lunedì 29 aprile 2013

Il "mio" Festival dell'Oriente a Milano

Il resoconto della giornata, non esattamente baciata dalla fortuna, l'avevo già scritto qualche giorno fa; adesso voglio condividere con voi il video che ho realizzato perchè, come avevo già avuto modo di dire, secondo me il Festival dell'Oriente merita sempre e comunque di essere visitato.

Questo video non rende certo giustizia alla manifestazione di Milano che, articolata in quattro giorni, ha assicurato una vera e propria full immersion in atmosfere e culture lontane, ma spero comunque che vi piaccia.
Buona visione!

domenica 28 aprile 2013

Una Bohemian Rhapsody... insolita

Io adoro i Queen, quelli di Freddie Mercury e di grandi canzoni come "The March of the Black Queen", "The show must go on", "Too much love will kill you" e "Bohemian Rhapsody"... Ma una Bohemian Rhapsody come questa scovata da mio marito nel web non l'avevo mai sentita! Gustatevela! 

venerdì 26 aprile 2013

Festival dell'Oriente a Milano

Apro questo post con un'immagine delle bambole Kokeshi, graziosi portafortuna giapponesi presenti in gran numero al Festival dell'Oriente di Milano, perchè avremmo proprio bisogno non di uno, ma di molti e potenti antisfiga
Tanto per cominciare, va detto che abbiamo impiegato due ore e mezza per raggiungere, da Saronno, il Parco Espositivo Novegro, sede del Festival. E per rendere meglio l'idea aggiungo che Saronno dista da Novegro circa una quarantina di chilometri: roba da tre quarti d'ora di viaggio, per intenderci. Ma noi no. Noi riusciamo a beccare un traffico degno dei peggiori esodi estivi.
Quando finalmente raggiungiamo il Festival, i nostri amici del Krav Maga hanno già finito la loro esibizione (porcaccia miseria!) ed è ormai ora di pranzo, quindi ne approfittiamo per girare un po' tra le bancarelle e prendere qualcosa da mangiare; io personalmente ho optato per la cucina thailandese, attratta dall'idea di assaporare un cibo che non avevo mai assaggiato prima e rassicurata dalla luuuunghiiiissiiiiimaaaaa coda di persone che attendevano il proprio turno per gustare queste esotiche prelibatezze. Il conto di 9,50 euro per un cartoncino di spaghetti piccanti ed una bottiglietta d'acqua naturale è stato da me accolto con un molto poco orientale "e sti ca..i!", ma, a parte ciò, devo ammettere che gli spaghetti erano proprio buoni e si sono rivelati essere anche leggeri, dal momento che non si sono ripresentati alla luce del sole quando ci siamo allenati, poco dopo. 

Il Festival mi è parso più caotico rispetto all'edizione di Carrara, ma forse il mio giudizio era viziato dal fatto che non fossi esattamente rilassata e che abbia avuto anche molto meno tempo a disposizione per visitarlo, dovendo accontentarmi di qualche ora invece che delle due giornate di novembre. Inoltre va detto che questa è la prima edizione milanese della manifestazione ed io sto parlando solo della giornata inaugurale... Comunque non fraintendetemi: è davvero bellissima l'atmosfera multietnica che si respira ad ogni angolo, una vera full immersion in culture e suggestioni lontane! Se chiedete a me, ogni edizione del Festival dell'Oriente vale sicuramente la pena di essere visitata.

Nel pomeriggio i miei "soci" ed io, sotto la guida del Maestro Carpanese, ci siamo allenati nell'ampio parco esterno ai capannoni e, stranamente vista la sfiga che ci ha accompagnati sin dal mattino, è filato tutto liscio: ci siamo divertiti, c'era un bel sole, nessuno si è fatto male... Ma la giornata non era ancora finita e, infatti, sulla via del ritorno verso casa... Alè, fermi per un problema all'auto!

A breve realizzerò un video di questa giornata che, comunque, nonostante i numerosi imprevisti, è stata molto piacevole: anche la sfiga si affronta meglio se si è in buona compagnia!

mercoledì 24 aprile 2013

Un viaggio in Estremo Oriente. A due passi da casa

Che ne dite, in occasione del ponte del 25 aprile, di un bel viaggio in Estremo Oriente? Vedere coi vostri occhi la danza indiana Bharata Natyam che, nata dai rituali dei templi del Tamil Nadu, è giunta fino ai giorni nostri, o concentrarsi sulla degustazione del sake, la tradizionale bevanda giapponese ricavata dal riso, oppure ancora sperimentare i famosi massaggi thailandesi per un relax davvero completo e, perchè no?, sbirciare gli allenamenti di una scuola di Kung Fu...  Se state pensando che sarebbe splendido, ma che in questo momento proprio non potete permettervi un viaggio all'altro capo del pianeta, tranquillizzatevi: sarà l'altro capo del pianeta a venire in Italia!
Dal 25 al 28 aprile, infatti, Milano ospiterà il Festival dell'Oriente, giunto alla sua quarta edizione e pronto per un nuovo grande successo di pubblico.

Noi, che con una rappresentativa della nostra Scuola avevamo già preso parte alla precedente edizione di Carrara, non abbiamo certo intenzione di lasciarci sfuggire questa straordinaria opportunità ora che il Festival arriva praticamente dietro casa nostra e proprio il 25 aprile saremo presenti per dare una dimostrazione del nostro stile marziale e... per perderci tra le atmosfere e le curiosità orientali!
Se volete, venite a scoprirci tra gli stand presenti: saremo lieti di incontrarvi!

