venerdì 31 ottobre 2014

Riciclo jeans, una borsa... particolare

Ci sono capi d'abbigliamento che si amano particolarmente e che non ci si rassegna a buttare. Per me è stato così con i miei jeans preferiti, incredibilmente comodi, che mi hanno accompagnata a lungo e che alla fine hanno alzato bandiera bianca sotto gli assalti del tempo e dell'usura. 
Non si tratta di un paio di pantaloni di particolar pregio nè di grande valore economico, ma proprio non ce la facevo a liberarmi di loro semplicemente gettandoli nel sacco dell'immondizia. E allora ho pensato di dar loro nuova vita, facendo in modo che potessero accompagnarmi ancora per molto, molto tempo. In internet si trovano moltissimi tutorial che consentono di riutilizzare vecchi jeans, alcuni sono davvero ben fatti e ricchi di illustrazioni e di spiegazioni passo a passo; molti mostrano come realizzare vezzose borsette, alcuni, come GreenMe, raccolgono diverse idee in un unico post, ma io ero alla ricerca di qualcosa che davvero mi potesse essere utile e, onestamente, per quanto frugassi, non sono riuscita a trovare nessun tutorial per realizzare ciò che avevo in mente.
Così ho proceduto un po' a tentoni, ma il risultato è più che soddisfacente: ho realizzato la mia prima sacca porta bastoni e coltelli da Kali.

E a questo punto avrete capito come mai in rete non abbia trovato nessun tutorial in merito! 
Certo non si tratta di qualcosa di uso comune come una borsetta o un sottopentola, ma ho pensato di scrivere questo post nel caso a qualcuno possa servire l'idea: le arti marziali sono molte, tante utilizzano bastoni e non è raro imbattersi in discipline che contemplino anche l'uso di coltelli, quindi... ecco a voi come ho realizzato la mia sacca.
Ho cominciato tagliando una gamba dei jeans e raddrizzandola in modo tale che avesse la stessa larghezza in ogni suo punto. Dall'altra gamba ho ritagliato una striscia di stoffa lunga circa i 2/3 della gamba, l'ho cucita lungo i lati in modo che non si sfilacciasse e l'ho poi applicata con dei bottoni ad un lato della gamba-sacca. Sempre dalla gamba "di scarto" ho ritagliato un pezzo di stoffa di altezza di poco inferiore rispetto a quella dei coltelli e l'ho cucito all'interno della gamba-sacca in concomitanza con quella che era la tasca anteriore dei jeans: questa tasca interna serve a contenere i coltelli, evitando che scivolino in fondo alla sacca rendendone più difficoltosa l'estrazione.
A questo punto ho potuto cucire il lato basso della sacca (da dove un tempo sbucava il piede) e la parte alta in cui prima si trovava la cerniera per la chiusura, realizzando una sorta di cilindro aperto solo alla sommità. Ho applicato del velcro all'interno delle tasche, così che si possano chiudere e contenere ad esempio le chiavi di casa o delle monete, ed ho decorato tasche e tracolla con dei bottoni per "impreziosire" un po' la sacca, che rimane comunque estremamente spartana ed essenziale. Da combattente, manco a dirlo.

giovedì 30 ottobre 2014

L'Oriente si trasferisce in Italia, al Festival di Carrara

Torna il Festival dell'Oriente a Carrara, appuntamento ormai tradizionale nel calendario degli amanti di arti marziali e discipline da combattimento, ma anche di tutti quanti sono affascinati dalla cultura e dalle tradizioni orientali.

Negli ampi padiglioni della fiera sarà possibile assistere e sperimentare diverse discipline marziali, mentre sul palco centrale si avvicenderanno spettacoli tradizionali, dimostrazioni di arti marziali, combattimenti e competizioni di levatura internazionale, mentre tutt'attorno sarà possibile, come di consueto, assaggiare piatti delle tradizioni orientali ed immergersi in atmosfere magiche grazie ai numerosi espositori presenti, provenienti da mezzo mondo.

