martedì 11 giugno 2013

Arti marziali, una passione di famiglia

Foto dal web
Così come nell'antica Cina le tecniche del Kung Fu venivano tramandate di padre in figlio, allo stesso modo la passione per il combattimento domina l'italianissima famiglia Scavone. Tutto comincia con papà Luigi, oggi sessantenne, ex pugile passato poi alle arti marziali; attraverso di lui la passione per le discipline di combattimento si è trasmessa, quasi per via genetica, a due dei cinque figli: il trentenne Davide si è recentemente laureato Campione Italiano della Kombat League nelle MMA mentre la sorella Valentina, 26 anni, è Campionessa Italiana di Submission nella stessa federazione sportiva.

Prima di arrivare alla lotta a terra, Valentina era partita dalla boxe, conquistando tre anni fa il titolo italiano dei pesi mosca; poi, dopo un brutto infortunio, la decisione di lasciare il ring. Ma non i combattimenti. La passione è passione e, quando la sfortuna si mette di mezzo, basta trovare altre vie per raggiungere i propri obiettivi.

Davide, invece, vedendo il papà avrebbe voluto fare pugilato, ma Luigi non era d'accordo; un giorno, vedendo un amico venir aggredito, Davide ha deciso di voler imparare a difendersi e, complice un documentario su Bruce Lee e sul Jeet Kune Do da lui ideato, si è iscritto ad un corso di questa disciplina in un'accademia di Rimini. Divenuto istruttore, ha poi deciso di provare ad intraprendere la via delle competizioni: "Quando ho deciso di gareggiare - ha dichiarato al quotidiano online Forlì Today, che l'ha intervistato in occasione del recentissimo successo nazionale - ho fatto una sorta di tour de force: 12 incontri in sei mesi di Kick Boxing, MMA, Submission e K1, qualificandomi in tutte le discipline. Poi ho scelto l'MMA perchè è quella che più si avvicina al Jeet Kune Do".

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