venerdì 13 marzo 2015

Votiamo ogni giorno

Tutti noi votiamo ogni giorno. Non recandoci alle urne, naturalmente, ma attraverso le scelte - apparentemente anche più insignificanti - che facciamo; scelte che magari non condizionano direttamente chi ci governa e siede nei palazzi della politica, ma che hanno un'ampia eco sul mondo degli affari
Come consumatori, infatti, abbiamo un enorme potere, anche se spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto e lo esercitiamo con leggerezza. 
Un paio di esempi possono aiutare a capire meglio il concetto: recentemente la catena di fast food più famosa al mondo, McDonald's, ha annunciato che anche in Italia arriveranno presto dei panini vegetariani. Il McVeggie - questo il nome della pietanza mordi e fuggi senza pezzi animali tra le fette di pane - già spopola in India, dove anche per scelte religiose sono moltissimi i vegetariani, ed è entrato a far parte in pianta stabile anche nei menù della Germania. Difficile credere che il consiglio direttivo della colossale catena alimentare sia di colpo diventato "amico degli animali"; è più verosimile che non desideri perdere la sempre crescente fetta di mercato costituita da vegetariani e vegani
Un discorso similare si può fare anche per prodotti prima del tutto assenti sugli scaffali dei supermercati e che hanno poi fatto la loro comparsa, divenendo via via più numerosi: dai detersivi bio ai cosmetici non testati sugli animali (dal 2013, poi, un regolamento europeo ha vietato la commercializzazione di tutti i prodotti cosmetici testati sugli animali), dagli alimenti per celiaci alle scatolette di tonno pescato senza nuocere ai delfini, passando per le uova provenienti da allevamenti in cui le galline razzolano a terra ed il thè del mercato equo e solidale, giusto per fare qualche esempio. Ed il discorso non si chiude certo in ambito alimentare: moda, costi di produzione e diritti dei lavoratori sono altri punti focali del mercato.

Sono, questi, fatti che non riguardano soltanto l'Italia, bensì il mondo intero: basti pensare, ad esempio, che in Cina già da alcuni anni è diminuito in modo considerevole il consumo di zuppa di pinne di squalo, piatto dall'antica tradizione ma che alimenta l'orribile fenomeno del finning: i giovani sono più sensibili alle tematiche ambientali ed il mercato si adegua all'esigenza. Discorso del tutto similare anche per quanto riguarda la carne di cane e gatto: un numero sempre crescente di giovani cinesi - complice anche l'aumentato benessere del Paese - considera questi animali come cuccioli d'affezione e non come una possibile pietanza. E, al contempo, colossi come Pepsi, Kraft e Nestlè hanno deciso di dare l'addio ad aspartame e certi coloranti che, sebbene non siano ancora ufficialmente collegati a problemi di salute, non riscuotono la fiducia dei consumatori e li orientano verso altre scelte commerciali. 
Ci piace l'aceto in bottiglie di plastica o vogliamo quello in vetro? Usiamo olio estratto da olive coltivate in Italia o d'importazione? Mi interessa che chi ha colto il caffè che bevo al mattino abbia un giusto compenso oppure no? E la soia dei miei hamburger vegetariani, da dove arriva? Queste non sono domande inutili, come abbiamo visto, e men che meno inutili sono le risposte, capaci di modificare il mercato mondiale. Tanto che, per quanto riguarda la scelta operata da McDonald's, c'è già chi sostiene che sia meglio un hamburger ricavato eticamente da un bovino al pascolo piuttosto che un veg burger ottenuto da una distruttiva piantagione di soia intensiva e magari OGM.

P.S. In ambito di scelte alimentari - ma anche un po' scelte di vita - segnalo anche l'Independence Day di cui si parla su Rumore di Fusa; l'idea è questa: per un giorno (il 31 maggio 2015), tornare a nutrirsi come facevano i nostri nonni, con i soli prodotti del nostro orto o, se non l'abbiamo, prodotti assolutamente locali. Niente banane nè caffè, insomma, ma neppure, se siamo milanesi, niente pomodori campani e, se siamo pugliesi, niente bresaola della Valtellina, ad esempio. Banditi, per un giorno, anche tutti i prodotti della grande distribuzione: ammessi soltanto quelli dei piccoli negozi, ovviamente a patto che si tratti sempre di prodotti a Km 0. Lo scopo di questa iniziativa? "Per un giorno intero ci libereremo dalla schiavitù della grande distribuzione per dimostrare a noi stessi e agli altri che è possibile tornare ad una alimentazione più sana e più naturale", si legge su Un Tuffo nell'Insalata, il blog condiviso che ha lanciato l'iniziativa.

6 commenti:

  1. Grazie Viviana...
    Scusa se passo da te e commento solo adesso ma ero senza PC. Siccome noi qui non abbiamo l'ADSL nè altre possibilità di linee internet, viaggiamo con la chiavetta ed avendo due figli adolescenti capita che per alcuni giorni rimanga priva di connessione...
    Ti ringrazio per questo bellissimo e interessantissimo post. Volevo chiederti se posso girarlo sul blog untuffonellinsalata perchè l'argomento è davvero interessante e pertinente, davvero in linea con lo spirito del blog!!! Che dici, posso farlo?
    Fammi sapere. Resto in attesa
    Francesca

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    1. Ciao Francesca. Grazie a te per i complimenti, sono lieta che il post ti sia piaciuto. Certo che puoi utilizzarlo sul tuo blog, a patto ovviamente di segnalare e linkare Nonsolobotte come fonte da cui l'hai tratto.
      Ciao ciao, a presto.

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  2. Una curiosità: perchè il blog si chiama così????

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    1. Francesca, ecco perchè questo blog si chiama così. E poi, se scorri tra le etichette, noterai che scrivo di botte... ma non solo! ;-)
      Ciao!

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  3. Bisognerebbe assumere questi comportamenti tutti i giorni, fare quotidianamente delle scelte consapevoli rispetto a ciò che si mangia. Ho paura che questo genere di - lodevoli - iniziative vengano alla fine seguite da chi già nella sua routine cerchi di fare delle scelte che abbiano un risvolto positivo per la propria salute e per quella del pianeta. Ma è anche vero che il primo cambiamento deve provenire dal singolo che con il suo esempio pian piano coinvolge chi lo osserva... È un cambiamento culturale lento, ma bisogna pur che qualcuno cominci!

    p.s. ma come mai noi due ci conosciamo da tanti anni e io ancora non ero iscritta tra i tuoi seguaci??? non me lo spiego... baci!

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    1. Ciao Vale, che bello che sei tornata nella blogosfera! Hai ragione, forse a fare attenzione ai propri acquisti è un numero risicato di persone, ma hai ancora più ragione quando affermi che il cambiamento deve provenire dal singolo. Se si aspetta sempre che il cambiamento ci piova dall'alto, non cambierà mai nulla. Ciascuno di noi può fare minuscoli cambiamenti, cose all'apparenza insignificanti, così come all'apparenza insignificante è una goccia d'acqua, che però unita a milioni d'altre insignificanti goccioline forma gli oceani.
      Baci anche a te!

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