Amazzonia. Tanto immensa, misteriosa e complessa da poter essere considerata un pianeta sul pianeta Terra: il Pianeta Verde. In questo perfetto sistema in cui la terra abbraccia il fiume e le piante si innalzano fino al cielo vivono circa due milioni e mezzo di specie tra mammiferi, uccelli, rettili, insetti e piante; qui vivono ancora oggi 350 comunità indigene, combattute tra il desiderio di salvaguardare la propria identità e la terra dei loro avi e il richiamo di dei "soldi facili" promessi da numerose imprese multinazionali.
Amazzonia. E' qui, nel cuore della foresta, che in seguito ad un temporale precipita un piccolo aereo sul quale, insieme a tanti arnesi del circo, è caricata anche la scimmia cappuccino Saï; del tutto impreparata ad affrontare il mondo che improvvisamente le si spalanca davanti agli occhi, imparerà a muoversi nel nuovo ambiente, procacciandosi il cibo e sfuggendo a pericolosi predatori, fino a conquistare la libertà che le era sempre stata negata.
Interamente girato in 3D e vincitore del "Premio Ambiente" alla 70^ Mostra del Cinema di Venezia, "Amazzonia" è un docufilm decisamente fuori dal comune, con un cast composto da animali esotici non addestrati e completamente privo di effetti speciali e computer grafica: ciò che si vede sullo schermo è il risultato di due anni di sviluppo, ricerca scientifica e stesura; 9 mesi di ambientamento dei principali animali utilizzati e 18 mesi di riprese nel cuore della foresta amazzonica. Il tutto su un "set cinematografico" che misura oltre 6.000.000 di chilometri quadrati, con un cast che include scimmie cappuccine, coati, lontre, boa, armadilli, aquile, giaguari, ragni, delfini rosa, rane, insetti foglia...
Acclamato dalla critica ed apprezzato dal pubblico, questo film di Thierry Ragobert asserisce, fin dalla copertina, di sostenere il Progetto Amazzonia del WWF; in realtà, sebbene speri di essermi sbagliata, sul web non ho trovato alcunchè che rimandi a parte dei proventi ceduti a beneficio del Fondo Mondiale: l'unico "contributo" pare consistere nell'inserimento, all'interno della brochure che accompagna il DVD, di un link di rimando al summenzionato Progetto Amazzonia.
Il film merita, senza dubbio, ma se come credo i proventi della vendita non vengono neppure in parte devoluti a favore del WWF potete tranquillamente vedervelo a noleggio, a patto però di fare poi una donazione, per quanto piccola, al Progetto Amazzonia.
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Acclamato dalla critica ed apprezzato dal pubblico, questo film di Thierry Ragobert asserisce, fin dalla copertina, di sostenere il Progetto Amazzonia del WWF; in realtà, sebbene speri di essermi sbagliata, sul web non ho trovato alcunchè che rimandi a parte dei proventi ceduti a beneficio del Fondo Mondiale: l'unico "contributo" pare consistere nell'inserimento, all'interno della brochure che accompagna il DVD, di un link di rimando al summenzionato Progetto Amazzonia.
Il film merita, senza dubbio, ma se come credo i proventi della vendita non vengono neppure in parte devoluti a favore del WWF potete tranquillamente vedervelo a noleggio, a patto però di fare poi una donazione, per quanto piccola, al Progetto Amazzonia.
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