lunedì 30 settembre 2013

Accanto ai ragazzi, contro il bullismo

Una delle prerogative del Kung Fu T'Ienshu che più amo è la sua profonda umanità. Al di là della tecnica, ben oltre l'esecuzione fisica di un qualsiasi esercizio, al centro di questa disciplina c'è l'interesse verso l'essere umano ed il Maestro Fondatore non ne ha mai fatto mistero: il Kung Fu T'Ienshu valorizza l'uomo, non la tecnica.
La nascita de "Lo Sbullo" mi ha quindi fatto enormemente piacere. Di che si tratta? Di un progetto pensato e voluto dall'Accademia Marziale Saronno e dalla Scuola Wo Chen CSeA, per coadiuvare le scuole del territorio nella prevenzione del bullismo.
Sul finire dello scorso anno scolastico il Maestro Davide Carpanese ed io siamo stati ospiti del Collegio Castelli e in quell'occasione, nel corso della riunione studentesca, è stato presentato in forma sperimentale ciò che oggi è divenuto un progetto concreto che si svilupperà lungo tutto l'anno scolastico 2013/2014: un intervento completamente gratuito, per tutte le scuole di Saronno che desiderino parlare di bullismo e di prevenzione di questo fenomeno.
In che cosa consiste, esattamente, "Lo Sbullo"? E' presto detto: il Maestro Carpanese ed io ci recheremo negli istituti che ne faranno richiesta, inizialmente proietteremo delle slide realizzate ad hoc per inquadrare il bullismo come fenomeno sociale e mostrare l'utilità delle arti marziali come sistema di prevenzione (non solo per la potenziale vittima, ma anche a beneficio del potenziale bullo!) ed in un secondo momento gli allievi che lo desiderano potranno sperimentare, sotto la guida del Maestro Carpanese, alcune semplici tecniche base di autodifesa. Si tratta insomma di un evento davvero interattivo, nel senso che gli studenti non saranno mai semplici spettatori ma interagiranno con noi, ponendoci domande e sperimentando in prima persona alcune tecniche.
Questo video è un estratto della mattinata trascorsa al Castelli, che ne pensate?

martedì 24 settembre 2013

Rubi per fame? La spesa la paga il Sindaco

Niente profumi nè superalcolici, videogames o altri beni superflui, ma se rubi per fame in un negozio o supermercato di Vigonovo vieni "graziato" e la spesa la paga il Comune. 
Damiano Zecchinato, Sindaco di questa cittadina di circa 10 mila abitanti del Veneto, ha infatti invitato tutti i supermercati della zona a non denunciare chi ruba perchè si trova in comprovate difficoltà economiche, dicendo di rivolgersi direttamente al Comune; non solo: secondo alcune fonti locali, prima di intervenire in veste istituzionale, il primo cittadino avrebbe già pagato di tasca propria in almeno un paio di occasioni delle piccole cifre, corrispondenti a beni sottratti da persone bisognose sorprese a rubare generi alimentari.
Quando la notizia è trapelata, Zecchinato ha dovuto render conto del proprio operato alla stampa locale: "Sono dell'idea - ha dichiarato - di pagare il conto ai supermercati di persona o attraverso il Comune, piuttosto che lasciare che un anziano o una persona che rappresenta un caso sociale finisca in prigione per furto di cibarie. Per questo ho chiesto a negozi e supermercati la massima tolleranza e di comunicare con il Comune quando si verificano fatti del genere. Oltre ai direttori dei principali negozi e supermercati del paese ho avvertito anche il Comandante dei Carabinieri: se si verifica che una persona ruba cibarie per pochi euro, per reale bisogno, e viene scoperta, è opportuno che non scatti la denuncia ma che ci si rivolga ai Servizi Sociali". Una vicenda praticamente opposta a quanto balzato agli onori della cronaca sul finire del 2012, quando, sempre in Veneto, madre e figlia disoccupate vennero condannate al carcere per aver rubato merce per circa 30 euro.

Non si tratta di buonismo nè di faciloneria, ma di reale attenzione ai bisogni dei cittadini; è lo stesso Sindaco, infatti, a precisare che questa decisione "non significa che chiunque rubi nei negozi debba essere perdonato; non vogliamo giustificare i furti nè sostituirci alle forze dell'ordine, si tratta invece di capire le reali condizioni di difficoltà delle persone. Ci sono anziani, ma anche giovani coppie disoccupate, che non hanno materialmente i soldi per tirare avanti e non riescono nemmeno a mettere insieme il pranzo con la cena; se denunciate per furto in flagranza, queste persone rischiano il carcere, mentre per altri cavilli giuridici veri ladri e delinquenti restano a piede libero". Una situazione paradossale, che Zecchinato vuole evitare e che ha riscosso il plauso anche dell'ASCOM, l'Associazione di categoria dei commercianti, per mezzo delle parole di Adelino Carraro, vice presidente dell'ASCOM della Riviera del Brenta: "Già da tempo i nostri associati, se beccano il ladro e lo conoscono, chiudono un occhio chiedendo soltanto la restituzione della merce sottratta e senza richiedere l'intervento delle forze dell'ordine poichè sanno che si tratta di persone in reale difficoltà - ha commentato - Il buon senso del Sindaco di Vigonovo, in questo senso va elogiato".

