lunedì 11 novembre 2013

Ruba mele e noci, pensionato denunciato

La sensazione, spiacevole, è quella di vivere in un Paese rovesciato, un Paese in cui chi lavora perde diritti a beneficio di chi raggira o fa la voce grossa.
Recentemente la cronaca ha riportato la vicenda di un'amministratrice di condomini che nel Comasco è... scappata col bottino: centinaia di migliaia di euro, pare, derivanti dalle bollette e dalle tasse che i residenti di Cernobbio, Maslianico e Tavernola pagavano regolarmente e che lei, invece di versare, ha intascato e, verosimilmente, fatto sparire oltre confine in Svizzera. Scomparsa lei, scomparsi i soldi, restano i condomini onesti e turlupinati, che si ritrovano ora migliaia di euro di debiti sul groppone.
E il dato più sconfortante, forse, è che l'opinione pubblica tende quasi a lodare questa ladra, così scaltra da far fesse decine di persone oneste, invece di condannarla. Un'Italia capovolta, dicevamo, in cui bene e male hanno perso il loro senso, un Paese in cui si loda il disonesto e ci si accanisce con l'onesto, condannato a fare la figura del povero fesso.

Rubare è sbagliato. Lo dicono le regole morali, civili e religiose. Se ve ne infischiate delle une, magari vi importerà delle altre. Rubare è sbagliato. Punto.
Ma se rubare migliaia di euro di tasse e bollette è deprecabile, forse è più comprensibile e giustificabile rubare un panino per fame. Probabilmente è questo ciò che ha pensato un pensionato di Imperia che, a inizio novembre, si è infilato alcune noci in tasca: era all'interno del supermercato Eurospin della città, ha messo nel sacchetto di plastica alcune mele, le ha pesate e poi ne ha aggiunte altre. Ed ha anche afferrato una manciata di noci e se le è infilate in tasca. Bottino totale: 4 euro circa.
Ma gli è andata male: colto sul fatto, è stato denunciato dai dirigenti del supermercato, che hanno fatto intervenire le forze dell'ordine, le quali non hanno potuto far altro che verbalizzare l'accaduto. Secondo quanto emerso, e riportato dall'ANSA, l'uomo avrebbe agito "spinto dalla fame" - ipotesi piuttosto verosimile, considerata la natura della merce sottratta - ma l'evidente bisogno del pensionato non ha trattenuto gli alti papaveri dell'Eurospin dallo sporgere denuncia.

L'Italia sta attraversando un periodo di crisi profonda e, al di là delle strumentalizzazioni e delle letture che di volta in volta ne danno i diversi partiti politici a seconda del proprio tornaconto, la realtà vera emerge dalla cronaca: una cronaca che ci racconta di piccoli imprenditori che non riescono più a pagare gli operai, che per loro sono come una famiglia, e piuttosto che licenziare scelgono di suicidarsi; una cronaca che ci parla di famiglie in cui entrambi i genitori perdono il lavoro e si ritrovano a vivere in auto con i propri bambini, perchè una casa non l'hanno più; una cronaca che ci riporta storie di pensionati che, nel migliore dei casi, aiutano i figli quarantenni precari dando loro una paghetta come facevano quando erano ragazzini e che, nel peggiore dei casi, si ritrovano costretti a rubacchiare al supermercato, troppo orgogliosi per chiedere l'elemosina o andare alla Caritas.
Proprio le diverse Caritas diocesane sparse sul territorio italiano hanno evidenziato che, a differenza del passato, ora non sono più soltanto gli immigrati a rivolgersi a loro per un pasto caldo o un paio di pantaloni, ma sono sempre più numerosi gli italiani che si incolonnano davanti ai centri di distribuzione. E recentemente Coldiretti ha stimato che quest'anno gli italiani che non potranno permettersi pranzi e cenoni di Natale saranno oltre 4 milioni, il 10% in più rispetto allo scorso anno (vale a dire un povero in più ogni 10 persone), mentre dalla stessa ricerca Coldiretti-Ixè emerge che ci sono 428.587 bambini indigenti con meno di 5 anni d'età.
La medesima indagine mette anche in luce come, però, sia aumentata la solidarietà: dal 2007 al 2012 il numero di italiani che ha aiutato, con volontariato e donazioni, i concittadini meno fortunati è aumentato del 22%. Una solidarietà che, a quanto pare, non ha sfiorato neppure lontanamente il supermercato di Imperia.
Rubare è sbagliato, lo è sempre e comunque, ma forse perdere completamente il senno e smarrire la propria umanità di fronte ad un anziano bisognoso è peggio.

4 commenti:

  1. Hai ragione: viviamo in un paese rovesciato.

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    1. Davide, a volte (piuttosto spesso, per la verità) mi domando se non sono io la "rovesciata", dato che a quanto pare la mia è una voce fuori dal coro.

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  2. Condivido parola per parola. E' tutto così triste... Però, mi meraviglio come ancora il paese non sia esploso.

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    1. Chiara, credo che storicamente il popolo italiano sia incapace di esplodere. Anche andando a ritroso nella Storia, non mi pare di ricordare nulla di vagamente equiparabile alla Rivoluzione Francese; forse, con buona pace dei nostri avi dell'Impero Romano (i quali comunque seguivano un capo, ricordi "panem et circenses"?), ormai siamo biologicamente progettati per la sottomissione.

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