La guerra era finita, l' Italia stava andando velocemente incontro al futuro e a quello che sarebbe stato chiamato "boom economico" ed una ragazza viveva la sua gioventù sulle sponde del Po, in quegli anni '60 proiettati verso il domani ma in cui ancora si arrossiva per un complimento e le gonne sfioravano, tra pudore e malizia, le ginocchia.
Un tempo che sembra lontano quanto la preistoria ora che si vive legati al telefono e che il computer è entrato, nelle sue diverse declinazioni, nella vita di tutti, ma un tempo incredibilmente vicino, invece, distante solo una manciata di decenni; il tempo dei nostri genitori, il tempo in cui gli inverni erano fatti di nebbioni che pareva si potessero tagliare con il coltello e le estati biondeggiavano di grano nei campi, mentre le automobili erano ancora un lusso per pochi e per spostarsi si facevano chilometri a piedi o si inforcava la bicicletta.
Questo libro, donatomi qualche tempo fa, non è, come si potrebbe credere, un'opera nostalgica; potrebbe benissimo diventare, invece, in futuro, una sorta di "reperto" che illustra puntualmente la vita di una giovane ragazza dell'epoca, una vita in cui la tradizione sgomitava con il progresso e la pasta fatta in casa - nella casa patriarcale - conviveva con le prime televisioni.
Autore: Adele Grisendi
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di edizione: 2003
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