Ancora una volta, una donna è stata aggredita.
Ma, a differenza di quanto accade fin troppo spesso, questa volta è stata lei a mettere al tappeto i criminali.
La notizia è stata ripresa in modo frammentario da diverse testate giornalistiche, tuttavia quanto si sa al momento è che nella notte di venerdì 7 ottobre ottobre a Pordenone una donna è stata avvicinata da tre uomini - profughi di nazionalità pakistana, a quanto riferisce Il Messaggero Veneto - malintenzionati, ma la giovane li ha stesi tutti e tre.
Perché lei è Daiane Ferreira, pugile ventottenne nata in Galizia ma da tempo residente in Italia, qualificatasi per le recenti Olimpiadi di Rio de Janeiro nonché campionessa iberica dei mediomassimi.
Stando a quanto ricostruito dallo speaker di TelePordenone, la giovane sarebbe uscita attorno alle 23.30 per portare il cane a fare la consueta passeggiata ed avrebbe notato distrattamente tre uomini che tracannavano bottiglie di birra. Il cane, solitamente tranquillo, ad un certo punto si è messo ad abbaiare e, voltatasi di scatto, Daiane ha notato che uno dei tre cercava di ghermirla alle spalle così, senza pensarci, gli ha sferrato un pugno al mento, mandandolo ko. Il secondo aggressore ha cercato di afferrarla per un braccio, ma Daiane gli ha riservato un gancio ed un montante, così come pure al terzo.
La polizia, giunta sul posto allertata da un passante, ha trovato una scena insolita: tre giovani uomini stesi a terra, mentre la potenziale vittima appariva incolume. E solo la provvidenziale testimonianza di un passante, testimone oculare dell'accaduto, ha fatto sì che non fosse lei ad essere portata in Questura.
Meno male! Ma se la giovane non fosse stata Daiane Ferreira, come sarebbe finita la questione?
RispondiEliminaSilvia, la questione sarebbe finita molto male. Ma proprio qui sta il punto, credo: le donne e le ragazze dovrebbero imparare a difendersi (anche senza diventare campionesse come la Ferreira), ma almeno evitando di essere delle vittime tanto facili per tutti i maiali pervertiti e i delinquenti che circolano in giro.
EliminaSilvia, non posso far altro che concordare con Elena. Si vis pacem, para bellum (=Se vuoi la pace, preparati alla guerra) è un antico motto romano che sento di fare mio. In un mondo perfetto le donne, così come pure i bambini, i disabili, gli anziani e tutte gli individui più fragili di altri, non dovrebbero aver nulla da temere. Ma non viviamo in un mondo perfetto e troppo spesso la cronaca ce lo ricorda.
EliminaCiao Viviana, ho appena scoperto questo blog, davvero interessante, complimenti! Da marzialista apprezzo molto :)
RispondiEliminaLo salvo fra i preferiti e appena avrò un po' più di tempo libero mi leggerò per bene i post più vecchi ;)
Un saluto
Carla
Ps: Daiane ha tutta la mia stima...3 vs 1, Wow! Io al massimo posso vantarmi di aver steso mio fratello! Ahahahah
Ciao Carla, sono felice che tu sia una marzialista e che apprezzi questo blog: spero di rileggerti presto.
EliminaPer quanto riguarda tuo fratello... da qualche parte bisogna pur cominciare, no? Ha! Ha! Ha!
Povero fratellone! Ma una lezione la meritava decisamente :D c'è un modo per mandarti un messaggio privato tramite il blog? Se sì ti racconto la storia, sarei curiosa di avere un parere da marzialista a marzialista, visto che alcune ragazze che si allenano con me mi dicono che secondo loro ho esagerato!! Hahaha
RispondiEliminaUn abbraccio
Carla
Ciao Carla!
RispondiEliminaNo, tramite blog non c'è modo di inviarmi messaggi diretti. Puoi contattarmi su Twitter @songase975 oppure via mail vbraman@tin.it