martedì 30 giugno 2015

Jupiter, minestrone galattico

C'è di tutto in questo film di fantascienza. Talmente tanto che si fatica a seguire il filo del discorso e non si è certo agevolati dalla sparizione inspiegabile - ed infatti non spiegata - di alcuni personaggi.
Ci sono extraterrestri e nobili casate interstellari che rasentano l'immortalità, ci sono i cerchi nel grano e l'ingegneria genetica, ci sono ex soldati simil-licantropi ed alieni quasi vampiri, ci sono sporadiche incursioni nell'astronomia e citazioni d'astrologia, ci sono api che riconoscono "a fiuto" la regina dell'universo e burocrati che fanno sembrare agile e veloce la burocrazia italiana e, naturalmente, ci sono effetti speciali a profusione. 

Jupiter è una bella ragazza immigrata dalla Russia negli Stati Uniti dove, nonostante il nome galattico ed un eccezionale - secondo la zia - profilo astrale, tira a campare facendo la donna delle pulizie, specializzata in wc. La sua vita prende una svolta del tutto imprevista quando decide di vendere i propri ovuli ad una clinica, per far soldi alla svelta. 
Medici, che in realtà sono alieni, cercano di ucciderla e viene provvidenzialmente salvata da una sorta di investigatore privato ex soldato intergalattico che, scoprirà in seguito, è una specie di uomo cane nato dall'ingegneria genetica. Il quale si chiama pure Caine e, se la cosa può essere irrilevante nei Paesi angolofoni, in Italia l'assonanza del "cane Caine" suscita perplessità se non ilarità. Ma, vuoi per il fascino del bel tenebroso dall'oscuro passato, vuoi per quello - duro a morire - del nobile cavaliere che soccorre la donzella in difficoltà, è Jupiter (umana. O forse no. Valli a capire i misteri del DNA e delle reincarnazioni!) a comportarsi come una cagnetta in calore. Senza il minimo ritegno.

Film sostanzialmente senza capo nè coda, nel corso del quale alcuni personaggi spariscono misteriosamente (come la cacciatrice di taglie intergalattica e la figlia dell'ex superiore di Caine, che tossicchiando va a far compere in città e non fa più ritorno se non nei titoli di coda) che dimostra tristemente come non basta essere i fratelli Lana ed Andy Wachowski per firmare capolavori del calibro di "Matrix".

Channing Tatum, il Caine di questo disastro interplanetario, fa rimpiangere amaramente i bei tempi andati di "Step Up": anche il più valente degli attori potrebbe venir affossato da una sceneggiatura fallimentare e film precedenti fanno ritenere che pure la bella Mila Kunis sia capace di prove recitative migliori rispetto a quelle interpretate qui nei panni di una vogliosa ragazzetta. Un minestrone galattico, piuttosto indigesto. 

Se lo guardate (o l'avete già visto), mi piacerebbe avere con voi un confronto su queste mie domande rimaste irrisolte:
- Che fine fa la cacciatrice di taglie? E, soprattutto, dove ha lasciato parcheggiata la moto volante?
- Perchè Giove, che ha una struttura gassosa, appare sempre perfettamente immobile?
- Perchè i discendenti di un'antica casata aliena, con possedimenti in diversi pianeti, hanno tutti indistintamente la stessa fissazione per le architetture gotiche?
- Che fine fa la figlia di Stinger? 
- Perchè la regina dell'universo dovrebbe sposarsi con l'abito più orrendo e pacchiano di tutte le galassie?

lunedì 29 giugno 2015

Figlio mio, ma quanto costi?

Già, quanto costa un figlio? Qualche anno fa ha provato a calcolarlo Federconsumatori, con la ricerca "I costi per mantenere e crescere un figlio/a da 0 a 18 anni".
Il risultato? Fare figli - o, meglio, mantenerli - costa e non poco. Diciamo che è un mutuo. O un investimento per il futuro.
Un bell'investimento a tasso crescente - un bambino piccolo ha meno esigenze di un adolescente, che a sua volta ne ha meno di un giovane adulto - che comporta mediamente un aumento tra il 25% ed il 35% delle spese rispetto a quelle sostenute da una coppia senza figli e, secondo gli autori della ricerca, "ne consegue che per le famiglie gli attuali oneri economici si possono definire quantomeno scoraggianti la natalità".

