
...

Associazione EMI, operativa a Fagnano Olona (VA). Come si può aiutarla?
- Donando parte del proprio tempo come volontario
- Sostenendolo con una donazione economica (= soldini tintinnanti sul C/C 7807 - Banca Popolare di Bergamo ag. Cairate CIN O - ABI 05428 - CAB 50050)
- Adottando un cane a distanza
- Donando materiale veterinario (antiparassitari, anti filaria...), cibo e biscottini per le passeggiate
- Divulgando volantini o copiando ed incollando sul proprio sito web o blog il simpatico
cagnolino e facendo così pubblicità, e, naturalmente, spargendo la voce tra amici e conoscenti
...

Gli amici del Randagio, gruppo operativo a Mariano Comense (CO) e zone limitrofe. Come si può aiutarlo?
- Donando parte del proprio tempo come volontario
- Sostenendolo con una donazione economica (= soldini tintinnanti) o con donazione di cibo (= scatolette prelibate o gustosi croccantini)
- Adottando a distanza un ospite del canile
- Acquistando i prodotti a marchio Randagio Lifestyle i cui proventi sono devoluti a sostegno dei canili
...

EDIGA - Ente Difesa Gatti di Palermo, gruppo che opera a Palermo (PA). Come si può aiutarlo?
- Associandosi, versando una quota mensile di € 11,00 sul c/c postale 14556906 intestato a Ente Difesa Gatti, via Liguria, 1 - Palermo
- Adottando a distanza uno degli ospiti del gattile, inviando ogni mese per il suo mantenimento € 21,00 sul c/c postale 14556906 intestato a Ente Difesa Gatti, via Liguria, 1 - Palermo. E' possibile andare a trovare - e coccolare! - il proprio micetto adottato a distanza ogni volta che lo si desidera
- Regalando al rifugio di tutto: occorrono medicinali, pezze di lana, vecchie coperte, pane duro, pasta, carne e pesce; se volete spedire un pacco con questi doni per il rifugio, fatelo all'indirizzo di Via Liguria 1, cap 90144, Palermo, alla cortese attenzione della Sig.ra Narzisi, che è la responsabile del rifugio (in quanto il servizio di posta al rifugio, che è in aperta campagna, non funziona ancora)
- Facendo una donazione libera al rifugio di soldi per pagare il cibo, l'acqua, i detersivi, la segatura, e sacchi per la spazzatura e per finire di costruire il nuovo rifugio e quant'altro è necessario
- Donando parte del proprio tempo come volontario
- Sostenendolo con una donazione economica (= soldini tintinnanti) o con donazione di cibo per gatti (= scatolette prelibate o gustosi croccantini)
- Facendo così pubblicità, e, naturalmente, spargendo la voce tra amici e conoscenti
...
Come vedete le possibilità sono quasi infinite. Basta la volontà di dare una mano. Anche da lontano, con una piccola donazione o un'adozione a distanza. :-)

sabato 14 giugno 2008

La grotta azzurra


Da Penelope ho trovato questo. Sto attraversando un momento un po'... diciamo "particolare", và. E questo scritto mi è servito per ridimensionare il mio vivere odierno.
Lo condivido con voi. Forse non vi servirà ora, forse non vi servirà mai. Ma, dovesse servirvi, sapete che c'è! ;-)

Era un uomo povero e semplice. La sera, dopo una giornata di duro lavoro, rientrava a casa spossato e pieno di malumore. Guardava con astio la gente che passava in automobile o quelli seduti ai tavolini del bar. "Quelli sì che stanno bene", brontolava l'uomo, pigiato nel tram, come un grappolo d'uva nel torchio. "Non sanno cosa vuol dire tribolare... Tutte rose e fiori, per loro. Avessero la mia croce da portare!". Il Signore aveva sempre ascoltato con molta pazienza i lamenti dell'uomo. E, una sera, lo aspettò sulla porta di casa. "Ah, sei tu, Signore?" disse l'uomo, quando lo vide. "Non provare a rabbonirmi. Lo sai bene quant'è pesante la croce che mi hai imposto". L'uomo era più imbronciato che mai. Il Signore gli sorrise bonariamente. "Vieni con me. Ti darò la possibilità di fare un'altra scelta", disse.

