Fa caldo.
E' normale: in estate fa caldo.
Ma in questa zona della Lombardia la parola "caldo" assume un significato del tutto particolare.
Qui, nel piattume lontano dai monti della Valtellina, dalle Grigne e dal Resegone, a chilometri di distanza dal Lago di Como e da quello di Varese, dal Lago di Garda, dal Lago Maggiore e dall'Iseo, qui, dicevo, il caldo non è legato soltanto alla temperatura segnata dal termometro.
Qui, signore e signori, si ha a che fare con una percentuale d'umidità capace di far impallidire quella della foresta pluviale.
Qui, si respira e si suda. Ci si alza dal letto già appiccicaticci. Ci si trascina boccheggianti sotto il solleone (che, spesso, non è neppure al centro di un cielo terso, ma dardeggia furente tra smog ed afa).
Uno schifo!
In questa stagione e con cotali temperature, non stupisce che la sottoscritta si inventi la qualunque pur di stare alla larga dai fornelli.
E allora ecco la pasta fredda al volo.
Ingredienti:
- pasta del formato che più vi aggrada (io di solito uso penne, mezze penne, eliche o fusilli, formati cui il sugo possa "avvinghiarsi" per bene)
- 1 pomodoro a porzione
- olio e.v.o.
- sale fino (facoltativo)
- origano
- capperi (facoltativi)
- olive (facoltative)
Mentre l'acqua bolle e la pasta cuoce, si lavano e tagliano i pomodori, sminuzzandoli poi grossolanamente con la mezzaluna. In una ciotola si preparano olio d'oliva, sale fino, origano sminuzzato; si aggiungono i pezzetti di pomodoro, i capperi, le olive tagliate a rondelle e si mescola bene il tutto.
Si scola la pasta, si condisce e... basta, si mangia!
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