Mettendo insieme le cifre calcolate da Federconsumatori sulle differenti basi di reddito e facendo una media, emerge una spesa di 185.330 euro da distribuire nell'arco dei 18 anni. Ammesso e non concesso, certo, che a 18 anni il pargolo riesca a trovare lavoro e si renda indipendente dal punto di vista economico. L'incertezza circa il futuro e, soprattutto, l'incertezza del lavoro basterebbe già da sola a spiegare il costante decremento di nascite registrato in Italia negli ultimi anni: gli italiani non fanno figli non perchè sono insensibili egoisti, ma perchè temono di non essere in grado di poterli mantenere. 
I mutui vanno pagati. 
Ma se è possibile tollerare il pignoramento di un'automobile se non si riescono a pagare le rate, non è altrettanto tollerabile l'idea di vedersi sottrarre il frutto dei propri lombi, la carne della propria carne perchè non si è in grado di provvedere al suo mantenimento. Il coinvolgimento emotivo, ne converrete, è ben diverso. 

E proprio sul coinvolgimento emotivo fa leva un testo, trovato sul web, che vi riporto qui di seguito.
E' stato recentemente calcolato che il costo di crescere un bambino dalla nascita ai 18 anni è di circa 185.500* euro. Ma questi 185.500 euro non sono poi così tanti se si traducono in :
- 10.306 euro all'anno
- 859 euro al mese
- 29 euro al giorno
- 1,21 euro all'ora.
Se pensi ancora che il miglior consiglio sia quello di non avere figli, se vuoi diventare "ricco"... ti sbagli di grosso!!!
Vuoi sapere cosa ricevi in cambio dei tuoi 185.500 euro?
- Risatine sotto le coperte ogni sera
- Bacini umidicci
- Abbracci teneri teneri
- Una manina da tenere
- Qualcuno con cui fare le bolle di sapone
- Qualcuno con cui ridere a più non posso (comunque sia stata la tua giornata di lavoro)
- Più amore di quanto il tuo cuore possa sopportare.
Per 185.500 euro non devi mai crescere e puoi:
- Dipingere con i colori
- Giocare a nascondino
- Rincorrere farfalle e lucciole
- Giocare con le macchinine o le bambole
- Continuare a credere a Babbo Natale
Hai una scusa per leggere ancora le favole alla tua età, guardare i cartoni animati, ritagliare fiori di carta, tirare i sassolini tra le onde del mare, esprimere un desiderio quando vedi una stella cadente.
Non c'è miglior rendimento per i tuoi 185.500 euro! Diventi un eroe solo perchè recuperi il pallone da un albero, sai insegnare ad andare sui pattini, riempi d'acqua una piscina di plastica o cucini una torta al cioccolato!
Per 185.500 euro hai un posto in prima fila per:
- Il primo passo
- La prima parola
- Il primo giorno di scuola
- Il primo giro in bicicletta senza rotelle
- Il primo appuntamento d'amore
- La prima volta al volante.
Agli occhi del tuo bambino sei appena appena sotto Dio: hai il potere di far passare la bua con un bacio, di mandare via i mostri cattivi da sotto il letto, di consolare un cuore spezzato, di amarlo senza limiti. 
E' un bell'affare per quel prezzo, no?

* Le cifre sono tutte calcolate per eccesso.

Certo, questo testo tralascia amabilmente "dettagli" come i pannolini tutt'altro che profumati da cambiare, le notti passate in bianco, i capricci al supermercato, l'arrabbiatura per quel 4 in storia, il senso di paura ed impotenza quando avrebbe dovuto rientrare a casa alle undici e a mezzanotte ancora non si vede arrivare... 
La verità, come spesso accade, probabilmente sta nel mezzo, tra la freddezza matematica dell'economia ed il sentimentalismo appassionato del testo che circola sul web. 

Certo è che l'Italia non è il Paese ideale per mettere al mondo bambini: siamo soltanto al 12° posto nella classifica internazionale sul benessere di madri e figli redatta da Save The Children, perdendo così una posizione rispetto allo scorso anno; certo ben lontani dalla catastrofica Somalia (179^, ultima in classifica) e comunque migliori rispetto a Giappone (32^ posizione), Francia (23^) e persino Svizzera (13^), ma ben staccati dall'eccellente Norvegia (1^) che domina il podio tutto nordico dei Paesi che più fanno per le politiche della famiglia: la seguono infatti Finlandia, Islanda, Danimarca (4^) e Svezia (5^).
Siamo primi, invece, a livello europeo per le mamme che fanno il primo (e sempre più spesso unico) figlio dopo i 40 anni: quando si è raggiunta una certa stabilità professionale o, anche, quando ci si è rassegnate a dire addio al mondo del lavoro e si decide di fare le mamme casalinghe. 
La classifica di Save the Children
(clic sopra per ingrandire)

mercoledì 24 giugno 2015

Dolce dieta!

A leggere il titolo magari vi vien voglia di cambiare pagina. Perchè, nel migliore dei casi, potreste pensare ad una presa per i fondelli. 

