lunedì 31 dicembre 2012

Auguri di buon anno, con Opera on Ice

E' tradizione consolidata aprire l'anno nuovo con il celebre Concerto di Capodanno, diretto da un Maestro di fama mondiale e trasmesso in tv a livello nazionale. Ebbene, io ho pensato di farvi gli auguri tramite una mia personalissima modifica alla tradizione e vi propongo qui di seguito un video da me realizzato con parti delle esibizioni di Opera on Ice. Si tratta di un evento straordinario (lo dico per quanti non siano particolarmente affezionati alla lirica e/o al pattinaggio di figura) che ha visto esibirsi, nella splendida cornice dell'Arena di Verona, i nomi più noti del pattinaggio mondiale sulle note delle arie più celebri delle opere, che hanno preso vita grazie al Maestro, all'orchestra ed ai cantanti presenti dal vivo.

"Opera on Ice" è stata trasmessa da Canale 5 il pomeriggio di Natale, ciò che trovate nel video qui sotto è uno stringato "riassunto" che certamente non rende giustizia nè alla bravura degli atleti - Anna Cappellini e Luca La Notte, Stephane Lambiel, Carolina Kostner, Shizuka Arakawa, Evgeni Plushenko, le Hot Shivers... - nè alla maestria di orchestra e cantanti: chiedo scusa a loro per il mio maldestro operato che ha il solo scopo di offrire a voi che mi leggete un assaggio di questo magnifico spettacolo, insieme ai miei migliori auguri per un sereno 2013! 



(Se questo "assaggio" vi ha fatto venir voglia di gustare appieno la magnificenza di questo eccezionale evento, in edicola è possibile acquistare il DVD insieme al settimanale "TV sorrisi e canzoni" - Grazie a LorySkating per la preziosa informazione e, chiaramente, tanti auguri di buon anno anche a lei e a tutte le appassionate e gli appassionati di pattinaggio!)

martedì 25 dicembre 2012

Natale 2012

sabato 22 dicembre 2012

Fuga dal Natale


Caos, corse forsennate, regali da fare, impegni da programmare e ai quali tener fede, soldi da spendere... Il Natale può diventare una vera scocciatura, soprattutto se la nostra adorata "bambina" decide di partire per un anno di volontariato nella jungla del Sud America proprio pochi giorni prima della festa che tanto adoriamo come famiglia. E così a papà può anche venire l'idea, calcolatrice alla mano, di tagliare le spese ed evitare al contempo la depressione natalizia, partendo con mamma per una crociera ai Caraibi e saltando a piè pari il Natale. 

Il film, tratto dall'omonimo libro di John Grisham, vede Tim Allen nei panni di Luther Krank, il capofamiglia, Jamie Lee Curtis interpreta la moglie Nora mentre Dan Aykroyd è Vic Frohmayer, il temibilissimo capo dei vicini di quartiere, del tutto intenzionato a non lasciar prevalere lo spirito anti-natalizio dei Krank.
Tra gatti surgelati e Frosty tenuti in ostaggio, prosciutti affumicati introvabili e alberi di Natale sottratti ai vicini, il vero spirito del Natale riuscirà alla fine a prendere il sopravvento, garantendo il giusto lieto fine a questa bella commedia, in cui trionfano la comunità e la condivisione.

Alcune trovate sono davvero spassose e vi raccomando la visione di questo divertente film, specie se avete avuto la tentazione di... scappare dal Natale!

Titolo: "Fuga dal Natale" ("Christmas with the Kranks")
Anno: 2004
Regista: Joe Roth
Luther Krank - Tim Allen
Nora Krank - Jamie Lee Curtis
Vic Frohmayer - Dan Aykroyd
Marty - Austin Pendleton

giovedì 20 dicembre 2012

Crisi e Natale: regali appetitosi, facili e low cost

In passato Natale è stata anche occasione per stupire con regali inaspettati ed insoliti: poichè tutti, più o meno, si possedeva già tutto il necessario, ci si è magari sbizzarriti regalando all'amata una stella con il proprio nome o puntando sul sociale, magari regalando un'adozione a distanza. Ora che la crisi morde (a ricordarcelo, se non bastasse il portafogli sempre vuoto, è pure l'ISTAT) i consumi sono in netto calo e anche i regali di Natale badano più alla sostanza e tornano ad essere estremamente tangibili.

Io, considerati i miei sei mesi da disoccupata, non ho comunque voluto rinunciare alla gioia di fare un dono alle persone alle quali voglio bene, ma ho puntato su doni fai-da-te che mi consentissero di contenere le spese
Avendo tempo a disposizione, mi sono dedicata alla preparazione di alcune ricette ed ecco qui il risultato (come sempre, cliccate sulle foto per ingrandirle).


Questa è la marmellata - o confettura - di zucca. La ricetta per realizzarla la trovate qui.
Ogni confezione si può "vestire a festa" utilizzando, come copri coperchio, della stoffa brillante (come nel caso del barattolo di destra) oppure puntare sul risparmio e riciclo conferendo al barattolo un'immagine ancora più casereccia: io, per il vasetto di sinistra, ho utilizzato un sacchetto di carta, uno di quelli che si utilizzano normalmente per il pane o dal fruttivendolo per intenderci. E ho completato il tutto con un po' di rafia colorata.