domenica 22 settembre 2013

Cristiani today

Domenica, giorno sacro per i cristiani. Giorno in cui "ricordarsi di santificare le feste" e rendere grazie a Dio. In questo giorno Papa Francesco è in Sardegna e prega, con parole sue e non dettate dal breviario, con i tanti disoccupati di quella terra splendida e sofferente e di tutta Italia, ma in questo giorno in Pakistan una terribile esplosione ha portato la morte in una chiesa cattolica e soltanto ieri si è sposata Belen
Questi avvenimenti, che possono sembrare slegati tra loro, in realtà sono uniti da un fattore comune: quello del cristianesimo e di quanto difficile possa essere camminare con fede nel solco tracciato da Gesù.

Le terribili notizie ed immagini che giungono dal Pakistan, dove i cristiani sono una sparuta minoranza pari circa al 4% dell'intera popolazione, possono seminare sdegno ed un senso di ribellione nei confronti dei musulmani, la larghissima maggioranza dei pakistani. Ma non è questo che insegna Gesù. I cristiani sono, se così si può dire, abituati al martirio: non soltanto Santo Stefano, San Pietro, San Paolo - autentici padri della Chiesa - sono stati martiri, ma lo stesso Gesù è, per la Storia ufficiale, un perdente: da innocente è stato ucciso, dopo processi e torture, inchiodato alla croce come il peggiore dei delinquenti. Una colpa certo l'aveva: quella di amare, oltre ogni regola e limite, andando oltre il senso comune e fregandosene delle regole degli uomini che avrebbero voluto veder emarginati i malati, lapidate le adultere, scacciati gli indemoniati. Lui amava le persone. Indipendentemente da condizione sociale, sesso, credo religioso (si ferma a parlare con la donna al pozzo, samaritana, che non a caso stupita gli chiede come mai, lui, uomo giudeo, le rivolga la parola [Giovanni 4: 9]).
Il cristiano, dunque, ama e perdona, seguendo l'insegnamento di Gesù, o almeno si sforza di farlo. La comunità cristiana del Pakistan, a cui vanno tutta la mia vicinanza e le mie preghiere in questo drammatico momento, troverà in Dio e in sè la forza per continuare a seguire la via tracciata dal Cristo, rifuggendo l'odio ed il desiderio di vendetta nei confronti dei fratelli musulmani.

Belen Rodriguez, ragazza da spettacolo (questo significa, letteralmente, "show girl"), ha spettacolarizzato anche il suo matrimonio e, forse, non avrebbe potuto fare altrimenti. Tutta la sua vita o quasi è sempre stata sotto i riflettori o comunque è divenuta di pubblico dominio, dal sesso orale adolescenziale impietosamente sbattuto sul web dall'ex fidanzatino alla lunga e tormentata love story con il controverso e divorziato Fabrizio Corona, fino al fidanzamento con l'attuale marito e la gravidanza prematrimoniale. 
Abito bianco dalla scollatura abissale, Belen da evangelica si è convertita al cattolicesimo perchè - come avrebbe lei stessa raccontato ad un cronista - "Ho sempre sognato le promesse sull'altare, l'abito sontuoso, il ricevimento": motivazioni non certo dettate da un profondo credo e confermate dalla sorella Cecilia, la quale non ha voluto convertirsi e, infatti, non ha potuto farle da testimone. E' la stessa Chiesa Evangelica a gioire per la "conversione" di siffatta "fedele", con un articolo che lascia ben poco spazio a dubbi. 
Anche i sacerdoti cristiani cattolici, poi, devono aver avuto non poche perplessità di fronte ad una simile conversione: due prelati hanno rifiutato di celebrare la cerimonia, come riporta il Corriere della Sera, volendo mantenere la sacralità del matrimonio e rifuggendo da una "carnevalata" ed alla fine la gossipatissima coppia Belen Rodriguez - Stefano De Martino è stata unita nel sacro vincolo da un prete amico di famiglia, talmente amico da aver chiuso gli occhi anche davanti all'omosessualità di due dei testimoni (Fabrizio Fiorani e Giuseppe Dicecca sono infatti compagni nella vita). 