Noi della Scuola Wo Chen di Saronno quest'anno non prenderemo parte all'evento di Carrara, ma se volete curiosare tra le nostre precedenti esperienze potete sbirciare qui , qui , qui e qui.

mercoledì 29 ottobre 2014

L'autunno e la medicina tradizionale cinese

Con i primi freddi è facile incappare in qualche malanno: le mattinate, ancora calde e soleggiate, invogliano a vestire con abiti leggeri ma le prime raffiche di vento autunnali possono sorprenderci con l'antipatico dono di un'infreddatura. L'autunno è infatti una stagione caratterizzata da un clima fresco e questo, nella medicina tradizionale cinese, corrisponde ad un'energia che dallo Yang si sposta progressivamente verso lo Yin; cosa significa questo? Che per assicurarci salute e benessere anche in questa stagione possiamo far ricorso all'alimentazione, orientandola verso alimenti con la giusta energia, per nutrirci in modo ottimale e scansare gli acciacchi che l'autunno porta con sè.

La tradizione orientale, che collega l'autunno con l'Elemento metallo, è la stagione della raccolta, il momento in cui si accumulano le risorse per affrontare i rigori dell'inverno; una stagione che, sebbene alcuni trovino triste e deprimente, è in realtà un periodo di transizione importante per raccogliere le proprie energie. Anatomicamente, secondo la medicina tradizionale cinese, l'autunno è collegato ai polmoni ed all'intestino crasso, parti del corpo che richiamano questa tendenza al raccolto: attraverso i polmoni, infatti, si incamera l'aria e si espellono le sostanze di rifiuto tramite la respirazione, mentre spetta all'intestino crasso il compito di accumulare le ultime sostanze nutritive necessarie all'organismo e di espellere ciò che non serve.
Raccogliendo dunque gli elementi nutritivi più idonei si ha modo di contrastare raffreddore, tosse e malanni stagionali: meglio evitare i cibi crudi e freddi, preferendo invece quelli tonificanti e riscaldanti, e ridurre cereali e zuccheri raffinati preferendo cereali integrali, ortaggi di stagione cotti, legumi e frutta secca. Altamente consigliate sono le zuppe con cereali come l'avena e il riso integrali, così come pure frutti e verdure di stagione: la zucca, che è un vero tesoro di elementi nutritivi; l'uva, ricca di vitamine, sali minerali ed antiossidanti; i fichi, le castagne e la frutta secca in genere. Una pianta molto utilizzata dalla fitoterapia cinese è poi lo zenzero, dal potere riscaldante.

martedì 28 ottobre 2014

Il benessere è... scontato con l'Accademia Marziale Saronno!

Una buona notizia per tutti i soci dell'Accademia Marziale Saronno: anche per quest'anno scolastico, infatti, è stata rinnovata la collaborazione con i partner che da tempo ci sostengono, assicurando sconti ed agevolazioni ai nostri iscritti.

L'Erboristeria Raggio di Luce di Saronno garantisce, a quanti si presenteranno con il tesserino dell'Accademia Marziale, uno sconto del 10% su moltissimi prodotti: thè, infusi, il fantastico "Decotto dello Sportivo" che apporta una sferzata d'energia e le meravigliose tisane drenanti che aiutano a contrastare l'antipatica cellulite, ma anche la fornita linea bimbi, e poi naturalmente doccia schiuma, deodoranti, eau de toilette... Senza dimenticare miele, propoli, sciroppi per contrastare raucedine, mal di gola ed i malanni che spesso la stagione fredda porta con sé.

Confermata anche la partnership con il negozio di abbigliamento per sport da ring ed integratori alimentari Gymshop di Limbiate, che torna ad offrire a tutti i soci dell'Accademia Marziale Saronno ribassi del 30% sui loro acquisti, sempre mostrando alla cassa il tesserino di affiliazione. Pantaloncini di MMA, K1, Thai Boxe, magliette tecniche per allenamenti e competizioni, un buon assortimento di guantoni delle migliori case produttrici e tanto altro ancora vi aspettano con sconti interessanti presso il negozio di via Matteotti.

