martedì 10 maggio 2016

In Italia, acqua contaminata

Sporche, calde, contaminate acque... Vivesse ai giorni nostri, il povero Francesco Petrarca avrebbe ben poco da lodare circa le acque che scorrono sul suolo italiano (e pure quelle del sottosuolo, per la verità), che poco o nulla hanno ormai di chiare, fresche et dolci: si troverebbe costretto a cambiare le parole rese immortali dal Canzoniere?
Secondo i dati raccolti dall'ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - il 64% delle acque dei fiumi e dei laghi italiani è contaminato da pesticidi (63,9%, se vogliamo essere precisi) e, dato altrettanto allarmante, nemmeno le acque sotterranee sfuggono alla contaminazione, tanto che nei 2.463 punti di prelievo esaminati sono state rilevate consistenti tracce di inquinamento in circa un campione su tre (31,7%). Ad aggravare la già di per sé desolante notizia, il fatto che questi "veleni" risultino più presenti che in passato. 

I dati, resi noti a neppure due mesi di distanza dalla Giornata Mondiale dell'Acqua, evidenziano un aumento dei pesticidi nelle acque e danno di che riflettere: se è vero, infatti, che le analisi sono riferite all'anno 2013 - l'aumento rilevato è relativo all'anno 2012 - questo non basta a far tirare un sospiro di sollievo. Soprattutto perché nelle acque sono stati rinvenuti sia il tanto contestato (ora) glifosato, sia i neonicotinoidi, ritenuti responsabili della moria delle api e, dato forse ancora più preoccupante, gli esperti asseriscono che il "cocktail" di erbicidi, fungicidi ed insetticidi disciolto nell'acqua risulta essere più pericoloso che non la semplice somma di tutti i suoi componenti, dal momento che queste sostanze interagiscono tra loro.

Queste "schifezze", forse è il caso di ricordarlo, non vanno perse, non scompaiono come per magia: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. E questo vale anche per l'acqua. Con quest'acqua contaminata vengono irrigate le coltivazioni, a torrenti e fiumi si abbevera il bestiame d'allevamento e, sì, persino la cacciagione, in queste acque nuotano i pesci ed i molluschi che finiscono poi sulle nostre tavole. Per quanto "bio" sia un alimento, non può sfuggire all'inquinamento della pioggia.
Ed è vero, forse sono particolarmente attenta a queste tematiche perché nel T'ienshu l'essere umano è inserito nel suo ambiente, il suo equilibrio non è raggiungibile se non tenendo conto di tutto quanto lo circonda (ed Acqua è uno dei Cinque Elementi cardine nella filosofia di questa disciplina), ma che si pratichino o meno arti marziali, credo che chiunque debba prestare attenzione a ciò che gli accade attorno e a quanto finisce nel suo piatto ogni giorno. 

Per approfondire:
ANSA - Ispra, pesticidi nel 64% delle acque di fiumi e laghi. Glifosato nel cocktail.


4 commenti:

  1. Leggo con piacere questo tuo Blog: credo che sull'argomento sia fondamentale insistere e stimolare la curiosità di quante più persone sia possibile.
    Anche nel "mio" Blog ne ho parlato.
    Trovo l'argomento assai inquietante.
    Ciao
    A.A.

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    1. Agricoltore Anonimo, mi fa molto piacere il tuo commento e concordo con te circa l'importanza di fare informazione, per quanto possibile.
      Ciao e a presto.

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  2. E' vergognosa la situazione in Italia e non solo. Chi vive in montagna non fatica a trovare neve "sporca" che già ingloba pulviscolo e piccoli detriti che, sciogliendosi, finiscono poi nei fiumi, nei laghi, nei mari... E' come scrivi tu: tutto è collegato. Anche chi coltiva biologico non può fare a meno di irrigare i campi e di certo non usa acqua minerale (che comunque sarebbe inquinata, anche se in misura minore). Quando ci accorgeremo che ci stiamo avvelenando con le nostre mani sarà troppo tardi!

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    1. Martina, tempo fa si è fatto un gran parlare del film "Avatar" e molte persone fantasticavano circa Pandora, un mondo in cui tutte le creature sono unite le une alle altre. In realtà, noi in questo mondo ci viviamo già: ogni essere vivente è collegato a tutto il resto tramite ciò che mangia, respira, beve, ciò da cui deve tentare di difendersi, ciò da cui viene infine mangiato...
      Quello che gettiamo a terra oggi, ce lo ritroviamo nel piatto domani.
      Non posso far altro, quindi, che concordare con te.
      Ciao e grazie per il commento.

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