Independence Day: non è poi così difficile! Francesca mi aveva invitata a partecipare a questa iniziativa di indipendenza alimentare, ma il problema era che io mi ero fissata a cercare qualcosa di particolare, di "diverso dal solito" e, così facendo, mi ero allontanata da quelle che sono le mie radici. Perchè io, di "ricette indipendenti", ne ho già fatte e scritte tante, dalla confettura di fragole alle amarene sciroppate della nonna, passando per la frittata con l'ortica, il dolce realizzato con castagne e latte o la crema di carciofi multiuso e molte altre ancora, sempre attenta alla stagionalità e privilegiando con decisione il Made in Italy quando non addirittura il Km 0.
Ma in questa occasione mica potevo affidarmi alla retroattività!
Ma in questa occasione mica potevo affidarmi alla retroattività!
Mi serviva una ricetta nuova da pubblicare sul blog in occasione dell'Independence Day e rimuginavo alla ricerca di qualcosa di particolare. Così facendo, però, sono andata ad allontanarmi da ciò che sono, da quella che è la mia storia e brancolavo nel buio, fino a quando non ho avuto un'autentica illuminazione e la ricetta sono andata a chiederla in prestito ad Alessandro Volta (1745 - 1827). Andando a ritrovare le mie radici, che sono ben a mollo nel Lago di Como, infatti, è riemersa questa antica ricetta della tradizione che, narra la leggenda, venne ideata proprio dall'inventore di Camnago: il tortino di patate e cipolle.
Storicamente è più verosimile che questa ricetta sia di origine popolare e nasca dall'influenza gastronomica esercitata dai Cantoni della vicina Svizzera Grigioni e Ticino oltre che dall'Austria, con cui ci furono intensi scambi sin dal 1700, ma la leggenda voltiana è più affascinante.
Storicamente è più verosimile che questa ricetta sia di origine popolare e nasca dall'influenza gastronomica esercitata dai Cantoni della vicina Svizzera Grigioni e Ticino oltre che dall'Austria, con cui ci furono intensi scambi sin dal 1700, ma la leggenda voltiana è più affascinante.
Bando alle ciance, veniamo al tortino!
Ingredienti:
- Patate
- Cipolle
- Pancetta
- Formaggio (se riuscite ad avere della semüda poco stagionata è fantastico, altrimenti va bene un formaggio tipo taleggio)
- Olio e.v.o.
- Burro (sì, olio e burro nella stessa ricetta, che nel '700 mica si pensava al colesterolo!)
- Brodo (vegetale o di carne, come preferite, ma meglio non di pesce)
- Due foglie di alloro
Si sbucciano le patate e le si mette a cuocere in una pentola d'acqua, scolandole quando sono ancora indietro di cottura e ben sode; nel frattempo si tagliano a rondelle le cipolle e le si fa saltare in padella con l'olio, il burro e le foglie d'alloro. In un padellino si fa stufare la pancetta, tagliata a cubetti, con un paio di cucchiai d'acqua. Quando le patate si sono raffreddate, si tagliano a rondelle.
Si imburra il fondo di una pirofila di terracotta, vi si versano le cipolle e poi, procedendo a strati, le patate, la pancetta ed il formaggio tagliato a fette sottili; si irrora con un mestolo di brodo e si inforna a 180° per circa mezz'ora (o fino a quando si sarà formata una bella crosticina invitante ed uno squisito profumino avrà invaso tutta la cucina). Dopo di che, semplicemente, si serve e si gusta, ovviamente badando che la crosticina sia sulla sommità del piatto.
Ora, la ricetta nuova di zecca c'è e non mi resta altro da fare, il 31 maggio, che nutrirmi esclusivamente di alimenti prodotti da me ed invitarvi a fare altrettanto, accettando la sfida dell'Independence Day.
Ora, la ricetta nuova di zecca c'è e non mi resta altro da fare, il 31 maggio, che nutrirmi esclusivamente di alimenti prodotti da me ed invitarvi a fare altrettanto, accettando la sfida dell'Independence Day.
(P.S. Se volete provare la variante vegetariana, senza pancetta e con brodo rigorosamente vegetale, fate pure: prometto che non lo dirò ad Alessandro Volta...)
Siiii... questa ricetta è perfetta per l'ID. Forse un po' "invernale" ma assolutamente genuina. Ricordo che mia madre faceva una cosa molto simile ma invece delle cipolle metteva il porro. Sai, anche io mi sono scervellata alla ricerca di cose speciali, ma poi mi sono detta che se all'ID vogliamo dare un senso davvero importante non dobbiamo farlo diventare una fatica, ma una cosa che, in teoria, potremmo fare tutti i giorni. E così mi sono detta: prodotti dell'orto, uova delle mie galline felici, qualche erba spontanea, prodotti biologici e di stagione, ricette semplici, cucina genuina... senza stress!!! Certo, farò qualcosa di più di ciò che cucino tutti i giorni ma alla fine credo che mi rilassrò e mi divertirò... aspettando le vostre ricette e le vostre foto!!!
RispondiEliminaUn baci
Francesca
Ciao Francesca! No, no, non è invernale: come il rösti, anche questo tortino non conosce stagione. Qui, ad esempio, oggi si è scatenato il maltempo, siamo arrivati a 12°... un piatto come questo è l'ideale, credimi! ;-)
EliminaPer il resto, come ho scritto, in effetti questo dell'"Indipendenza" è un modo di cucinare che mi è congeniale: amo i prodotti locali e di stagione... solo che molte ricette le avevo già pubblicate! Quando ho deciso di non stressarmi, la ricetta è saltata fuori praticamente da sè. Non vedo l'ora di venire a curiosare tutte le altre vostre ricette! Ciao ciao.
Buona questa ricetta! Parlando di lago di Como io avrei proposto polenta e missultin o risotto con filetti di lavarello, ma anche questa proposta da te è proprio legata alla tradizione. E hai ragione a dire che questo tortino non conosce stagione: ogni momento è buono per gustarlo!
RispondiEliminaCiao e complimenti
Martina
Martina, quelli che citi tu sono proprio piatti tipici, così come anche il risotto col filetto di pesce persico, ma sono anche molto più famosi (e costosi); io ho voluto proporre una ricetta davvero adatta a tutti, non solo per facilità di preparazione ma anche per salvaguardia del portafogli. ;-)
EliminaGrazie per i complimenti e per il commento, a presto.