Se dovete fare (o farvi) un regalo non esitate ad approfittare di questa opportunità di risparmio offertavi anche per quest'anno dall'Accademia Marziale Saronno.

sabato 25 ottobre 2014

Boxe: mai sottovalutare il nonno!

Un giovane boxeur accetta di incrociare i guantoni con un uomo molto più anziano, che si presenta sul ring indossando un maglioncino e con l'aspetto del tranquillo pensionato; il ragazzo probabilmente pensa di essere gentile con l'avversario, di non infierire, ma il "vecchietto" mette subito ben in chiaro come stanno veramente le cose e lo manda al tappeto senza troppi complimenti. 
Un video incredibile, di cui si sa ben poco salvo il fatto che è stato girato in Italia (si capisce dal parlato): non si conoscono i nomi dei contendenti, ad esempio, nè la loro età e men che meno la località esatta in cui si è svolto questo sparring, ma un video che, pur nel mistero che lo circonda, ha fatto registrare centinaia di migliaia di visualizzazioni in una manciata di giorni dalla sua pubblicazione su YouTube e che insegna un'importante lezione: sul ring come nella vita, mai sottovalutare i "vecchietti"!

venerdì 24 ottobre 2014

Como: arte, storia, architettura e cretini

Monumento ai Caduti (1933)
Ci risiamo. A dimostrazione del fatto che la madre dei cretini è sempre incinta e che anche il padre si da parecchio da fare, arriva la notizia di un nuovo vandalismo ai danni del Monumento ai Caduti di Como (qui l'articolo). La mia "ricetta" per porre rimedio a tali scempi è tanto semplice da sembrare incredibile: condannare i vandali a pulire personalmente il danno arrecato - ovviamente in questo caso, trattandosi di un bene culturale di pregio internazionale, sotto la supervisione di restauratori qualificati e non affidandosi al "fai da te" - nonchè a frequentare un corso di storia dell'arte con esamino finale. E pare ovvio che le spese per restauratori ed insegnante andrebbero affrontate non dal Comune - e quindi dalla popolazione intera - ma dai vandali stessi o, se minorenni, dai loro genitori. Peraltro, essendo purtroppo molti i vandali, la spesa a carico dei condannati non sarebbe neppure troppo esosa, venendo ripartita tra di loro.

Si può perdonare la giovane età, si può soprassedere sull'esuberanza adolescenziale, si può fingere di non vedere il dilagante disprezzo per la cosa pubblica, ma non si può in alcun modo tollerare che giovinastri ignoranti come capre (senza offesa per i caprini) facciano scempio delle opere d'arte disseminate lungo tutta la Penisola, una ricchezza che ciascun italiano dovrebbe sentire propria.