L'uomo si trovò all'improvviso dentro una enorme grotta azzurra. L'architettura era divina. Ed era tempestata di croci: piccole, grandi, tempestate di gemme, lisce, contorte. "Sono le croci degli uomini", disse il Signore, "scegline una".
L'uomo buttò con malagrazia la sua croce in un angolo e, fregandosi le mani, cominciò la cernita. Provò una croce leggerina. Ma era lunga e ingombrante. Si mise al collo una croce da vescovo, ma era incredibilmente pesante di responsabilità e sacrificio. Un'altra, liscia e graziosa in apparenza, appena fu sulle spalle dell'uomo cominciò a pungere come se fosse piena di chiodi. Afferrò una croce d'argento, che mandava bagliori, ma si sentì invadere da una straziante sensazione di solitudine e abbandono. La posò subito. Provò e riprovò, ma ogni croce aveva qualche difetto.

Finalmente, in un angolo semibuio, scovò una piccola croce, un po' logorata dall'uso. Non era troppo pesante, né troppo ingombrante. Sembrava fatta apposta per lui. L'uomo se la mise sulle spalle con aria trionfante. "Prendo questa!", esclamò. Ed uscì dalla grotta. Il Signore gli rivolse il suo sguardo dolce dolce. E in quell'istante l'uomo si accorse che aveva ripreso proprio la sua vecchia croce: quella che aveva buttato via entrando nella grotta. E che portava da tutta la vita.

Bruno Ferrero, Il canto del grillo

venerdì 13 giugno 2008

Zampettiamo in allegria!


E' fissato per domani, sabato 14 giugno, a partire dalle ore 15.30 presso Corso del Popolo a Seregno l'appuntamento con "Zampettiamo in allegria"; un momento di festa, ma anche di riflessione: i volontari degli Amici del Randagio sfileranno con alcuni "ospiti" a quattro zampe per ricordare a tutti che nei canili putroppo ci sono tantissimi animali bellissimi che non meritano di vivere in una gabbia e che sono in attesa di una famiglia che li adotti.
Siete tutti invitati a partecipare. Uniti, per dire "no" all'abbandono.
Maggiori info cliccando qui.

giovedì 12 giugno 2008

Oggi mi sento...


Raccolgo l'invito di Aguamala ed illustro con un'immagine come mi sento oggi.
Eccomi qui: ho faticato un po', ma ormai sento l'acqua, sono in acqua.
Ci saranno altri guai, altri pericoli e nere mareggiate di spuma violenta, verrò sballotata qua e là dalle correnti... Ma per ora mi basta aver raggiunto l'acqua, la calma serenità del mio ambiente.
Ed ora "contagio" la Ross, Gino e Gianluca.
Le regole sono poche e semplicissime:
1) bisogna rispondere alla domanda "Come mi sento oggi?"
2) bisogna farlo attraverso un'immagine.
Si può - ma non è obbligatorio farlo - richiedere che qualcun altro partecipi al gioco.

mercoledì 11 giugno 2008

Quando l'assassino è italiano (e la vittima romena)


Dopo il post sulle morti sul lavoro e quello sulla paura dello straniero, eccomi a raccontare una storia brutta, bruttissima, in cui l'umanità viene annientata.

E' la storia di due datori di lavoro, italianissimi, che uccidono il proprio dipendente, romeno, per intascare i soldi dell'assicurazione.
E' una storia tristemente vera.

Qui trovate l'articolo del Corriere della Sera, cliccando sulla foto d'apertura trovate invece un altro articolo.
Per non dimenticare Adrian.

martedì 10 giugno 2008

Meravigliosa Julia

Una prostituta innamorata e redenta, una moglie tradita ed orgogliosa, una madre pluridivorziata piena di grinta e senso di giustizia, un’anticonvenzionale insegnante d’arte, un procuratore del Ministero della Giustizia coinvolto in un intrigo colmo di suspense, una studentessa di legge che redige un rapporto col quale sconvolge i più alti vertici del governo, un’attrice al culmine della celebrità che si innamora di un libraio… Sono soltanto alcune delle anime cui ha dato corpo Julia Roberts, l’attrice più strepitosa, incredibile, coinvolgente e poliedrica dei nostri giorni.
Non vi parlo di un solo suo film (anche se recentemente in tv hanno dato Erin Brockovich e Notting Hill), perché ne ho visti veramente molti e tutti mi hanno stregata. Lei mi ha stregata. E’ stupefacente. Qualunque ruolo interpreti, lo rende vero.
Quindi vi regalo alcune sue immagini e nulla più. Immagini tratte da alcuni film che ha interpretato, niente gossip: la trovo un’attrice strepitosa e credo che ciò che fa fuori dal set sia la sua vita, privata e personale.