Ma invece no.
E' vero!
La dieta, non solo quella dimagrante ma proprio quella che diventa "stile di vita", può essere molto dolce. E saporita. E soddisfacente. E persino ricca di ricette scandalosamente facili da realizzare e piene di gusto. Come questa. Che ha solo due ingredienti e si prepara in due minuti, senza bisogno di cuocere niente.
Fantastica per una merenda o uno spuntino, soprattutto quando fa caldo e si ha voglia di qualcosa di fresco e gustoso ma che non ci faccia morire di sensi di colpa dopo averlo mangiato.

Considerato il basso IG degli ingredienti, è ottima anche per gli sportivi e per chiunque debba tenere sotto controllo i picchi glicemici.
Ingredienti (per 4 o 5 porzioni): 
  • 250 gr di ricotta
  • 150 gr di cioccolato extra fondente (minimo 70% cacao)
Si trita il cioccolato fino a polverizzarlo, lo si mescola ben bene alla ricotta. Si mangia. 
Con gran soddisfazione.
Punto.
La ricotta ha un indice glicemico basso (circa 30) e, se preferite parlare in termini di calorie, siamo attorno alle 150 kcal per 100 gr; il cioccolato extra fondente fa persino bene alla dieta quindi... zero sensi di colpa e buon appetito!

martedì 23 giugno 2015

McLobster, recensione del panino all'astice firmato McDonald's

Dopo il panino vegetariano potevo forse lasciarmi scappare il panino chic di McDonald's? Ho provato per voi il McLobster, proposto in edizione limitata solo fino al 30 giugno.

Astice canadese ed un raffinato "condimento catalano" dovrebbero garantire a questa preparazione un gusto sopraffino da vero gourmet e, d'altro canto, il costo di 9,10 euro dovrebbe trovare corrispondenza in una qualità eccelsa.
In realtà, nonostante la pubblicità promettente ed il costo davvero elevato, ciò che ho trovato aprendo la confezione è stato quello che vedete qui fotografato: un banale panino da hot dog farcito con sfilaccetti di (presumibile) astice e molti, molti (economici) pomodorini, oltre a qualche spruzzatina di salsa non meglio identificata al palato (salsa al limone, secondo la pubblicità), ciuffetti di songino ed un tocchetto di cipolla. 

Il gusto nel suo complesso è accettabile e piuttosto ben bilanciato, senza ingredienti che spicchino eccessivamente sul sapore primario dell'astice, ma certo non fa gridare al miracolo. Per un costo di 9,10 euro ci si potrebbe aspettare di meglio. 

lunedì 22 giugno 2015

Buone notizie!

E' iniziata l'estate, è iniziata la settimana, iniziamo col piede giusto: con delle buone notizie dall'Italia e dal mondo! Le inserisco, come sempre, in ordine alfabetico d'argomento, così potete andare a cercare direttamente ciò che più vi interessa.

Animali - La moretta tabaccata sta bene in Italia. Merito dei parchi nazionali e delle oasi protette. Ma chi è costei? E' l'anatra più rara d'Europa che, grazie alle aree protette, nidifica sul delta del Po, sul lago Trasimeno ed in Sicilia. Come lei, da noi stanno bene e si riproducono altre specie a serio rischio d'estinzione, come l'occhione, il nibbio bruno, il grillaio... (qui l'articolo, con le 15 specie).

Anziani - Ingeborg aveva 25 anni nel 1938 ed aveva depositato la sua tesi sulla difterite quando le leggi razziali del regime nazista di Hitler le impedirono, in quanto donna di origine ebrea, di discuterla. Emigrata negli Stati Uniti, lavorò in diversi ospedali e divenne poi un'importante professoressa di neonatologia nella Germania est. Nel maggio del 2015, all'età di 102 anni, Ingeborg Syllm Rapoport ha finalmente discusso la sua tesi davanti alla commissione dell'Università di Amburgo, ottenendo il dottorato. E diventando la più anziana neo dottoressa al mondo. Per la serie "non è mai troppo tardi" (qui la notizia).

Arte - Via di mezzo tra agenti segreti ed archeologi, alcuni emissari del British Museum sono impegnati a recuperare opere d'arte e reperti archeologici in Siria, sottraendoli alla furia dell'Isis. Il direttore del museo britannico, Neil MacGregor, ha dichiarato al Times che un'operazione simile era già stata condotta nel corso del conflitto in Afghanistan e che i reperti messi in salvo verranno restituiti al termine del conflitto, una volta tornata sicura l'area (qui l'articolo).

Immigrazione - Barikamà e Cucula sono due esempi di innovazione che raccontano buone storie di immigrazione: entrambe, infatti, sono startup nate da migranti sbarcati sulle coste di Lampedusa. Giovani in fuga dai conflitti e dalla povertà dell'Africa che in Italia e Germania hanno saputo dare una svolta alle loro vite, diventando imprenditori (qui la notizia).