E di ignoranza parlo perchè è evidente che per questi cretini, generati dai lombi della summenzionata madre sempre incinta, non esiste la minima differenza tra un monumento di pregio ed un muro di una casa diroccata. Ebbene: che la imparino, allora, la differenza (ammesso e non concesso che si possano insozzare le mura di case abbandonate). A spese loro.
Il Tempio Voltiano (1928) visto dal Monumento ai Caduti
Il Monumento ai Caduti di Como, progettato dai fratelli Giuseppe ed Attilio Terragni, è uno dei più fulgidi esempi del Razionalismo Lariano, che influenzò il movimento razionalista di gran parte d'Europa; sorge a poca distanza dal Tempio Voltiano, edificio praticamente coevo ma ancora rigorosamente neoclassico (anche questo più volte vandalizzato da idioti muniti di pennarello) e testimonia la grande potenza innovatrice dei Terragni, che rimaneggiarono un progetto precedente per la realizzazione del Monumento ed autori di altre grandi opere razionaliste studiate a tutt'oggi da architetti, ingegneri e storici dell'arte di mezzo mondo. 
Quattro stili architettonici in un'occhiata
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)
Como è una città ricca di storia e di fascino, tanto che in una sola inquadratura è possibile racchiudere edifici di grande pregio appartenenti ad epoche e stili architettonici diversi: un esempio è la vista dalla Diga Foranea, che permette di abbracciare in un'unica occhiata Tempio Voltiano, Monumento ai Caduti e la neoclassica Villa Olmo più lontana sullo sfondo; meglio ancora, percorrendo Via Per Cernobbio e voltandosi a guardare verso la città, è possibile scorgere in un sol colpo il Duomo - che fonde in sè elementi gotici e rinascimentali - il Tempio Voltiano, il vicino Monumento ai Caduti e, sulla sommità di un'altura della Spina Verde, la monumentale torre del Castel Baradello, che fu dimora di Federico Barbarossa. Un simile tesoro, contraddistinto da una tale pregiata varietà, va custodito, preservato e fatto conoscere. Perchè è solo attraverso la conoscenza che può nascere il rispetto.

mercoledì 22 ottobre 2014

Castagne e latte, ricetta dolce a modo mio

Piatto montanaro e povero per eccellenza (tanto che in alcune zone d'Italia si dice ancora oggi "mangiare castagne e latte" invece che "mangiare pane e cipolla" per indicare la necessità di tirare la cinghia e risparmiare), castagne e latte hanno sostentato intere popolazioni per decenni. 
Fatte seccare su dei graticci, le castagne venivano poi conservate per tutto l'inverno e consumate poco alla volta, spesso cotte nel latte ed accompagnate dal riso, dando vita ad una minestra particolare e molto nutriente grazie soprattutto all'elevato contenuto di carboidrati.
La ricetta tradizionale prevede di utilizzare delle castagne secche: fatte rinvenire per una notte in acqua, vengono poi fatte bollire in acqua e, una volta ammorbidite, si sostituisce all'acqua il latte al quale, una volta giuto a bollore, si aggiunge il riso fino ad ultimare la cottura. Dosata di sale ed arricchita da una noce di burro, questa minestra piuttosto densa viene poi servita in tavola.
Ma, come preannunciato dal titolo, questa che vi propongo è una variante della tradizionale ricetta di castagne e latte: una ricetta per un dolce al cucchiaio autunnale.
Le castagne devono essere perfettamente pulite
Cominciamo dalle castagne, che io non ho fatto seccare - non disponendo di un locale idoneo - ma ho semplicemente raccolto, bollito e pulito. La parte più laboriosa consiste proprio nella pelatura dei frutti, che devono essere completamente privati anche della cuticola così da non risultare amari.
Si sminuzzano e schiacciano i frutti, così come già fatto per la preparazione della confettura di castagne, e si fanno cuocere in poco latte, aggiungendolo al bisogno, fino ad ottenere una sorta di crema piuttosto morbida. 
In un altro pentolino metto a bollire del latte e, una volta prossimo al bollore, aggiungo il riso (io ho usato quello integrale, più ricco di fibre e cromaticamente più autunnale, ma potete usare tranquillamente anche il riso bianco raffinato) ed un cucchiaio di zucchero, mescolando di continuo affinchè non si crei la pellicola sul latte e perchè lo zucchero si sciolga completamente. Utilizzo il latte come farei con il brodo, aggiungendolo cioè poco alla volta mano a mano che il riso lo assorbe durante la cottura.
Quando il riso è quasi cotto se ne preleva circa 1/4 e lo si pone ad ultimare la cottura nella crema di castagne preparata in precedenza, su fuoco basso e mescolando di continuo, mentre nei restanti 3/4 si aggiunge una spolverata di cannella, sempre mescolando bene. 
A cottura ultimata si versano i 3/4 del riso all'interno di coppette e si ricopre poi con il restante 1/4 cotto con la crema di castagne; si lascia raffreddare e si ripongono poi le coppette in frigo per almeno un paio d'ore prima di servire il dolce, accompagnato da confettura di castagne o da un marron glacè.
Il tortino riso e latte nella versione col cacao
Questa ricetta a base di riso e latte si presta anche ad una variante più semplice, in cui al posto delle castagne si utilizza del cacao amaro in polvere sciolto nel latte di cottura del riso: un dessert bicolore più veloce da realizzare e ancora più low cost.