(Come sempre, cliccando sull'immagine accedete al link)

sabato 7 giugno 2008

Un premio ed una storia

Qualche giorno fa Ross mi ha premiata con questa MeMe-coppa

e con la motivazione "per i suoi squisiti post sulla natura e gli animali". A questo punto, non foss'altro che per tentare di meritarmi il premio assegnatomi, mi vedo "costretta" a raccontarvi qualcosa sugli animali. He! He! He!
Inizio parlandovi di Snippy, creatura pelosa e dolcissima entrata nella nostra casa e nella nostra vita in occasione della Santa Pasqua di quattro anni fa, tentativo disperato di mio cognato di lenire il dolore per la recente perdita del nostro cane Ralf.

(Snippy è quello peloso, bianconero e senza camicia nè orologio...)

Sebbene io non sia mai stata una divoratrice di carne, mi pare quasi superfluo dire che da quando Snippy è entrato a far parte della famiglia il coniglio è stato tassativamente bandito dalla nostra tavola. Ci sarebbe sembrato di essere Nonna Papera quando porta in tavola il tacchino... una sorta di cannibalismo!

Io, che non avevo mai avuto conigli in vita mia, non immaginavo certo che potessero essere così. Snippy è... quasi un gatto. Passa ore ed ore a lavarsi meticolosamente (è adorabile quando si afferra un'orecchia con le zampette anteriori, per lavarsela per benino), ama le coccole e le carezze, elargisce bacetti con la sua linguetta calda, non fa le fusa ma in compenso russa rumorosamente. Confesso che avevo sempre considerato i conigli come "qualcosa che si mangia" (che io non mangiavo, ma che tuttavia era verosimilmente stata creata con quello scopo), prima che iniziasse l'"Era Snippy" e, quindi, in seguito mi sono ritrovata anche a domandarmi se anche "qualcos'altro che si mangia", come ad esempio galline e maiali, non potessero in realtà rivelarsi estremamente più intelligenti ed... umani di quanto non li si ritenga una volta che li si acquista a tranci per metterli in padella.

Comunque, visto che ancora non riesco a diventare completamente vegetariana (lo speck è la mia condanna! E' troppo buono! E il prosciutto... e il lardo di Colonnata...? E vogliamo parlare del pesce, poi? Cos'è che dimostra che spigole e cavedani sono più meritevoli di finire in padella di un pollo? Eppure anche il pesce è tanto buono...), tento di mitigare i sensi di colpa comportandomi "pro animali" su altri fronti. Lo so, manco di coerenza, ma mi consolo pensando che poco è meglio di niente. Questa qui sotto è una delle mie scelte. Cliccandoci sopra scoprirete tutto.


Urca, dimenticavo! Ligia al dovere, passo ora il testimone - e relativa coppa - a Viviana, Miciapallina, Valeria e Penelope.
Viviana perchè è semplicemente stupenda, una persona che sprizza energia e gioia da tutti i pori, che suggerisce ricette squisite che fanno bene al cuore prima ancora che allo stomaco.
Miciapallina perchè il suo blog è il "diario di bordo" di una casa in cui trionfano i gatti, sia a due che a quattro zampe. Da lei si mangia, si scherza, si riflette e ogni tanto si piange anche. Regala emozioni e strusciate di naso.
Valeria per la passione che mette in tutto ciò che fa, per il coraggio dimostrato scegliendo una vita "fuori dagli schemi", per il suo modo simpatico di essere... lavagnetta!
Penelope per la leggera profondità con cui tratta gli argomenti più "pesanti". Non è facile parlare di fede, ma lei lo fa con la lievità di ali di farfalla e con lo stesso stupendo sfavillio di colori.

giovedì 5 giugno 2008

PWKA - Le finali del 9° Campionato Italiano a Vercelli


I giorni 7 ed 8 giugno si terranno a Vercelli le finali del 9° Campionato Italiano PWKA-MSP di Sanda, Kung Fu, Wushu, Taiji e Shuai Chiao.

