mercoledì 29 maggio 2013

Palestre low cost: sfruttamento e truffe dietro l'angolo

Tutto è cominciato con il terremoto che ha squassato l'Emilia Romagna. Insieme a molti capannoni industriali, infatti, a tremare in quell'occasione è stata anche la Palestra Motus di Carpi: inizialmente chiuso per motivi strettamente collegati alla sicurezza della struttura, il centro fitness poi non ha mai più riaperto i battenti a causa di motivi economici. Il terremoto, infatti, aveva portato alla luce un baratro - sarebbe riduttivo parlare di buco - nel bilancio per quasi 200 mila euro. Un bello smacco per i tesserati di Carpi che avevano già pagato le quote d'iscrizione e che, dall'oggi al domani, si sono sentiti dire che la palestra non avrebbe mai più riaperto e loro non avrebbero mai rivisto i soldi versati. Se non che gli ex palestrati low cost hanno scoperto di non essere i soli ad aver perso denaro e palestra: anche a Prato, infatti, la locale palestra Motus ha chiuso i battenti, lasciando con un palmo di naso i frequentatori che si sono così visti privare in un sol colpo di cyclette, step, kettleball e quattrini. 

Come mai ci siano palestre Motus in luoghi tanto lontani - Carpi e Prato distano circa 150 chilometri l'uno dall'altro - è presto detto: Motus è un brand commerciale utilizzato da diverse società autonome, sorta di franchising specializzato nell'offrire servizi essenziali di benessere low cost, 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, presente in Emilia, Toscana e Lombardia. Insomma, se abiti in una di queste regioni e ti viene voglia di fare spinning alle 3 del sabato mattina, in una struttura Motus puoi farlo. Ammesso, è chiaro, che la struttura non sia fallita nel frattempo... E l'ipotesi non è tanto peregrina, dal momento che persino i cronisti in nero de "Le Iene" hanno indagato sulla vicenda della Motus toscana.

I clienti rimasti senza palestra e senza soldi nel frattempo hanno deciso di unirsi, hanno preso parte ad una assemblea pubblica per fare il punto della situazione ed hanno poi pensato di intraprendere una class action contro il colosso del fitness a basso costo. Colosso che nel frattempo ha anche qualche altra gatta da pelare, sempre ricollegabile alla struttura di Carpi: le condizioni di lavoro dei dipendenti, infatti, sono ora sotto la lente d'ingrandimento della competente autorità provinciale, dopo la denuncia di una ventina di giovani impiegati a vario titolo nella Motus. 
Stando a quanto emerso - e riportato dal quotidiano locale Modenatoday - la società che gestiva la palestra aveva fatto sottoscrivere a questi giovani una "dichiarazione di attività gratuita e volontaria": centralinisti, addetti alla contabilità e all'assistenza clienti, impiegati ed addetti alle pulizie, insomma, avrebbero lavorato soltanto perchè spinti "dall'attaccamento ai colori sociali", non percependo alcuna paga per le loro prestazioni e, ovviamente, anche "sollevando da ogni responsabilità la società nello svolgimento delle attività".
L'ipotesi al vaglio ora degli uffici provinciali è che la Motus abbia collezionato una lunga serie di irregolarità su più fronti, "che evidenziano una gestione senza scrupoli, al limite di una truffa ben congegnata" (come scrive Francesco Baraldi su Modenatoday, ndt); non ultima la presunta irregolarità retributiva e contributiva nei confronti di questa ventina di giovani dipendenti, retribuiti saltuariamente ed in nero, con orari di lavoro senza alcuna regola che li hanno di fatto privati di ogni diritto agli ammortizzatori sociali. 
Cercare di risparmiare, soprattutto in un momento come questo, è legittimo, ma occorre essere consapevoli del fatto che nessuno regala niente e spesso dietro prezzi scontatissimi si celano brutte vicende: l'abbiamo visto con i libri ed i prodotti di Amazon, lo vediamo ora con le palestre Motus.

Un aggiornamento lo trovate qui.

martedì 28 maggio 2013

Claudia Gerini, cintura nera di Taekwondo

Che Claudia Gerini fosse una donna poliedrica i fan lo sapevano già da un pezzo: attrice capace di interpretare i ruoli più diversi, compagna, mamma... Ma forse molti di loro rimarranno stupiti nell'apprendere che la bella Claudia è anche una grande sportiva, appassionata di arti marziali e recentemente ha conquistato, dopo cinque anni di seri allenamenti, la cintura nera di Taekwondo, andando ad allungare la lista di bellezze famose innamorate delle arti marziali. E' stata lei stessa, in un'intervista rilasciata all'ANSA, a spiegare di essere rimasta affascinata da questa disciplina nata in Estremo Oriente e caratterizzata da calci spettacolari; poi, dopo la prima infatuazione, è arrivato l'amore vero, quello coltivato giorno per giorno ed innaffiato dal benessere che una pratica marziale porta con sè. Un benessere psicologico e fisico insieme, costruito grazie ad una maggior conoscenza del proprio corpo e ad una accresciuta consapevolezza del proprio più profondo ed intimo "io".


