mercoledì 12 ottobre 2011

Ma gli sport da ring possono essere di moda?


Lo so, lo so, l'universo è evoluzione: anche se stiamo fermi immobili, comunque il nostro petto si alza e si abbassa al ritmo del nostro respiro, il tempo continua col suo fluire ed il mondo attorno a noi seguita a muoversi. Tutto è in evoluzione e sarebbe assurdo attendersi che le arti marziali e gli sport da ring possano rimanere graniticamente immobili (anche perchè pure il granito viene levigato dall'acqua e dal vento, fino a sgretolarsi...).

Lo stesso Bruce Lee aveva concepito il Jeet Kune Do come un non-stile, un sistema di combattimento fluido e non fisso, in costante evoluzione e mutamento: "Sii acqua", diceva agli allievi, invitandoli ad essere adattabili.

Ma la moda è un'altra cosa. A giugno la città di Rimini è stata teatro dell'ormai consueta Fiera del Fitness "Rimini Welness" e, in quell'occasione, sono state presentate le "nuove tendenze" che approdano ora nelle palestre e nelle piscine italiane: Masala Bhangra e Kama Aerobic, ad esempio, dopo Roma sono approdate anche sulla riviera romagnola e hanno fatto parecchio parlare di sè, ma a Rimini ha tenuto banco anche una quantomeno strampalata evoluzione del pugilato, l'acquaboxe.

Come suggerisce il nome, questo sport prevede che si indossino i guantoni in acqua, a mollo in una piscina, e si tirino pugni. Chiaramente la resistenza offerta dall'acqua, maggiore rispetto a quella dell'aria, consente di sottoporre ad uno sforzo superiore i muscoli di spalle e braccia, tonificandoli. Ma io non riesco a non intristirmi pensando alla "nobile arte", tramutata ora in semplice ripetizione di movimenti meccanici stando a mollo.

Discorso del tutto simile può essere fatto per lo spiderap. Di che si tratta? In sintesi, credo che la filosofia sia più o meno: qualunque cosa tu faccia, puoi farla anche legato a degli elastici. E così ecco un gruppo di fanciulle e qualche sparuto maschietto sferrare pugni e calci a dei sacchi, il tutto stando imbracati con degli elastici. Inserisco qui sotto un video.


E francamente no, non mi consola pensare che il pugilato viene praticato da millenni mentre queste stranezze dureranno il tempo di una o due stagioni. Chi pratica acquaboxe e spiderap lo fa per tenersi in forma o perchè ritiene di imparare a difendersi? Chi insegna queste discipline con quale spirito lo fa, cosa promette agli iscritti? La moda può tramutarsi in fregatura? C'è il rischio che un allievo disilluso poi consideri panzane anche gli sport da ring autentici e le vere arti marziali? Il rischio, forse, è minimo, ma il solo fatto che possa esistere mi inquieta.

8 commenti:

  1. vogliamo parlare della fitboxe, in cui a ritmo di canzoni tamarre si danno calci e pugni a un sacco?
    Forse non fa male alla salute, ma mi sembra davvero una specie di marzialità senza arte. Non so se mi spiego.

    RispondiElimina
  2. Ecco, stavo giusto per chiedere cosa dovrei pensare di me che faccio fitboxe da anni...

    Zion, a me, come disciplina, scarica tanto e non faccio male a nessuno, a parte alle mie nocche. Non ci vedo niente di male.

    RispondiElimina
  3. * Zion, francamente non credo nemmeno che la fit boxe possa essere considerata "marzialità senza arte": secondo me è un balletto in cui, anzichè eseguire passi di danza, si sferrano calci e pugni a un sacco. Può essere distensivo, non discuto che mantenga in forma, ma per cortesia, non confondiamolo con la boxe vera e gli sport da ring! Chiedo solo questo. Un abbraccio!

    *Baol, non ho niente contro la fitboxe nè contro queste altre attività "di moda": quello che mi fa star male è il pensiero che possano esserci istruttori che, pur di far quattrini, spacciano queste discipline come un qualcosa che può insegnare la difesa personale. E' falso e pericoloso. Chi pratica questi sport deve sapere che con essi impara a difendere se stesso come potrebbe impararlo se praticasse danza hip-hop o scacchi! Possono essere esercizi divertenti, senza dubbio mantengono in forma, fanno consumare calorie e offrono una possibilità di sfogo sia fisico che mentale, ma non confondiamoli con gli sport da ring veri, per favore!

    RispondiElimina
  4. @baol: mi piacerebbe tantissimo tu potessi frequentare una palestra di arti marziali tradizionali, per almeno un anno, e poi capiresti perchè mi preoccupo che si faccia confusione. Non dico che la fitboxe faccia male, ma svilisce qualcosa di estremamente bello.
    Come mettersi a leggere Moccia, invece di Calvino.

    RispondiElimina
  5. Non credo sia così Zion, io non ho mai pensato di imparare una disciplina, cerco semplicemente di tenermi in forma e ti assicuro che tra i tanti istruttori che ho avuto, ce ne sono stati alcuni che ci facevano davvero sudare anche l'anima ma non ci hanno mai detto che ci insegnavano una disciplina, non ci hanno mai detto che ci insegnavano a difenderci e nessuno di noi che seguivamo il corso ci siamo mai confusi. Non farei mai arti marziali, non mi piace lo scontro fisico, credo però che preparino il corpo e l'anima meglio di qualsiasi altra attività sportiva. Non credo dunque che l'attività che pratico svilisca nulla perchè, ripeto, non è mai stata messa sullo stesso piano delle arti marziali di qualsiasi genere.

    RispondiElimina
  6. Bello questo confronto tra Zion e Baol, grazie ragazzi per aver condiviso con me il vostro pensiero!

    RispondiElimina
  7. Secondo me tutti gli sport fanno bene. L'importante è sapere cosa si va a fare. Nel caso di Baol, con gli istruttori che non gli hanno mai promesso di imparare a difendersi, per me va benissimo così: lui si diverte e loro non gli hanno venduto lucciole per lanterne. Purtroppo si sa che non sempre è così e a volte, pur di avere qualche iscritto in più, si promettono risultati irrealizzabili.

    RispondiElimina
  8. Elena, sono d'accordo con te. La mia preoccupazione riguarda solo e soltanto i ciarlatani che, purtroppo, non mancano nel mondo delle arti marziali e degli sport da combattimento come da nessuna altra parte.

    RispondiElimina