Già, quanto costa un figlio? Qualche anno fa ha provato a calcolarlo Federconsumatori, con la ricerca "I costi per mantenere e crescere un figlio/a da 0 a 18 anni".
Il risultato? Fare figli - o, meglio, mantenerli - costa e non poco. Diciamo che è un mutuo. O un investimento per il futuro.
Un bell'investimento a tasso crescente - un bambino piccolo ha meno esigenze di un adolescente, che a sua volta ne ha meno di un giovane adulto - che comporta mediamente un aumento tra il 25% ed il 35% delle spese rispetto a quelle sostenute da una coppia senza figli e, secondo gli autori della ricerca, "ne consegue che per le famiglie gli attuali oneri economici si possono definire quantomeno scoraggianti la natalità".
Il risultato? Fare figli - o, meglio, mantenerli - costa e non poco. Diciamo che è un mutuo. O un investimento per il futuro.
Un bell'investimento a tasso crescente - un bambino piccolo ha meno esigenze di un adolescente, che a sua volta ne ha meno di un giovane adulto - che comporta mediamente un aumento tra il 25% ed il 35% delle spese rispetto a quelle sostenute da una coppia senza figli e, secondo gli autori della ricerca, "ne consegue che per le famiglie gli attuali oneri economici si possono definire quantomeno scoraggianti la natalità".
Mettendo insieme le cifre calcolate da Federconsumatori sulle differenti basi di reddito e facendo una media, emerge una spesa di 185.330 euro da distribuire nell'arco dei 18 anni. Ammesso e non concesso, certo, che a 18 anni il pargolo riesca a trovare lavoro e si renda indipendente dal punto di vista economico. L'incertezza circa il futuro e, soprattutto, l'incertezza del lavoro basterebbe già da sola a spiegare il costante decremento di nascite registrato in Italia negli ultimi anni: gli italiani non fanno figli non perchè sono insensibili egoisti, ma perchè temono di non essere in grado di poterli mantenere.
I mutui vanno pagati.
Ma se è possibile tollerare il pignoramento di un'automobile se non si riescono a pagare le rate, non è altrettanto tollerabile l'idea di vedersi sottrarre il frutto dei propri lombi, la carne della propria carne perchè non si è in grado di provvedere al suo mantenimento. Il coinvolgimento emotivo, ne converrete, è ben diverso.
E proprio sul coinvolgimento emotivo fa leva un testo, trovato sul web, che vi riporto qui di seguito.
E' stato recentemente calcolato che il costo di crescere un bambino dalla nascita ai 18 anni è di circa 185.500* euro. Ma questi 185.500 euro non sono poi così tanti se si traducono in :
- 10.306 euro all'anno
- 859 euro al mese
- 29 euro al giorno
- 1,21 euro all'ora.
Se pensi ancora che il miglior consiglio sia quello di non avere figli, se vuoi diventare "ricco"... ti sbagli di grosso!!!
Vuoi sapere cosa ricevi in cambio dei tuoi 185.500 euro?
- Risatine sotto le coperte ogni sera
- Bacini umidicci
- Abbracci teneri teneri
- Una manina da tenere
- Qualcuno con cui fare le bolle di sapone
- Qualcuno con cui ridere a più non posso (comunque sia stata la tua giornata di lavoro)
- Più amore di quanto il tuo cuore possa sopportare.
Per 185.500 euro non devi mai crescere e puoi:
- Dipingere con i colori
- Giocare a nascondino
- Rincorrere farfalle e lucciole
- Giocare con le macchinine o le bambole
- Continuare a credere a Babbo Natale
Hai una scusa per leggere ancora le favole alla tua età, guardare i cartoni animati, ritagliare fiori di carta, tirare i sassolini tra le onde del mare, esprimere un desiderio quando vedi una stella cadente.
Non c'è miglior rendimento per i tuoi 185.500 euro! Diventi un eroe solo perchè recuperi il pallone da un albero, sai insegnare ad andare sui pattini, riempi d'acqua una piscina di plastica o cucini una torta al cioccolato!
Per 185.500 euro hai un posto in prima fila per:
- Il primo passo
- La prima parola
- Il primo giorno di scuola
- Il primo giro in bicicletta senza rotelle
- Il primo appuntamento d'amore
- La prima volta al volante.
Agli occhi del tuo bambino sei appena appena sotto Dio: hai il potere di far passare la bua con un bacio, di mandare via i mostri cattivi da sotto il letto, di consolare un cuore spezzato, di amarlo senza limiti.
E' un bell'affare per quel prezzo, no?
* Le cifre sono tutte calcolate per eccesso.
Certo, questo testo tralascia amabilmente "dettagli" come i pannolini tutt'altro che profumati da cambiare, le notti passate in bianco, i capricci al supermercato, l'arrabbiatura per quel 4 in storia, il senso di paura ed impotenza quando avrebbe dovuto rientrare a casa alle undici e a mezzanotte ancora non si vede arrivare...