Questo qui, invece, è un sacchetto di biscotti fatti in casa. La ricetta base è quella dei miei biscotti delle feste, ma poi si possono apportare delle modifiche. Io, ad esempio, quest'anno ho aggiunto a parte dell'impasto del cacao in polvere e così ho realizzato anche dei biscotti a scacchiera, alternando una "biscia" di frolla normale ad una al cacao su due file e tagliando poi il "quadribiscione" a tocchetti di circa 2 centimetri di spessore.

Con la frolla normale si possono anche preparare i biscotti occhio di bue - che non hanno niente a che fare con le uova occhio di bue! - cioè quelli con al centro un cuore di confettura.
Questi sono davvero facilissimi da preparare, perchè non servono neppure le formine: con le mani si fanno delle piccole palline di frolla e con l'indice si forma un bel buchetto al centro, che si provvede a riempire con della marmellata o della confettura (io ho usato la mia confettura di fichi). Poi si inforna tutto e si aspetta che i nostri biscotti siano pronti.
E' anche possibile, se avete tempo e pazienza, preparare del cioccolato di copertura ed utilizzarlo per ricoprire parte dei nostri biscotti delle feste. Io, ad esempio, ho preparato cuori ricoperti per metà e scoiattoli con la coda e le orecchie di cioccolato. Insomma: una volta preparata la base, non dovete far altro che lasciarvi guidare dalla vostra fantasia e... dai gusti di chi riceverà il dono!


Per quanto riguarda la confezione, anche in questo caso ho provveduto personalmente a realizzare il laccetto di chiusura del pacchetto. Come? Semplicissimo! Con un bell'elastico colorato sul quale ho fermato, con un goccio di colla a caldo, un fiore di panno lenci con al centro una perlina. Una volta mangiati tutti i biscotti, l'elastico sarà riutilizzabile per tenere insieme mazzi di matite e pastelli o... persino una bella coda di cavallo, se avremo avuto la cura di utilizzare un elastico adatto allo scopo e se chi avrà ricevuto i biscotti porta i capelli lunghi!

Nel corso degli anni ho avuto modo di notare che questi biscotti sono molto apprezzati da Babbo Natale, quindi vi consiglio di lasciarne qualcuno in un piatto la notte della vigilia: potete stare certi che la mattina di Natale il piatto sarà completamente pulito!



Un altro regalo facile da realizzare e altrettanto facile da gustare è il barattolo di crema di peperoni. Per la ricetta vi rimando al blog di Valeria, anche se io in questo caso ho utilizzato peperoni gialli e trovo che il risultato sia comunque squisito.
Questa crema è ottima per condire la pasta, ma trovo che sia altrettanto buona spalmata su dei crostini di pane caldo e si presta anche ad accompagnare, ad esempio, degli hamburger di carne o di soia... Insomma: è una preparazione molto versatile, gustosa ed è senza dubbio un dono fuori dal comune.
Anche in questo caso i copri coperchi sono realizzati con della normale carta, un po' di rafia colorata ed una piccola pigna, fissata con una goccia di colla a caldo.

lunedì 17 dicembre 2012

U.E.F. Total Combat, le arti marziali natalizie a Saronno

L'ultimo appuntamento targato 2012 dell'Accademia Marziale Saronno è passato e, dal mio modesto punto di vista, è andato molto bene. Nonostante la neve, nonostante il ritardo dell'aereo del Maestro Mario Rama, nonostante i capricci dei treni, nonostante mille piccoli e meno piccoli imprevisti, alla fine quello che abbiamo vissuto è stata una grande festa marziale, fatta di tante persone unite dalla comune passione per le arti marziali che, con grande rispetto reciproco, hanno collaborato per due giorni.

Sabato 15 il Maestro Rama ha diretto lo stage di M.M.A. Total Combat e, come ho avuto modo di dirgli, "mi ha stupita con effetti speciali" scegliendo di presentarsi sul tatami in kimono e decidendo di incentrare buona parte dell'incontro sull'applicazione di leve articolari: uno studio approfondito di quella che è la tradizione marziale dell'Hapkido e che si ritrova, con nomi e leggere modifiche, in molte altre arti marziali che utilizzano le leve articolari, incluso il nostro stile di Kung Fu.

Oltre ai nostri ragazzi "di casa", allo stage hanno preso parte numerosi Maestri, Istruttori e atleti provenienti da diverse regioni italiane: Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Sardegna... Ciascuno con il proprio bagaglio tecnico, ciascuno con l'umiltà indispensabile per chi desidera apprendere e approfondire qualunque disciplina (dentro e fuori il tatami. Avete presente il racconto zen della ciotola piena?).
Una grande distensione e serenità, uno spirito di collaborazione e di reciproco rispetto, una diffusa sensazione di benessere: questo è stato il clima nel quale mi sono immersa sabato pomeriggio e, con grande gioia, questo è stato il clima che ho ritrovato anche il giorno successivo, quando si sono disputati i combattimenti di Thai Boxe Light e di Submission.

Quanto sia difficile conservare la sportività in certe occasioni è sotto gli occhi di tutti: basta pensare alle risse che si scatenano, fin troppo spesso, per un risultato calcistico! A maggior ragione, dunque, si può essere portati a temere cali di sportività laddove i contendenti stessi, per vincere, devono tirare calci e pugni o costringere l'avversario a terra immobilizzandolo con una leva o uno strangolamento!

