lunedì 6 giugno 2011

Notthing Hill: l'amore impossibile, ma è bello sognare



Facciamo una cosa, non chiedetemi se ho visto, lo scorso venerdì sera, "Notthing Hill"; chiedetevi piuttosto: "Avresti mai potuto non vedere Notthing Hill?". Lo sapete che adoro Julia Roberts: la trovo a dir poco strepitosa! Se me la ritrovassi davanti probabilmente farei come la sorella svalvolata di Will (beh, non arriverei a seguirla alla toilette, questo no, ma il farneticare sconnesso e logorroico ci starebbe tutto)...

Se analizziamo il film, in fondo in fondo non è niente di troppo diverso dalla favola di Cenerentola, solo che in questo caso il povero e sfigato è il "lui" mentre la ricca e ambita è la "lei" e, invece dei topini e della fata madrina, ci sono un gruppo di amici, un coinquilino fuori di testa e una sorella sciroccata. Un amore impossibile, dunque, come sappiamo benissimo tutti quanti. MA CHI SE NE FREGA! E' una storia romantica, dolce, tenera, buffa: ha tutti gli ingredienti che servono per far passare un paio d'ore spensierate illudendosi che la vita possa essere vista in rosa, e allora ben venga! Che di brutture, a questo mondo, ce ne son già tante... basta aprire i giornali, dare un'occhiata al sito web dell'ANSA o della REUTERS, ascoltare un tg e ce ne propinano a bizzeffe!

Ogni tanto, allora, ben vengano "Notthing Hill" e "Sabrina", "Harry, ti presento Sally" e "Colazione da Tiffany", "Ricomincio da capo" e via dicendo. Non come una fuga dalla realtà, ma come una salutare e benefica pausa per ristorare il nostro animo, tornare un po' i bambini che credono alle favole e prepararci a rituffarci nella vita vera.

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