Qui sotto trovate il video che ho realizzato in occasione del Festival di Carrara, è stata un'esperienza bellissima!


Per maggiori informazioni sul Festival dell'Oriente, cliccate qui.

martedì 23 aprile 2013

23 aprile: Giornata Nazionale del Drago

Il 23 aprile si festeggia la Giornata Nazionale del Drago. Che sia il Serpente Piumato degli antichi popoli sudamericani, il portatore di pioggia e simbolo dell'Imperatore Cinese o il temibile mostro della mitologia europea - solo recentemente riabilitato grazie a libri e film fantasy - il drago è presente pressochè in tutte le culture e tutte le epoche del pianeta ed il suo fascino perdura ancora oggi. Complici le favole, anche i bambini della web generation hanno imparato a conoscere queste mitiche creature, con un misto di paura e aspettativa; cambiano gli eroi, insomma, ma il "mostro cattivo" deve esserci in ogni fiaba che si rispetti, altrimenti come potrebbe il principe o il cavaliere di turno "fare carriera" e conquistare la bella principessa o la riconoscenza dell'intero villaggio?
E la scelta del 23 aprile come data in cui tributare il giusto onore a questo insostituibile "cattivo" non è casuale: in questo giorno, infatti, ricorre la festività di San Giorgio, che senza un drago certamente non sarebbe diventato così famoso!

Io, che sono venuta a conoscenza di questa Giornata grazie a Dqu e che credo fermamente nel potere della fantasia e dell'immaginazione, ho pensato di aderire con un post molto "scientifico" perchè, signore e signori, ho avuto modo d'incontrare nientemeno che un'autentica esperta di draghi: Francesca R. D'Amato. Lei, che ha studiato Scienze Naturali e si è occupata per anni di comunicazione ambientale, alla fine ha scelto di seguire la sua passione per le leggende e... si è messa sulle tracce dei draghi!
L'ho incontrata in occasione di "Celtica 2012", poco prima che iniziasse il suo seminario su queste affascinanti creature che popolano fiabe e leggende e che, sorprendentemente, hanno anche lasciato tracce molto concrete del loro passaggio. Lo sapevate, ad esempio, che nella chiesa di San Giorgio di Almenno S. Salvatore, in provincia di Bergamo, si trova una gigantesca costola ricurva, lunga oltre 2 metri e mezzo, appartenuta al terribile drago che infestava le acque del lago Gerundo? E sempre in zona, vicino a Paladina, i frati del santuario della Beata Vergine a Sombreno custodiscono un'altra enorme costola, lunga 1 metro e 80; secondo le leggende raccolte e archiviate nel santuario quest'osso apparteneva ad un pericolosissimo drago che ogni notte usciva dal lago Gerundo e seminava morte e terrore nelle aree circostanti. Affrontato da un coraggioso cavaliere - di cui purtroppo non ci è giunto il nome - il drago morì, venne fatto a pezzi ed il giovane coraggioso donò le parti della bestia a diverse diocesi locali.
Ma non fate l'errore di pensare che i draghi infestassero solo il nord Italia: come spiega Francesca, sebbene amassero le zone alpine, ricche di laghi e vette dove nascondersi, questi animali erano diffusi lungo tutta la penisola. Tant'è che un'altra gigantesca costola si trova nella chiesetta di San Crescenziano a Pietralunga, in provincia di Perugia, tangibile resto del mostro che infestava la Val Tiberina e che venne ucciso nel 303 proprio dal valoroso cavaliere, poi diventato Santo, Crescenziano.
Anche dove non ci sono ossa a testimonianza della passata presenza di un drago, racconti e leggende ne tramandano le terribili gesta in numerosissimi paesi italiani. Non ci credete? Allora date un'occhiata alla cartina geografica del censimento dei draghi italiani, realizzata da Francesca, e vi ricrederete!

Ma come mai alcuni draghi vivono nelle grotte e altri invece sul fondo dei laghi? Come fanno a respirare, quelli subacquei? E quelli che sputano fuoco, come fanno a non incendiarsi la gola e il naso? E poi, naturalmente, ci sono i draghi che volano: hanno due o quattro zampe? E come devono essere le loro ali per sostenere il peso di un simile bestione? I draghi fanno le uova o nascono già dei draghetti? Per rispondere a tutte queste domande - e a molte altre ancora, avete idea di quante e quali domande riescano a sfornare dei bambini?! - Francesca attinge a piene mani alla sua preparazione scientifica, mescolando in una fantastica alchimia la più sfrenata fantasia con la biologia più rigorosa: ci sono "trucchi da drago" che ritroviamo, pensate un po', nelle galline!
Foto di drago tratta dal sito www.gnomi.org
Dal momento che spiegare la biologia di un animale, soprattutto se mitologico, può essere piuttosto complicato, questa eccezionale "dragologa" porta sempre con sè dei modellini ed un autentico cranio di drago, per illustrare nel miglior modo possibile come funziona il meccanismo che consente a queste creature di sputare fuoco. Insomma: per ogni domanda che possiate avere circa questi animali, Francesca ha una risposta pronta. O è pronta a cercarla!
Con grande fantasia e passione.