Invece, anche in questo caso, sono rimasta stupita "da effetti speciali". Tutti gli incontri sono stati caratterizzati da grande rispetto e sportività oltre che da sano agonismo, sebbene - va detto per amor di verità! - l'incontro di Thai Boxe tra l'atleta di casa Antonio Di Muro e l'ucraino pluripremiato Oleksii Mylenko di "Light" avesse proprio pochino... Niente gomitate ed escluso il ko, nel pieno rispetto del regolamento, ma calci e pugni si sentivano eccome!
Circa le gare ed i loro esiti non aggiungo altro: a breve verrà realizzato un video che, ovviamente, pubblicherò su queste pagine.

Buoni i risultati dei nostri atleti, che hanno saputo tenere alto il nome dell'Accademia Marziale Saronno non soltanto disputando dei combattimenti tecnici e puliti, ma anche dimostrando rispetto delle regole e degli avversari. Insomma: una bella esperienza davvero, che speriamo di ripetere in futuro!

venerdì 14 dicembre 2012

Confettura di zucca: facile, buona, light

Circa la mia passione per la zucca e le sue fantastiche proprietà avevo già parlato, quindi non sto a ripetermi e vado subito al sodo, proponendovi una ricetta per realizzare la marmellata di zucca.

Anche se generalmente si è soliti parlare di marmellata, è forse bene precisare che quella realizzata con la zucca è una confettura perchè, se vogliamo essere precisi e in accordo con le direttive europee, "marmellata" è ciò che si realizza con agrumi e che contenga almeno il 20% di frutta, mentre "confettura" è ciò che si ottiene dalla lavorazione di altri frutti per almeno il 35% del totale nel caso della confettura normale e di almeno il 45% nel caso della confettura extra.

Comunque, che la chiamiate marmellata o confettura, ciò che finirà nei barattolini è indubbiamente "extra" dal momento che questa ricetta prevede l'utilizzo soltanto di zucca, zucchero e un soffio di cannella (o, se non la gradite e non ci saranno bambini tra i degustatori, una spruzzata di Amaretto di Saronno).

Pochi e semplicissimi, dunque, gli ingredienti per questa ricetta che, essendo la zucca già dolce di per sè, riserva pure il vantaggio di richiedere l'utilizzo di poco zucchero e di rivelarsi quindi particolarmente "light" e adatta anche a chi deve tenere d'occhio la bilancia.
Si comincia pulendo e tagliando a tocchetti la nostra zucca.


Fatto questo, pesiamo la polpa ottenuta e calcoliamo 1/3 di zucchero (quindi per un chilo di polpa dovremo usare circa 330 grammi di zucchero, non stiamo a perderci tra i numeri periodici eh!). A questo punto siamo ad un bivio cruciale: se la confettura verrà gustata anche dai bambini - e da astemi, non dimentichiamoci che esistono anche loro! - mettiamo in una pentola i tocchetti di zucca, lo zucchero e 2 dl d'acqua; se invece vogliamo conferire un leggero tocco alcolico alla nostra preparazione sostituiamo un bicchierino d'acqua con uno di Amaretto di Saronno.


Accendiamo il fuoco sotto la nostra pentola ed armiamoci di santa pazienza perchè, come per le mie altre confetture (come la confettura di fichi, o la confettura di castagne), io cucino senza addensanti.

Quando la polpa si è completamente disfatta aggiungiamo la spolveratina di cannella e nonappena la nostra confettura ha assunto la giusta consistenza e supera la prova del piatto inclinato (insegna la nonna che, per capire quando la marmellata è pronta, bisogna metterne un cucchiaino su un piatto freddo inclinato: se non scivola via velocemente la consistenza è quella giusta) possiamo spegnere il fuoco, sterilizzare i barattoli e procedere al travaso.

Non mi stancherò mai di ripetere che è essenziale che i barattoli (incluse capsule e coperchi) siano perfettamente sterilizzati. Ci sono un sacco di modi per poter eseguire questa operazione, dalla classica cottura nella pentola a bagno maria alla sterilizzazione in forno e persino al microonde: nel web trovate una marea di consigli utili per procedere nel migliore dei modi possibili, qui ci sono le "dritte" di GialloZafferano. 

Quindi, prendete i barattoli ed i coperchi bollenti facendo ben attenzione a non scottarvi, versate al loro interno la confettura ancora caldissima, chiudete e girate sottosopra ciascun barattolo. Raffreddandosi, al suo interno si creerà il sottovuoto: ve ne accorgerete perchè sul tappo si formerà la tipica "fossetta" e il coperchio non farà "clac clac" quando ci premete sopra.