Solidarietà - In 23 anni passati per strada ha curato oltre 10 mila senza tetto di Pittsburgh, in Pennsylvania, ed oggi questo medico è stato intervistato dalla CNN. Il dottor Jim Withers si traveste da barbone e, nella notte, con jeans strappati e capelli spettinati, si aggira tra i disperati come un disperato, portando loro cure: "Giovani, vecchi, malati di mente, ragazzi scappati di casa, donne sfuggite alla violenza domestica, veterani. E ciascuno di loro ha una propria storia", ha detto il medico, che opera negli Stati Uniti dove il servizio sanitario è estremamente costoso. In 23 anni quest'uomo straordinario ha messo in piedi un sistema di "medicina di strada" che abbina ai giri notturni anche un furgoncino per interventi mobili ed una clinica di pronto soccorso, il tutto grazie alla ONG da lui fondata Street Medicine Institute che, spera, possa diventare... virale. 

Tecnologia - A Valenzano, poco distante da Bari, sorge Laserinn, acronimo che sta per "Laboratori per l'accelerazione dei servizi di innovazione": si tratta di una vera e propria eccellenza del sud, di cui mai si parla, che offre servizi per giovani, start up ed imprese che vogliono testare un'idea innovativa. Non solo il personale di Laserinn affianca gli start upper, ai quali viene dato anche accesso alla strumentazione hardware e software, ma a novembre 2014 questa realtà ha assunto trenta innovatori, dai biologi marini agli architetti, dagli esperti di comunicazione ai fisici, offrendo concrete opportunità di lavoro e di crescita personale e professionale (qui la notizia).

venerdì 19 giugno 2015

Graffiti: arte o vandalismo?

Ho più volte, in passato, scritto contro i vandali che con le loro scritte deturpano mura cittadine, gli spazi comuni, i mezzi pubblici e persino i monumenti (articoli qui e qui, ad esempio). Eppure amo la street art. E no, non credo che le due cose siano in antitesi. 
C'è una linea, neppure tanto sottile, che separa vandalismo da arte: se un intervento rende più bello qualcosa di brutto, cadente e anonimo è arte; se rende più brutto, difficilmente fruibile e squallido qualcosa di decoroso o persino un monumento è vandalismo. 
Non trovo davvero nulla di artistico in questo:



Monumento ai caduti - Como
Monumento ai caduti - Como 

Mentre trovo decisamente artistici questi:

Nascondino - Sul muro della Casa della Gioventù
Santiago, Cile.
Bambina con soffione - Canada - Artist: Indigo
Francia - Artist: MTO












New York - Artist: Lexi Bella
Bruce Lee - Francia - Artist: Oakoak















Esempi di street art ci sono anche in Italia. A Milano, ad esempio, alcune facciate delle case popolari sono state interamente decorate con le opere di Millo, mentre a Napoli alcuni edifici cadenti hanno visto fiorire le figure rinascimentali di Zilda; a Caserta i giganti sognanti di Natalia Rak e Bez abbelliscono anonimi palazzi e gli esempi potrebbero continuare ancora.

Via Morosini, Milano - Artist: Millo 

Meditazione - Napoli - Artist: Zilda
Caserta - Artists: Natalia Rak, Bezt from Etam Cru
Ci sono poi incredibili opere d'arte che "usano" la natura come parte integrante e così un ciuffo d'erba accanto al marciapiede viene annaffiato da un topolino o una famigliola di orsi passeggia, in verticale, sulla facciata di un edificio.

La leggenda dei giganti - Polonia -
Artist: Natalia Rak

Bulgaria - Artists: 140Ideas
Michigan - Artist: David Zinn
Canada - Artist: Fauxreel
E poi non bisogna dimenticare l'arredo urbano. Gli anonimi "panettoni" di cemento, dissuasori di parcheggio, possono diventare simpatiche opere d'arte.

Pinguini a Milano

Kenny di South Park a Como
I Minions di Cattivissimo Me a Crema
A Saronno mi ha colpita il muro che delimita un parco pubblico. Street art all'esterno, vandalismo all'interno.


Sono, per così dire, fronte e retro di uno stesso foglio. Un foglio fatto di cemento, decorato da un lato e scarabocchiato dall'altro. La differenza c'è, e si vede. 
I vandali rovinano anche la street art
Così come si vede su questo altro muro cittadino, dove un tentativo di street art "marina" è stato insudiciato dai vandali. 
Ma certo, chiunque, anche se idiota e completamente privo di talento, può impugnare un pennarello o una bomboletta spray; l'arte, però, è un'altra cosa.

giovedì 18 giugno 2015

Yulin: amici o cibo?