Oktagon 2013, ecco com'è andata

Giunto ormai alla diciottesima edizione, Oktagon "diventa maggiorenne" e festeggia accogliendo gli oltre diecimila spettatori con un inedito incontro di MMA che vede contrapposti Rafael Torres e Henry Segura. L'incontro, vinto per KO al primo round da Torres, ha contribuito a scaldare il pubblico assiepato sugli spalti del Filaforum di Assago, introducendo nel miglior modo possibile l'incontro tra regine del ring che ha visto la vincitrice della passata edizione incrociare i guantoni con la campionessa ISKA britannica Cassie Robinson.
Memore del successo conquistato proprio ad Oktagon lo scorso anno, Veronica "Ringhio" Vernocchi non ha voluto sfigurare ed è riuscita, anche in questa edizione, ad avere la meglio sulla pur titolata avversaria d'oltremanica: la Robinson non ha potuto far nulla per contrastare l'uragano Vernocchi, capace di mandarla al tappeto tre volte nel corso del primo round.
Veronica Vernocchi colpisce duramente Cassie Robinson
Con questo spettacolare incontro tra signore del ring, coronato da un netto successo italiano, si è aperta la serata di Oktagon Glory World 2013,  il galà magistralmente diretto dal grande Carlo Di Blasi e capace, anno dopo anno, di conquistare sempre maggior rilevanza a livello internazionale.
Sul ring sono poi saliti i giganti del K1 -100 Kg Alex Rossi e Davide "Tonno" Longoni: un montante, nel primo round, va a segno e ferma Longoni per decisione arbitrale. 

La netta apertura internazionale di Oktagon è stata testimoniata non soltanto dai quattro incontri che hanno visto gli atleti di casa nostra confrontarsi in incontri di Thai Boxe con i beniamini thailandesi,  ma anche da un'iniziativa di cooperazione internazionale che ha portato un angolo di Thailandia nel cuore di Milano: con "Made in Thailand", altra geniale trovata di Di Blasi, una ventina di tensostrutture a pagoda sono spuntate in piazza Beccaria, offrendo ai visitatori assaggi dell'antica e affascinante cultura orientale oltre a, naturalmente, molti prodotti tipici. 
Introdotti da uno spettacolo tratto dalla tradizione thailandese, sul quadrato si sono svolti quattro incontri di Muay Thai: per la categoria - 65 Kg Saksongkram Pooptheeratham ha battuto per ko al secondo round Zakaria Mourchid; rimonta dell'Italia nella categoria di peso superiore, con Julian Imeri che sconfigge ai punti un combattivo Weytharn Sitsongpeenong; la situazione torna a favore della Thailandia con l'incontro successivo, quando Mustapha Haida abbandona al secondo round sotto i colpi di Moses Sangtiennoi, per poi assestarsi sul definitivo 2-2 finale grazie alla vittoria ai punti di Enrike Gogokhia che ha sconfitto ai punti Sittichai Sitsongpeenong.

Inutile negare però che a rapire completamente gli spettatori sono stati gli incontri inseriti nel prestigioso circuito mondiale Glory, seguito da 175 tv in tutto il globo, di cui Milano rappresentava la settima tappa (la successiva sarà Tokio, il 3 maggio, per approdare poi negli USA a New York in giugno).
Steve McKinnon e Michael Duut, protagonisti di un
incontro dall'esito molto contestato.
Buona prova del fighter Roberto Cocco, che perde ai punti contro il temibile Karapet Karapetyan nel primo incontro di Glory 7; contestatissima dal pubblico la scelta arbitrale che ha scippato la vittoria all'australiano Steve McKinnon, immeritatamente battuto per una manciata di punti da un Michael Duut sommerso dai fischi di Assago.
Sempre decisa ai punti la vittoria di Rico Verhoeven contro Jhonata Diniz nella categoria + 95 Kg, mentre un'accidentale ferita al volto ferma al primo round lo scontro tra  Marat Grigorian e Chingiz Alazov attribuendo ai due contendenti un salomonico pareggio. Peccato perchè Alazov ha dato, in passato, prova di essere un marzialista degno d'attenzione e questo incontro sarebbe stata una buona occasione per vederlo battersi in un contesto d'alto livello. L'indomabile "vecchietto" del ring Sak Kaopon Lek (oltre 280 incontri di Muay Thai al suo attivo!) dimostra poi come maturità ed esperienza abbiano peso anche negli incontri di grande caratura e si sbarazza del temibile - e decisamente più giovane - Sergio Wielzen; nell'incontro -85 Kg è necessario disputare un round extra per decretare il vincitore tra i due agguerritissimi Artem Levin e Sahak Parparyan,premiando infine ai punti l'atleta russo. Un Davit Kiria decisamente in forma riesce, un po' a sorpresa, a prevalere su Jury Bessmertny, sovvertendo i pronostici della vigilia e dando una lezione di umiltà a chi ritiene di essere già arrivato ed anche Robin Van Roosmalen vince ai punti contro Murthel Groenhart.

Incontro clou della serata, non a caso l'ultimo in programma, quello che ha visto "il dottore" Giorgio Petrosyan affrontare Hafid El Boustati, autore di dichiarazioni sprezzanti alla vigilia dell'incontro; come spesso accade, chi fa meno ricorso alle parole è perchè preferisce che siano i fatti a parlare. Hafid, che stando alle dichiarazioni del pre-match avrebbe dovuto far scappare Petrosyan a gambe levate, ha invece incassato diversi colpi, non sempre riuscendo a reagire al meglio e perdendo  infine ai punti.
Una vittoria salutata da un boato e da applausi scroscianti dal pubblico del Filaforum e festeggiata anche da Mario Balotelli che, fresco di squalifica dai campi da calcio, ha pensato di approfittarne per gustarsi una serata a bordo ring.