La verità, come spesso accade, probabilmente sta nel mezzo, tra la freddezza matematica dell'economia ed il sentimentalismo appassionato del testo che circola sul web.
Certo è che l'Italia non è il Paese ideale per mettere al mondo bambini: siamo soltanto al 12° posto nella classifica internazionale sul benessere di madri e figli redatta da Save The Children, perdendo così una posizione rispetto allo scorso anno; certo ben lontani dalla catastrofica Somalia (179^, ultima in classifica) e comunque migliori rispetto a Giappone (32^ posizione), Francia (23^) e persino Svizzera (13^), ma ben staccati dall'eccellente Norvegia (1^) che domina il podio tutto nordico dei Paesi che più fanno per le politiche della famiglia: la seguono infatti Finlandia, Islanda, Danimarca (4^) e Svezia (5^).
Siamo primi, invece, a livello europeo per le mamme che fanno il primo (e sempre più spesso unico) figlio dopo i 40 anni: quando si è raggiunta una certa stabilità professionale o, anche, quando ci si è rassegnate a dire addio al mondo del lavoro e si decide di fare le mamme casalinghe.
Siamo primi, invece, a livello europeo per le mamme che fanno il primo (e sempre più spesso unico) figlio dopo i 40 anni: quando si è raggiunta una certa stabilità professionale o, anche, quando ci si è rassegnate a dire addio al mondo del lavoro e si decide di fare le mamme casalinghe.
La classifica di Save the Children (clic sopra per ingrandire) |
io ho avuto Giulia 32 anni fa, a 4 mesi dalla laurea ( avevo 24 anni) e con il suo papà che si laureò 4 mesi prima che nascesse. Una volta laureato fece per un periodo il cameriere, assieme ad un amico, papà di un bimbo di un anno, anche lei quasi-laureato ( e ora bravissimo avvocato). Ah, faceva anche....lo spoglio delle schedine del totocalcio, il lunedì pomeriggio ed era un ottima fonte di entrate (...infatti c'era entrato grazie al padre di un amico).Casetta in affitto, sistemata con l'aiuto di amici volonterosi e di mamma, che cucì i cuscini del divani ( costruito da noi).
RispondiEliminaIntendo, con questo , dire che.........neppure 32 anni fa era facile, ma c'era la speranza e la consapevolezza che andava avanti e si migliorava. Si poteva migliorare!
Ma nonostante questi tempi bui e nonostante quello che costano i figli ( anche se vorrei sapere questa indagine di Federconsumatori di che voci tiene conto...) credo che, quando si fa un figlio....ci voglia una buona dose di coraggio ed un pizzico di incoscienza: perchè, se siamo troppo razionali, figli non ne faremo mai!
Emanuela
PS......e tre anni e nove mesi dopo ho avuto 2 gemelli!!!!
Emanuela, sicuramente "una buona dose di coraggio ed un pizzico d'incoscienza" sono indispensabili per decidere di diventare genitori ma anche per fare molti altri passi nella vita. Io, ad esempio, se non avessi messo a tacere la razionalità, non mi sarei sposata. Invece, dopo aver parlato con un caro amico sacerdote, ho capito che in certi casi è proprio il caso di seguire il cuore e... buttarsi!
EliminaIn fondo, la gente si sposava e faceva figli pure durante le guerre, altrimenti il genere umano si sarebbe estinto già da un bel pezzo.
Per quanto riguarda l'analisi condotta da Federconsumatori, è ben documentata ed analizza diverse voci di spesa; quelli che ho riportato io nell'articolo sono soltanto dati medi, ma raccomando la lettura del rapporto per una maggior comprensione.
Ciao e grazie per il commento.
Mi sembra un conteggio quantomeno esagerato. Io di figli ne ho due, dai 17 ai 15 anni e ti assicuro che non spendo per loro al mese 1.718 euro... ma nemmeno la metà!!!
RispondiElimina859 Euro al mese a figlio mi sembra un'esagerazione!!!
Accidenti, ma son bimbi tirati su a pane e caviale???
A parte il discorso spese, fare figli certo costa ma chi non li fa per paura di spendere soldi si perde la gioia più grande della vita!!!
Un abbraccio
Francesca
Francesca, la ricerca di Federconsumatori è ben documentata (e ne raccomando la lettura, cliccando sul link che ho inserito); io ho riportato soltanto i dati medi, ma la ricerca evidenzia differenze in base al reddito famigliare, all'area geografica di appartenenza... Insomma, le variabili sono molte. Non è tanto il "pane e caviale ad incidere, quanto, che so, le spese per il dentista o per specifici testi scolastici, non incluse nel servizio sanitario nazionale nè coperti da particolari agevolazioni.
EliminaTi ringrazio per il commento: si capisce che sei una madre felice di esserlo e che non rimpiangi neppure un centesimo di quanto speso per i tuoi figli. Una gioia come la tua, è evidente, non ha prezzo!