martedì 25 novembre 2014

Violenza sulle donne: mai!

Scrivo questo post con qualche difficoltà. Perchè, qualche tempo fa, ho letto un articolo da cui mi era parso di capire che, in fatto di violenza sulle donne, qualunque cosa si scriva, qualunque tono si usi, sia sbagliato.
Ma, in quanto donna, non riesco proprio ad esimermi dal digitare sulla tastiera i miei pensieri, il mio sentire.
E comincio subito col dire che trovo piuttosto patetica la Giornata contro la Violenza sulle Donne: va bene, il 25 novembre ricordiamo tutte quelle poverette che non hanno saputo sfuggire ad un amore che si è trasformato in odio, rivolgiamo un pensiero alle vittime che le istituzioni non hanno saputo proteggere adeguatamente, ci indigniamo di fronte alle morti, alle sevizie, alle percosse che vedono donne di ogni età e ceto sociale tramutarsi in vittime sacrificali... e poi?
Poi arriva il 26 novembre e la vita riprende a scorrere come sempre. Con un femminicidio ogni 2 giorni (sissignori, è questa la media in Italia).

Eppure agire, concretamente, può essere più difficile di quanto si pensi.
Qualche tempo addietro, ad esempio, con l'Accademia Marziale Saronno, avevamo proposto la realizzazione di un'iniziativa contro la violenza sulle donne ad un'associazione attiva sul territorio locale e sapete cosa ci è stato risposto? Sostanzialmente, che non è rispondendo con la violenza alla violenza che si risolvono i problemi.
Ma và? Complimenti per la totale miopia, signore mie!
Se solo vi foste prese la briga di analizzare la proposta, invece di fermarvi al nome di chi la proponeva, vi sareste accorte che l'iniziativa prevedeva l'intervento di una psicologa e di una avvocato penalista, per analizzare il fenomeno sotto i più diversi aspetti, e che la parte prettamente marziale verteva sullo sviluppo di una maggiore consapevolezza di sè, del proprio valore come persona, dell'autostima: elementi basilari per non essere succubi e per decidere di uscire dalla spirale della violenza.
Non certo "tira un pugno al marito che ti assale"!
Ma forse va bene così: di questo problema ne scrivano solo coloro che sanno scegliere le parole e le immagini giuste. Propongano iniziative solo coloro che hanno ottenuto la benedizione di "chi queste cose le sa". Continuino pure a venir picchiate, violentate, abusate, uccise le donne in Italia. E noi, da brave persone comuni senza "abilitazioni" particolari, accontentiamoci di segnare sul calendario quel patetico quanto inconcludente 25 novembre.

P.S. Ieri sera, durante l'allenamento di Kung Fu T'Ienshu, abbiamo allenato tecniche di autodifesa femminile. Questo non solo perché oggi è il 25 novembre, ma perché i Maestri credono che alla violenza sulle donne sia sempre necessario opporsi, 365 giorni all'anno. Noi, insomma, continuiamo per la nostra strada, scegliendo di insegnare il rispetto per le donne e il valore della vita umana ogni giorno. Gli altri, scelgano pure la via che credono sia più adatta per contrastare questo dramma quotidiano.

9 commenti:

  1. E brava Viviana che non hai peli sulla lingua nè sulla tastiera! Ho condiviso questo tuo post su facebook perchè la penso come te: un giorno all'anno serve solo a mettersi a posto la coscienza. Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Elena, sia per l'apprezzamento sia per la condivisione. A presto!

      Elimina
  2. Io trovo bellissima la vostra proposta e mi dispiace molto che ci sia questa profonda miopia (o peggio, altro).

    E comunque ad una pesona che ci picchia, nel momento che ci sta picchiando, sì, bisogna rispondere con la violenza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio Baol. Per la miopia, esistono favolosi occhiali... speriamo Babbo Natale li porti a queste bambine buone! ;-)

      Elimina
  3. Naturalmente alla violenza contro gli uomini si può anche essere indifferenti.
    Considero la questione del femminicidio una delle più strane aberrazioni di quest'epoca. Si è voluto dare una connotazione particolare a quello che è un omicidio tout cout, facendolo passare per una questione di genere. E in questo modo non ci si rende conto di stare avvianto la più assurda campagna sessista della storia recente. Stabilire che il femminicidio è un particolare e più grave tipo di omicidio equivale a dire, né più, né meno, che uccidere un uomo è meno grave che uccidere una donna. In altre parole, con stretta conseguenza logica, la vita di un uomo vale meno di quella di una donna. Se questa è la conclusione alla quale si vuole arrivare, che perlomeno si abbia il coraggio di dirlo, senza ipocrisie. LA VITA DI UN MASCHIO VALE MENO DI QUELLA DI UNA FEMMINA. Così ci si può regolare. E non si venga a raccontare la favoletta che le donne sono deboli e indifese: lo sono quanto chiunque si faccia ammazzare.
    Ma tanto non c'è niente da fare: se la tendenza mentale dell'epoca è questa non ci sarà modo di far ragionare nessuno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anonimo, chi mi segue da più tempo sa che io sono contraria alla violenza, sempre e comunque, senza distinzione di colore, sesso, credo religioso. Per me la vita di un maschio vale esattamente quanto quella di una femmina, ma non escludo che ci siano persone per le quali il tuo articolato discorso possa rappresentare una realtà.

      Elimina
    2. Concordo con Anonimo. Si cerca di portare le donne ad un livello tale da capovolgere le realtà. Con le quote rose mi pare dicano "le donne sono imbecilli però ci sono, prendetene qualcuna dai", col femminicidio (termine che odio così come "l'omicidio stradale") invece si considera la vita della donna come più importante di quella di un uomo.
      Se io picchio mia moglie è grave e tutti si indignano perchè io sono quello forte e lei quella debole, se uno picchia me (che, sono decisamente debole) tutto a posto tanto è tra uomini. Purtroppo si perde sempre il fuoco e ci si dimentica sempre dove sta la virtù.

      PS: sono Anonimo pure io ma sono contento di scrivere senza vincoli di 140 caratteri :)

      Elimina
  4. Ovviamente so come la pensi te @songase975.


    Non riesco a diventare me...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Visto che sai come la penso e dal momento che non ti assumi la responsabilità di quanto affermi, restando anonimo, io scelgo di non entrare nel merito della questione. Buona giornata e ci rileggiamo presto su Twitter. ;-)

      Elimina