Una volta pronti i barattoli e raffreddati potete conservarli tranquillamente in dispensa. Ecco fatto. Visto? Proprio come vi avevo detto nel titolo: questa confettura non solo è buona, ma anche facilissima da fare e light.
Provatela e poi fatemi sapere che ne pensate. Buon appetito! 

mercoledì 12 dicembre 2012

Natale marziale a Saronno


Questo è l'ultimo appuntamento marziale dell'anno 2012 per la nostra Accademia e vogliamo chiudere in grande stile, con una due giorni interamente dedicata alle arti marziali e sport da combattimento.
Cominciamo sabato 15 dicembre con uno stage di M.M.A. diretto dal Maestro Mario Rama, Thai Boxeur di fama internazionale e responsabile per l'Italia del circuito di Mixed Martial Arts United European Fighters
Domenica 16 dicembre, gare di Thai Boxe Light e di Submission. Il tutto presso l'ITIS "G. Riva" di Saronno, in via Carso 10.
Per informazioni chiamare il 338 8857054 o il 3289792220.

lunedì 10 dicembre 2012

Giornata contro la Violenza sulle Donne: il mio Giorno del Ringraziamento

Domenica 9 dicembre l'ITIS "G. Riva" di Saronno ha ospitato la Giornata contro la Violenza sulle Donne, organizzata da noi dell'Accademia Marziale Saronno e dalla WFC Self Defense Academy.

Adesso, a cose fatte, desidero ringraziare chi ha contribuito alla buona riuscita di questa Giornata e visto che ho molti motivi per essere grata credo che l'unico modo corretto per procedere sia seguendo l'ordine cronologico.

Grazie, dunque, al Dirigente Scolastico (ai miei tempi si sarebbe chiamato "Preside") Giuseppe Garagiola, che non solo ci ha messo a disposizione i locali dell'istituto scolastico ma ha anche "fatto gli onori di casa" aprendo la Giornata ed è stato prezioso per garantire la buona riuscita dell'evento.
Grazie alla dottoressa Cecilia Cavaterra, Assessore del Comune di Saronno, che è riuscita a fare una piccola magia con la sua agenda trovando il tempo per la nostra iniziativa. Noi siamo un'Associazione "appena nata" e già l'aver ottenuto il patrocinio comunale ci aveva riempiti di gioia: la presenza dell'Assessore alle Pari Opportunità è stato per noi un vero onore.


Il Prof. Giuseppe Garagiola e l'Ass. Cecilia Cavaterra
Grazie alla dottoressa Margherita Rometti, patrocinatrice legale, che ha messo la propria competenza a nostra disposizione e che ringrazio personalmente dal più profondo del cuore per essere riuscita a rendere comprensibile persino a me, estremamente refrattaria al linguaggio "avvocatese", le dinamiche legali anche grazie alla sua cospicua esperienza (nonostante la giovane età) in qualità di penalista.
Grazie alla dottoressa Elisa Caironi, che ci ha accompagnati attraverso la complessa psicologia delle donne vittime di violenza. Anche lei molto giovane, ha tuttavia un'esperienza di tutto rispetto acquisita "sul campo" ed è stato proprio facendo ricorso ad esempi concreti, anche proiettando un filmato realizzato con interventi di donne vittime di violenza, che ha illustrato le tortuose dinamiche psicologiche che si celano dietro la violenza.

Gli aspetti legali illustrati dalla Dott. Margherita Rometti
La psicologia della violenza illustrata dalla Dott. Caironi
Grazie alla vice presidente ed alle volontarie della Rete Rosa di Saronno che hanno voluto prendere parte a questa Giornata mischiandosi nel pubblico.

I Maestri Davide Carpanese e Stefano Maiocchi
Grazie ai Maestri Davide Carpanese e Stefano Maiocchi, che ancora una volta hanno dimostrato come sia possibile - e anzi piacevole - collaborare nel rispetto delle reciproche differenze, mettendo la propria esperienza pluriennale a disposizione di chiunque desiderasse apprendere tecniche di autodifesa.
Grazie ai ragazzi della WFC Self Defense Academy e della nostra Accademia Marziale Saronno, che hanno rinunciato ad una domenica mattina al calduccio sotto le coperte e ad un pomeriggio di shopping in centro per dare il proprio contributo ad una Giornata di cui hanno compreso il valore e l'importanza. Tutti coloro che hanno partecipato hanno dato il massimo e di questo sono davvero felice oltre che orgogliosa.

Spiegazioni di tecniche di autodifesa e Krav Maga
Le ragazze entrano in azione
Grazie al Maestro Sabino Gemma, impegnato ed attivo "dietro le quinte", e grazie ai giornalisti ed alle testate che hanno diffuso la notizia della nostra iniziativa: Saronno Più, La Settimana di Saronno, Nadir Press…

Grazie, infine, anche agli "amici" e alle "amiche" che hanno preferito poltrire al calduccio o dedicarsi allo shopping: se, come recita l'adagio, è vero che "gli amici si vedono nel momento del bisogno" la giornata di domenica si è rivelata anche un'ottima occasione per fare un bilancio su chi veramente possa essere definito amico.

sabato 8 dicembre 2012

Ruba per fame, la condannano per rapina


Per la serie "Se devi rubare, fallo in grande stile!", ecco una vicenda di cronaca che poteva accadere soltanto nel nostro Paese: una donna di 57 anni è stata condannata a scontare un anno di reclusione e a pagare 300 euro di multa per aver rubato qualche scatoletta di tonno, due tazzine ed un paio di mutande.

La fame, signore e signori, non la si perdona a nessuno. Diverso è se i quattrini, magari pubblici o sottratti al fisco, li si utilizza per acquistare case e proprietà terriere o organizzare serate dall'elevatissimo valore culturale in compagnia di compiacenti signorine che si scopre in seguito essere escort (= prostitute, piantiamola con gli eufemismi pidocchiosi!).

