venerdì 27 maggio 2016

L'arte della guerra

Se si vuole la vittoria, non si dia battaglia. 

Non è, questo, l'insegnamento di un pacifista né di un monaco dedito alla meditazione; è, al contrario, l'ammonimento di Sun-tzu, grande generale dell'epoca delle "Primavere e autunni" (722-481 a. C.) e stratega autore di quello che è il più antico trattato cinese di arte militare.

Sebbene riporti insegnamenti e prescrizioni applicabili al campo di battaglia, "L'arte della guerra" è un trattato di più ampio respiro, colmo di suggerimenti che possono rivelarsi utili nei più svariati ambiti della vita quotidiana e, non a caso, questo libro continua a tutt'oggi ad essere uno dei più letti non soltanto dai combattenti - professionisti o sportivi, amatoriali o meno - ma anche, ad esempio, da esponenti politici e da quanti non trascurino l'importanza della strategia.

L'influsso taoista è ben evidente in queste pagine, nelle quali vengono esaltate le virtù della legge dello sforzo inverso: "La strategia è la via del paradosso. Così, chi è abile, si mostri maldestro; chi è utile, si mostri inutile. Chi è affabile, si mostri scostante; chi è scostante, si mostri affabile". 
Il che non significa mentire, ma non svelarsi all'avversario.
Chi di noi ha affrontato combattimenti sa quanto sia importante non lasciar trasparire il proprio stato d'animo, così come sa che, spesso, chi si presenta sul tatami o sul ring con sguardo truce e fare deciso si rivela spesso avversario di poco conto, molto più facile da battere di chi appare calmo, modesto, quasi insignificante. E' il principio dello Yin e dello Yang, dell'equilibrio tanto spesso citato (e ricercato) anche nel T'ienshu. 
E lo Yin e lo Yang permeano l'intero scritto con loro perpetua alternanza; Sun-tzu ci ricorda che nulla è duraturo in assoluto, tutto è mutevole e, pertanto, un apparente svantaggio può rivelarsi un bene se soltanto sappiamo guardarlo da una diversa prospettiva, sfruttandone i pregi. 

Letto durante un periodo di forzata immobilità, ripreso in seguito e riletto più di recente nel corso di un altro periodo di forzata immobilità (del quale forse scriverò in futuro), questo libro merita davvero più e più letture, perché ciò che ha da insegnare varia a seconda di ciò che abbiamo bisogno di apprendere. E, questo, credo sia un'ulteriore caratteristica che fa sì che sia, a distanza di 2.500 anni, ancora tanto attuale. Ed utile.

Autore: Sun-tzu - A cura di Leonardo Vittorio Arena
Editore: BUR
Anno di edizione: 2004

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