Ai microfoni dell'ANSA la bionda attrice romana ha spiegato come sia stato il Maestro Vito Toraldo ad avvicinarla al mondo delle arti marziali e del Taekwondo in particolare: "Gli dissi: voglio farlo anche io. Insegnami come si fa, insegnami a tirare questi calci spettacolari, questi calci girati. Mi interessava e mi affascinava questa tecnica di forza e agilità". Poi, però, come detto, al lato puramente fisico si è affiancato quello più intimo e psicologico: "Le mie due bambine sanno che la loro mamma le sa difendere. Mi piace infondere in loro quest'idea della forza delle donne, dell'importanza della dedizione allo sport. La passione e la dedizione per uno sport ti da tanta sicurezza; è una disciplina molto rigorosa che ti da un senso nella vita".

E la cronaca più recente, con i drammatici episiodi di femminicidio che si registrano in Italia, trova spazio anche nelle dichiarazioni della sensibile Claudia che, felice ed emozionata per la cintura nera appena conquistata, non dimentica di ricordare ai microfoni dell'ANSA come sia importante che le donne imparino a difendere se stesse ed i propri cari.
Brava Claudia! E congratulazioni!

lunedì 27 maggio 2013

Garrett Holeve, un atleta di MMA davvero speciale

MMA, ovvero Mixed Martial Arts: un mix esplosivo di tecniche marziali studiate per essere il più veloce e letale possibile. Non a caso le MMA prevedono strangolamenti e leve articolari, non a caso gli incontri si concludono molto spesso per sottomissione dell'avversario, costretto a "battere" con una tecnica di grappling. Nessun dubbio circa il fatto che le Arti Marziali Miste siano uno sport duro. Forse il più duro in assoluto. Chi può praticare, allora, le MMA? Le donne, ad esempio, strutturalmente e fisicamente meno potenti degli uomini, possono praticare questo sport? Atlete come Gina Carano e Ronda Rousey, tanto per citarne un paio tra le più note, dimostrano ormai da anni la propria abilità e la spiccata predisposizione al combattimento, pur non rinunciando ad un grammo di femminilità.
Quando guardiamo un incontro di MMA spesso ci dimentichiamo, vedendo i fisici scolpiti di quei lottatori che sembrano usciti da un libro a fumetti, quando importanti siano il cuore e la determinazione; forse non c'è storia migliore di quella di Garrett "G-Money" Holeve per ricordarcelo e per dirci che non esiste mai una ragione abbastanza valida per rinunciare ai nostri sogni.
(Se il vostro inglese non è ottimo, guardate comunque le immagini: non ve ne pentirete!)


I genitori di Garrett hanno dato vita alla "Garrett's Fight", fondata per promuovere e supportare l'inserimento di atleti con bisogni particolari nelle arti marziali. Come si può leggere sul sito ufficiale - che vi invito a visitare cliccando qui - la pratica delle arti marziali contribuisce a creare un ambiente eccezionale ed accogliente, ideale per sviluppare la fiducia in se stessi, ed assicura ai praticanti una buona forma fisica. Naturalmente educare gli istruttori su come modificare il proprio sistema di allenamento, così da poter insegnare ad atleti come Garrett e portatori di handicap in genere, è di primaria importanza ed è anche in questo settore che opera la "Garrett's Fight", oltre a promuovere gare tra ragazzi disabili. E chissà che tra qualche anno le MMA non approdino alle Paralimpiadi.