La notizia, riportata da Il Messaggero Veneto, ripercorre la vicenda giudiziaria della signora Luisa Bernard, una donna di 57 anni, che nel pomeriggio del 4 settembre 2010 si è recata con la diciannovenne figlia Sara in un supermercato di Campoformido per rubare qualcosa da mangiare: entrambe disoccupate, le due donne, senza soldi, presero alcuni generi alimentari e li nascosero, cercando poi di uscire senza pagare, ma vennero colte sul fatto, inseguite da una commessa e poi arrestate dai Carabinieri. Valore della refurtiva: circa 30 euro.

Ora il tribunale di Udine, presieduto da Francesca Feruglio, si è espresso per la condanna: un anno di carcere ed una multa di 300 euro per la cinquantasettenne, dieci mesi e 20 giorni ed il versamento di 15 euro per la figlia Sara che ha scelto il patteggiamento. Ed è andata pure bene, considerando il fatto che la pubblica accusa, rappresentata dal pm Annunziata Puglia, aveva chiesto la bellezza di tre anni di carcere! Il proprietario del Friul Market di Campoformido - presso il quale è stato consumato il terribile crimine - e quelli di tutti i centri commerciali d'Italia possono dormire sonni più tranquilli ora che due pericolosissime criminali di questa risma sono state assicurate alla giustizia.

martedì 4 dicembre 2012

L'avvocato del diavolo



"Vanità, decisamente il mio peccato preferito". A pronunciare queste parole è John Milton, non l'autore del "Paradiso perduto" bensì Lucifero, sceso sulla Terra dopo essere stato cacciato da Dio e divenutone il signore e padrone da millenni: suo è il potere, sua l'astuzia, sua la menzogna. Gioca con le parole, manipola gli esseri umani. Quale altro lavoro avrebbe mai potuto fare, nel Ventesimo Secolo, se non l'avvocato nella caotica e popolosa New York ?

E proprio nella Grande Mela, contemporanea Babilonia dai desideri sfrenati e dall'appagamento peccaminoso, città gremita di ladri ed assassini, stupratori e violenti, giunge Kevin Lomax, avvocato della Florida che non ha mai perso una causa. Successo e fama l'attendono. Lui e la sua bella, giovane moglie entreranno nella società che conta, incontreranno persone influenti, abiteranno un lussuoso attico e potranno permettersi abiti all'ultimo grido da sfoggiare ai ricevimenti dell'high society. 
Ogni desiderio verrà esaudito. Perchè Kevin è bravo nel suo mestiere e lo sa. Può far assolvere chiunque, persino un professore pedofilo palesemente colpevole. Perchè Kevin è un grande avvocato. Il migliore. 
E Lucifero, il "portatore di luce", prontamente offre le luci della ribalta al giovane e rampante Kevin.
Non solo, gli mostra anche come Dio sia un "giocherellone guardone": "A lui piace guardare - asserisce Satana/Milton - Lui dà agli uomini gli istinti, concede questo straordinario dono, poi che fa? Ti assicuro che lo fa per il suo puro divertimento, per farsi il suo cosmico spot pubblicitario… Fissa le regole in contraddizione: guarda, ma non toccare! Tocca, ma non gustare! Gusta, ma non inghiottire! E mentre tu saltelli da un piede all'altro, lui che fa? Se ne sta lì a sbellicarsi dalle matte risate, perchè è un moralista!, è un gran sadico! E' un padrone assenteista, ecco cos'è! E uno dovrebbe adorarlo? No, mai! Meglio regnare all'Inferno che servire in Paradiso, non è così?".

Ma l'uomo dispone sempre di un'arma: il libero arbitrio. E, come riconosce il potentissimo John Milton, "il libero arbitrio è una fregatura". Ma il diavolo ha sempre un asso nella manica, conosce l'essere umano da sempre, dai tempi di quel frutto proibito nel giardino dell'Eden. Sa come raggirarlo. Con le parole. Facendo leva sulla vanità. E manipolare le parole, solleticare la vanità non è esclusiva degli avvocati...

Film altamente consigliato. Vecchiotto ma splendido, con un Al Pacino superlativo (e magistralmente doppiato da Giannini), un Keanu Reeves credibile, una Charlize Theron poliedrica e sofferta, una splendida e luciferina Connie Nielsen.

venerdì 30 novembre 2012

Insieme per dire basta alla violenza sulle donne

Quest'anno avevo già avuto modo di scrivere, qui sul blog, in merito alla situazione della donna: la tematica mi interessa non soltanto perchè sono donna anch'io, ma perchè ritengo indegno di ogni essere umano l'infliggere volontariamente e consapevolmente sofferenza a chicchessia. 
Sono molto felice, dunque, di aver collaborato alla realizzazione di questa Giornata contro la Violenza sulle Donne che si terrà a Saronno domenica 9 dicembre con il patrocinio comunale.

L'iniziativa, organizzata dall'Accademia Marziale Saronno e dalla WFC Self Defense Academy, è rivolta non soltanto alle donne ma anche agli uomini che le amano e rispettano e sarà divisa in due parti: al mattino verranno affrontati gli aspetti legali e psicologici della violenza, nel primo pomeriggio prenderanno il via le esercitazioni pratiche di autodifesa.

