mercoledì 19 ottobre 2011

Sabrina Marconi, una bionda manager sul ring


Ventiquattro anni, piccina, lineamenti delicati: vedendo Sabrina Marconi la prima cosa che viene in mente non è certo il pugilato. Tanto più che questa ragazza di neppure 50 chili indossa i guantoni dopo aver finito di studiare alla facoltà di Lettere e Filosofia.

Eppure qualche anno fa questa biondina ha iniziato a calcare i ring di Roma e da allora la sua passione l'ha portata a conquistare risultati più che lusinghieri, incluso il recente titolo di campionessa italiana dei pesi Mosca. Meglio non farla arrabbiare, insomma.

Dopo aver discusso la tesi di laurea in Scienze della comunicazione, questa giovane dagli occhi azzurri e dal visetto delicato si è anche tolta lo sfizio di laurearsi campionessa nazionale: "Non me lo aspettavo affatto - ha detto, raggiante, in un'intervista - era il primo anno che partecipavo al torneo. Quando ero sul ring non riuscivo a credere che stavo vincendo e che tutti tifavano per me, ma alla fine ho provato una gioia immensa".

Una soddisfazione enorme anche per la palestra in cui si allena la bionda campionessa che, ben lontana dall'essere una grande società dal nome altisonante, è una palestra sociale, la Team Boxe Roma XI della Montagnola, "Una vecchia palestra abbandonata che io e il mio socio, Italo Mattioli, abbiamo ristrutturato nel 2004", spiega l'allenatore Luigi Ascagni.

Chissà se adesso che Sabrina ha la medaglia d'oro di campionessa italiana il nonno ha cambiato idea circa la boxe: non era molto d'accordo con la passione della nipote, ma, come ha detto la stessa Sabrina, "non credo che esistano sport maschili e sport femminili; nella danza, ad esempio, mi piace guardare anche il ballerino. Certo nella boxe è difficile trovare ragazze aggraziate, ma quando uno ha una passione dentro la deve sfruttare. E io apprezzo una donna forte e sicura di sè, chi lo fa deve avere una grande autostima". E nulla vieta, una volta tolti i guantoni, di indossare minigonna e tacco alto per una serata...

Nessun commento:

Posta un commento