Lieta per i buoni risultati conquistati dai fighters italiani, la serata di sabato 21 marzo mi ha regalato anche un altro validissimo motivo per cui essere felice: l'incontro con un'autentica leggenda dell'UFC.
Il grande Frank Shamrock, soprannominato non a caso "the legend", è stato a lungo considerato il miglior lottatore al mondo ed è entrato nel Guinness dei primati per aver conquistato la vittoria più veloce in un incontro di UFC, sconfiggendo l'avversario in soli 16 secondi. Ebbene, Frank Shamrock, ora commentatore sportivo, si trovava a Milano per la telecronaca di Glory 7 e... ne abbiamo approfittato spudoratamente per chiedergli di scattare qualche foto in sua compagnia e scambiare due parole!
Cortese e molto disponibile, tutt'altro che "divo", questo grande atleta si è dimostrato ben lieto di accontentare dei suoi fans, per i quali rappresenta un vero mito. Nel nostro gruppo c'era chi sarebbe stato persino disposto a farsi un viaggio negli Stati Uniti pur di riuscire ad incontrarlo e invece... basta frequentare i posti giusti: come il Forum di Assago quando si svolge Oktagon! Spettacolo!

(P.S. Come sempre, cliccate sulle foto per ingrandirle!)

mercoledì 17 aprile 2013

Hamburger vegetariani e... soyanese

I vegetariani sono in costante crescita: secondo i dati raccolti nel Rapporto Italia realizzato da Eurispes, circa 3 milioni e 700 mila italiani hanno scelto questo tipo di alimentazione nell'ultimo anno, raggiungendo, tra vegetariani (4,9%) e vegani (1,1%), il 6% della popolazione e guadagnando due punti percentuale rispetto all'anno precedente. Come era forse prevedibile, diverse le motivazioni che portano uomini e donne verso questa decisione: per i primi, è soprattutto l'attenzione al benessere fisico ed alla salute (42,3% degli intervistati) a portare all'abbandono di carne e affini; le seconde, invece, scelgono questo stile di vita per sensibilità verso gli animali (66,7% delle donne).
Recentemente l'ASL di Milano, sulla scorta degli ultimi studi effettuati in materia, è persino arrivata a prescrivere una "svolta vegana" a quanti soffrono di diabete di tipo 2: "Dieta vegana, oppure mediterranea correttamente impostata, attività fisica e cessazione del fumo", sono queste le prime indicazioni riportate in un documento, intitolato Percorso Preventivo Diagnostico Terapeutico Assistenziale, redatto da Alberto Donzelli, direttore del Servizio Educazione all'appropriatezza ed EBM di Milano e destinato a 1.100 medici di medicina generale del capoluogo lombardo.

Anche chi, fortunatamente, non è affetto da questo tipo di patologia, però, potrebbe avere buoni motivi per avvicinarsi alla dieta vegetariana: gli sportivi, ad esempio, sanno bene che la soia ha un elevatissimo contenuto proteico, pari al 37%  del peso a secco, decisamente superiore a qualsiasi tipologia di carne o pesce (che contengono circa 20/25 grammi di proteine per ogni etto di prodotto).
Largo dunque agli hamburger di soia (che si trovano già pronti, ora in vendita anche nei comuni supermercati) o che potete preparare da voi: fate ammorbidire 250 gr di granulato di soia in acqua calda, strizzatelo bene e aggiungetelo a 2 patate medie che avrete fatto lessare e schiacciato con una forchetta. Unite un cucchiaino di salsa di soia, mezza cipolla tritata finemente e un cucchiaino di origano. Con questo composto ben amalgamato formate quattro o cinque polpette che poi schiaccerete nella classica forma di hamburger e cuocerete in padella, con un po' d'olio d'oliva, per cinque minuti per lato. E la soyanese? Di questa furbata non posso proprio prendermi il merito, perchè la ricetta l'ho presa da Twitter (grazie @ele2468 e soprattutto @48efavolosa!). Ecco la ricetta: 100 ml di latte di soya, 200 ml di olio di semi, 1 cucchiaino d'aceto e una punta di zafferano per dare il colore, sale, succo di un limone. E la cosa bella, tra l'altro, è che mancando l'uovo non può nemmeno "impazzire"!

P.S. Se acquistate gli hamburger già pronti, conservate gli involucri di plastica: ben lavati e asciugati diventano delle fantastiche formine a costo zero per gli hamburger che preparerete poi voi! 

lunedì 15 aprile 2013

Bullismo e arti marziali, se ne parla al Collegio Castelli di Saronno

Lunedì 15 aprile io ed il Maestro Davide Carpanese dell'Accademia Marziale Saronno siamo stati ospiti del Collegio Arcivescovile Castelli cittadino, in occasione dell'assemblea studentesca, per presentare un progetto che ci sta particolarmente a cuore: la prevenzione del bullismo attraverso la pratica delle arti marziali.

Per leggere i più recenti dati scientifici in materia di bullismo vi rimando qui; ciò che abbiamo cercato di fare io ed il Maestro Davide è stato fornire qualche rapida informazione in merito, tramite la proiezione di alcune slide, per passare poi al... lato pratico, invitando i ragazzi e le ragazze interessati a salire sul palco per provare con noi alcune immediate tecniche di autodifesa, estrapolate dalle arti marziali che pratichiamo in palestra. Per quanto riguarda la presentazione con slide, ho tenuto molto a sfatare un luogo comune ancora diffuso: quello che vorrebbe i praticanti di arti marziali super palestrati, "fissati" con la forma fisica. In realtà non bisogna dimenticare che le arti marziali sono nate proprio per difendersi e non a caso si sono sviluppate soprattutto a partire da Cina e Gippone, aree i cui abitanti non sono certo conosciuti per essere dei giganti!
Il bullismo, poi, non è solo la sopraffazione tra le mura scolastiche: bullo è anche chi ti estorce soldi al parco pubblico, o ti minaccia per rubarti lo smartphone, o ti "punzecchia" per scatenare una rissa al pub...
Un punto sul quale ha messo l'accento il Maestro Davide è stata poi la necessità di parlare: se ci si ritrova ad essere vittime di bullismo è importante non tenersi tutto dentro, ma confidarsi con gli insegnanti, parlare con i genitori e, eventualmente, denunciare chi ci offende, minaccia o picchia alle autorità competenti. 

