Ci si sta avvicinando a grandi passi anche alla fine di questo anno ed ecco che il calendario ci ricorda l'approssimarsi della festa di Ognissanti, preceduta dalla più cretina e commerciale nottata di tutto l'anno: Halloween.
Se la notte del 31 ottobre fosse solo l'ennesima scusa dei commercianti per smerciare paccottiglia - scope e cappelli da strega, zucche e dentiere da Dracula, caramelle e ragni di plastica - non ci sarebbe neppure granchè di cui lamentarsi; purtroppo, però, non è così: ogni anno, infatti, diverse centinaia di gatti neri vengono presi di mira da gruppi esoterici e pseudo satanici, oltre che da idioti della più varia provenienza. Il motivo è certo noto ai più: il gatto nero, fin dal Medioevo, fu perseguitato come portatore di malasorte e incarnazione del diavolo.
Quando il Cristianesimo si andò via via espandendo, entrò in rotta di collisione con numerosi riti pagani e, quindi, anche con i gatti: non solo questi animali venivano venerati da secoli in Egitto, dove la dea Bastet aveva testa di gatto e corpo di donna, ma anche in Grecia il micio era considerato animale sacro alla dea Artemide e nella Roma politeista era la dea della caccia Diana ad essere assimilata al gatto. Divinità pagane, per di più femminili, associate ad un animale silenzioso e indipendente, che ama muoversi e cacciare di notte e che, se ha la pelliccia nera, nelle tenebre è praticamente invisibile… gli ingredienti per originare il mito delle streghe - e la conseguente caccia - c'erano tutti, tanto che Papa Gregorio IX nel 1233 emanò la bolla "Vox in Rama", il primo documento ecclesiastico che condanna ufficialmente il gatto nero come incarnazione di Satana e stabilisce l'impegno della Chiesa cristiana affinchè tanto i gatti neri quanto le loro padrone vengano sterminati.
Fu necessario che trascorressero diversi secoli prima che Louis Pasteur ed altri studiosi iniziassero a riabilitare la figura del gatto: era il 1800, l'Illuminismo stava conquistando l'Europa con la forza della ragione, e il gatto, amante della pulizia e cacciatore di topi (i quali veicolavano pericolose malattie, prime tra tutte tifo e peste bubbonica), cominciò a veder cambiare la propria sorte.
Il fiume del tempo ha continuato a scorrere, siamo nel XXI secolo e può sembrare anacronistico parlare di streghe, malefici, sortilegi e gatti neri, eppure la possibilità che vengano celebrate messe nere e riti satanici ha, anche quest'anno, messo in allerta la AIDAA, che si sta organizzando con ronde notturne per salvaguardare il benessere dei gatti neri.
Numerose le località considerate a rischio in Piemonte (Val Pellice, Torino città, valli del Cuneese e zona di Intra-Verbania-Pallanza, basso astigiano), Lombardia (Legnanese, basso varesotto, Parco delle Groane, Milano città, basso lecchese, Valtellina e Val Chiavenna, bassa bresciana, Treviglio e oltrepò pavese), Emilia Romagna (Bologna, Appennino modenese, zona del Po in provincia di Reggio Emilia), Toscana (Mugello, Viareggio, Forte dei Marmi e Firenze città), Lazio (Roma città, zona del Lago di Bracciano e viterbese), Umbria (zona di Narni e orvietese), Basilicata (Potenza), Veneto (zona est del Lago di Garda) e Liguria (Genova città, zona di Portofino e di Imperia), oltre alcune aree di Campania e Sicilia.
Se avete un coinquilino dal passo felpato e dalla nera pelliccia, è altamente sconsigliato lasciarlo uscire di casa in questi giorni; per ulteriori informazioni relative all'AIDAA e alle sue iniziative potete inviare una mail a sportelloanimali@libero.it
Se siete immuni alle idiozie di Halloween, poi, e amate i mici, potreste rivolgere la vostra attenzione a questa bella e interessante iniziativa… micesca: il "Gatto Nero 2012" promosso dall'Associazione "A coda alta".