Ben lungi dal voler giudicare Belen o altre persone, ricordo soltanto che Gesù stesso, secondo quanto riportato dai Vangeli, perdonava dicendo "Và e non peccare più": soltanto il tempo saprà dirci se Belen ha davvero abbracciato la fede cristiana cattolica o se, semplicemente, desiderava soltanto un abito sontuoso ed un bel ricevimento da esibire in tv e sui giornali, come tutto il resto della sua esistenza fino ad oggi.

Aggiornamento del 25 marzo 2015: il gossip rivela che Belen ed il marito Stefano già si starebbero separando (qui l'articolo).

giovedì 12 settembre 2013

Arti marziali: sono troppo vecchio?

Kung Fu T'Ienshu: praticanti dai 13 ai ...ant'anni
"Ho 18 anni, sono troppo grande per iniziare a fare Kung Fu?", "Non sono più una ragazzina, forse per me è troppo tardi per imparare l'autodifesa", "Ho già quarant'anni, crede che possa frequentare lo stesso i corsi di arti marziali?"... Sono tantissimi i dubbi che avvolgono le discipline marziali ed è davvero molto difficile convincere le persone circa il fatto che non esiste un momento giusto, non c'è un'età giusta per iniziare a praticare arti marziali.

Spesso le arti marziali vengono assimilate agli sport più diffusi - complice anche il fatto che molte discipline marziali hanno sviluppato, nel corso degli anni, una spiccata vocazione agonistica - e quindi si ritiene che "prima si comincia, meglio è": i bambini hanno una struttura fisica estremamente flessibile, cosa che consente loro di eseguire movimenti... arditi come ad esempio le spaccate senza battere ciglio ed hanno una naturale incoscienza che  fa sì che eseguano esercizi e cadute senza porsi il benchè minimo problema.
Un bambino
dello Shaolin Kung Fu
Lo Shaolin Kung Fu cinese ha letteralmente fatto scuola in questo, mostrando al mondo come bambini di 8 o 9 anni possano eseguire tecniche ed esercizi a dir poco strabilianti.

Ma questo non deve fermarci se abbiamo ormai ben più di 10 o 15 o 20 anni! La fotografia che trovate a inizio post ritrae una piccola rappresentativa della nostra Scuola Wo Chen di Kung Fu stile T'Ienshu, una rappresentativa che racchiude in sè praticanti dai 13 ai ... anta anni (non scendo nei dettagli perchè la "vecchietta" del gruppo è una signora! E voi che leggete non azzardate ipotesi, perchè se indovinaste incorrereste nella sua ira funesta mentre se sbagliaste le altre signore vorrebbero il vostro scalpo!): tra di noi ci sono studenti, operai, impiegati, liberi professionisti... siamo persone diversissime per età, occupazione, interessi, ma tutte accomunate dalla passione per questa splendida arte marziale che ci arricchisce e ci rende migliori.

Non bisogna mai dimenticare, poi, che i combattimenti sono soltanto una parte delle arti marziali e non necessariamente la parte più importante: le forme - che nel Kung Fu T'Ienshu vengono chiamate Tao - hanno un valore fondamentale e non solo possono venir praticate, ma - almeno questa è la mia esperienza personale - si apprezzano e si comprendono meglio proprio man a mano che si cresce, anagraficamente ma più ancora umanamente.
L'autodifesa, poi, davvero non conosce limiti d'età e se è vero, da un lato, che siamo impegnati nelle scuole con il nostro progetto contro il bullismo, altrettanto è vero che molti praticanti adulti dei nostri corsi hanno acquistato maggior sicurezza grazie all'assidua frequenza ed alla costante pratica della disciplina, che prevede attacchi e possibili reazioni.
Non è affatto un problema, dunque, se non abbiamo più 10 anni e neppure 20, ma non è un problema nemmeno se abbiamo superato i 30 e persino i 40 anni: il vero limite è quello che noi stessi ci poniamo.
Può un numero scritto su un documento d'identità frenare il nostro desiderio di avvicinarci al Kung Fu? La risposta sta a ciascuno di noi. 

martedì 10 settembre 2013

"Impero": nell'impero romano seguendo una moneta

Chi lo apprezza come divulgatore scientifico in tv, dove ha seguito il cammino tracciato dal padre, non potrà che riconfermare la propria stima, persino accrescendola: Alberto Angela rivela doti di narratore fuori dal comune e trascina il lettore in un romanzo che è trattato storico, seducendolo con suggestioni di luci ed ombre, profumi e suoni.
"Impero" percorre il confine che separa la saggistica dalla narrativa in modo piacevolissimo: i protagonisti e le vicende narrate sono nella larghissima maggioranza reali, voci di un antico passato giunte a noi grazie a preziosi reperti archeologici disseminati dal Regno Unito all'Egitto, dal Portogallo alla Romania, in quell'immenso terreno che fu, appunto, l'Impero Romano; ciò che non è vero è comunque verosimile, basato su rigorose ricerche storiche ed antropologiche.