Dal momento che gli studi più recenti hanno evidenziato come, crescendo, non siano soltanto le vittime di bullismo a sviluppare problemi psicologici come attacchi di panico, ansia e depressione, ma anche i bulli stessi si trasformano spesso in soggetti adulti sociopatici e depressi: la prevenzione, dunque, deve essere "a doppio senso di circolazione" ed interessare tanto le vittime quanto i carnefici. Come? Ho cercato di riassumerlo in queste due slide.

La parte più coinvolgente e "fuori dagli schemi" è stata quella che ha visto protagonisti gli studenti del Collegio Arcivescovile Castelli e il Maestro Carpanese: invitati a fare domande e a salire sul palco per una "prova pratica" di tecniche base di autodifesa, i giovani non si sono certo tirati indietro. La più coraggiosa è stata una ragazza, che ha rotto il ghiaccio facendosi avanti e salendo sul palco, ben presto imitata da una compagna, da un ragazzo che già pratica Karate e da un altro allievo che pratica MMA proprio all'Accademia Marziale Saronno: loro, insieme al rappresentante degli studenti Alberto, sono state le persone che hanno sperimentato l'efficacia di alcune semplici tecniche estrapolate dalle discipline marziali. Personalmente mi è molto piaciuta questa mattinata, perchè l'impressione che ho avuto è stata proprio di collaborazione: noi insieme ai giovani, per parlare di un problema diffuso che insieme si può contrastare. Per il benessere di tutti.
A breve pubblicheremo il filmato della giornata, sul canale YouTube dell'Accademia Marziale Saronno, quindi... teneteci d'occhio! 

Kickboxing: Silvia La Notte vs. Ruqsana Begum, ecco la vincitrice

Un'altra preziosa cintura andrà ad aggiungersi a quelle da lei già conquistate: quella dell' ISKA, International Sport Kickboxing Association, frutto del combattimento disputato nella notte di sabato 13 aprile sul ring di Birmingham e che l'ha vista contrapposta alla beniamina di casa, Ruqsana Begum.

Mentre le testate giornalistiche ancora non danno notizia dell'incontro, sono le stesse protagoniste a svelare qualcosa del match sui social network ed è proprio Ruqsana ad essere più generosa in fatto di dettagli: sui suoi profili Twitter e Facebook si legge infatti che la campionessa britannica stava vincendo ai punti quando ha ricevuto un colpo alla testa, nel 4° round, ed il suo angolo ha deciso di farle abbandonare l'incontro.

Molte meno parole quelle spese dalla campionessa italiana e, ora, dopo questa vittoria mondiale Silvia La Notte, che sempre su Twitter, posta semplicemente la foto della cintura ISKA con l'eloquente scritta, tutta maiuscola, "MIA!".
Complimenti a Silvia, dunque.

venerdì 12 aprile 2013

Bullismo e arti marziali, prevenzione anzichè cura

Un adolescente su 5 è vittima di bullismo: chiamato con un soprannome antipatico e sgradevole, al centro degli scherzi dei compagni di classe, umiliato a parole o persino malmenato. Sono questi i dati emersi da una ricerca svolta in Italia da Telefono Azzurro, nell'ambito del Progetto europeo E-Abc Antibullying Campaign, che ha coinvolto oltre 5000 studenti delle scuole superiori; dati che hanno anche evidenziato come in oltre la metà dei casi gli abusi avvengano proprio tra le mura scolastiche, dove un intervistato su due afferma di aver assistito a episodi di bullismo senza essere intervenuto in soccorso della vittima. Perchè la metà degli intervistati non saprebbe come impedire questi soprusi o teme di finire a sua volta nel mirino dei bulli. Basta poco, a quanto pare, per trasformarsi da studenti "normali" in "sfigati": secondo un'indagine condotta dalla Duke University di Durham, in North Carolina (USA), infatti, praticamente chiunque non si attagli al canone del "più forte" può diventare vittima di bullismo. Basta portare gli occhiali, ad esempio, o essere particolarmente timido, un po' troppo grasso o basso o straniero, o anche portare l'apparecchio ai denti e persino non indossare gli abiti "giusti"... Stando a questo studio, svolto su 1420 giovanissimi di età compresa tra i 9 e i 13 anni, ogni scusa potrebbe giustificare il bullismo. 