Ci tengo a dire che nè io, in qualità di segretaria organizzativa, nè la consulente legale nè la consulente psicologa nè tantomeno i Maestri di Arti Marziali e Krav Maga percepiremo un centesimo: tutti abbiamo concordato di devolvere il ricavato della Giornata, il cui ingresso sarà a offerta libera, a favore della neonata Rete Rosa di Saronno e della Casa Accoglienza Donne Maltrattate di Milano. Questo non perchè vogliamo sembrare particolarmente "buoni", ma solo perchè crediamo, noi tutti, che grazie ad un impegno comune sia davvero possibile cambiare. Non siamo Santi (io, almeno, non lo sono di certo!), ma siamo convinti che lamentarsi non serva se il cambiamento non parte da noi: ecco perchè abbiamo deciso di impegnarci in prima persona contro la violenza sulle donne.

Se anche voi la pensate così, vi aspettiamo a braccia aperte domenica 9 dicembre! E se abitate troppo lontano, non cercate scuse: dateci una mano diffondendo la notizia dell'iniziativa. Ci conto, eh! 
(Cliccate sulle immagini per ingrandirle)



mercoledì 28 novembre 2012

Cena made in U.S.A., con pasta e formaggio

No, non sono impazzita: un piatto a base di pasta e formaggio non solo è amatissimo negli Stati Uniti, ma è anche al centro di discussioni estremamente animate, alla faccia di chi pensa che dagli U.S.A. possano arrivare soltanto hot dog e hamburger.

"Macaroni and cheese", dopo secoli di permanenza sul suolo a stelle e strisce, viene considerato un vero e proprio piatto della tradizione culinaria statunitense, tanto da essersi meritato persino una "giornata nazionale": il 14 luglio, infatti, si celebra il "National Macaroni and Cheese Day" (anche se, personalmente, la vedrei bene il Thanksgiving Day, il Giorno del Ringraziamento, che così si grazierebbero tanti poveri tacchini…); la pietanza ha inoltre conquistato il nomignolo di "mac and cheese" non soltanto negli USA, ma anche in Canada e Australia, mentre nell'area caraibica si parla di "macaroni pie". Come se non bastassero le varianti linguistiche, attorno a questo piatto si scatenano polemiche squisitamente culinarie: c'è ad esempio chi accetta una salsa simile alla besciamella e chi invece sostiene che la vera ricetta prevede soltanto l'utilizzo di panna e formaggio, chi sostiene la validità di una croccante crosticina di pangrattato e chi, purista, storce il naso persino se il formaggio utilizzato non è cheddar e così via.

Se vi state domandando a che titolo gli americani possano affermare che un piatto a base di maccheroni sia parte integrante della propria tradizione è presto detto: i maccheroni o macaroni sono menzionati in diverse fonti medievali di origine italiana ed alcune ricette di "makerouns" si ritrovano già in libri di cucina inglese del quattordicesimo secolo quindi, quando i coloni lasciarono la Gran Bretagna alla volta del Nuovo Mondo, portarono con loro anche ricette che ricordassero la madrepatria e tra queste ricette non poteva certo mancare quella dei "macaroni and cheese".
Dal momento che gli statunitensi, come sempre convinti sostenitori del "fast and furious", sono riusciti ad inventare nientemeno che una crema di formaggio pronta all'uso da versare sul piatto, sono certa che non me ne vorranno se io, priva di maccheroni in dispensa, ho osato sostituire la pasta con delle mezzepenne rigate.

E veniamo adesso alla ricetta, rivista e adattata dalla sottoscritta in base a quanto stazionava nel frigorifero e in dispensa.

In un pentolino ho fatto fondere circa 20 grammi di burro ed ho poi versato un paio di bicchieri di latte; quando iniziava a bollire ho tolto dal fuoco, aggiunto una confezione di panna da cucina, un pochino di pepe nero e circa un etto di Gruyère (che non è cheddar ma viene accettato persino dalle più blasonate riviste di cucina a stelle e strisce).

Ho fatto cuocere le mezzepenne in una pentola d'acqua salata, scolandole un paio di minuti prima del dovuto, e le ho versate nel pentolino con il formaggio fuso. Poi ho trasferito il tutto nelle pirofiline monoporzione, ho cosparso la superficie con un po' di pecorino grattugiato e infornato a 180° fino a quando non si è formata un'invitantissima pellicola dorata sulla superficie (che nelle foto non compare, perchè le ho scattate prima di infornare; dopo avevamo soltanto voglia di avventarci sui piatti, altro che far fotografie!).

martedì 27 novembre 2012

Pattinaggio sul ghiaccio a Saronno

Ci sono persone che sognano di possedere conti correnti con milioni di euro, altri vorrebbero la casa al mare o lo chalet tra i monti… Io mi accontento di molto meno!

La pista di pattinaggio su ghiaccio a Saronno! E' piccolina, passano lo Zamboni più o meno una volta al giorno, si accumula ghiaccio smosso e capita che le gocce di condensa creino piccoli dossi ghiacciati sulla superficie… ma per me è il Paradiso in terra, soprattutto quando, come questa sera poco prima della chiusura, rimane completamente deserta e posso sbizzarrirmi!