lunedì 20 ottobre 2014

Reborn, la mafia in Giappone via manga

Un bambino di un anno si presenta un giorno all'adolescente Tsunayoshi Sawada, conosciuto come Tsuna, dicendogli di essere il suo insegnante privato. Già questo sarebbe strano di per sè, ma a complicare la vicenda c'è il fatto che il "bebè" è in realtà Reborn, un abilissimo gangster arrivato dall'Italia su incarico della potente Famiglia mafiosa Vongola.
Il vecchio "padrino" della Famiglia Vongola, il nono boss Timoteo, ha infatti legami di sangue con Tsuna e ritiene che questi sia il più adatto per essere il suo successore. Ovviamente Timoteo ignora che Tsuna sia un adolescente timido e imbranatissimo, senza amici e cotto cottissimo della più bella del liceo. Di certo il compito di Reborn sarà tutt'altro che facile e, al contempo, anche il povero Tsuna dovrà penare non poco per conquistarsi l'approvazione del severissimo baby-tutore.
Reborn non è sempre stato un bimbetto di un anno vestito da killer: prima di diventare un Arcobaleno era un giovane uomo di circa 30 anni, molto probabilmente già abile assassino, ma il suo passato è avvolto dal mistero. Certo è, invece, che lui non è l'unico Arcobaleno: ci sono altri sei bambini come lui, scelti tra i più forti del mondo - anche loro adulti trasformati in bambini - cui è affidato il compito di vigilare sui Ciucciotti Arcobaleno, elementi del potentissimo Tri-ni-set.
Nato dalla fantasia di Akira Amano, Reborn! è uno shōnen anime (cioè un fumetto indirizzato principalmente a ragazzi in età scolare, fino alla maggiore età) tratto dal precedente manga ed è stato prodotto in una serie di 203 episodi trasmessi in Giappone dall'ottobre del 2006. In Italia la prima serie dell'anime è stata pubblicata dalla celebre Yamato Video per il mercato home video in un cofanetto che contiene tutti i 26 episodi ed è stata trasmessa in tv su Man-Ga, il canale 149 di Sky, sino a marzo 2011; poi, nonostante fosse stato annunciato come imminente l'arrivo della seconda serie, più nulla e a tutt'oggi non è dato sapere se e quando gli appassionati di questo anime avranno modo di continuare a seguire la saga.

mercoledì 15 ottobre 2014

MMA e danza classica

Negli ultimi tempi si sta assistendo, negli USA prima ed in Europa (Italia compresa) poi, alla consacrazione delle MMA come sport di grande interesse mediatico. Veicolate da tv e web, le Mixed Martial Arts sono diventate celebri e, di conseguenza, annoverano un numero sempre crescente di appassionati, siano essi "marzialisti da divano e telecomando" o autentici praticanti sportivi. Sono - passatemi la definizione - "di moda". E come spesso accade questo può andare a discapito della qualità.