giovedì 23 maggio 2013

Italia. Lavoro. I viaggi della speranza

E' forse la più nota legge del Mercato, quella della domanda e dell'offerta. Se un bene è molto diffuso, se ce n'è ampia offerta, allora la domanda può essere soddisfatta per quanto ampia sia e, di conseguenza, il costo di questo bene è molto basso; viceversa, se qualcosa è estremamente raro, per averlo occorre sborsare un sacco di soldi. Ci sono poi giochetti che manipolano questa legge, plasmandola come un bambino farebbe con un pezzo di plastilina: i diamanti, ad esempio, non sono poi così rari, ma la loro estrazione e lavorazione vengono limitate da decisioni prese a tavolino così da poterne mantenere elevato il costo. Ma non è questo il punto. 
Il punto è che, in questi anni, in Italia c'è un bene estremamente diffuso e, quindi, di scarsissimo valore economico: le persone in età lavorativa. Tra disoccupati, inoccupati, cassintegrati ed esodati, milioni di persone affollano la penisola senza un lavoro, troppi e troppo vecchi per poter essere inseriti in qualche contratto di apprendistato-inserimento-progetto-collaborazione, troppi e troppo giovani per potersene andare in pensione e smetterla di accodarsi fuori dai Centri per l'Impiego. Senza contare i pensionati che, dopo una vita di lavoro, non hanno soldi a sufficienza per vivere.
Secondo l'Istat nel 2012 le persone in difficoltà economica - perchè uno stipendio non l'hanno mai avuto o perchè avevano un lavoro e l'hanno perso - sono 14 milioni e 928 mila, pari al 24,8% della popolazione. Il che, in soldoni, significa che se state chiacchierando con un gruppo di tre amici, uno di voi quattro fatica a pagare le bollette, o a garantire la mensa scolastica ai figli, o a mettere insieme il pranzo con la cena.

Di questi tre ipotetici amici, qualcuno pensa di tirare a campare scippando vecchiette o rapinando farmacie, qualcun altro invece risponde a tutti gli annunci di lavoro che gli capita di trovare e che corrispondano più o meno lontanamente al proprio profilo. Chi sceglie di seguire la via onesta può così incappare in un annuncio di lavoro di questo genere, pubblicato su un quotidiano locale: "Società specializzata nell'erogazione di servizi per la P.A. ricerca collaboratori [...]. Profilo del candidato: diploma di scuola superiore con orientamento informatico; buona conoscenza del pacchetto Office e dei database relazionali: MS Access e MySQL; capacità di lavorare in team, motivazione, senso di responsabilità, attitudine ai rapporti interpersonali [...]". Vi prego, fate finta che io vi possa vedere e, se il vostro profilo corrisponde almeno per i 3/4 a quanto richiesto, alzate la mano. 
A meno che non abbia lettori ultrasettantenni e con gravi problemi relazionali, immagino di vedere una selva di mani che si levano al cielo. Chi non ha mai utilizzato gli applicativi Office, non foss'altro che per scrivere una lettera in Word o calcolare le spese condominiali con Excel? Chi è tanto misantropo da volersi tramutare in eremita e rifiutare di lavorare in team, rifuggendo qualsiasi rapporto interpersonale?
La P.A., ovvero sia Pubblica Amministrazione, poi, ha ancora il suo fascino: nell'immaginario collettivo, grazie anche alle campagne diffamatorie di brunettiana memoria, chi riesce ad intrufolarsi nei meandri del lavoro pubblico ha un impiego garantito fino al pensionamento, impiego per di più poco impegnativo e sostanzialmente da "fannullone" (virgolettato, in quanto citazione di Renato Brunetta). E, coi tempi che corrono, anche se Brunetta si sbagliasse e ci fosse da spaccarsi la schiena, un lavoro a tempo indeterminato è pur sempre più che appetibile! 

Non c'è da stupirsi, dunque, se a questo annuncio abbiano risposto una valanga di aspiranti lavoratori. Alcuni di loro, convocati per il colloquio conoscitivo a Milano, sono arrivati all'appuntamento persino da Sicilia e Calabria. Autentici viaggi della speranza. La speranza di un impiego. 
Ed è a questo punto che torna prepotentemente in scena la Legge di Mercato prima enunciata. Già, perchè solo dopo aver risposto al vostro curriculum, solo dopo avervi fatto prendere un aereo e pernottare a Milano o nelle vicinanze, soltanto allora vi viene comunicato - se avete superato la selezione iniziale - che l'impiego è un part time di sei mesi retribuito "circa 600 euro mensili". 
Tanto per non perdere il gusto delle citazioni ministeriali, ci piace ricordare Elsa Fornero ed il suo invito ai giovani a non essere "choosy": imparate ad accontentarvi di quel che passa il convento, cari ragazzi comuni mortali, chè gli impieghi a tempo indeterminato e ben retribuiti se li son già presi "gli amici di..." e "i parenti di...", come ad esempio tal Silvia Deaglio, 37 anni e ben due impieghi a tempo indeterminato nel proprio campo di studi (peraltro studi brillantissimi, nulla da eccepire: laurea in Medicina a 24 anni, oncologa a 28, dottorato in genetica umana a 32), che non ha mai dovuto rinunciare ad essere "choosy" e non si è mai adattata a fare la cassiera o la cameriera da McDonalds per arrivare a fine mese, forse aiutata dal fatto di essere figlia proprio dell'ex Ministro Fornero. 