Ho già avuto modo di dire in passato che in realtà io non so pattinare sul ghiaccio: sebbene mi appassioni tantissimo, non ho mai frequentato corsi da piccola e… beh, cominciare a prendere qualche lezione a 35 anni suonati non è che mi abbia collocata tra le più agguerrite rivali di Carolina Kostner e Valentina Marchei! 
Però mi piace davvero moltissimo, mi diverte, mi fa sentire bene… e allora perchè mai non pattinare? Di campioni, al mondo, in qualsiasi disciplina, ce ne sono pochi, ma le persone che possono godersi appieno qualche momento di sano divertimento grazie ad uno sport sono moltissime! E io faccio parte di questa marea, semplicemente.

Ed ecco qui i miei piedoni, dentro i pattini da ghiaccio vecchiotti ma che continuano a svolgere il loro dovere, fotografati da me medesima col cellulare. 
Che bel pomeriggio è stato! 

P.S. Nel caso voleste cimentarvi anche voi nel pattinaggio e vi troviate a passare da Saronno, qui trovate tutte le info del caso.

mercoledì 21 novembre 2012

Ravioli di zucca e crema multitasking

Io adoro la zucca. Mi piace già solo per quel suo colore, così caldo e vivo, capace di rallegrare anche le più grigie giornate autunnali, ma poi sono il suo gusto, le sue proprietà benefiche e la sua versatilità a conquistarmi completamente. 

Ricco di betacarotene, questo "cicciottoso" ortaggio è un potente antiossidante e, secondo uno studio effettuato nel 2007 nell'Università del Massachussets, avrebbe persino proprietà antitumorali; calcio, sodio, potassio, zinco, manganese, fosforo, rame, magnesio, selenio e ferro sono i minerali concentrati nella zucca che, come se non bastasse, vanta anche una buona gamma di vitamine e di aminoacidi, tra i quali meritano menzione l'arginina e il triptofano, oltre ad un'importante presenza di fibre: un mix che ne fa un autentico "ortaggio della salute", fantastico per contrastare in modo naturale quanto efficace i malanni dell'autunno. Anche se è difficile pensare che le popolazioni antiche fossero a conoscenza della composizione chimica della zucca, certo è che da millenni l'essere umano beneficia di questo prodotto della terra: in Centro America sono stati rinvenuti semi di zucca risalenti al 6.000 avanti Cristo!
Arrivata in Europa soltanto nel XVI secolo, la zucca venne inizialmente snobbata: la relativa facilità di coltivazione, infatti, la fece diventare un diffusissimo mangime per animali. 
Ma adesso bando a chimica e storia e veniamo alla ricetta!

La crema multitasking di cui parlo nel titolo altro non è che il ripieno dei ravioli, ma, come vedrete, si presta davvero ad un sacco di impieghi in cucina. E tutti squisiti!

Una volta che vi siete procurati la vostra bella zucca - io ho usato una bella "napoletana" - la ripulite ben bene, la private della buccia e dei semi (che potete anche tostare, se vi va, creandovi così uno spuntino sano, ricco di storia e decisamente low cost), tagliate la polpa a cubotti e la mettete a bollire in un po' d'acqua. Come sapete, io non uso il sale in genere, ma in questo caso l'acqua di bollitura non va assolutamente salata e presto capirete il perchè.

Quando la polpa si è ben ammorbidita, la si schiaccia nell'acqua di cottura fino ad ottenere una purea e si aggiunge la ricotta fresca, dopo aver spento il fuoco, amalgamando ben bene il tutto con una frusta.


Nel frattempo, con uova e farina ho preparato la pasta per i miei ravioli (non serve che vi dia la ricetta, vero? E' quella classicissima, che inizia con la farina a fontana e le uova a temperatura ambiente aggiunte una alla volta… Anche in questo caso, io non ho aggiunto sale). 

Una volta raffreddatasi la crema, la si dispone sopra ciascuna base di raviolo e si richiude il nostro fagottino, avendo cura di controllare che i bordi siano ben saldati tra loro ed evitando così che, quando cuoceremo i ravioli, tutto il ripieno finisca in acqua!






Pronti i ravioli, non rimane altro da fare che decidere come prepararli. Già, perchè non l'ha mica stabilito nessuno che si debbano cucinare per forza di cose con il classicissimo sughetto burro e salvia! 

Io, ad esempio, ne ho preparati una parte così, come primo piatto vegetariano, salando l'acqua di cottura, condendoli con il "puccino" di burro e salvia ed aggiungendo alla fine una buona macinatina di pepe nero. Ma un'altra parte me la sono conservata e qualche giorno dopo ho cotto i miei ravioli di zucca in acqua senza sale cospargendoli, una volta tolti dall'acqua, alcuni con il miele d'acacia ed altri con una colata di cioccolato fuso. Un dessert inusuale e squisito!
La crema di zucca multitasking, poi, puo' venir conservata in freezer, può trasformarsi - con una presa di sale ed una di pepe - in un sughetto con cui condire la pasta o preparare un risotto oppure può diventare - arricchita di gocce di cioccolato - una strepitosa farcia per crostata… E poi venitemi a chiedere perchè adoro la zucca!...

lunedì 19 novembre 2012

Kung Fu: due giorni di stage a Saronno

Le mie gambe gridano vendetta ancora oggi - e tra non molto dovrò andare in palestra per gli allenamenti! - ma gli Stage di Kung Fu T'Ienshu sotto la guida del Maestro Fondatore dello stile erano un appuntamento troppo ghiotto per lasciarmelo sfuggire. 
Dopo due anni di lontananza dal tatami, nonostante abbia ripreso gli allenamenti già da qualche mese, gli stage non hanno mancato di sortire il loro effetto… ma non vi dico che soddisfazione! Eh già, perchè questo incontro ha sancito il mio ritorno ufficiale al T'Ienshu praticato nella sua interezza!