Il titolo che affianca questa disciplina, indubbiamente dura e di contatto pieno, alla danza classica non è casuale: come avviene nella danza, infatti, anche per gli sport da ring ci si affida troppo spesso alla moda del momento, dimenticando l'importanza dell'avere solide basi. "Chi arriva dalla danza classica può imparare a ballare qualunque cosa - dichiarò un giorno una ballerina, insegnante in una scuola di danza - mentre è molto più difficile il contrario: chi balla hip-hop o latino americano ha molta più difficoltà se sceglie di imparare anche la danza classica".
Lo stesso avviene nelle arti marziali e MMA: come dice il nome stesso, infatti, le Mixed Martial Arts sono arti marziali miste, il che presupporrebbe la conoscenza di almeno un'arte marziale prima di iniziare a praticare questa disciplina, miscelando le conoscenze della propria arte marziale con elementi provenienti da altri stili e sistemi di combattimento.

Naturalmente è possibile iniziare a praticare MMA partendo da zero, ma il percorso sarà più lungo e faticoso. Perché, proprio come per chi si lancia nell'hip-hop senza aver mai seguito corsi di danza classica, mancano le basi tecniche.
Non è certo un caso se i grandi nomi delle MMA sono approdati a questo sport dopo aver praticato altre discipline di combattimento: Anderson Silva, indicato da molti come il miglior atleta di MMA di tutti i tempi, ha iniziato da bambino a praticare Taekwondo e ha poi conseguito la cintura nera di Brasilian Ju Jitsu; Royce Gracie, inserito da Sport Illustrated tra i 50 atleti più grandi della storia, è campione di Brasilian Ju Jitsu ed ha fatto talmente largo uso di leve articolari e del grappling da essere considerato un autentico innovatore delle MMA; Alessio Sakara è partito dal pugilato prima di approdare alla gabbia ottagonale; Michele Verginelli ha praticato full contact e kickboxing da ragazzo ed è stato campione del mondo di Sanda per due anni consecutivi; Ronda Rousey è una judoka (ex campionessa mondiale) e gli esempi potrebbero continuare ancora a lungo.

Dunque si possono praticare MMA senza aver mai fatto arti marziali? La risposta è sì, certo, ma questo richiederà più impegno, sacrificio e volontà dal momento che mancano le basi, non soltanto tecniche ma anche psicologiche ed etiche, che fanno la differenza tra un picchiatore ed un artista marziale. 

martedì 14 ottobre 2014

Gatto d'ottobre

Salvi! Ho appena salvato i miei bipedi da una pericolosa noce. Caduta per terra a Viviana, ha lanciato il suo sordo "toc!" di battaglia contro il pavimento e io, sprezzante del pericolo, le sono subito piombato addosso, dandole zampatine e facendola rotolare di stanza in stanza: lei cercava la fuga, è ovvio, ma io le ero subito dietro e zac!, zampata dopo zampata l'ho spinta fino alla porta d'ingresso, dove l'ho abbandonata ormai esanime. 
I miei bipedi dicono che sono un pigrone nullafacente, Viviana dovendo descrivere una giornata da gatto ha preferito scrivere di un micio immaginario piuttosto che di me, ma la verità è che sono due ingrati ed ignorano quanto io faccia per loro, soprattutto in queste giornate d'inizio autunno quando, forse un po' stranamente, mi sento pieno di voglia di cacciare
La mia vittoriosa battaglia contro la noce è solo l'ultima, in ordine di tempo: loro fanno finta di non vedere tutte le volte che prendo a zampate e mordo quel lungo serpente di spugna che si avvolge attorno ai panni che usano per asciugarsi quando escono dalla doccia, ad esempio, ma se non ci fossi io a difenderli che ne sarebbe di loro? E vogliamo far finta di niente, ignorando tutte le mie battute di caccia a fusilli e rigatoni caduti a terra prima della cottura? Sono un gatto con i fiocchi, io, e un fior fior di cacciatore.
Gli uccelli che cantano fuori, sugli alberi dalle foglie che stanno cambiando colore nei giardini vicino a casa, sono una grande tentazione per me e quando esco sul terrazzo la voglia di lanciarmi all'avventura non manca di certo: il loro canto mi attrae in modo quasi irresistibile e vederli saltellare tra le foglie... mmmh, che fatica trattenermi dallo spiccare un balzo felino! Ma non voglio dar loro soddisfazione: sono esseri inferiori, che diamine, se vogliono devono essere loro a venire a sfidarmi! Gli uccelli, però, sono dei gran fifoni: anche quel merlo che fa tanto il baldanzoso cantando a squarciagola si guarda bene dal venirmi a portata di artigli, altrimenti gli farei vedere io che cacciatore sono. Lo acciufferei di sicuro e poi lo porterei in casa, alla faccia di quei due bipedi ingrati e irrispettosi!
Per fortuna ci siete voi a leggere su questo Diario di un gatto le mie gloriose imprese e a tributarmi il giusto merito, chè coi miei due bipedi ho poco da stare allegro.
Felinamente vostro, Puxi il Gatto.