La mia bipede aveva già scritto, tempo fa, circa il fatto che mangiare animali fosse un fatto culturale. Io non entro nel merito della cultura, perchè di voi umani ne capisco davvero poco e comunque a quanto ne so anche quello che riempie le mie ciotole arriva da animali: scatolette con tonno, sgombro, pollo... E poi, appena ne ho l'occasione, mi dedico alle battute di caccia, ma, che diamine!, sono un gatto, che altro dovrei fare?!

Non sto a contestare cosa mangino il 21 giugno nella Foresta di Giada, Yulin, anche se ho capito che nella stessa Cina ci sono sempre più attivisti contrari a questo Festival, ma mentre ero acciambellato sulle gambe della mia umana davanti al computer ho visto immagini di come vengono trattati i cani prima di diventare cibo, delle scatole di metallo dove sono chiusi uno sopra l'altro, di come vengono legate le loro zampe... Tanti umani chiamano questo sistema "tortura". Possibile che non ci sia un modo più umano per procurarsi il cibo? E magari anche più sicuro, visto che sembra manchino i controlli sanitari e che molte persone abbiano contratto la rabbia. E comunque mi pare di aver capito che la cultura si cambia, se no voi umani girereste ancora in mezzo ai leoni armati con un bastone o vivreste insieme a noi solo perchè ci trovate utili per cacciare i topi nei granai mentre costruite piramidi. Ma forse non è così. In fondo l'ho detto all'inizio che di voi ci capisco poco...

Oggi, dalle 11 e fino all'ora di pranzo, davanti all'ambasciata cinese di Roma ci sarà una manifestazione degli umani contrari al Festival di Yulin; io resto qui, bello comodo sul divano, ma mi sembrava giusto darvi l'informazione.
Felinamente vostro, Puxi il gatto.

Nota di Viviana B.: Oggi è stata resa nota ufficialmente anche la lunga, profonda ed articolata enciclica di Papa Francesco "Laudato sì, sulla cura della casa comune". Io non credo alle coincidenze e penso che questa giornata ci offra un'eccezionale occasione di riflessione sul nostro comportamento come esseri umani abitanti della Terra.

martedì 16 giugno 2015

Simona Galassi: pugni, passioni e libri

Vita, pugni e passioni dell'indiscussa "Regina di Romagna" sono raccolte in un libro, scritto da Flavio Dell'Amore e Dario Torromeo, dal titolo "A modo mio", nel quale Simona Galassi si racconta come mai in passato (sebbene si tratti di un romanzo e non di una biografia).

Quando ha cominciato a combattere, in molti storcevano il naso. E quando le conquiste hanno cominciato ad arrivare, la sua accettazione nel mondo della boxe è stata sancita da una frase poco lusinghiera: "Combatte come un uomo". Ma Simona uomo non è; è una donna, felice ed orgogliosa della propria femminilità, una donna che quando sale sul ring sa picchiare forte e con tecnica, fino ad arrivare ad essere tre volte campionessa del mondo tra le dilettanti, due volte tra le professioniste. In mezzo, un numero infinito di vittorie, titoli europei, successi internazionali.

L'attuale campionessa europea dei pesi mosca calcherà nuovamente il ring il 26 giugno: in palio, il titolo mondiale IBF dei supermosca. Nel frattempo, attraverso le pagine del libro c'è modo di conoscerla meglio come persona, perchè in quelle righe c'è il racconto della sua vita.
Ecco come si presenta nell'introduzione:
"Sono una pugile. Il mio lavoro è combattere. Contro le avversarie, le insicurezze, gli infortuni, i rinvii, i manager, le diete, le angosce e le attese. 
Lottare mi fa sentire felice, è quando devo affrontare un nemico invisibile che comincio a preoccuparmi. E la boxe è piena di nemici invisibili, di frasi non dette, telefonate che non arrivano, promesse mai rispettate. Muoversi in un mondo di uomini non è stato semplice, ma ci sono riuscita. 
Non sono stati i titoli mondiali a farmi capire che ce l'avevo fatta. Il momento in cui ho realizzato di aver raggiunto l'obiettivo è stato quando non hanno fatto più distinzioni. Ero una pugile e basta".

Titolo: A modo mio - Simona Galassi: storia di pugni e di passioni
Autore: Flavio Dell'Amore, Dario Torromeo
Editore: Edizioni InMagazine
Anno di edizione: 2015

domenica 14 giugno 2015

Essere cristiani: il rapporto tra uomo e donna e tra esseri umani ed animali

Una domenica dalle tematiche difficili, questa, per don Armando che, nell'omelia del mattino a Saronno, ha affrontato tre letture delle sacre scritture inerenti il rapporto tra uomo e donna e tra l'essere umano e le altre creature.