Inoltre, in occasione della tappa italiana di Eurolega 2008 e della celebrazione delle finali assolute dei Campionati Italiani 2008, l’organizzazione, unitamente alle Amministrazioni Comunali ed agli Sponsor che hanno aderito a questo evento (che gode altresì del prestigioso Patrocinio dell’Ambasciata Cinese in Italia), hanno deciso di realizzare e programmare una Cerimonia Inaugurale dei Campionati che si terrà venerdì 6 Giugno presso il Teatro Civico di Vercelli (via Monte di Pietà nr. 15 – Tel.: 0161/255544) e che offrirà alla cittadinanza una serie di spettacoli ed esibizioni ad altissimo livello con i migliori atleti e maestri di queste discipline cinesi. Testimonials della serata saranno i Campioni Olimpionici Maurizio Randazzo, Livio Berruti e Deborah Compagnoni.

Il nutritissimo programma prevede Combattimento Sanda, Combattimento Qinda, Combattimento Tradizionale, Combattimento Lei Tai, Tui Shou, Tai Ji Quan Taolu, Ba Gua e Xing Yi, Wu Shu Moderno a mani nude, con armi corte e con armi lunghe e molto altro ancora.
Per ulteriori informazioni è possibile visionare il comunicato ufficiale PWKA, ove troverete indicazioni utili anche per eventuali pernottamenti.

martedì 3 giugno 2008

Cara, vecchia, ecologica spesa



C'era una volta la bottiglia di latte in vetro. La aprivi, bevevi il latte, la lavavi e la riportavi alla fattoria, dove veniva nuovamente riempita...
Io tutto questo non l'ho vissuto, ma mi è stato raccontato quando, parlando di rifiuti campani, il mio interlocutore ha obiettato che la prima ricetta da seguire, attuabilissima e senza troppi sforzi (e pure economicamente vantaggiosa!), sarebbe quella di produrre meno rifiuti.

Logico, no? Talmente semplice da non venir notato...

Eppure qualcuno che ci ha pensato c'è, e non mi riferisco solo alle odierne fattorie, che in gran numero si sono attrezzate per la vendita di latte sfuso (qui trovate l'elenco per l'intera regione Lombardia): la Crai già da anni ha capito che "ecologia" andava a braccetto con "affari" e si è prontamente adattata alle nuove richieste del mercato. Qui trovate un più che esauriente articolo in merito, in cui viene data rilevanza anche al fatto che dei 31 milioni di tonnellate di rifiuti che ogni anno produce il nostro Paese, ben 12 sono soltanto di imballaggi. La soluzione? Niente imballaggi, si vende sfuso!

Da alcune fonti pareva che anche Auchan e Coop avessero seguito l'esempio di Crai, ma stando a quanto da me scovato circa l'una e l'altra così non è, almeno non in tutta Italia (la Coop Trentino, ad esempio, offre sì questa possibilità, negata altrove; l'Auchan di Venaria dispone di una ecocassa, e quelle di Curno e di Bergamo sono attrezzate per la vendita di prodotti sfusi, ma purtroppo non su tutto il territorio nazionale è possibile trovare questa possibilità)...

Quella dell'acquisto sfuso potrebbe essere una soluzione valida anche per i detersivi, che possono benissimo essere venduti "alla spina" con risultati più che soddisfacenti sia in termine di risparmio energetico che di mancate emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, sia di fidelizzazione della clientela. In questo ambito, però, la grande distribuzione è ancora parecchio deficitaria.
Non resta che rivolgersi direttamente a chi ha imboccato questa strada, come la Detersiviallaspina e la MilleBolle; inoltre, cliccando qui, trovate un elenco bell'e pronto dei rivenditori, suddivisi per regione.

