sabato 3 gennaio 2015

2014, l'anno migliore della storia

A dirlo non sono io, ma un nome ben più autorevole e nota firma del britannico The Telegraph: Fraser Nelson.
Questi, dopo aver considerato come le chiacchiere da bar ed i report televisivi tendano a focalizzare l'attenzione più sui fatti negativi che sulle vicende positive, ha dichiarato che un simile atteggiamento è paragonabile a quello di chi giudichi una città trascorrendo una notte al pronto soccorso e vedendo, dunque, soltanto le catastrofi che gli si presentano sotto il naso. 
In realtà, il 2014 non è stato soltanto un buon anno, ma sarebbe addirittura stato il miglior anno di sempre (almeno da quando l'essere umano ha iniziato a fare cronaca).

"Prendete la guerra, per esempio - scrive Fraser - Le nostre vite sono oggi molto più pacifiche di quanto lo siano state in ogni altro periodo noto della specie umana. Gli archeologi ritengono che il 15% dei primi ominidi ebbero una morte violenta, un rapporto neanche paragonabile a quello delle Guerre Mondiali. E da quando queste sono finite, le guerre sono diventate meno numerose ed hanno causato meno morti". Già, e l'ISIS? Lo spettro nero del fanatismo islamico che allunga la sua ombra di terrore sull'Occidente? "La sua barbarie è tanto scioccante proprio perché arriva in un momento di pace mondiale senza eguali", sostiene il reporter britannico, che nella sua analisi non tralascia neppure un altro mostro, capace di terrorizzare il mondo e far versare fiumi d'inchiostro: Ebola. "La crisi dell'Ebola ha causato 7.000 morti, ciascuna di esse è una tragedia. Tuttavia sono infinitamente di più le vite che nella stessa Africa sono state salvate dai progressi scientifici contro la malaria, l'HIV e la diarrea".

Il 2014, dunque, è stato un anno di pace e di salute, nonostante le notizie catastrofiche che hanno spesso aperto tg e quotidiani. E non solo: è stato anche un anno ricco! Difficile a credersi, se si bada alle impietose cifre relative alla disoccupazione - giovanile e non - ed alla deflazione, ma il "trucco" sta nell'ampliare lo sguardo, nell'uscire dal nostro angolo e cambiare prospettiva: "Secondo i dati della Banca Mondiale, il tasso di estrema povertà (di coloro che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno) si è più che dimezzato dal 1990 ad oggi, soprattutto grazie alla Cina" la cui crescita economica traina anche i consumi.

Come se tutto questo non bastasse, oggi l'essere umano è più in salute e più longevo rispetto al passato: "Un'analisi del Lancet rivela che, dal 1990, l'aspettativa di vita nell'Europa occidentale si è allungata di cinque anni, grazie soprattutto alla diminuzione di morti per cancro e per disturbi cardiaci. I ministri ora sono preoccupati da questa "bomba a orologeria" creatasi proprio perché i cittadini vivono meglio e più a lungo che in passato; la Regina oggi ha bisogno di un team di sette persone per mandare le lettere di auguri ai centenari britannici. E persino l'inverno, una volta il nostro maggior killer, sta perdendo mordente: per decenni, almeno 25.000 pensionati sono morti per problemi di salute riconducibili al freddo, mentre poche settimane fa è emerso che lo scorso anno i morti sono stati 18.200, il numero di decessi più basso mai registrato".

Non se la passa male nemmeno l'ambiente: "La prosperità sta portando benefici senza inquinare il pianeta. Dal 1990 le emissioni di gas serra del Regno Unito sono in costante calo, nonostante la nostra economia sia cresciuta del 60%, e questo grazie alle nuove tecnologie, più efficienti. Le nostre strade sono più verdi e più sicure: i morti per incidenti stradali sono diminuiti dei due terzi dal 1990", asserisce Fraser e, sebbene questi dati siano relativi alla sola Gran Bretagna, anche da noi in Italia in questo ambito non siamo andati affatto male: dal 1990 - anno di riferimento del Protocollo di Kyoto - le nostre emissioni sono diminuite del 6% nel 2013. Poco per cantare vittoria, ma è già un significativo primo passo nella giusta direzione.

Naturalmente i buoni risultati raggiunti in ambito mondiale non ci autorizzano in alcun modo ad adagiarci sugli allori, ma è giusto sapere che, con l'impegno di tutti, possiamo davvero rendere il mondo un luogo migliore in cui vivere. Insieme, in pace. Cercando di superare i record positivi che il 2014 ha portato con sé.

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