lunedì 13 ottobre 2014

L'Oriente in cucina: Orientaleggiamo verso la chiusura

Oggi, curiosando nel blog, mi sono accorta che "Orientaleggiamo!" inizia a somigliare paurosamente ad una soap opera: qualcosa che si trascina, anno dopo anno, interminabile e, alla fin fine, anche noiosa. 

Dal momento che amo la cucina e che è per me inconcepibile che il buon cibo possa essere accostato alla noia, ho deciso di chiudere la raccolta di ricette orientali ed orientaleggianti.
Ringrazio tutti i partecipanti ed invito chiunque desideri farlo ad inviarmi la propria ricetta per la raccolta entro domenica 30 novembre 2014. Realizzerò poi un pdf che condividerò a mezzo blog entro Natale.

giovedì 9 ottobre 2014

Sette cose che non sai di me

Caspita, era tempo che non mi capitava di restare contagiata da un MeMe... Ora ci ha pensato Cinciamogia, invitandomi a raccontare sette cose che mi riguardano. 
Il compito è più complicato del previsto perchè chiunque legga il blog ha modo di conoscermi, più o meno: qui raccolgo ciò che mi interessa, mi appassiona, mi piace, ma anche ciò che mi indigna, mi fa riflettere... Insomma, credo ci sia proprio pochino che non si possa capire di me leggendo Nonsolobotte!
Comunque, ciò che non tutti sanno è:
1 - Da piccola avevo paura dei gatti, perchè pensavo potessero graffiarmi senza motivo. Crescendo ho imparato ad amarli e ho anche scoperto che il mio segno zodiacale cinese è quello del Gatto.
2 - Sono golosa in modo vergognoso, soprattutto di dolci. Se non mi allenassi costantemente probabilmente sarei un metro e cinquanta per centocinquanta chili di peso.
3 - A volte fatico terribilmente a tenere a bada la bambina che è dentro di me. Recentemente ho visto una felpa con delle piccole orecchie d'orsetto applicate sul cappuccio, ad esempio, e ho dovuto far violenza a me stessa per non correre nel negozio a comprarla.
4 - Mi piacciono le commedie romantiche. Non tutte, è chiaro, ma in genere mi piacciono i film leggerini con Audry Hepburn, Julia Roberts, Sandra Bullock... Il che, forse, per una che passa il tempo libero a dare e prendere botte e che ha conosciuto il marito facendo arti marziali è un po' strano.
5 - Trovo idiota il 90% almeno di ciò che viene trasmesso in tv, nonostante i 2.000 canali del digitale terrestre, e rimpiango "i bei vecchi tempi" in cui sei canali assicuravano maggior qualità e vera informazione.
6 - Non vedo il bicchiere mezzo pieno; lo vedo riempito a metà e vuoto a metà. Ma invece di disperarmi sulla metà mancante mi scolo pure la parte rimanente, cercando di godermela appieno!
7 - Mi piacciono anime, manga, cartoni animati e fumetti. A patto che abbiano una storia consistente e che non si dilunghino divenendo peggio di telenovele e soap opera.
Adesso tocca a me nominare altre persone che portino avanti questo MeMe ed invito - ma solo se hanno voglia di farlo - Nonna Anna, Annina, Viviana, Davide e Davide.

