mercoledì 28 settembre 2016

Zona d'ombra, una scomoda verità per il football

Mi piacciono gli sport "duri".
Da adolescente, frequentavo lo stadio del ghiaccio di Casate - quello dove è nata, sportivamente parlando, la super campionessa Anna Cappellini per intenderci - ed impazzivo per gli incontri di hockey. Conoscevo diversi giocatori della (allora) Promolinea, la squadra locale, oltre ovviamente arbitri ed appassionati di questo bellissimo sport.
Con un simile background, credo non stupisca nessuno il fatto che trovi lento, noioso e "molliccio" il calcio, preferendo di gran lunga altre discipline: non solo gli sport da ring, dove ovviamente il contatto fisico è ben presente, ma anche, ad esempio, il football americano. 
Ecco, se mi chiedeste di scegliere se guardare la finale di Champions League o il Super Bowl, di certo non avrei dubbi.

E lo so, per averli visti anche da molto vicino (o persino praticati, nel caso delle discipline da combattimento) che questi sport - hockey, football, boxe, MMA e via di seguito - possono essere davvero pericolosi. Soprattutto a livello professionistico, quando il gioco si fa duro e... smette di essere un gioco. 

Non mi ha stupita, dunque, la scoperta del dottor Bennet Omalu, anatomopatologo nigeriano emigrato a Pittsburgh, che ha rilevato seri danni cerebrali nei defunti ex giocatori di football. A stupirmi è stata la frequenza con la quale questi danni vengono riportati.

Il film, magistralmente interpretato da un ottimo Will Smith, ormai da tempo spogliatosi delle comiche vesti di Principe di Bel Air ed in grado di ricoprire qualsiasi ruolo, è basato sulla vera storia del dottor Bennet Omalu, medico poco incline ai facili compromessi e scopritore della CTE, l'encefalopatia cronica traumatica, e sui suoi contrasti con la NFL, la National Football League statunitense.
Un po' Erin Brockovich nella sua lotta contro speculazione edilizia ed inquinamento delle falde acquifere, Omalu pare destinato a soccombere, lui, "signor nessuno", contro il gigante dello sport e dell'intrattenimento a stelle e strisce.
Eppure la fede in Dio e nella scienza - no, le due cose non sono in antitesi - sorreggono quest'uomo nella sua battaglia e, quando vacilla colpito da mille difficoltà, ecco al suo fianco una donna forte ed altrettanto fiduciosa, capace di sorreggerlo e di spronarlo nella ricerca della giustizia, affinché la verità venga rivelata.
Gran film.

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