giovedì 19 giugno 2008

La bicicletta


Ecco un’invenzione che indubbiamente mi semplifica la vita e che merita a buon diritto di entrare nel mio personalissimo elenco delle “Grandi invenzioni”. Il perché è presto spiegato: perché, da solo, questo mezzo riesce a rispondere a mie molteplici esigenze.

La bici è ecologica ed economica; la parcheggi ovunque (senza bisogno di cercare "gratta e sosta" nè di pagare parcheggi); a differenza dell'autobus non ti costringe a fare tutto il viaggio in apnea per evitare di sentire l'olezzo del tuo vicino; non consuma carburante, non inquina, non necessita di assicurazione nè bollo di circolazione, non devi pagare biglietti nè abbonamenti mensili; puoi fermarti in ufficio più a lungo o indugiare a guardar vetrine senza timore che scada il disco orario o che passi l'autobus, quando hai finito di fare ciò che devi salti in sella e via! ...E ti garantisce pure un sedentario bello sodo e tonico, pronto per la prova bikini!... ;-)

Ora che le belle giornate sembrano finalmente essere arrivate, sto assistendo ad un vero e proprio proliferare di "biciclettari" (i ciclisti ed i cicloamatori sono ben altro) e, se la cosa da un lato mi fa piacere, dall'altro mi vedo costretta a lanciare un appello a tutti questi ciclisti improvvisati:

A tutti voi che la bici la usate solo quando splende il sole annuncio che con l'estate le norme del Codice della Strada rimangono comunque valide! In Italia si guida tenendo la destra; non essendo il ciclista un animale da cortile dovrebbe procedere con un movimento il più possibile rettilineo e non razzolando a casaccio qua e là lungo la via; le svolte andrebbero segnalate, sporgendo all'esterno il relativo braccio (svolto a destra? Allungo il braccio destro. Svolto a sinistra? Allungo il sinistro. Facile, no?!); il campanello - e la voce - si utilizzano in caso di estrema necessità o di pericolo, non per urlare "abbonaaaaa" a chi incrociate lungo la via...

Come dite, sono stata un tantino polemica? Può essere. Ma fintanto che certi individui incapaci di intendere e di volere (ma, ahinoi, capaci di pedalare) si aggireranno per le pubbliche vie non c'è da stupirsi se gli automobilisti ritengono coloro che viaggiano in bicicletta degli animali da abbattere anche fuori dalla stagione di caccia...

8 commenti:

  1. Vi, tu per mei sei sempre fonte di stupore e allegria!
    Pensa che anche noi, motociclisti SERI, imprechiamo allo stesso modo contro i motorini della primavera e contro coloro che (stufi delle file) scendono dalle 4 ruote e si fiondano su due......
    Non è che siccome ne hai due le regole del Codice cambiano sai?
    O no......
    e se proprio ti vuoi spatasciare... liberissimo di farlo, ma per favore, cerca di farlo lontano dalla mia moto e dai mieie occhi!
    nasinasi convintissimi!

    miciapallina motociclista (cazzosina anche)

    p.s. ma quando ci incontriamoooooooo

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  2. Anche le ciclabili semplificano la vita e recentemente sono state ampliate, anche se io arrivo in centro tranquillamente. E poi ci sono vari 2 mega percorsi natura che costeggiando i 2 fiumi consento di arrivare anche in paesi di provincia. E qua la domenica si incontra di tutto ma in fondo e' bello anche cosi.
    L'importante e' avere un buon lucchetto :-)
    Un saluto e un buon we. In bici!

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  3. Credo davvero di non poter fare a meno della bicicletta, e sono d'accordissimo nel considerarla una delle invenzioni meglio riuscite. Ora che finalmente il tempo sembra essersi stabilizzato sui percorsi medio-brevi praticamente mi muovo solo con quella.
    Nella zona in cui abito io però si sente un po' la mancanza di piste ciclabili... milioni spesi per strade e parcheggi, e nemmeno un euro per la sicurezza di chi sceglie le due ruote. Che rabbia.
    Dovremmo imparare dai paesi civili del centro e nord Europa. Uno dei ricordi più piacevoli che mi sono rimasti dell'Olanda e del Belgio è proprio l'enorme quantità di biciclette che circolano. Quando attraversi la strada lì non devi stare attenta alle auto (che appena ti vedono mettere un piede sulle strisce inchiodano pur di farti passare), ma ai pedalatori: sono loro i veri padroni della strada!