Il viaggio in questo territorio sterminato, se tralasciamo la ovvia Roma, inizia proprio in Inghilterra o, per la precisione, in Britannia, come all'epoca era nota la terra "barbara" d'oltremanica: da qui un sesterzio partirà, passando di mano in mano, per un incredibile viaggio e ci condurrà con lui, pagina dopo pagina, facendoci conoscere soldati e mercanti, donne libere e schiavi, medici e aurighi, maghe e prostitute... In questi primi secoli dell'età cristiana l'Europa si trova unita e si specchia sul Mediterraneo come non avverrà per centinaia di anni, come neppure Alessandro Magno riuscirà a fare.
Ma ciò che stupisce, al di là della vastità dell'Impero, è la modernità di Roma: una metropoli multietnica e tollerante, cuore di un vastissimo territorio in cui fioriscono i commerci, si scommette sulle corse d'auto... pardon, di quadrighe, si intrecciano amori e tradimenti, si costruiscono ardite opere architettoniche e ci si intrattiene ammirando le opere d'arte dei musei.  Non mi credete? Leggete questo libro e poi mi direte.

Titolo: "Impero - Viaggio nell'Impero di Roma seguendo una moneta"
Autore: Alberto Angela
Editore: RAI Eri - Mondadori
Anno d'edizione: 2010

martedì 3 settembre 2013

Cercasi Pelpa disperatamente

Pelpa è scomparsa. Al nostro ritorno dalle vacanze è venuta a salutarci, ma io non sono neppure riuscita ad accarezzarla e Davide mi ha detto che non ha mangiato, poi è scomparsa. Semplicemente. Dall'oggi al domani. Pelpa vive fuori casa, ma l'appuntamento con la ciotola del cibo e le coccole è immancabile per lei, quindi inizio DAVVERO ad essere preoccupata, perchè ormai manca da casa da quattro giorni ed è una cosa davvero insolita, dal momento che non si allontana mai troppo: il massimo del suo girovagare, di solito, si limita ai giardini dei vicini. E comunque arriva SEMPRE quando la chiamiamo. Sempre, tranne che in questi lunghissimi quattro giorni senza di lei.
Una volta era rimasta chiusa per errore nel garage di un vicino, ma aveva miagolato talmente tanto e talmente forte che l'avevamo localizzata e liberata. In questi giorni, nulla.
Pelpa è un gatto femmina dal pelo tigrato, di 11 anni, sterilizzata, occhi verdi. Vi prego, se qualcuno l'ha vista me lo faccia sapere. Grazie.

lunedì 2 settembre 2013

Il Kung Fu T'Ienshu e i bambini

I bambini possono praticare arti marziali? Perchè dovrei iscrivere mio figlio a un corso di arti marziali invece che a calcio e perchè mai la mia bambina dovrebbe frequentare una scuola di Kung Fu anzichè dedicarsi alla pallavolo o alla ginnastica artistica? 
Iniziamo col dire che i bambini possono praticare arti marziali, ma non devono farlo per forza: se preferiscono iscriversi al corso di calcio che frequentano i loro amichetti o se hanno una passione per la danza o la ginnastica è giusto che, compatibilmente con le possibilità dei genitori, seguano i loro desideri e le loro inclinazioni. Lo sport deve essere innanzi tutto un divertimento, soprattutto in età infantile, ed avere per casa un piccolo calciatore senza talento ma felice è sicuramente preferibile dall'avere un prodigio del Kung Fu in miniatura ma triste ed annoiato.
Ma se è nostro figlio a chiederci di praticare arti marziali? Allora perfetto: i corsi per bambini sono diversi da quelli per adulti e puntano moltissimo sull'aspetto ludico e divertente, ma al contempo insegnano il rispetto della disciplina, del Maestro e del prossimo in genere; inoltre favoriscono un armonioso sviluppo fisico ed un equilibrato sviluppo psicologico ed emotivo, fattori entrambi di grande importanza nella crescita di un bambino. La competizione coi coetanei, del tutto naturale in questo periodo dell'età evolutiva in cui si tende ancora a voler accentrare l'attenzione su di sè, non viene esasperata da Maestro ed Istruttori ma canalizzata ed indirizzata, divenendo uno stimolo a far meglio, a cercare di migliorarsi sempre e non accontentarsi.
Vi lascio adesso ad un video dei nostri piccoli allievi di Kung Fu T'Ienshu, che spiega meglio di molte parole perchè i bambini amano questa disciplina.