Ma l'aspetto più importante di questa ricerca è il tempo: i bambini sono stati infatti seguiti per vent'anni, consentendo così ai ricercatori di ottenere quelli che, ad oggi, sono considerati i risultati più completi e definitivi in fatto di conseguenze a lungo termine del bullismo. Conseguenze che sono riassumibili in "maggior rischio di soffrire di disturbi psichiatrici". Si va dalla depressione agli attacchi di panico, dall'agorafobia all'ansia... E, forse sorprendentemente, non va meglio per i bulli: crescendo, spesso sviluppano comportamenti antisociali o diventano a loro volta depressi. 
Il fenomeno è tutt'altro che in diminuzione e, anzi, le nuove tecnologie hanno consentito un'evoluzione del bullismo che oggi, spesso, diviene cyber bullismo e rovina l'esistenza dei ragazzi non soltanto nel reale ma anche nel virtuale. Per sensibilizzare verso il problema Telefono Azzurro sarà in 2300 piazze italiane il 20 e 21 aprile con l'iniziativa "Aprile azzurro - ci vuole un fiore", per raccogliere fondi a sostegno delle proprie linee telefoniche, del numero di emergenza 114 e del proprio sito web rinnovato, oltre che per parlare dell'importanza della prevenzione

Proprio in questa direzione si stanno muovendo diverse realtà marziali: già nel 2007, ad esempio, a Pietrasanta (Lucca) una psicologa ed un'insegnante di Aikido hanno dato vita al progetto, finanziato dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione locale, "Conoscere la forza e allontanarsi dalla violenza" rivolto ai ragazzi della scuola media Santini, mentre all'Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci di Pisa gli studenti si sono avvicinati alla pratica del Jujitsu e a Montelupo (Empoli) il locale Centro Giovani ha avviato il progetto "Ti sbullo", attraverso il quale ragazzi dagli 11 ai 18 anni frequentano lezioni di Karate
Ciò a cui si mira con in ragazzi che frequentano i corsi di Kung Fu T'Ienshu a Saronno è esattamente la prevenzione: lo scopo non è quello di praticare le arti marziali per poter acquistare forza fisica e "ripagare i bulli con la stessa moneta" ma, anzi, acquisire la giusta fiducia in se stessi ed il necessario equilibrio interiore per potersi sottrarre alle sopraffazioni; al contempo i potenziali bulli trovano, nella scuola marziale, quelle regole che canalizzano l'aggressività e hanno modo di interiorizzare il rispetto di se stessi e del prossimo, la modestia, l'umiltà, il valore della cooperazione con i compagni e della crescita condivisa.

Un aggiornamento lo trovate qui.

giovedì 11 aprile 2013

Silvia La Notte verso il titolo mondiale

Sabato 13 aprile la pluri campionessa italiana Silvia La Notte si troverà a combattere sul ring di Birmingham per tentare di portarsi a casa a Milano il titolo mondiale ISKA; contro di lei, già reduce della vittoria contro l'attuale campionessa mondiale WBC Denise Mellor, l'agguerrita atleta di casa britannica Ruqsana Begum.

Silvia, che ha cominciato a praticare sport da ring quando aveva 16 anni, sotto la guida di Luca Temperini, ha ben presto dimostrato di avere talento, iniziando a collezionare vittorie nella Kick Boxing a contatto leggero; con il suo secondo allenatore, Mauro Pagan, si è avvicinata alla Savate, partecipando ben presto ai Campionati Italiani, Europei e Mondiali a contatto leggero. Nel frattempo non trascura la formazione, prendendo parte a stage tecnici e agonistici in Francia - patria della Savate - sotto la guida di esperti del calibro di Sylla e Aguenihani. Nel 2002 ha affrontato il primo match a contatto pieno valevole per il titolo europeo e l'anno seguente non solo supera a pieni voti l'esame per quello che lei stessa ha definito "ambitissimo Guanto d'Argento 2" ma ha anche conquistato il titolo di campionessa mondiale. Dopo una parentesi ricca di successi anche nel pugilato (nel suo curriculum può vantare anche la presenza in Nazionale), Silvia si è ritirata da questa disciplina ed ha intrapreso la via dei combattimenti K1.

Ora nella sua luminosa carriera costellata di successi si profila la temibile Ruqsana Begum, per nulla intenzionata a sfigurare sul ring di casa propria: quello che ci attende sabato 13 aprile è un incontro che si preannuncia ricco di emozioni.

mercoledì 10 aprile 2013

La primavera in una ricetta: la confettura di fragole

Anche se dal clima non si direbbe (qui, quando ho preparato questa ricetta, c'erano 8 gradi e una pioggerellina che faceva pensare più ai giorni dell'Avvento che non a quelli del dopo Pasqua) la primavera è cominciata e i frutti di stagione iniziano a fare capolino sulle nostre tavole. Impossibile, per me che sto morendo dalla voglia di sole e tepore, resistere alla tentazione di comprare delle succose fragole.

Aprile è già il momento adatto per riuscire a trovare le fragole italiane, belle turgide e succose, con un colore rosso vivo e un picciolo ben attaccato. Ricchissime di vitamina C (5 fragole ne contengono la stessa quantità di un'arancia), ma anche di vitamina A, B1 e B2, le fragole facilitano anche l'assorbimento del ferro e - questo interesserà soprattutto le signore un po' più vanitoselle - sono utili per la formazione del collagene, una proteina che previene la formazione delle odiate rughe. E lo sapete che contengono anche lo xilitolo? Sì, proprio quella stessa sostanza che, aggiunta a dentifrici e gomme da masticare, promette di mantenerci un sorriso sano! Una curiosità di questo frutto è che... non è un frutto: la fragola, infatti, altro non è che un ingrossamento dell'infiorescenza e i frutti veri e propri sono quelli che noi comunemente chiamiamo "semini" e che ne punteggiano l'intera superficie.

Per trarre i maggiori benefici dalle fragole - come dalla maggioranza dei vegetali - sarebbe opportuno consumarle crude, dopo averle ben lavate, ma... poi come faccio io a darvi la ricetta? E allora sacrifichiamo un po' di vitamine e partiamo con la nostra confettura di fragole!

