martedì 8 novembre 2011

Il Krav Maga? Meglio uno spray al peperoncino!


In merito alle "mode" che affliggono il mondo di arti marziali e sport da ring, di cui avevo già scritto in passato, riporto qui di seguito una lettera scovata qualche giorno fa frugando nel web.

Caro direttore, leggo che la Provincia di Lecco ha organizzato dei corsi di autodifesa con degli istruttori di Krav Maga, una specie di tecnica di combattimento impiegata dai soldati israeliani. Non entro nel merito dell'efficacia, anche se, a dire il vero, non ho mai visto gli israeliani come particolarmente dotati dal punto di vista marziale.

Con la mia modesta esperienza di ex praticante di Karate posso garantire che nessuna tecnica serve a qualcosa senza l'allenamento costante. Vorrei solo sconsigliare alle donne, che possono essere attratte da queste mode, di credersi più forti per aver imparato quattro mosse. Credo sia pericoloso suscitare false sicurezze in soggetti, come le donne, costituzionalmente più deboli dei loro potenziali aggressori.

Vorrei dare un consiglio all'assessore che ha avuto questa idea: se davvero la Provincia si preoccupa dell'incolumità delle donne, che incentivi l'acquisto delle bombolette spray antiaggressione, l'unico strumento difensivo alla portata di tutte e di sicura efficacia. A me, una sera, è bastato mostrare di possederlo e un brutto muso che mi seguiva ha cambiato strada.

Flavia Corti

La lettera, inviata al quotidiano "Corriere di Lecco", torna a sollevare un problema spinoso: quanto, cioè, possa essere pericoloso proporre le arti marziali - ed altre discipline più o meno vicine a questo universo di combattimento - come un metodo facile e sicuro di autodifesa.

Purtroppo, quando si verifica una vera aggressione, nessun metodo di autodifesa è facile e sicuro: nulla di ciò che si prova in palestra, su un tatami o su un ring, può preparare al 100% ad affrontare un'autentica situazione di pericolo. In un momento di panico potrebbe persino accadere di non riuscire ad estrarre lo spray antiaggressione dalla borsetta. Nulla è sicuro, ma certo è possibile prepararsi ad affrontare il peggio - che si spera non si verifichi mai - attraverso allenamenti costanti e seri, che fortifichino innanzi tutto la consapevolezza di sè e delle proprie capacità prima ancora che le abilità tecniche.

7 commenti:

  1. Io non farei MAI quello che fa la ragazza del filmato. Sbaglierò ma sono convinta che un proiettile sarà sempre e comunque più veloce di me

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  2. condivido pienamente. ho sempre ritenuto assolutamente inutili tutti questi pseudo corsi di autodifesa che invece che aiutare le persone a difendersi fanno credere loro di poter veramente affrontare simili situazioni...bah..

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  3. Mi trovo d'accordo pure io.

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  4. Follia pura. Ha ragione chi dice che sarebbe meglio uno spray anti-aggressione e dirò di più: chi promette alla gente di imparare a difendersi con tre o quattro mosse in un paio di lezioni andrebbe denunciato!

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    1. Lo spray al peperoncino non risolve proprio nulla se trovate uno psicopatico determinato a farvi del male. I corsi di autodifesa SERI non danno false illusioni ma molta CONSAPEVOLEZZA. Ovviamente sono d'accordo sul l'allenamento costante. Inviterei anche voi a non trattare con tanta leggerezza il tema dell'auto difesa oggi attuale più che mai visto cosa accade ogni giorno!

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  5. @ Lela e tutti, naturalmente sono d'accordo con voi: un incontro di Krav Maga - e di qualsiasi altra disciplina - può essere interessante e istruttivo, ma di certo non può insegnare a difendere se stessi. Stesso discorso, ovviamente, per i "corsi usa e getta" che in quattro e quattr'otto promettono miracoli; darà fastidio a molti, ma l'unico modo per imparare davvero a difendersi è quello di applicarsi con costanza e determinazione, giorno dopo giorno.

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