Jackie Chan non è un ragazzino: nato a Hong Kong il 7 aprile del 1954 potrebbe essere considerato un "quasi pensionato" almeno secondo gli standard europei e decisamente un signore che si è ormai lasciato la giovinezza alle spalle. Eppure non solo continua a fare film, ma anche a rifiutare di usare le controfigure per molte scene. E fa bene!
Come sempre o quasi, infatti, il mio giudizio al film è in contrapposizione netta con quello della critica ufficiale - almeno quella di Rotten Tomatoes - che lo ha bocciato senza troppi complimenti: personalmente ho trovato "Chinese Zodiac - CZ12" piacevole e divertente, oltre che con interessanti spunti di discussione circa la proprietà delle opere d'arte.
Un disegno che riproduce parte del perduto Antico Palazzo d'Estate |
Lo zodiaco cinese del titolo, infatti, è quello costituito dalle 12 statue bronzee delle teste dei rispettivi segni, trafugate dall'Antico Palazzo d'Estate di Beijing durante la sua presa e distruzione nel corso della Seconda Guerra dell'Oppio, nel 1860. Statue che hanno ovviamente un inestimabile valore storico, artistico ed economico, esattamente come moltissime altre opere d'arte trafugate nel corso dei secoli come trofei di guerra e mai più tornate in patria.
Il mercenario J. C. (Jackie Chan) ha il compito di rintracciare e recuperare, per conto del potente magnate Lawrence Morgan (Oliver Platt) le 12 teste di bronzo, così che possano essere messe all'asta e fruttargli milioni di dollari, ma sulla sua strada incontrerà la dottoressa Coco (Helen Yao), esperta d'arte e convinta assertrice del diritto di ogni Paese di riappropriarsi delle opere che ne hanno segnato la storia e la cultura.
Dal punto di vista marziale Chan non delude mai. Certo, guardando i suoi film si sa cosa si trova: l'azione viene miscelata alla comicità e così ci si imbatte, ad esempio, in duelli interamente vissuti sull'esiguo spazio di un divano o in fughe rocambolesche in cui il cavalletto di una fotocamera diventa uno strumento d'autodifesa (e di offesa!). Però molte tecniche marziali sono assolutamente vere, orchestrate con maestria da Jackie Chan che del film è anche regista, sceneggiatore e produttore, ed onestamente mi chiedo come si possa bocciare "CZ12" e definire invece un capolavoro film fantascientifici, dal punto di vista delle arti marziali e dei combattimenti, come "Kill Bill", "Il monaco" o "La foresta dei pugnali volanti" (i cui interpreti, peraltro, spesso non sanno assolutamente nulla di arti marziali e si limitano ad eseguire movimenti come fossero la coreografia di un balletto, a differenza di Jackie Chan e soci).
Lo scontro tra Zhang Lanxin e Caitlin Dechelle, artiste marziali prima ancora che attrici |
In "Chinese Zodiac", invece, le arti marziali ci sono eccome e sono reali: oltre al protagonista, infatti, troviamo qui la bella e brava attrice cinese Zhang Lanxin, che interpreta il personaggio di Bonnie e che prima di essere conosciuta a livello internazionale grazie a questa realizzazione cinematografica aveva militato nella Nazionale Cinese di Taekwondo, vincendo nel 2004 il campionato nazionale cinese per la sua categoria di peso; inoltre una parte minore è interpretata dalla statunitense Caitlin Dechelle, che ha iniziato a praticare arti marziali a 8 anni e che dall'età di 13 anni è entrata a far parte del team XMA (Extreme Martial Arts) ed ha conquistato diversi titoli mondiali, diventando in seguito insegnante del metodo XMA, stunt woman ed attrice.
Altre parti secondarie sono affidate poi agli attori e marzialisti Alaa Safi (lui pure con un prestigioso passato di atleta di Taekwondo, dopo aver iniziato a praticare Karate) e Steven Dasz (che, al contrario, ha iniziato col Taekwondo, passando poi a praticare Karate e Ninjutsu e restando affascinato dal sistema di combattimento ideato da Bruce Lee, il Jeet Kune Do).
La stroncatura riservata a questo film dalla critica italiana è, a parer mio, del tutto ingiustificata e la giuria della trentaduesima edizione dell'Hong Kong Film Awards concorda con me, dal momento che ha premiato "Chinese Zodiac 12" proprio per le migliori scene d'azione.
La stroncatura riservata a questo film dalla critica italiana è, a parer mio, del tutto ingiustificata e la giuria della trentaduesima edizione dell'Hong Kong Film Awards concorda con me, dal momento che ha premiato "Chinese Zodiac 12" proprio per le migliori scene d'azione.
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