Credevo di aver toccato il fondo quando, cercando lavoro, mi era stato proposto un contratto - ovviamente precario - di 45 ore settimanali per 600 euro lordi al mese. In realtà non era così ma, dopo la presa per i fondelli (come definirla altrimenti?) dell' "hobby ma serio", mi pareva proprio di aver raggiunto i minimi storici. E invece mi sbagliavo ancora. Recentemente ho avuto testimonianza del fatto che, come si suol dire, "al peggio non c'è mai fine" e, udite udite!, mi sono stati proposti trenta giorni complessivi di lavoro come segretaria, spalmati sui mesi di fine luglio, agosto e settembre, per la bella cifra di dieci euro netti al giorno.
Il mio interlocutore, che aveva impostato il discorso fingendo di non conoscere la mia età, aveva anche vaneggiato di una sorta di apprendistato, ma se non altro gli va riconosciuto il merito di non aver osato chiamare la sua ridicola proposta economica "rimborso spese" perchè, di fatto, in Lombardia con 10 euro al giorno non ci rimborsi un fico secco. Io, tanto per fare un esempio, avevo speso 5 euro e 20 centesimi soltanto per il biglietto del treno.
Sul momento, ve lo confesso, mi è cresciuta dentro una rabbia indicibile: sono convinta che se, lui come altri, avesse letto il mio curriculum invece di fermarsi al nome e cognome, non mi avrebbe nemmeno fatta uscire di casa per un colloquio.
Ho quasi 37 anni, ho iniziato a lavorare quando ne avevo 18, non sono mai stata schizzinosa e ho sempre accettato qualunque impiego purchè legale che mi facesse arrivare a fine mese: campionarista tessile, segretaria, educatrice d'infanzia, impiegata in un'assicurazione, aiuto cuoca, giornalista, receprionist, segretaria di direzione… ho accumulato tanta di quella esperienza in tanti e tali settori che venirmi a parlare di "palestra di vita", "opportunità di crescita personale" o "possibilità per fare esperienza" lo trovo quasi insultante, soprattutto se queste parole sono utilizzate per accompagnare una proposta economica che rasenta lo schiavismo.
Personalmente non credo che il problema sia da ricercare in queste persone che propongono lavoro a simili condizioni: secondo me il problema vero è che tutto questo è legale. Nessuno, mai, mi ha parlato di lavoro nero. Tutto avviene nella perfetta legalità. E' legale il precariato pluriennale, sono legali il praticantato e l'apprendistato sottopagati, sono legali le più svariate forme di stage non retribuito e via dicendo.
Io di economia non capisco nulla, ma una cosa mi è ben chiara: se ai giovani e alle persone nel pieno dell'età per lavorare non si fornisce un impiego che dia loro una paga adeguata almeno per pagarsi vitto, alloggio e bollette è assurdo aspettarsi che questi facciano shopping. Chi non ha lavoro, così come chi guadagna dieci euro al giorno e ne deve spendere più della metà soltanto per andare e tornare dall'ufficio, se ne frega delle "Notti bianche" e delle aperture domenicali dei centri commerciali. Se si vuole davvero far ripartire l'economia, è qui che occorre fare qualcosa. Di concreto e urgente.
Termino qui, con una preghiera rivolta a coloro che riceveranno in futuro il mio CV: cerco lavoro, ho molta esperienza, un marito disoccupato, un mutuo e bollette da pagare; astenersi perditempo. Grazie.
Ho quasi 37 anni, ho iniziato a lavorare quando ne avevo 18, non sono mai stata schizzinosa e ho sempre accettato qualunque impiego purchè legale che mi facesse arrivare a fine mese: campionarista tessile, segretaria, educatrice d'infanzia, impiegata in un'assicurazione, aiuto cuoca, giornalista, receprionist, segretaria di direzione… ho accumulato tanta di quella esperienza in tanti e tali settori che venirmi a parlare di "palestra di vita", "opportunità di crescita personale" o "possibilità per fare esperienza" lo trovo quasi insultante, soprattutto se queste parole sono utilizzate per accompagnare una proposta economica che rasenta lo schiavismo.
Personalmente non credo che il problema sia da ricercare in queste persone che propongono lavoro a simili condizioni: secondo me il problema vero è che tutto questo è legale. Nessuno, mai, mi ha parlato di lavoro nero. Tutto avviene nella perfetta legalità. E' legale il precariato pluriennale, sono legali il praticantato e l'apprendistato sottopagati, sono legali le più svariate forme di stage non retribuito e via dicendo.
