venerdì 25 novembre 2011

Questa sera, cucina vegan!



Vegetariani e vegani sono davvero tanti, anche in Italia: secondo il rapporto Eurispes 2011, sono ben il 6,7% dell'intera popolazione; i vegetariani sono coloro che - per vari motivi - non si cibano di carne e pesce, mentre i vegani sono i veri e propri "talebani dell'alimentazione" che hanno fatto una scelta estrema, escludendo dalla propria alimentazione qualsiasi cibo di origine animale.

Niente carne nè pesce, per loro, ma neppure uova, latte e latticini (yogurt, formaggi, burro, gelati…), miele, propoli e pappa reale, niente escargotpatè nè… grilli al cioccolato: niente di niente che sia anche vagamente riconducibile ad un animale.

Sia a vegetariani che vegani vengono spesso poste obiezioni da quanti asseriscono che la loro alimentazione presenti carenze anche significative e pericolose per la salute; personalmente penso che una persona adulta possa scegliere autonomamente come nutrirsi, assumendosene tutte le responsabilità del caso: se qualcuno vuol fare colazione con hamburger e patatine fritte, faccia pure; se preferisce un tortino di grano saraceno, si accomodi! Aggiungo che, sempre personalmente, non esiterei un attimo a diventare vegetariana se avessi la garanzia di arrivare ai novant'anni nelle stesse condizioni in cui ci è arrivata un'esima esponente della categoria: Margherita Hack.

Se avete avuto la pazienza di arrivare a leggere fino a qui, vi meritate di diritto la ricetta vegana inventata da me medesima "paciugando" dietro i fornelli e che consiste in un tortino di lenticchie indeciso.
Le lenticchie sono considerate sin dai tempi remoti "la carne dei poveri" perchè sono molto ricche di proprietà nutrizionali, ottima fonte di proteine e carboidrati complessi; così io ho pensato di cucinarle come avrei cucinato un trito di carne per un polpettone: con frutta secca!

Quindi ho preso le mie belle lenticchie (che in precedenza avevo lavato e lasciato in ammollo) e le ho fatte "saltare" qualche istante con un classicissimo soffrittino di carota, cipolla e sedano prima di aggiungere dell'acqua. Mentre loro cuocevano buone buone, io ho preso tagliere e mezzaluna e ho preparato un bel miscuglio sminuzzato di frutta secca varia che avevo in casa: pinoli, mandorle, prugne (mai restare senza, soprattutto dopo aver assaggiato le Prugne Maialotte di Gaia!) ed uva sultanina.
Una volta cotte le lenticchie le ho passate col mixer, ottenendo una crema piuttosto densa alla quale ho aggiunto il trito di frutta secca, amalgamando ben benino il tutto.


Se vi accorgete che il… miscuglio è un po' troppo morbido, potete aggiungere del pan grattato per dare maggior consistenza. A questo punto potete dargli la classica forma di polpettone oppure, come ho fatto io, travasarlo in una pirofila di coccio e metterlo in forno, a 180° fino a quando non inizia a formarsi una bella crosticina. Ecco qui il mio tortino vegano indeciso di lenticchie.

3 commenti:

  1. Io adooooooooooro le lenticchie. Bella lì Viviana B. 'sta ricetta......sa dda fare!

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  2. Sono vegetariana da circa un anno e mezzo. Lo sono diventata in una situazione anche abbastanza delicata per il mio fisico, in cui cioè avevo bisogno di mettere su un po' di chiletti, e in cui eliminare le proteine della carne e del pesce sarebbe stato considerato da quasi tutti un'autentica sciocchezza. Al contrario per me mettere in pratica questa scelta che da tempo desideravo compiere proprio in un momento di difficoltà con il mio corpo - difficoltà dovute anche precisamente al conflitto che sentivo con il cibo - è stata una vera e propria cura. Mente e corpo sono legati strettissimamente: sistemata la mia "coscienza alimentare" si è sistemata anche la bilancia e in generale tutta la mia salute. Mai nulla come il passaggio allo stile di vita vegetariano (che non si limita al piatto!) mi ha fatto acquisire consapevolezza di me, dei miei bisogni e del mio benessere.

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  3. * Gaia, altamente raccomandata. A me piace un sacco!

    * Ross, io non sono proprio proprio vegetariana, ma di carne ne mangio davvero poca. Sia perchè non è che mi faccia impazzire come gusto, sia perchè amando gli animali vivi non è che mi faccia impazzire l'idea di aver cadaveri nel piatto. Ho però amici vegetariani veri - devo a loro la scoperta degli hamburger di soia, che preferisco di gran lunga agli hamburger di carne - e vedo che stanno benissimo. Credo che, con un po' di attenzione, si possa tranquillamente eliminare la carne dalla propria alimentazione senza temere malanni fisici e sono contenta che tu stia tanto bene: credo anch'io che mente e corpo siano strettamente correlati e che il benessere di una non possa essere disgiunto dal benessere dell'altro.

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