    Buon week-end.

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  4. Quì a Palermo è un'invenzione ormai ricordata da coloro che praticano il ciclismo come sport.
    Provate a fare un giro in città in bicicletta. A parte l'inesistenza delle piste ciclabili, non esiste alcun rispetto per chi utilizza tale mezzo. Anzi rischi una bella insaccata di improperi.

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  5. Passavo per un saluto... tutto a posto, cara marmotta? :)

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  6. Concordo con te...non me ne vogliano tutti ma a volte ciclisti (improvvisati) e motociclisti (idem) sono chicane mobili, un pericolo per loro e per gli altri.
    Un pò di buon senso, come al solito, non guasterebbe...
    W la bici!!! (devo dire che mi manca...)

    Baci

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  7. ahahah..."non essendo il ciclista un animale da cortile"...
    mah, qui a palermo i ciclisti sono soggetti ad incidenti continui. primo, totale inesistenza delle piste ciclabili, secondo, la guida praticata in città è di "tipo sportivo", terzo, bisogna schivare i passeggini killer che sbucano d'improvviso...
    è dura...
    :***

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  8. Urca, non ho fatto in tempo a scrivere il post sulla bici che mi sono... incidentata!
    Comunque, sebbene con un ritardo imbarazzante, eccomi qui a rispondervi.

    * Miciapallina, la differenza sta proprio tutta lì, nell'essere più o meno "seri". Il problema è che, come spunta il sole, tutti quanti si improvvisano motociclisti o saltano in sella alla bici... e i risultati poi si vedono! :-S

    * Ciao Suburbia! Hai perfettamente ragione: le ciclabili semplificano la vita. Peccato che in diverse città parole come pista ciclabile o percorso pedonale e ciclabile siano pressochè sconosciute...
    A Como, ad esempio, credo che esista la pista ciclabile più cretina d'Europa: in Via Cadorna, angolo Via Mugiasca, ci sono infatti una quindicina di metri di asfalto “decorati” col simbolo dell’omino in bicicletta.
    Chiaro segno che quella dovrebbe essere una pista ciclabile. Ora: o l’aspirante ciclista si rassegna a percorrere avanti e indietro quei 15 metri, transitando sempre e soltanto davanti al bar che si affaccia su questa “pista ciclabile”, oppure si arrende all’evidente presa per i fondelli. E questa meraviglia fa il paio con un’altra “pista ciclabile”: quella che si estende per la bellezza di 30 metri circa, in perfetto rettilineo, lungo Via Gallio sino all’incrocio con Via Innocenzo XI... Che tristezza!!!

    * Ross, che dire se non che sono pienamente d'accordo con te?! Per quanto riguarda le piste ciclabili... inesistenti, ti rimando a quanto ho scritto qui sopra a Suburbia... SIGH!

    P.S. La Marmotta ora sta bene, fisicamente, ma è molto preoccupata per la sorta dei suoi simili Altoatesini...

    * Mediterraneapassione, che peccato! Non conosco Palermo, ma credo che la bici sia uno dei modi migliori per visitare una città. Io ho letteralmente scoperto degli angoli sconosciuti di Como, a bordo della mia dueruote! Speriamo che gli amministratori si sveglino e creino piste ciclabili degne di questo nome...

    * Belva, ciao! In effetti la bici è proprio una gran cosa... capisco che ti manchi! E hai pienamente ragione a dire che il buon senso andrebbe utilizzato, ma purtroppo è merce rara... ;-)

    * Aguamala, ciao! Che bello trovarti qui! Come ho già detto a Mediterraneapassione, è un vero peccato che Palermo - e temo numerose altre città - siano impraticabili in bici... Ci sono luoghi che soltanto con il ritmo tranquillo di una biciclettata o camminata si possono scoprire ed apprezzare, mentre schizzando via in auto uno si perde delle autentiche meraviglie persino a casa propria!

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