Quindi, caro il mio giovanotto calabrese, bella la mia signora siciliana, se ti sta bene puoi prenderti un appartamento in affitto in Lombardia, pagarti vitto e alloggio oltre naturalmente alle spese di trasporto fino al luogo di lavoro e il tutto per la straordinaria opportunità di lavorare sei mesi per circa 600 euro. Altrimenti torna pure a casa tua. Arrivederci e grazie. 
A questo punto non mi stupirei se il giovanotto calabrese o la signora siciliana, magari in coro, citassero insieme Beppe Grillo, uno che ministro non è, ma che si sta imponendo sulla scena politica italiana, e gridassero un liberatorio "Vaffanculo!".

Qualche link

martedì 21 maggio 2013

Sport per tutti. Davvero

Lo sport fa bene. Non soltanto in termini puramente fisici; lo sport arreca enormi benefici anche sotto il profilo psicologico: chi non si è mai sentito rilassato dopo una lunga passeggiata o una bella pedalata? Quanti di noi hanno provato l'effetto liberatorio di prendere a pugni un sacco o i focus? Chi non si sente messo a nuovo dopo una nuotata o una bella sudata in palestra? Lo sport allontana i problemi della quotidianità, allenta lo stress, ridona il sorriso. E per sentirsi bene non è necessario essere supercampioni: che soddisfazione da segnare un gol nella partitella di calcio con gli amici, anche se in palio c'è soltanto la merenda!


Alcune buone notizie per l'Italia arrivano proprio dallo sport. Cominciamo con le dichiarazioni, cinguettate via Twitter, della Ministra - ed olimpionica - Josefa Idem: "Dobbiamo garantire ai nostri bambini l'esperienza di crescita che lo Sport sa regalare: rispetto, solidarietà, formazione, integrazione, salute", tanto per citarne una, ed anche: "L'attività motoria nelle scuole primarie non può, non deve essere un colpo di fortuna, un lusso o un'opportunità data da progetti occasionali". Pare, insomma, che la volontà di garantire lo sport per tutti ci sia anche a livello ministeriale e un'ottima opportunità di sport davvero per tutti è stata vissuta a inizio maggio poco distante da Biella, dove Sandigliano è stata sede dei Campionati Italiani di Judo e di Tennis FISDIR

La Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale ha organizzato i giochi nazionali per queste due specialità, giunti ormai alla loro quinta edizione, ma è impegnata in una molteplicità di discipline sportive: dallo sci alpino al tennis tavolo, dal nuoto sincronizzato all'equitazione, passando da calcio, pallavolo e bocce, senza dimenticare tiro con l'arco, basket e atletica leggera... Ragazzi e ragazze con la Sindrome di Down, o colpiti da encefalopatie infantili o da autismo hanno così modo di praticare uno sport, scegliendolo tra i moltissimi offerti dalla FISDIR, ricavandone grande divertimento e non di rado soddisfazioni agonistiche anche in campo internazionale. E proprio tornando ai risultati agonistici merita menzione il Judo Club 21 di Torino, che ai Campionati Italiani recentemente conclusisi si è imposto nella gara a squadre di Judo superando il Centro Sport e Terapia Judo Ravenna e la Shiro Saigo di Palermo, rispettivamente secondo e terzo classificati; soltanto sesta la P. Handicap Biellese, padrona di casa, che può comunque vantare il secondo posto conquistato dal judoka Francesco Verrengia nella categoria -60 Kg. 

Poichè per fare sport sono necessari gli spazi attrezzati, un'altra ottima notizia arriva dal sito SuperAbile dell'INAIL: i centri Virgin Active hanno lanciato il primo progetto nazionale di attività fisica adatta alle persone affette da sclerosi multipla. Nata in collaborazione con l'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), questa iniziativa coinvolge tutti i 25 centri Virgin presenti in Italia ed è l'unica nell'intera Europa, come sottolineano giustamente orgogliosi gli organizzatori; nulla è lasciato al caso: per garantire la massima preparazione gli istruttori hanno seguito corsi studiati ad hoc, al fine di conoscere e confrontarsi nel modo più corretto con le persone affette da sclerosi multipla. I programmi prevedono training con musica ed esercizi a circuito. 
Ad Aosta, nel frattempo, l'associazione dilettantistica Disval (Disabili Sportivi Valdostani) ha inaugurato, grazie alla collaborazione con la Regione, l'Inail e Technogym, la "palestra per tutti": realizzata all'interno del Palaindoor, si tratta della prima struttura messa a disposizione dei disabili ma fruibile da chiunque. L'idea, ha spiegato il presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera della Valle d'Aosta, è quella di non ghettizzare i disabili e di favorire l'integrazione.
Sempre in Valle d'Aosta, nell'ambito del Kung Fu T'Ienshu, è attivo il PAD (Programma Autodifesa Donna), sistema di difesa personale davvero per tutti, come ha dimostrato benissimo Lucia Pollin: moglie e madre di famiglia, Lucia ha un grande handicap visivo e si è avvicinata a questa disciplina proprio dopo essersi informata circa l'esistenza di un corso di autodifesa per non vedenti. Nonostante qualche momento di difficoltà e di sconforto, Lucia non ha mai rinunciato ed ha ottenuto enormi soddisfazioni, oltre ad una meritatissima fascia rossa.