E se l'ecologia non riscuote interesse, forse lo riscuote l'economia: perchè mai dovrei pagare per oggetti che non uso e che fungono solo da contenitore?...

domenica 1 giugno 2008

La paura fa novanta


Venerdì scorso per me è stata proprio una serata da dimenticare. O forse, al contrario, da ricordare. Il programma prevedeva un weekend al mare. Torno a casa verso le 20, l’ora della partenza, e la mia fidanzata non c’è ancora. Poco male, sapevo che andava a prendere un aperitivo con amici. Passa un’ora e non arriva. La puntualità non è una dote che appartiene a tutte le donne. Un po’ seccato (sono io quello che poi deve guidare di notte!) la chiamo sul cellulare. Non risponde. Provo dopo mezz’ora: niente. Qualche anno fa, avrei pensato che si era scaricata la batteria. Ora, invece, inizio a preoccuparmi. Di questi tempi, di sera c’è poco da stare tranquilli. Intanto mi chiama suo padre: “Un’ora fa eravamo al cellulare, poi si è interrotta la comunicazione. Continuo a fare il numero ma senza risultato. Sono preoccupato”. Ecco, adesso sono davvero agitato. Richiamo ancora. Stavolta risponde: “Pronto”. Ma non è lei. E’ un uomo. E non è italiano. Ha l’accento maghrebino. Appena sente la mia voce mette giù. Sento un brivido lungo la schiena.
Già la vedo violentata in un angolo buio, magari in un lago di sangue. Le cronache sono piene di episodi del genere. Rumeni, marocchini, slavi che violentano donne a Milano. A Roma. Dovunque. Calmi. Stiamo calmi. Forse ho sbagliato numero. Ma è proprio il suo. Ok: ora chiamo la polizia. In quel momento arriva lei: “Scusa il ritardo: il cellulare è sbalzato fuori dalla bici, ho perso un sacco di tempo a cercarlo ma non l’ho trovato”. Tutto è bene quel che finisce bene. Invece non è finita. Appena messi in viaggio, squilla il mio cellulare. E’ la voce di prima: ha trovato il telefonino e ha digitato l’ultima chiamata. Vuole ridarcelo, e dà appuntamento alla Barona, per strada. Gentile, penso. Ma poi ritorna la preoccupazione. La Barona è un quartiere di Milano che ha una pessima fama, ormai è mezzanotte… E se fosse una trappola per derubarci? Decidiamo di andare comunque, anche se con il cuore in gola.
Ma quando arriviamo, ci troviamo davanti Ahmed, un ragazzo marocchino sui 25 anni, gentilissimo. Ci dice ciao cordialmente, e ci ridà il cellulare con un sorriso caldo e una stretta di mano. E nonostante le nostre insistenze, si rifiuta di ricevere qualunque ricompensa (e ha diritto persino chi porta qualcosa agli oggetti smarriti, se poi si presenta il proprietario a prenderlo). Non lo nascondo, ho provato vergogna. Mi sarei preoccupato tanto se mi avesse risposto un italiano? E se mi avesse dato appuntamento in qualche luogo della Milano “bene”? Viviamo nella paura, soprattutto verso chi viene da lontano, è diverso da noi. E basta essere messi alla prova per cascarci dentro. Ma bisogna sempre ricordarsi che c’è immigrato e immigrato (come c’è italiano e italiano). Ci sono quelli che stuprano, rapinano, uccidono. Ma ce ne sono milioni onesti. E anche coraggiosi. Ricordate Dragan Cigan? E’ un bosniaco, l’anno scorso è morto annegato dopo avere salvato in mare due bambini. E pochi giorni fa due marocchini per salvare un artigiano sono entrati in una cisterna, incuranti delle esalazioni nocive. Ed è un senegalese clandestino il primo che si è lanciato a soccorrere i passeggeri del tram deragliato qualche mese a Milano: “Non potevo vedere quelle persone soffrire” ha detto. Ma loro fanno poco notizia. La verità è che viviamo in tempi difficili. Ormai tremiamo al primo segnale sospetto. Serve più sicurezza, certo. Ma conservando il coraggio di non fare di ogni erba un fascio. Perché la paura è una bestia che mangia il cuore e offusca il cervello.


Queste parole sono di Sergio Parini, caporedattore del settimanale “Donna moderna”, e sono state pubblicate sul n. 21 del 28 maggio 2008. Le ho trovate molto vere, molto sagge e molto, molto attuali. Per questo ho voluto dividerle con voi.