La prima, in particolare, era tratta dal libro della Genesi (Gen 2, 18-25): "All'inizio dei tempi Dio ha dato all'uomo un bue, perchè lo aiutasse ad arare i campi: "Grazie Dio, questo bue è proprio bello ed utile - gli ha detto l'uomo - ma non è un aiuto che mi corrisponde" e allora Dio da all'uomo l'asino, per aiutarlo a muoversi e a trasportare pesi, ma l'uomo ancora una volta gli dice che è molto bello questo animale, che è utile e ne avrà cura, ma non è proprio quello di cui ha bisogno. Dio, continua a fare finta di non capire i reali bisogni dell'uomo e gli da una pecora, da cui ricavare cibo e con cui ripararsi dal freddo, ma l'uomo ancora una volta non è soddisfatto: "Grazie Dio, adesso posso bere il latte e coprirmi con la lana, questa pecora è proprio utile e bella e ne avrò cura, ma non è proprio l'aiuto che mi corrisponde"... Alla fine Dio forma, plasmandola da una costola dell'uomo, la donna. Dalla costola perchè, come racconta una scrittura ebraica, non la ricavò dalla testa, affinchè lei non si sentisse superiore all'uomo, nè la ricavò dai piedi, affinchè non si sentisse inferiore, ma dalla costola, dal fianco, perchè gli fosse pari e compagna di eguale dignità.
Gli esseri umani hanno dignità, hanno un valore che non è equiparabile a quello degli animali. E se è giusto che gli animali abbiano diritti, vengano rispettati e custoditi come un bene prezioso, non bisogna cadere nell'errore di metterli allo stesso livello dell'uomo".

Errore che spesso viene fatto, umanizzando i nostri amici pelosi. Trattandoli come veri e propri membri della famiglia, come dei figli e non come ciò che in effetti sono: animali. Creature che vanno protette, rispettate, ma non umanizzate. Perchè umani non sono. E, in fondo, è proprio per questo che ci piacciono.
Talvolta, come rilevava don Armando, anche troppo: perchè gli animali non danno i problemi che possono dare un figlio o un parente anziano.
Amare chi ci accoglie scodinzolando è più facile che confrontarsi con chi contesta le tue decisioni perchè è adolescente, amare chi ci si acciambella in grembo facendo le fusa è più facile che avere a che fare con un genitore anziano magari affetto da demenza senile. Gli animali ci consentono "scarichi di responsabilità" che il confronto con i nostri simili non ci permette, ha detto il sacerdote.

"E intanto che barconi carichi di disperati attraversano il Mediterraneo c'è gente che si dice cristiana che compra le scatolette per cani e per gatti 100% carne italiana o biologica, mentre nel mondo quasi 800 milioni di persone patiscono la fame. E se si arriva a dire che un animale è meglio di un essere umano siamo a un passo dal dire che è meglio salvare un cane che una persona, dal consentire l'eutanasia perchè un nostro parente è anziano e malato o dal tollerare l'aborto; questi sono tutti temi collegati".
Temi difficili da trattare, come dicevo all'inizio, ma temi che meritano di essere affrontati, conosciuti ed approfonditi, perchè nessuno ha mai detto che essere cristiani sia facile, ma se si sceglie di esserlo bisogna cercare di esserlo fino in fondo, senza scorciatoie.

venerdì 12 giugno 2015

Bruce Lee a 5 anni

I bambini imitano gli adulti. Soprattutto quando sono piccoli e non hanno ancora molte esperienze dirette del mondo circostante, imparano per imitazione; è, questo, un processo evolutivo che accomuna l'essere umano agli animali: i cuccioli imparano dai genitori i comportamenti utili per la sopravvivenza.
Il piccolo di ghepardo impara dalla madre a cacciare, il cucciolo di foca apprende i segreti dell'apnea, il giovane scimpanzè impara a riconoscere i frutti più prelibati e, allo stesso modo, il piccolo di essere umano impara "ciò che è giusto e ciò che è sbagliato" osservando ed imitando i genitori.

In Giappone, però, un bambino di soli 5 anni imita in modo impressionante Bruce Lee nel suo celebre combattimento con i nunchaku del film "Game of Death". Il tutto sotto lo sguardo attento di papà che, orgoglioso, l'ha già reso una piccola star del web postando i video su Youtube ed aprendogli un account Facebook. Il video in cui interpreta Bruce Lee in "Game of Death" lo trovate qui
Qui di seguito, invece, un video di quando aveva soltanto 4 anni.