Ecco alcuni link: 

martedì 14 maggio 2013

Arti marziali e solidarietà a San Donato Milanese, con la Partita del Cuore

Le arti marziali non sono violenza nè sopraffazione. Nonostante i tanti pregiudizi che ancora oggi ammantano queste discipline, in realtà non è raro che chi pratica arti marziali si mostri particolarmente attento alle esigenze del proprio prossimo e dotato di grande empatia; le arti marziali divengono così strumento per aiutare le persone, in un'infinità di modi differenti: incontri di informazione e prevenzione contro la violenza sulle donne o contro il bullismo, mini-corsi di autodifesa studiati ad hoc, dimostrazioni ed esibizioni per raccolte di fondi a scopo benefico...

Sabato 4 maggio il Maestro Davide Carpanese ed alcuni allievi dell'Accademia Marziale Saronno hanno preso parte al Memorial Gino Luce di San Donato Milanese; insieme agli amici della WFC Self Defence Academy e alla Thai Boxeur Michela Ravelli hanno animato il lungo pomeriggio che ha preceduto il triangolare di calcio "La Partita del Cuore", che ha visto affrontarsi sul campo di calcio le squadre dell'"Associazione Primavera San Giuliano", quella dell'Amministrazione Comunale e la Nazionale Artisti Tv, capitanata da Corrado Tedeschi.

Prima di questo benefico triangolare, arbitrato dal sindaco Alessandro Lorenzano - i fondi raccolti con la vendita dei biglietti per le partite sono stati devoluti a due associazioni locali ed al Centro Dialisi di San Donato Milanese - diversi gruppi sportivi hanno offerto delle dimostrazioni al pubblico presente.
Molto nutrita la compagine delle ballerine, che ha portato in scena numerose esibizioni di danza, spaziando dalla baby dance delle piccolissime (alcune allieve avevano soltanto 3 anni) fino al ballo da sala e l'hip hop.
Arti marziali e tecniche di combattimento si sono poi susseguite con l'esibizione della brava Michela Ravelli, che ha dato un'ampia dimostrazione di tecniche di Thai Boxe, sistema di combattimento sportivo estrapolato dalla tradizionale Muay Thai, arte marziale di origine thailandese che contempla colpi di ginocchio e gomitate oltre agli usuali calci e pugni.
Il sempre tostissimo gruppo di Krav Maga capitanato dal Maestro Stefano Maiocchi ha mostrato al pubblico presente numerose e diversificate tecniche di autodifesa e difesa personale, sia a mani nude che con armi, dimostrando come anche un comunissimo ombrello possa tramutarsi, all'occorrenza, in un valido ausilio per salvare se stessi in caso di aggressione.
Il Krav Maga d'altro canto è un sistema di combattimento israeliano che nulla ha di "arte marziale": la finalità è quella della difesa di sè ad ogni costo, sino ad arrivare in casi estremi all'annientamento dell'aggressore.

Le Mixed Martial Arts dell'Accademia Marziale Saronno hanno poi chiuso questo lungo pomeriggio di arti marziali e sistemi di combattimento: i ragazzi - e la ragazza! - del gruppo si sono cimentati in un'esibizione con tecniche base di questo sport che sta via via conquistando sempre più appassionati anche in Italia. Nate in America - Sud America, se si parla di Brasilian Jiu Jitsu da cui si è poi sviluppato il celebre Valetudo, o Nord America, se ci riferisce alle Mixed Martial Arts propriamente dette e diventate celebri anche negli altri continenti grazie a numerosi film statunitensi - le MMA sono un sistema di combattimento estremamente completo, che dalla lotta in piedi, con pugni, calci, gomitate e ginocchiate, si sviluppa poi in un duello a terra, con tecniche di grappling e submission, facendo ricorso anche a leve articolari e strangolamenti.
Ecco un video che certamente illustra meglio di qualsiasi parola questo pomeriggio marziale



