venerdì 15 gennaio 2016

Il ragazzo della porta accanto

Se non avete ancora visto questo film ed avete intenzione di guardarlo, allontanatevi dal pc e tornate a leggere qui solo a missione compiuta, perché nelle righe che seguono troverete non una "semplice" recensione, bensì una vera e propria analisi di quelli che potrebbero essere considerati come alcuni dei momenti salienti del film. E non voglio rovinarvi la sorpresa con odiosissimi spoiler. 

Claire (Jennifer Lopez) è una piacente insegnante di letteratura classica separata dal marito, dopo il tradimento di lui con una donna più giovane. In piena crisi, una notte cede alle lusinghe del diciannovenne vicino di casa, ben tornito nonché appassionato lettore di Omero - e suo prossimo allievo - concedendosi una notte di sesso sfrenato. Non appena sfumano i vapori dell'alcol, Claire si rende conto di aver compiuto una sciocchezza indicibile e tenta di fare retromarcia, ma Noha (Ryan Guzman), che potrebbe avere con il solo schiocco delle dita tutte le ragazzine della città ai suoi piedi (come dimostra in modo più che eloquente la biondina della ferramenta), inspiegabilmente si è fissato con questa milfona e quello che lui chiama amore diviene vera e propria ossessione. 
La vicenda, insomma, è nota e stranota, oltre ad essere stata immortalata in una quantità impressionante di pellicole; l'unico elemento di novità è, forse, costituito proprio dalla differenza d'età dei due protagonisti e dal fatto che i ruoli "persona attempata/giovane amante" siano invertiti rispetto al solito. 
Già qui la morale sarebbe lampante: care signore, se volete maturità non cercatela tra le braccia di un ragazzino. E, magari, tanto voi quanto i vostri compagni uomini, non soccombete alla crisi di mezza età e tenetevi addosso le mutande, che così evitate un sacco di casini.
Ma a Claire va peggio, perché, come detto, questo è l'ennesimo film in cui un'attrazione banale si tramuta in fatale. Si scopre quindi che il bel Noha ha un pessimo carattere, è soggetto ad eccessi d'ira e non si crea eccessivi scrupoli ad accoppare chi intende scombinare i suoi piani. Quindi: agguati, inseguimenti, appostamenti, ricatti, nonché manomissione dell'auto del marito di Claire e qualche altro "danno collaterale" come l'uccisione della vice preside, amica dell'"amata". 

Dal punto di vista marziale - inteso come "da combattimento" e, nello specifico, "da autodifesa" - il film fa acqua da tutte le parti: il marito di Claire, ad esempio, riesce ad afferrare Noha alle spalle, stringendolo alla gola con un laccio e, ben sapendo di cosa è capace il ragazzo, essendo da lui stato ferito e fatto prigioniero insieme al figlio, invece di terminare lo strangolamento si limita ad allontanarlo dalla moglie con uno strattone. Il giovane Noha - che ad un certo punto si teme possa essere un Highlander vista la sua ritrosia a tirar le cuoia - viene colpito alla testa da Claire con un piede di porco e lei, il genio, si precipita dal figlio prigioniero abbandonando l'arma dove? Ma accanto al cattivone privo di sensi, ovviamente! Il quale torna in sé desideroso di riprendere il "lavoro" lì dove l'aveva interrotto. 
In poche parole? Sceneggiatura da "copia e incolla" e regia senza guizzi particolari; elevati livelli di prevedibilità e scene d'azione al limite del ridicolo. Peccato per gli attori: sia JLo che Guzman sono capaci di ben altro. 

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