Oliviero e Roberto in comune non hanno solo la passione per la montagna e le scalate: entrambi, infatti, le loro arrampicate le fanno con una gamba sola.
Oliviero Bellinzani è un imprenditore di Orino, piccolo comune del Varesotto in prossimità del Parco Campo dei Fiori; lui a contatto con la natura ci è cresciuto e fin da bambino amava "andare in alto", se era ancora troppo piccino per scalare montagne si "accontentava" di altissimi alberi, sui quali si arrampicava con velocità e sicurezza degne di un baby Tarzan. Quando, nel 1977, un terribile incidente motociclistico gli causò l'amputazione di una gamba a soli 21 anni, lui non si arrese e, dopo i primi terribili momenti, decise di affrontare questa nuova avventura con lo stesso spirito battagliero con cui aveva sempre fronteggiato le sfide sportive.
Oliviero Bellinzani - immagine dal web |
Recentemente intervistato da Henable.me questo eccezionale scalatore è stato protagonista di imprese al limite dell'impossibile: soltanto sei mesi dopo l'incidente, senza una gamba e con le stampelle, ha scalato i 1.235 metri del Monte Nudo in Valcuvia; poi ha conquistato il Bianco e l'Etna, ha più volte superato i 4000 metri e violato oltre 600 cime. Nel 2007 in Trentino ha scalato i 2.847 metri della Cima d'Asta in compagnia di un'altra atleta speciale, la ciclista ipovedente Silvana Valente, medaglia d'argento alle Paralimpiadi di Sydney 2000 nel ciclismo su tandem. Ma per lui queste non sono imprese, sono soltanto scalate: "Io non ho mai smesso per un attimo della mia vita di ragionare come una persona normale - ha dichiarato in un'intervista rilasciata a VareseNews - Certo se prima ero cento oggi non è più così, ma l'andare in montagna per me non è una sfida all'handicap, piuttosto è una sperimentazione delle mie possibilità tecniche. È una questione di forma mentis. Se io dicessi che questo è un miracolo ragionerei da disabile, invece la gente deve capire che certe cose le puoi fare indipendentemente dalla tecnologia e dal fatto che ti manchi una gamba o no. Le cose le fai perché le vuoi".
Roberto Bruzzone, alias Robydamatti, è invece nato ad Ovada, in provincia di Alessandria e, come lui stesso scrive presentandosi nel suo sito web, "di professione scalo montagne e attraverso paesi... con una gamba sola. L'altra gamba l'ho persa sei anni fa a causa di un incidente in moto [...]". Anche lui convinto sportivo già prima dell'incidente che gli ha cambiato la vita (praticava Boxe, con discreto successo), ha trovato proprio nello sport quella spinta necessaria per andare avanti, continuando ad affrontare con grinta e tenacia le difficoltà che gli si sarebbero presentate lungo il cammino. Tra gli altri traguardi conquistati da questo giovane uomo meritano senza dubbio di essere menzionate le due ascese sul Gran Paradiso, una delle quali nel tempo record di 4 ore e mezza, così come pure il celebre cammino del pellegrinaggio di Santiago di Compostela: 781 chilometri percorsi in 26 giorni. Sua anche l'idea di Naturabile, un portale ed una Onlus nati con lo scopo di fornire un riferimento a chi soffre per la propria disabilità.
Ciao Viviana, ti lascio solo un abbraccio... ho visto che nel post di oggi hai disattivato i commenti, quindi non voglio scrivere troppo. Sappi che ti sono vicina e posso capirti... mi dispiace infinitamente. Un abbraccio
RispondiEliminaGran belle storie! Poi, come sai, sono molto sensibile al tema disabilità... :)
RispondiEliminaElena, lo so sì che sei sensibile al tema disabilità. :-) Ma credo che certe storie meritino di essere raccontate a prescindere.
EliminaSilvia, grazie dell'abbraccio.
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