Incredibile, vero? Ma, dopo l'incredulità, qualche osservazione: questo bambino, così come la piccola JJ "Golden Dragon" McParland, sembra divertirsi, eppure viene da chiedersi quanto di ciò che fanno sia per loro desiderio e non per compiacere mamma e papà.
Il discorso per questi "bambini prodigio" è simile a quello fatto circa i piccoli combattenti di MMA americani: quanto, di ciò che fanno, è fatto per gioco, per loro divertimento, e quanto invece è per piacere a mamma e papà? Non bisogna dimenticare, infatti, che i bambini ricercano l'approvazione dei genitori (è, anche questo, un processo evolutivo caratteristico dell'uomo in quanto animale sociale: l'essere umano agisce in modo tale da non essere escluso dal gruppo parentale prima e sociale poi) e che si comportano in modo tale da ottenerla, almeno fino a quando non raggiungono il "periodo della contestazione" della pubertà ed adolescenza.
Ben vengano, dunque, imitazioni di miti delle arti marziali ed esibizioni pubbliche, ma solo se questo viene vissuto dai piccoli come un gioco divertente e non imposto loro come via per placare le frustrazioni genitoriali. 

giovedì 11 giugno 2015

Sono cose da ragazza...

Penso che una persona abbia un compito fondamentale nella vita: cercare di essere felice. Cercare di realizzarsi e di portare a compimento i propri sogni, raggiungendo gli obiettivi che si prefissa lungo il cammino. Usando i mezzi che ha a disposizione e superando le difficoltà (ovviamente, ma forse è superfluo scriverlo, senza mai nuocere agli altri). 
Questo, naturalmente, include anche la scelta degli sport da praticare: così come il famoso Billy Elliot doveva essere libero di fare il ballerino, allo stesso modo le mille Claudia, Francesca, Martina, Simona, Rebecca devono sentirsi libere di fare boxe, o Judo, o T'Ienshu o rugby o motociclismo. Non sto parlando della teoria gender, che secondo molti forza ad essere ciò che non si è, ingenerando confusione nei bambini, spingendo ad esempio i maschietti ad indossare gonne; sto parlando di libertà personale.

E sarebbe bello che l'Italia uscisse dal Medioevo e mettesse uomini e donne di sport sullo stesso piano, consentendo a tutti, senza distinzione di sesso, di accedere agli sport professionistici: infatti il CONI ancora oggi prevede che le donne possano gareggiare solo come dilettanti, non importa quante medaglie e quanti titoli abbiano vinto; dilettante è, ad esempio, il mito del nuoto Federica Pellegrini ed altrettanto dilettante è la pluri campionessa di scherma Valentina Vezzali.

Il sessismo è ancora lontano dall'essere sconfitto e spesso nasce già in famiglia, dove alla bambina viene magari ripetuto che è carina, che deve stare attenta a non sporcarsi il vestito, che non deve spettinarsi, che certi sport è meglio li faccia suo fratello... Avete idea di quante bambine abbiano frequentato quest'anno il mio corso di T'Ienshu? Zero. E nella Scuola Tao Chen di Aosta, dove la Maestra Tatiana Roveyaz insegnava* a numerosissimi piccini, le bambine sono in netta minoranza (circa il 37%, comunque un risultato straordinario rispetto ad altre realtà).
E' solo più tardi, da grandi, che ragazze e donne si avvicinano alle arti marziali, agli sport da combattimento ed alle discipline di autodifesa, ma spesso lo fanno perchè hanno paura di essere aggredite più che perchè veramente amanti della disciplina. Oppure perchè, finalmente, sono abbastanza grandi da non sentirsi più dire che certe attività sono "cose da uomini".

Tutto questo non avviene soltanto in ambito sportivo: fino a qualche decennio fa, una donna chirurgo faceva sensazione; ancora oggi donne autiste d'autobus, camioniste o allevatrici di bestiame vengono intervistate in occasione della Festa della Donna, rarità che fanno vendere copie, per non parlare poi del clamore suscitato dalla nostra astronauta italiana Samantha Cristoforetti, autentica pioniera dello spazio. E, tradizionalmente, seppur interessate alle materie scientifiche e molto brave in termini scolastici, le ragazze non scelgono facoltà come Ingegneria (20,2% nel 2008) o Scienze (30,6%, dati ISTAT).
All'estero non va meglio e due spot, realizzati da Verizon e da Always (entrambi in lingua inglese), mostrano bene quale sia la situazione. Eccoli




* NOTA BENE: la Scuola Tao Chen di Aosta non pratica nè insegna più T'Ienshu ed è fuori organizzazione dall'estate 2015.

mercoledì 10 giugno 2015

Una bibita, che male può fare?

