giovedì 16 febbraio 2012

Lavoro, precari, prostitute e mozzarelle



Questa volta penso proprio che ci siamo: come una mozzarella, la mia data di scadenza si avvicina e non credo che in questa occasione chi di dovere riuscirà a fare qualche magheggio posticipando ancora un pochino. Questa volta, signori miei, penso proprio di essere scaduta.

Da un certo punto di vista, devo dire che è anche normale: sono oltre sei anni e mezzo che vado avanti con questa storia... Insomma: qualunque latticino nel frattempo avrebbe sviluppato qualche muffa, sarebbe diventato blu e, tutto sommato, non mi sarei nemmeno stupita più di tanto se fosse uscito da solo dal frigo camminando sulle proprie gambette proteiche!

La mia in fin dei conti credo sia una vicenda molto simile a quella di tanti, tantissimi precari in questa Italia dove, se il lavoro c'è, fa proprio di tutto per non farsi trovare. Qualche giorno fa, ad esempio, sono andata ad un colloquio. Un colloquio che avrebbe dovuto essere di lavoro, ovviamente. Ma forse questa cosa era ovvia solo per me, dal momento che il mio interlocutore mi ha parlato di "occasione per fare esperienza" e di una "buona palestra di vita", ha condito il tutto con un "senza troppe pretese" buttato lì nella conversazione quasi per caso, ha rincarato la dose ciarlando di "un hobby ma serio, che può dare soddisfazioni professionali più che economiche" ed ha chiuso in bellezza parlando di "un rimborso spese simbolico".

Ho sfoderato il mio più bel sorriso (beh, il migliore che le circostanze consentivano) ed ho salutato dicendo che ringraziavo per l'opportunità ma declinavo l'offerta, non senza prima aver fatto presente all'attonito "datore di lavoro" che ho 36 anni suonati, che di esperienze lavorative ne ho già accumulate fin troppe e che le bollette che devo pagare sono tutt'altro che simboliche.

Fatto ciò, tento di tornare nel mondo reale, vivo le mie giornate come se nulla fosse e, di tanto in tanto, controllo la mia mail: non si sa mai, magari qualche Santo ha fatto sì che il mio curriculum non venisse cestinato subito e qualcuno ha pure risposto... No, nessuna mail di lavoro, ma in compenso una conoscente mi ha girato questo articolo: "L'Italia della crisi: il marito cerca lavoro, la moglie si prostituisce per sopravvivere". Una meraviglia!


Sul momento mi è venuta la tentazione di infilare la testa in forno, ma poi ho pensato alla bolletta del gas e ho desistito. Battutacce a parte, per favore, fate anche voi il possibile per dare visibilità a questa tristissima vicenda italiana, cerchiamo di aiutare questi due poveretti. Grazie.

5 commenti:

  1. Grazie per aver passato parola, so di poter sempre contare su di te. Ciao, a presto.

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  2. Cara Viviana... che cosa avvilente.
    Non capisco come sperano di risollevare l'economia italiana su queste basi.
    Spero davvero che questa coppia riesca ad uscire da questo vortice perverso, e mi auguro che prima o poi salti fuori qualcosa anche per te...
    Davvero mi sembra che oramai non si può fare altro che andare avanti e sperare...

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  3. che rabbia pensare che invece per trovare lavoro il merito, l'esperienza, non contino praticamente più se hai superato una soglia che è davvero labile, tra l'altro.

    Io vorrei che tu trovassi lavoro subito, anche prima! Possibile che cercare lavoro diventi un lavoro (non retribuito)?

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  4. ah sì...ti capisco, ti capisco benissimo.
    La storia è sempre quella se sei appena uscita dall'università non hai esperienza (che poi non è vero ma vabbè), se hai esperienza magari dovresti averne ancora un po'...insomma tante scuse ma lavoro zero...
    coraggio!

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  5. @ Elena, passare parola in un caso come questo mi sembrava davvero il minimo! Spero che serva.

    @ Vale, sì, hai ragione: andare avanti e sperare. Ma, anche, fare tutto quello che è in nostro potere per cercare di raddrizzare questa situazione che sembra sempre più storta. Un abbraccio grande!

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