Al termine si è svolto il triangolare di calcio "Partita del Cuore - Memorial Gino Luce"; la selezione del Comune si è battuta con onore ma non è riuscita ad imporsi sui fortissimi avversari della Nazionale Artisti Tv, che hanno chiuso i giochi su un punteggio di 3 a 5.
Splendida doppietta del centrocampista Francesco Oppini, figlio d'arte, ex protagonista del reality "La Fattoria" e bipe de oro in questa occasione; l'attacante Fabio Visentin ("Uomini e Donne") non vuole sfigurare e va in gol, ben presto emulato da Sergio Saladino, difensore sulla carta, ma evidentemente capace di guizzi da cannoniere.
Diventato celebre grazie ad uno spot pubblicitario, in cui compariva come "il primo che capita" con il quale avrebbe dovuto uscire l'avvenente vicina di casa e prontamente ribattezzato Mr. Buonaseeera, Saladino ha inflitto il quarto goal alla squadra di casa e a chiudere definitivamente i giochi è intervenuto personalmente il capitano Corrado Tedeschi: conduttore televisivo, attore ma soprattutto, almeno in questo frangente, attaccante di nome e di fatto, sempre attivissimo in campo e resosi pericoloso fin dalle prime battute di gioco.
Al di là del risultato sportivo, comunque, ciò che veramente contava era raccogliere fondi da destinare a finalità benefiche e in questo ambito tutti gli atleti che hanno partecipato a vario titolo a questa giornata di solidarietà sono stati dei fuoriclasse!

venerdì 10 maggio 2013

Arti marziali e alimentazione: assetati di sangue... o di soia?

Spesso chi pratica arti marziali o, peggio ancora, sport da combattimento viene considerato dai più come un "duro", se non addirittura una persona che trae piacere nell'infliggere sofferenza al prossimo con calci e pugni.
Chiunque si sia avvicinato anche solo marginalmente al mondo delle arti marziali e degli sport da ring sa che non è affatto così e che questo stereotipo è quanto di più lontano dalla realtà ci possa essere: noi praticanti di arti marziali non siamo santi ma neppure demoni, abbiamo una nostra personalità ed una nostra sensibilità e ciascuno di noi è unico, proprio come unici sono tutti i giocatori di calcio e gli idraulici, le attrici e le ginnaste, i ciclisti e i metalmeccanici...

Una simile diversità può apparire anche in ambito alimentare, dal momento che molti praticanti di arti marziali adottano un'alimentazione vegetariana, ma non tutti i marzialisti sono vegetariani e non tutti i vegetariani praticano arti marziali: questa scelta, di vita più ancora che semplicemente alimentare, può essere abbracciata più facilmente da quanti praticano stili interni e arti marziali in cui sia molto presente l'aspetto filosofico del Tao.
Coloro che ricercano l'equilibrio, l'armonia con se stessi e il mondo circostante, spesso sono propensi ad intraprendere un cammino di non violenza nel senso più ampio possibile, arrivando quindi anche ad escludere la carne dalla propria alimentazione (a questo punto val forse la pena ricordare che essere "non violenti" non significa essere "vittime sacrificali": una persona può essere profondamente non violenta e, al contempo, desiderare di sapersi difendere qualora qualcuno cercasse di usarle violenza).

Più che assetati di sangue, dunque, i combattenti e i marzialisti potrebbero essere "assetati di soia": al di là dell'aspetto morale che può condurre alcuni praticanti di arti marziali a diventare vegetariani, infatti, ve n'è uno molto più concreto e tangibile, ovvero sia l'elevatissimo contenuto di proteine presente, ad esempio, nella soia e nei suoi derivati. Le proteine, come sanno benissimo tutti gli atleti, sono essenziali per assicurare il benessere dei muscoli, la loro funzionalità ottimale e garantire prestazioni sportive di alto livello. Ma le proteine si possono trovare in molti alimenti, non necessariamente di natura animale. La soia, ad esempio, ne è ricchissima e grandi apportatori proteici sono i legumi in genere.
Non è un caso, dunque, se molti atleti professionisti sono vegetariani o vegani.

