lunedì 5 maggio 2014

Kung Fu e T'Ienshu

Perchè, tra le miriadi di stili di Kung Fu esistenti, una persona dovrebbe decidere di praticare proprio il Kung Fu T'Ienshu? Iniziamo con il dire che non credo esista uno stile di Kung Fu perfetto, così come non credo esista l'arte marziale perfetta: semplicemente, esiste lo stile più adatto alla nostra personalità o la disciplina che meglio si avvicina al nostro modo di essere.

Il T'Ienshu valorizza l'uomo e non la tecnica, il che significa che pone la massima attenzione sul praticante piuttosto che su ciò che questi è in grado di fare o meno. Naturalmente la tecnica è importante anche nel T'Ienshu: non ci muoviamo tirando colpi a casaccio, ne curiamo l'esecuzione e l'efficacia, tuttavia la tecnica è e rimane sempre soltanto un mezzo. Il mezzo che ci consente di conoscere il nostro limite e cercare di superarlo, ad esempio: se all'inizio troviamo difficile il passaggio Sain - Shenzin - Sain non dobbiamo scoraggiarci, ma provare fino a quando non lo interiorizziamo e procedere poi con una nuova tecnica. Il mezzo attraverso cui temprare il nostro carattere e forgiare, insieme, corpo e spirito.

Rispetto ad altri stili di Kung Fu il T'Ienshu può sembrare poco spettacolare, decisamente non coreografico: i calci alti sono pochi, ad esempio, e riservati soltanto all'ambito agonistico, così come pure i calci girati, mentre si prediligono colpi medio/bassi. Questo per sottolineare, da un lato, il carattere difensivo dello stile e, dall'altro, proprio per essere di ampia applicazione: un calcio allo stinco, ad esempio, può essere sferrato tanto da un adolescente quanto da un sessantenne, lo stesso potrebbe non avvenire per un calcio da sferrare all'altezza dello zigomo dell'aggressore.
E poi, naturalmente, le leve articolari, che consentono - se applicate correttamente - di avere la meglio su un aggressore anche molto più grande e pesante dell'attaccato e, quindi, ottimali ad esempio per le donne.
Poca spettacolarità, dunque, e attenzione rivolta al massimo dell'efficacia, con l'obiettivo di ottenere il massimo risultato con il minor dispendio di energia: questa è una delle caratteristiche peculiari del T'Ienshu.

Poi, come detto, la massima attenzione all'essere umano, che deve essere apprezzato e valorizzato nella sua totalità. Per questo il T'Ienshu si apre a tutti, uomini e donne, giovani ed anziani, apartitico e aconfessionale, con l'obiettivo di portare la persona a sviluppare il massimo delle proprie potenzialità, trascendendo la semplice esecuzione di una tecnica marziale.
Se una persona ad esempio è molto timida e, frequentando i corsi, riesce ad acquisire maggior sicurezza in se stessa, smette di balbettare, crea legami con gli altri allievi e con il Maestro, questo nel T'Ienshu rappresenta già il raggiungimento di un obiettivo, indipendentemente dal fatto che questa persona sappia o meno sferrare un Lao Khun al termine della lezione.
Probabilmente questa persona non vorrà mai affrontare lo stress di una competizione di forme nè men che meno vorrà calcare il tatami per un combattimento, ma tramite il T'Ienshu avrà comunque vinto una propria, personalissima quanto intima, battaglia.

Queste sono le motivazioni che mi hanno portata a scegliere il T'Ienshu e che, ad ogni lezione, confermano la mia scelta e la mia passione per questo stile. 
Se siete incuriositi e volete sperimentare in prima persona di cosa sto parlando, una fantastica occasione vi aspetta: sabato 10 maggio l'ITIS Riva di Saronno ospiterà lo Stage Nazionale di questa disciplina, diretto dal Maestro Fondatore dello stile. Nel pomeriggio chiunque - anche chi non ha mai praticato arti marziali - potrà prendere parte a questo incontro ed avvicinarsi così al T'Ienshu. Per informazioni ed adesioni: M° Sabino Gemma, tel. 029692129.

1 commento: