domenica 20 luglio 2008

Bruce Lee, la leggenda


Conoscete Bruce Lee? Al di là del mito, dietro gli urletti imposti per copione, oltre le scene acrobatiche di Kato c’era un uomo che ha segnato indelebilmente la storia delle arti marziali. “L’ultimo combattimento di Chen” avrebbe dovuto mostrare questo uomo e la sua visione del Kung Fu, una visione straordinariamente innovativa e rivoluzionaria, ma purtroppo Bruce Lee morì il 20 luglio 1973, pochi giorni dopo aver ricominciato a lavorare alla realizzazione del film. Aveva soltanto 32 anni e, con la sua morte, scomparve quel movimento di realismo nei film di arti marziali di cui lui si era fatto portavoce e fervente sostenitore.

Cinque anni dopo la sua scomparsa i produttori decisero di utilizzare i circa 100 minuti di girato ma ebbero certamente una brutta sorpresa quando scoprirono che almeno i due terzi erano rifacimenti di scene provate e riprovate, tagli e scene eliminate: Lee era un perfezionista, aveva impiegato fino a quattro giorni di riprese per realizzare sequenze che sullo schermo durano cinque minuti e la celebre scena in cui lo stesso Lee usa un nunchaku – scena della durata di circa tre secondi e mezzo – era stata provata almeno una decina di volte!
Alla fine i produttori scelsero soltanto 7 minuti e 11 secondi del girato originale e realizzarono il resto del film avvalendosi di una controfigura e, in alcuni casi, persino ricorrendo ad una sagoma in cartone del volto di Bruce Lee; il risultato finale della pellicola, che venne messa sul mercato con il titolo scelto da Lee, non ha nulla a che vedere con quella che era la sua idea originale e viene da più parti considerata come un grottesco ed irrispettoso tentativo di sfruttare il nome e la fama di Bruce Lee.

Dopo una separazione durata quasi un quarto di secolo, quasi incredibilmente, il soggetto originale, le sue note di regia ed il filmato originale del girato di “L’ultimo combattimento di Chen” vengono riuniti nel 2000, sei anni dopo il rinvenimento degli scritti che si credevano perduti per sempre ed è così possibile verificare come il pensiero di Lee fosse profondamente diverso da quanto messo insieme dai produttori al momento della sua morte.
Ed è grazie a questa ricongiunzione che è stato possibile realizzare il documentarioBruce Lee, la leggenda” e fare finalmente chiarezza su Lee, sul suo modo di vivere e sentire l’arte marziale, sulla sua metodica d’allenamento e sulla sua incredibile capacità di precorrere i tempi.

Tra le varie interviste originali presenti nel documentario, ve n’è una in cui Lee spiega la differenza tra Karate (allora molto noto negli USA) e Kung Fu; ci sono riprese di allenamenti, gli interventi della moglie Linda, le riprese con gli allievi in cui allenamento tecnico e studio filosofico si fondono.
Un documentario interessante ed esaustivo, che consente di avvicinare l’uomo celato dietro al mito.

P.S. Da Penelope ho trovato questo magnifico post: desidero condividerlo con voi, con chi sta cercando il "segreto" per vivere al meglio la propria vita o con chi, semplicemente, vorrà fare un salto nelle profondità dell'essere umano.

6 commenti:

  1. scusa ho eliminato un commento che ripeto ora correggendomi...

    eccezionale il post su Bruce Lee di cui ho grande stima, anche perchè è un mio collega: studiava filosofia...però era spinoziano come orientamento mentre io ritrovo diverse contraddizioni o errori in Spinoza, pur se appassionante.

    Ho letto un bellissimo libro di Linda Lee su suo marito, che risulta un uomo buono e generoso, un vero campione! Lo consiglio a tutti.

    Sto cercando il libro che mi hai consigliato...

    ciao da Riccardo

    RispondiElimina
  2. Ciao Rik! Condivido la stima verso Bruce Lee, sebbene non sia affatto esperta di filosofia: la mia è una stima verso l'essere umano, verso ciò che ha saputo fare nonostante le convinzioni e le convenzioni della società dell'epoca.
    Un grande uomo davvero. Prima ancora che un grande maestro è stato un grande uomo.
    Ciao!

    RispondiElimina
  3. Ciao cara Viviana!
    Grazie della visita e delle parole gentili che sempre mi lasci.
    Spesso vivere è molto difficile,ma ciò che conta è non perdere mai la speranza.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  4. Cara Penelope, sono io che ringrazio te per le magnifiche parole ed i preziosi spunti di riflessione!
    Contraccambio l'abbraccio.

    RispondiElimina
  5. Su Bruce Lee hanno scritto tutto e il contrario di tutto, hanno filmato tutto e il contrario di tutto. Sono d'accordo con te quando dici che quel film che è stato fatto non centra niente con quello che il grande Bruce aveva in mente di fare. Purtroppo è morto troppo presto.

    RispondiElimina
  6. MaTeo, è vero: su Bruce Lee è stato detto - e scritto - di tutto... e il contrario di tutto! Sono d'accordo nel dire che è morto troppo presto, ma grazie a lui è comunque iniziato un processo di rivoluzione in ambito marziale. Ciao!

    RispondiElimina