La tennista Venus Williams, ad esempio, ha seguito la strada già tracciata in passato da predecessori del calibro di Boris Becker e Martina Navratilova ed è vegana; forse nessuno meglio di lei può smentire efficacemente quanti affermano che con un'alimentazione priva di carne e pesce non si possono ottenere buoni risultati sportivi: Venus infatti tra il 2000 ed il 2010 ha vinto il maggior numero di finali a Wimbledon (5 sulle 8 disputate, 4 delle quali consecutive) e nel 2012, grazie all'oro olimpico conquistato nel doppio a Londra, è diventata la tennista con il maggior numero di ori nella storia. Stessa scelta alimentare quella della sorella Serena Williams, che ha rinunciato alla carne per non urtare la sensibilità di Venus più che per una convinzione personale, ma che ora non rimpiange certo costine e bistecche.
In tutt'atro ambito sportivo primeggia Surya Bonaly, campionessa di pattinaggio su ghiaccio vegetariana diventata celebre, tra le altre cose, perchè riesce ad eseguire un salto mortale all'indietro sui pattini ed è l'unica persona al mondo (non ci riescono nemmeno i colleghi uomini) a poter atterrare su un piede solo; oltre a questo, l'atleta è stata cinque volte campionessa d'Europa e ha conquistato tre argenti Mondiali. Non proprio inezie.

Ancora più estrema è la scelta alimen-tare del de-cisamente "tosto" e vegano  Brendan Brazier, professionista dell'Ironman Triathlon: una prova sportiva davvero estrema che porta gli atleti a confrontarsi su distanze di circa 40 chilometri a nuoto, più 180 chilometri in bicicletta, più altri 42 chilometri di corsa.  Tra gli atleti famosi vegetariani si trovano anche giocatori di football come, ad esempio, il professionista della National Football League Montell Owens, ventinovenne running back dei Jacksonville Jaguars.

Tornando ad arti marziali e sport da ring, il campione che viene subito in mente parlando di alimentazione vegetariana è Mike Tyson; in realtà, però, questi è diventato vegetariano e, in un secondo momento vegano, soltanto dopo aver abbandonato il ring. Atleti ancora in piena attività sono invece i lottatori di MMA Mac Dazing e Ronda Rousey: Dazing è un lottatore professionista dell'FC Pride statunitense, con al proprio attivo 20 incontri (16 vinti, tre persi, un pareggio); di Ronda Rousey e delle sue temibilissime arm bar avevo già avuto modo di scrivere in precedenza: nel 2012 è stata la prima donna in assoluto a firmare un contratto con la UFC ed ha "festeggiato" sconfiggendo la propria avversaria, Liz Carmouche, proprio con sottomissione. Anche Ronda è vegana e, al momento, imbattuta.
In fatto di pugilato, poi, l'attuale campione mondiale della WBO per il peso welter Timothy Bradley è vegano e anche la pugile tedesca Elena Walendzik ha fatto questa scelta alimentare ben prima di diventare campionessa dei pesi piuma.

Non mancano, chiaramente, sportivi vegani o vegetariani italiani: Dorina Vaccaroni, ad esepio, diventata prima famosa come fiorettista e, in seguito, passata al ciclismo professionistico è vegetariana; l'ex calciatore ed attuale allenatore Gianluca Vialli, così come pure  la fondista Manuela Di Centa, hanno rinunciato senza troppi rimpianti alla carne... Normalmente, però, di questa particolare scelta alimentare gli atleti di casa nostra parlano soltanto una volta abbandonate le competizioni, quasi facendo outing.

Alla domanda "si può fare sport e essere vegetariano?", dunque, è chiaro che si possa rispondere di sì: si tratta di una scelta personale ed una simile alimentazione, come visto, non impedisce affatto di raggiungere grandi risultati in abito agonistico, a patto ovviamente di seguire comunque un'alimentazione bilanciata e di assicurarsi di non avere alcun tipo di carenza nutrizionale.

giovedì 9 maggio 2013

Lucy Liu: arti marziali e sensualità ne "L'uomo con i pugni di ferro"


Bella, talentuosa e versatile, Lucy Liu torna al cinema con “L’uomo con i pugni di ferro”, film ambientato nella Cina feudale in cui sanguinarie bande si scontrano tra loro per il potere, in Italia dal 9 maggio.
Dopo essere stata la spietata killer O-Ren Ishii nel tarantiniano “Kill Bill” ed aver prestato la voce a personaggi decisamente più simpatici ma altrettanto letali, come Vipera del cartone Kung Fu Panda, Lucy torna ora a vestire i panni di bella e cattiva interpretando l’affascinante quanto astuta Madame Blossom, maitresse cinica ed affarista, pronta a tutto pur di garantirsi la sopravvivenza in una Cina spietata sul finire dell'ottocento.
La sua storia s'intreccerà con quella di Thaddeus, ex schiavo di colore fuggito da una piantagione e divenuto il fabbro del villaggio (interpretato da Rza) e con quella del mercenario inglese il cui nome è una garanzia: Knife (Russel Crowe).