martedì 7 ottobre 2014

Un curry dalla Thailandia per Orientaleggiamo

Mamma alle prese con la vita in Cina prima e trasferitasi recentemente con la famiglia al gran completo in Thailandia, Donatella ha voluto condividere con noi una ricetta per la raccolta "Orientaleggiamo!" quindi, dopo i doverosi ringraziamenti per questo squisito dono che arriva dall'estremo Oriente, passo senza indugi a riportare qui di seguito la ricetta per preparare un perfetto Green Curry with Chicken thailandese.

Per fare le zuppe di Curry si trovano, ormai anche in Italia, le buste con la pasta di Curry pronte, noi però armate di mortaio ci siamo preparate la nostra curry paste.

4 peperoncini verdi (non sono piccanti... sono tipo i nostri peperoni di fiume, almeno a Napoli li chiamavano così)
2 spicchi d’aglio
3 piccoli scalogni
2 pezzettini di galangal (sembra zenzero)
1 pezzettino di lemongrass
2 pezzettini di buccia di lime
1 cucchiaio di semi di coriandolo
1 cucchiaio di semi di cumino
1 cucchiaino di pasta di gamberi (o sale)


Tagliate tutto a pezzettini piccoli e poi pestate nel mortaio, fino ad ottenere una pasta verde omogenea, con questi quantitativi riuscite a fare un Curry per due persone.

Per la zuppa di Green Curry:
1 piccolo petto di pollo
3 cucchiai di olio
3 cucchiai di green curry paste
500ml di latte di cocco
6 foglie di kaffir lime, o thai basil, o secondo me anche il succo di un lime che da noi è più facile da trovare.
1 piccola melanzana (quella pallina verde che vedete fra gli ingredienti è una marble eggplant)
2/3 cucchiai di fish sauce, o di salsa di soia leggera.
2/3 cucchiai di zucchero di palma (tanto zucchero nella cucina thai)
10 foglie di Thai basil

Scaldate in un wok o in una padella molto capiente, 3 cucchiai di olio di semi e mettete dentro la pasta di Curry.
Tagliate tutti gli ingredienti in piccoli pezzi, dopo il curry va dentro il pollo, dopo averlo fatto brunire si aggiunge il latte di cocco e di seguito tutti gli altri ingredienti tranne il basilico che va dentro per ultimo.
Se la volete più brodosa, o volete agevolare la cottura aggiungete pure un pò di acqua.
La zuppa cucina pochissimo, fatela andare a fuoco vivace per una quindicina di minuti. Si accompagna con il riso bianco.

lunedì 6 ottobre 2014

Se io fossi un gatto... Il contest micioso

Come vivrei le mie giornate se fossi un gatto? Alzi la mano chi, condividendo l'esistenza con un felino, non ha mai fantasticato di poter essere al suo posto, almeno per un giorno. Mentre noi ci affanniamo tra gli innumerevoli impegni della vita, treni da prendere, riunioni interminabili, loro se ne stanno paciosi a casa, accoccolati sul divano a poltrire. O no? 
Come passano le loro giornate i nostri gatti? E come le passeremmo noi se, per un giorno soltanto, potessimo metterci nella loro pelliccia? Ora abbiamo la possibilità di scoprirlo, grazie al contest "S'i fossi gatto" ideato dal blog True Feline Good Blog.
I due vincitori verranno designati entro il 1 dicembre ed in palio ci sono crocchette per i nostri amici pelosetti o libri miceschi. Io partecipo, ho già inviato il mio racconto e tengo le dita incrociate.
Invito a partecipare Baol e Zion, due blogger amanti dei gatti che, per un giorno almeno, potranno camminare nelle zampe dei loro (a)mici, ma il contest è aperto a chiunque desideri cimentarsi nell'impresa: tutte le info e il regolamento le trovate qui.