Io di economia non capisco nulla, ma una cosa mi è ben chiara: se ai giovani e alle persone nel pieno dell'età per lavorare non si fornisce un impiego che dia loro una paga adeguata almeno per pagarsi vitto, alloggio e bollette è assurdo aspettarsi che questi facciano shopping. Chi non ha lavoro, così come chi guadagna dieci euro al giorno e ne deve spendere più della metà soltanto per andare e tornare dall'ufficio, se ne frega delle "Notti bianche" e delle aperture domenicali dei centri commerciali. Se si vuole davvero far ripartire l'economia, è qui che occorre fare qualcosa. Di concreto e urgente.
Termino qui, con una preghiera rivolta a coloro che riceveranno in futuro il mio CV: cerco lavoro, ho molta esperienza, un marito disoccupato, un mutuo e bollette da pagare; astenersi perditempo. Grazie.
Hai ragione: è un'indecenza!
RispondiEliminaChe dire... hai ragione.
RispondiEliminaIn bocca al lupo per la tua ricerca...
In Paesi civili c'è il salario minimo di entrata, appena è stato proposto dall'odiata ministra (perchè non ha parlato solo di articolo 18, aveva proposto anche questa cosa, oltre all'eliminazione delle centinaia di tipologie di contratto di lavoro ad oggi esistenti...ma naturalmente si è parlato solo di articolo 18) si sono incazzati tutti, non ho ancora capito perché...bah
RispondiEliminaè avvilente davvero Viviana...
RispondiEliminasiamo senza ossigeno.
Saranno tutte cose legalizzate, ma chi ti propone contratti del genere dovrebbe vergognarsi in ogni caso, la coscienza e il buon senso, se uno vuole, sa dove trovarli.
Ti faccio un in bocca al lupo fortissimo.
La tua situazione non era nota. Chi ti fa proposte del genere, pur essendo nella legalità, mi fa una rabbia tremenda.
RispondiEliminaMi spiace.
Come non condividere le tue parole, il tuo sdegno, la tua rabbia? Dici di non capirci nulla di economia ma hai scritto una sacrosanta verità (no stipendio-no consumi). A me quello che fa ancora più rabbia è che continuano a menarla sul fatto che in Italia il problema è il costo del lavoro. Con gli stipendi che ci sono??? O forse un problema è l'avidità di chi accumula profitti e magari non dichiara un euro. Ha ragione Baol, la riforma del mercato del lavoro contiene anche elementi positivi, sto cercando di saperne di più. Mi dispiace molto saperti in una situazione così dura.... In bocca al lupo a te e a tuo marito!
RispondiEliminaDa due mesi lavoro senza stipendio. La ditta non paga perchè dice di non aver soldi, io e i miei colleghi tiriamo avanti perchè comunque un lavoro l'abbiamo e speriamo che la situazione cambi alla svelta. Se ce ne andiamo invece chi ci garantisce che troveremo un altro posto? Le spese ci sono, i guadagni no. Stiamo lavorando gratis e speriamo che la situazione cambi. So che non aiuta, ma tu e tuo marito non siete i soli. Ciao
RispondiEliminaMarzio
@ Dqu, grazie del sostegno
RispondiElimina@ Nutella, mille grazie!
@ Baol, non ho mai capito nemmeno io perchè ci si sia intestarditi tanto sull'articolo 18, come se in Italia il lavoro non avesse altre problematiche da affrontare! Trovo giustissimo tutto ciò che scrivi.
@ Vale, grazie mille! Mi pare evidente che certa gente "coscienza e buon senso" non vuole nemmeno perdere il tempo a cercarli… Un abbraccio
@ Zion, grazie! Sapessi che rabbia fanno a me… :-)
@ Chiara, grazie mille. In effetti, però, se ci pensi in Italia il costo del lavoro è molto elevato: l'unico problema, non proprio insignificante secondo me, è che tutti quei quattrini che il datore di lavoro paga non vanno nel conto corrente del dipendente, ma in larga misura vengono prelevati in trattenute e tasse che… beh, dai, lo vediamo tutti che razza di servizi pubblici abbiamo nonostante tutte le tasse, trattenute, accise e via dicendo! Trasporti pubblici peggio che scadenti, una sanità pubblica che sbaglia e, ad esempio, fa flebo di latte ai neonati uccidendoli, una pubblica istruzione… devo proprio continuare?
@ Marzio, spero che la vostra situazione si risolva presto nel migliore dei modi possibile. Mio marito ed io siamo consapevoli, purtroppo, di essere in larghissima compagnia… In bocca al lupo!