Per quanto gli allenamenti possano essere formativi, interessanti, coinvolgenti, divertenti e stimolanti, infatti, è ovvio che avere la possibilità di attingere direttamente alla fonte del Kung Fu T'Ienshu è un'altra storia. Colui che ha creato e codificato lo stile, dedicandogli una vita di impegno, studio e sacrifici, è lì, davanti a noi, sul tatami. Pronto a rispondere alle nostre domande, disponibile a svelarci i "trucchetti" che rendono una tecnica più efficace. Non so se rendo l'idea… Uao uaoissimooo!!!

Abbiamo cominciato sabato, con lo stage di base, seguito da quello agonistico; poi il Level Master Delta 1, riservato agli allievi più esperti, e terminando infine con lo stage di PAD, il Programma Autodifesa Donna.

La domenica mattina, Level Master Delta 2, al quale possono accedere soltanto Maestri, Istruttori, fasce nere…
Due giornate intense e impegnative, sia dal punto di vista fisico che psicologico ed emotivo: due giornate che sono stata davvero felice di essere riuscita a vivere nella loro interezza!

Spiace per chi, per un motivo o per l'altro, non ha potuto  essere dei nostri. Il T'Ienshu è aperto a tutti, ma non tutti sanno coglierne il valore, che va ben oltre i "calci e pugni".


mercoledì 14 novembre 2012

Cena vegetariana... con scherzone

Qualche sera fa Davide ed io siamo stati invitati a cena da una coppia di amici ma, visto che lei, a differenza di me, lavora, mi ero offerta di cucinare io qualcosa per tutti. E il mio consorte ha avuto un'idea diabolica. Lui ama molto gli scherzi e questa occasione era troppo ghiotta per potersela lasciar sfuggire! 
Dal momento che il nostro ospite è un amante della pasta (ne mangerebbe a quintali, forse non disdegnerebbe un piatto di pasta al sugo neppure a colazione), un paio di giorni prima della grande serata Davide gli aveva preannunciato "Vedrai, ti faremo felice!" e il povero tapino sicuramente già si pregustava un tuffo in mezzo a rigatoni, mezze penne o spaghetti. Io, dal canto mio, ero stata più che evasiva con l'ignara consorte.

L'idea era semplice quanto bastarda: preparare una cena fittizia, deludere in modo impietoso i nostri amici e poi, una volta riuscito lo scherzo, fare il nostro ingresso trionfale con la cena vera.

Essendo reduci dal Festival dell'Oriente, abbiamo pensato di puntare su qualcosa di vegetariano ed orientaleggiante sia per la preparazione che per la presentazione. Va detto che la cena fittizia sarebbe stata squisita, se solo io e il mio diabolico consorte avessimo preparato le giuste quantità. 


Invece ci siamo presentati a casa dei nostri amici così: con un vassoietto con sopra sei mini hamburger di soia (uno e mezzo a testa…) ed una ciotolina ricolma di pesto di peperoni
Per rendere l'effetto ancora più drammatico, ciascun mini medaglione è stato infilzato con uno stuzzicadenti ed un'oliva denocciolata.


Non so se la fotografia renda abbastanza l'idea, temo francamente di no: immaginate quattro adulti, uno dei quali goloso conclamato, riuniti attorno ad un tavolo su cui compaiono soltanto le cibarie di questa foto. Vi viene un po' da piangere, no?

E infatti, quando il nostro amico si è ritrovato ad osservare con sguardo smarrito il piatto di portata, puntando ogni singolo medaglione come se, fissandolo, avesse avuto il magico potere di moltiplicarlo, Davide ed io siamo scoppiati a ridere. E lo scherzo è stato svelato. Con grande sollievo dei nostri amici.


Però, dal momento che questa cena vegetariana è davvero buona, vi segnalo brevemente la ricetta per prepararla: i mini medaglioni di soia si reperiscono già pronti in diversi supermercati e negozi, basta scaldarli in padella per qualche minuto e il gioco è fatto; per la crema di peperoni, invece, vi rimando a Valeria, dal cui blog ho copiato la ricetta. 

Lei ha utilizzato questa crema per condirci la pasta, mentre io ho optato per un uso differente, andando così ad insaporire i mini hamburger. 
Il pesto avanzato l'ho sistemato in un paio di vasetti, opportunamente sterilizzati, e surgelato.

Ma com'è andata a finire con i nostri amici? Beh, intanto Davide ed io abbiamo scoperto che ci vogliono davvero bene, perchè avevano già pensato di dar fondo al proprio frigorifero pur di riuscire a mettere insieme una cenetta che bastasse per tutti. Io e il maritino, però, avevamo già preparato la cena "vera", ossia il sugo (sugo panna e olive, quindi vegetariano pure quello!) con il quale condire la tanto amata pasta del nostro ospite. Che, ovviamente, è stata cotta in quantità industriale, per la gioia di tutti!
E così il nostro scherzo ha finito col diventare un gustoso e alternativo antipasto vegetariano.