Il corpo umano è composto per circa il 70% da acqua e mantenere la corretta idratazione è molto importante, non solo per contrastare la comparsa delle rughe - come ricordano periodicamente gli spot di creme viso - ma anche e soprattutto per assicurare il benessere del nostro organismo. 
Con l'arrivo della bella stagione e del caldo, bere molto diventa ancora più importante e spesso non ci si "accontenta" della comune acqua naturale: se si pratica attività sportiva, per reintegrare i sali minerali persi durante le competizioni o l'allenamento, infatti, spesso si fa ricorso ad appositi integratori, mentre anche i più sedentari cedono alla tentazione di una bibita rinfrescante. Persino chi segue un regime alimentare dietetico spesso si lascia tentare da un bicchiere ricolmo di un liquido colorato, dolce e fresco: "In fondo, che male può fare?", è il pensiero più diffuso.

Eppure basterebbe dare un'occhiata alle etichette dei diversi prodotti per rimanere di stucco: persino i tanto "salutari" succhi di frutta* spesso annoverano lo zucchero come terzo ingrediente, subito dopo acqua e polpa di frutta, il che significa che questo alimento è presente in grande quantità (la normativa, infatti, impone di elencare gli ingredienti in ordine percentuale, dal maggiore al minore), ed è seguito da fruttosio o saccarosio, altri "parenti" del comune zucchero naturalmente presenti nella frutta e pertanto elencati. Anche se venissero indicati i gr di zucchero presenti nella bevanda, però, forse farebbe poca differenza: il concetto di gr non è immediatamente identificabile come quantità... Così c'è stato chi ha pensato di "estrarre" lo zucchero dai prodotti, per mostrarlo visivamente, creando un pannello molto utilizzato per dimostrazioni di educazione alimentare.

In media un italiano consuma dai 50 ai 70 Kg di zucchero all'anno e, dal momento che i rosicchiatori di zollette non sono molto comuni, è evidente che queste quantità si trovino nei dolci, ma non solo: moltissimo, infatti, è lo zucchero nascosto. Una bibita gassata dolce ne contiene circa 5 cucchiaini, 3 cucchiaini sono contenuti in uno yogurt magro, un cucchiaio di ketchup ha al suo interno un cucchiaino di zucchero ed altrettanto ne troviamo nei cereali per la colazione, mentre in una merendina media ne sono nascosti due, ma se ne trova anche nei sughi, negli insaccati e persino nelle zuppe e minestre pronte.
Se non riuscite a perdere peso come vorreste, dunque, può essere anche colpa di quello che bevete. Questo non significa che dovete rinunciare a gustarvi una bella bibita rinfrescante, ma almeno fatelo consapevolmente.

Per approfondire:
Altroconsumo - Trova lo zucchero nascosto


*Secondo la normativa europea, "succo di frutta" è costituito al 100% da frutta (quindi sono davvero pochi i gusti disponibili sugli scaffali dei supermercati, per lo più agrumi ed ananas), mentre il "nettare di frutta" - decisamente più comune - contiene il 50% di frutta, è costituito anche da acqua e zucchero e può contenere altri ingredienti, come fruttosio, saccarosio, edulcoranti e conservanti. Esistono poi le "bevande analcoliche alla frutta", in cui questa è presente soltanto per il 12% e, ad una percentuale persino minore, troviamo le "bevande al gusto frutta".

martedì 9 giugno 2015

Viaggio in Oriente... sulle sponde del lago di Como

Il giro del mondo, in molto meno che 80 giorni. Nel magnifico parco di Villa Carlotta, splendida residenza fatta edificare dal marchese Giorgio Clerici alla fine del 1600 e resa ancor più magnificente dal successivo proprietario, Gian Battista Sommariva, si trova infatti uno straordinario giardino botanico che raccoglie meravigliose piante provenienti da ogni angolo del pianeta.

Celeberrima in tutto il pianeta per la sua straordinaria fioritura di azalee e rododendri, Villa Carlotta offre in realtà magnifici scorci in ogni periodo dell'anno; io, ad esempio, sono andata a visitarla proprio quando le piante per le quali è tanto famosa avevano già terminato la fioritura e... mi sono persa tra colori e profumi. 
Ho scattato un numero indecente di fotografie (che pubblicherò in parte qui, in parte sul mio album fotografico web, in diverse "puntate" vista la quantità); inizio con alcuni scatti della bellissima collezione di bambù, per me davvero suggestiva. Mi sarei fermata a meditare in quell'ampio angolo di parco per ore, perdendomi tra i profumi, il canto degli uccelli, il gorgoglìo dei ruscelli... ed il vociare dei numerosi turisti sempre presenti, sebbene fosse un giorno infrasettimanale.

Ringrazio la mia mamma ed il mio papà per aver condiviso con me questa "spedizione fotografica", rendendo ancora più speciale una magnifica giornata, ed invito chiunque ne abbia l'occasione a visitare Villa Carlotta.


Spiraea Japonica