Lavate ben bene le fragole e privatele dei piccioli, pesatele, tagliatele a tocchetti - come se doveste preparare una macedonia - e versatele nel pentolone insieme a tanto zucchero quanto un terzo del loro peso (questi vegetali sono già ricchi naturalmente di zucchero, quindi meglio non esagerare, sia per stare attenti alla linea sia per evitare di ottenere un prodotto dalla dolcezza stucchevole!); unite l'acqua, accendente il fuoco sotto la pentola e... aspettate pazientemente, ricordandovi di mescolare affinchè la nostra confettura non si attacchi.
Con l'aumentare del calore e del tempo di cottura, le fragole inizieranno poco alla volta a disfarsi, fino a trasformarsi in una densa "pappa" dall'inteso colore rosso vivo. Il metodo per sapere quando la nostra confettura è pronta è sempre lo stesso: se ne versa un po' su un piattino freddo, inclinato, e se questa non scivola via a velocità supersonica ma ci impiega un po' a colare significa che ha raggiunto la consistenza ideale. A questo punto non resta altro da fare che invasare la nostra confettura, in barattoli che avremo provveduto a sterilizzare alla perfezione. E buon appetito! 

domenica 7 aprile 2013

Il Triple Stage di Saronno, ecco com'è andata

I partecipanti al Triple Stage di Saronno,
coi loghi delle tre Scuole
Mamma mia quanto mi sono divertita! La soddisfazione che avevo già provato mesi fa, all'epoca del "Double Stage", si è accresciuta oggi e non solo grazie alla partecipazione di un Maestro in più e quindi, di conseguenza, di una disciplina in più: anche i Maestri Carpanese e Maiocchi, rispettivamente responsabili di MMA e Krav Maga, infatti, hanno presentato tecniche differenti rispetto alla volta precedente, rendendo interessante la mattinata anche per chi aveva già vissuto l'esperienza del "Double Stage". La presenza del Maestro Vella con il JKD Kali poi ha contribuito ad accrescere il mio divertimento: una vita e mezza fa, avevo frequentato un corso di JKD Kali proprio sotto la guida del Maestro Corrado Vella, a Como. E' stato così che mi sono avvicinata al mondo delle discipline da combattimento e autodifesa. Quella di oggi, dunque, è stata per me anche una magnifica occasione per una sorta di "rimpatriata" con quello che era stato il mio primo Maestro (nonchè Cupido, visto che è stato proprio in quel corso che ho conosciuto colui che è poi diventato mio marito!).

La mattinata è iniziata con lo stage di Mixed Martial Arts: tutte le tecniche presentate nel corso di questo Stage - anche quelle delle altre discipline - erano introduttive, basilari, dal momento che lo scopo era quello di avvicinare il maggior numero di persone possibile al mondo marziale, anche chi non aveva mai praticato arti marziali o sport da ring. Quindi, anche le tecniche di MMA erano pensate per fornire un "assaggio" di questa disciplina. Abbiamo studiato tecniche di lotta a terra, con arm lock, Kimura, American lock... un mondo nuovo per chi, come me, arriva dal Kung Fu che non prevede lotta a terra!  Fortunatamente le spiegazioni del Maestro erano chiare e, per di più, ho avuto la fortuna sfacciata di finire in coppia con Marta, una ragazza che segue il corso di MMA all'Accademia Marziale Saronno e che mi ha aiutata tantissimo, con suggerimenti e tante risate, ad eseguire le tecniche nel modo giusto.

Poi è stata la volta del JKD Kali e, almeno in questa occasione, ho avuto io l'opportunità di mostrare qualcosa a Marta, avendo almeno qualche reminiscenza in fatto di angoli, anticipi e guntig. La mattinata si è poi chiusa con il Krav Maga: tecniche molto immediate ed "estreme" di autodifesa, dal momento che il Krav non ha nulla di "artistico" (non è uno sport nè un'arte marziale) ma si prefigge unicamente la salvezza della persona, a discapito dell'aggressore. In questo caso le coppie sono state mischiate, in modo tale che praticanti come me e Marta, che non abbiamo mai praticato Krav, potessero beneficiare dell'esperienza degli allievi del Master Maiocchi.
Insomma: questa mattinata per me è stata più che positiva, la sensazione è stata che nessuno, mai, sia stato "abbandonato a se stesso" ma anzi, seguito da chi aveva più esperienza e aiutato ad imparare il più possibile. Sono contentissima! Stanca morta, un po' acciaccata, ma contentissima! 

giovedì 4 aprile 2013

Inarrestabile Ronda Rousey, la regina delle MMA sconfigge Uriah Hall

Ronda Rousey pare non conoscere ostacoli e, se ne trova, non è certo essere tipo da scoraggiarsi ma, anzi, combatte fino a quando non riesce a scalzarli dal proprio cammino. Questa bella ragazza bionda, della quale avevo già scritto, potrebbe probabilmente campare serena svolgendo la professione di modella o di speaker sportiva, ma lei predilige decisamente la vita d'azione e continua a calcare il ring combattendo all'interno dell'ormai celebre gabbia che caratterizza gli incontri di MMA.
Attualmente vanta nella sua carriera di atleta professionista 7 vittorie e nessuna sconfitta che, sommati ai suoi risultati amatoriali, la portano al record di 10 vittorie su 10 incontri disputati. E, cosa ancora più impressionante, tutti i combattimenti si sono conclusi allo stesso modo: vittoria per armbar nel primo round.
Recentemente Ronda è balzata agli onori delle cronache per aver battuto non una, ma ben due volte il fighter Uriah Hall, campione di Mixed Martial Arts nella categoria Pesi Medi attualmente in carica. Ecco il video che, in poco tempo, ha già fatto registrare migliaia di visualizzazioni in tutto il mondo.