Fisico tonico e in forma grazie a tre quarti d’ora di nuoto quotidiano, Lucy Liu è anche una fan di arti marziali come Judo e Taekwondo, oltre che del Kendo con la katana che le è stato decisamente utile nel corso delle riprese di “Kill Bill”, una conoscenza acquisita che si rivela preziosa in film d'azione come questo, nel quale colpi letali vanno a braccetto con effetti speciali; ma il fisico non è tutto e lei lo sa bene, tanto da aver investito fin da giovanissima in altro che non fosse l’apparenza, guadagnandosi una laurea in Lingue e Culture Orientali e arrivando a parlare sei lingue, tra le quali anche l’italiano.
Nel film scritto, diretto e interpretato da Rza, ovvero sia Robert Fitzgerald Diggs, al suo debutto cinematografico dopo il successo riscosso come leader del gruppo hip-hop Wu-Tang Clan, le arti marziali rivestono un ruolo di primissimo piano e non avrebbe potuto essere altrimenti: Rza è un fervente appassionato di Kung Fu fin dai tempi della scuola. Persino l’affascinante Madame Blossom e le sue sensuali ragazze sapranno dimostrare all’occorrenza di essere in grado di combattere e di far perdere letteralmente la testa ad ogni uomo che intralci loro il cammino.

Dal punto di vista prettamente marziale, appare evidente l'influsso tarantiniano e, a seconda del fatto che voi siate combattenti più Yin o più Yang, vi verrà da piangere o da ridere, ma di certo non potrete prendere sul serio le scene di lotta. Apprezzabili talvolta per le tecniche di Wushu applicate, come i numerosi calci a farfalla, ma per lo più oscurate da effetti speciali mirabolanti che fanno volare le persone come prive di massa e schizzare sangue a fiotti in ogni dove. Deprimente per chi apprezza - e magari pratica - le arti marziali e si ritrova ad assistere a questa farsa. 

mercoledì 8 maggio 2013

Lasagne vegetariane, fantasia in cucina

Vi capita mai di aver voglia di lasagne, ma non delle "solite" lasagne? Se la risposta è sì, questa che segue è la ricetta che fa al caso vostro. Se poi siete vegetariani e volete prepararvi un primo gustoso e low cost, questo è proprio quello che fa per voi.
Una cosa bellissima di questa ricetta, poi, è che, a parte la pasta per le lasagne, non ha ingredienti fissi: potete farla con la besciamelle tradizionale o con quella vegana (usando latte di soia per la preparazione ed evitando il burro), potete metterci piselli e porri e zucchine e funghi o carote e peperoni e sedano... qualunque verdura voi desideriate o abbiate già a disposizione in casa!
Io, per queste lasagne che vedete nella foto, ho usato piselli, carote, sedano, cipolla e porri, quindi la ricetta che do qui di seguito parlerà di queste verdure, ma tenete presente che potete utilizzare praticamente qualunque ortaggio.

Lavate e pulite ben bene i porri, tagliateli a rondelle e metteteli ad ammorbidire in una pentola con appena un accenno d'acqua; quando questa sarà evaporata ed i porri avranno iniziato ad essere morbidi, aggiungete un goccio d'olio d'oliva, se vi va un pizzico di sale, e lasciateli imbiondire appena. Nel frattempo lavate e tagliate a cubetti carote, cipolla e sedano (se ne avete in abbondanza, tenetene da parte anche come misto per soffritto: può sempre tornare utile averne un po' in freezer!) e metteteli a bollire in acqua, aggiungendo poi i piselli surgelati (che, essendo precotti, cuociono prima). Preparate la besciamelle con latte - o latte di soia se preferite -, burro e farina; se gradite, potete aggiungere un tocco di noce moscata o, come ho fatto io per avere un gusto più deciso e sopperire alla mancanza di sale, un poco di peperoncino.
Tagliate del formaggio a cubetti e grattugiate del parmigiano (se siete vegani, non so cosa suggerirvi; temo che il tofu non sia all'altezza in questo caso... ma certamente voi sapere come orientarvi nella scelta).

A questo punto è tutto pronto e si può procedere con l'"assemblaggio" delle nostre lasagne nel modo più classico: un po' di besciamelle sul fondo, poi strato di pasta (io in questo caso ho comprato quella già pronta, che trovo sia comunque buona), strato di besciamelle, strato di verdure miste, generosa cosparsa di formaggio e via, da capo con besciamelle, pasta, verdure, formaggi... Alla fine si inforna tutto a 180° fino a quando formaggi e besciamelle non si tramutano in una piacevolissima crosticina, poi non resta altro da fare che godersi il risultato.
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