Personalmente ho il sospetto che si tratti di una trovata pubblicitaria: è evidente che non ho nulla contro le donne che praticano arti marziali e sport da combattimento, facendo anch'io parte della categoria, e anzi nutro il massimo rispetto per Ronda e per le altre atlete che si cimentano con passione in queste discipline, riuscendo a mietere successi. Tuttavia, appunto perchè in allenamento ho avuto modo di confrontarmi anche con atleti maschi, devo dire che uomini e donne hanno innegabilmente una diversa struttura fisica e che, soprattutto in discipline come questa che prevedono la lotta a terra, la differenza di peso gioca un ruolo molto importante.
Se di trovata pubblicitaria non si tratta, è verosimile che Uriah abbia sottovalutato la propria avversaria, non impegnandosi al massimo e pagando poi lo scotto di questa errata stima. Ma, a parer mio, questa sarebbe un'ipotesi verosimile per il primo combattimento e non certo per il secondo, quando ormai un fighter esperto del calibro di Hall avrebbe dovuto "prendere le misure" della propria avversaria ed impegnarsi maggiormente nell'incontro.
E' anche possibile che Uriah "ci sia andato piano" inconsciamente, per una sorta di cavalleria involontaria che spesso caratterizza i combattenti maschi quando si trovano a confrontarsi con atlete dell'altro sesso. Anche questa ipotesi trae origine dalla mia esperienza personale: tante volte in allenamento mi confronto con ragazzi che, magari inconsciamente, non danno il massimo trovandosi davanti una donna, temendo di poter fare del male all'avversario. Ogni combattimento prevede una dose di rischio, la possibilità di rimanere feriti o ferire è chiaramente molto presente, ma nessun fighter che si rispetti affronta il combattimento con lo scopo di annientare l'avversario arrecandogli il maggior danno possibile. E questo ostacolo psicologico si accresce in modo esponenziale quando l'avversario è una donna, strutturalmente diversa e più minuta.

Proprio in tema di differenze fisiche tra combattenti uomini e donne, vi lascio con questo divertente video: è una parodia, gustatevela!



mercoledì 3 aprile 2013

Discipline da combattimento: three is mej che one!

Perdonatemi il titolo un po' scherzoso, che fa il verso ad uno spot pubblicitario di un gelato che - ormai tempo fa - garantiva che "two is mej che one" parlando di gusti. In ambito marziale non necessariamente è così e il mondo è pieno di persone che hanno iniziato a praticare una determinata disciplina e, con più o meno motivato orgoglio, la ritengono la migliore possibile e non desiderano cimentarsi con nient'altro: un punto di vista comunque rispettabile.
Personalmente, pur essendo arrivata al Kung Fu T'Ienshu dopo aver sperimentato altre discipline (nello specifico JKD Kali Escrima), sono letteralmente innamorata di quest'arte marziale e non cambierei per nulla al mondo ma, ciò non di meno, di tanto in tanto mi piace mettermi alla prova con altre discipline, sperimentandone l'efficacia e, al contempo, sperimentando di cosa sono capace. Per questo ho preso parte a Stage di diverse discipline e sempre per questo motivo sono molto felice della straordinaria opportunità che mi si presenta: cimentarmi, in un'unica mattinata, in ben tre diverse discipline di combattimento, con tre esperti del settore. 

Domenica 7 aprile, infatti, a Saronno si svolgerà il "Triple Stage": M.M.A. con il Maestro Davide Carpanese (Vice Dirigente Tecnico Nazionale UEF Total Combat), JKD Kali con il Maestro Corrado Vella (Fondatore e Presidente della Street Survival School) e Krav Maga con il Maestro Stefano Maiocchi (Direttore Tecnico WFC Self Defense Academy). 
Questa iniziativa ha lo scopo di avvicinare il maggior numero di persone possibile alle discipline da combattimento, delle quali hanno magari sentito parlare o visto filmati - anche fuorvianti - su YouTube, e pertanto viene offerta ad un prezzo decisamente adatto a tutte le tasche e verterà su tecniche base delle diverse discipline, così da consentire anche a chi non ha mai praticato arti marziali o sport da ring di sperimentarle.

Il connubio MMA - Krav Maga ad opera dei Maestri Carpanese e Maiocchi non è nuovo: già lo scorso autunno, infatti, i due avevano dato vita al "Double Stage", di cui potete vedere un filmato qui. L'iniziativa ha avuto un successo tale che, già poche settimane dopo, erano giunte richieste circa la possibilità di replicarla, ma i due marzialisti hanno pensato di fare di più, coinvolgendo un terzo esperto di tecniche di combattimento e ideando così il "Triple Stage". L'eccezionale collaborazione di tre Maestri per una simile finalità divulgativa ha suscitato l'interesse persino di una rivista del settore del calibro di "Budo International", che ne ha parlato sul numero di marzo (l'articolo potete leggerlo online qui), oltre che di diverse testate giornalistiche locali (gli articoli qui e qui).
Insomma: se vi siete persi il "Double Stage" non potete lasciarvi sfuggire questa accresciuta opportunità; se invece, come me, avete già preso parte al "Double" certamente non vedrete l'ora di lanciarvi in questa nuova avventura marziale!